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Il Decreto legislativo n. 150 del 200960, noto come Riforma Brunetta, prevede che le amministrazioni pubbliche siano tenute a sviluppare un ciclo di gestione della Performance che si articola nelle seguenti fasi:

a) definizione degli obiettivi e dei valori attesi che si intendono raggiungere; b) allocazione delle risorse necessarie per raggiungere ciascuno obiettivo; c) monitoraggio in corso d'esercizio e implementazione di interventi

correttivi nel caso in cui si rilevino eventuali scostamenti;

d) misurazione e valutazione della Performance sia organizzativa che individuale;

e) predisposizione dei sistemi premianti;

f) rendicontazione dei risultati agli stakeholders interni ed esterni.

Come conseguenza di tali azioni le amministrazioni devono adottare un sistema di misurazione e valutazione della Performance attraverso il Piano della

Performance e la Relazione sulla Performance.

59 Si rinvia al documento: Autorità Nazionale Anticorruzione, Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015., p. 14-24.

60 Tale decreto è di particolare importanza perché ha provveduto ad introdurre il sistema della

valutazione delle strutture e dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche tramite la valorizzazione dei risultati e della Performance organizzative e individuale.

Tale sistema merita un'attenzione particolare in quanto, negli ultimi anni, esso si è lasciato sfuggire numerose operazioni illecite contro la Pubblica Amministrazione che si sono verificate al suo interno.

Mentre in un primo momento si pensava che questo sistema seguisse una strada diversa rispetto a quella della programmazione anticorruzione, grazie all'Anac invece, la quale si è dimostrata ampiamente all'altezza di affrontare il “nuovo” programma anticorruzione, sembra che entrambe abbiano raggiunto un giusto equilibrio. A tal proposito l'Autorità Nazionale Anticorruzione, dovendo porre in essere le disposizioni contenute nella Legge 190, rispettando allo stesso tempo le norme previste nel D.Lgs. 150/2009, ha provveduto ad emettere la Delibera n. 6 del 2013.

Tale delibera dispone che le amministrazioni debbano impegnarsi nel costruire un ciclo delle Performance integrato che comprenda gli ambiti relativi:

➢ alla performance;

➢ agli standard di qualità dei servizi; ➢ alla trasparenza ed alla integrità;

➢ al piano delle misure in materia di contrasto alla corruzione.

Inoltre questa stabilisce che risulta di particolare importanza impostare adeguati collegamenti tra la prevenzione della corruzione e il ciclo della Performance ma, soprattutto, che tali collegamenti siano reali e non dei meri rinvii tra i Piani. Come conseguenza di ciò nel P.N.A. è opportunamente richiamata l'attenzione sul fatto che vi sia un effettivo coordinamento tra i P.T.P.C. e gli strumenti individuati dal D.Lgs. 150/2009, ovvero:

il Piano e la Relazione sulla Performance;

il Sistema di misurazione e valutazione della Performance; • il P.T.T.I.

La rilevanza strategica dell'attività di prevenzione e contrasto della corruzione comporta, dunque, che le amministrazioni debbano provvedere ad inserire all'interno degli strumenti del ciclo della Performance, in qualità di obiettivi per

la prevenzione della corruzione, le attività di programmazione poste in essere per la predisposizione e l'attuazione del P.T.P.C.

Tali attività vengono inserite nel Piano della Performance con particolare riferimento sia alla performance organizzativa sia a quella individuale.

Per quanto riguarda la prima è opportuno prendere in considerazione l'attività di attuazione di piani e misure di prevenzione della corruzione, nonché lo sviluppo quantitativo e qualitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli utenti e i destinatari dei servizi. Invece per quanto riguarda la performance individuale devono essere inseriti, innanzitutto, nel P.P. gli obiettivi assegnati al responsabile della prevenzione della corruzione, ai dirigenti e ai referenti del responsabile della corruzione, qualora siano stati individuati tra il personale con qualifica dirigenziale.

In aggiunta si deve poi procedere ad inserire nel Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance gli obiettivi assegnati al personale formato che opera nei settori esposti alla corruzione e ai referenti del responsabile della corruzione, nel caso in cui siano stati individuati tra il personale non dirigente. L'esito della valutazione di entrambe le performance deve essere riportato nella Relazione delle Performance nell'ambito del quale a consuntivo, con riferimento all'anno precedente, viene effettuato un confronto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi programmati al fine di rilevare gli eventuali scostamenti.

Sulla base di quanto delineato, il responsabile della prevenzione della corruzione deve effettuare un'analisi per comprendere le cause che hanno determinato gli eventuali scostamenti e individuare le misure correttive.

Infine, sempre nel P.N.A., vi è un attenzione particolare per ciò che concerne gli obblighi di trasparenza che devono essere presi in considerazione nella redazione del P.T.P.C. e del P.T.T.I. che, sulla base di quanto previsto dal D.Lgs 33/2013, costituisce una sezione del P.T.P.C ed è finalizzato a garantire un adeguato livello di trasparenza, nonché la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità.61

61 Si veda: BILARDO F., PROSPERI M., Piano nazionale e piani decentrati anticorruzione. La riforma

anticorruzione in una visione integrata giuridica e organizzativa., Maggioli Editore, Rimini, 2013, p.

CAPITOLO TERZO

IL PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DEL COMUNE DI MASSA

Una volta osservate le indicazioni operative fornite a livello generale dal P.N.A. possiamo ora procedere all'analisi di un vero e proprio P.T.P.C.

In particolare in questo capitolo il P.T.P.C scelto è il Piano triennale 2017-2109 del Comune di Massa, comune toscano in provincia di Massa-Carrara che conta circa 70.000 abitanti.

La scelta è ricaduta su tale Comune a seguito di un tirocinio da me svolto per un totale di 180 ore con lo scopo di analizzare la questione più da vicino.

Nonostante non vi sia alcuna precisazione a riguardo all'interno del Piano, durante la mia permanenza all'interno del Comune sono venuto a conoscenza dell'utilizzo, da parte di esso, di una particolare piattaforma digitale denominata “Strategic PA” per la predisposizione del P.T.P.C.

In particolare questa piattaforma, che prevede soluzioni specifiche per l'Ente Pubblico, la Sanità e le Utilities, è composta da moduli gestionali dedicati ai controlli, tra cui il controllo strategico e di gestione, il controllo sulle società partecipate, il sistema di valutazione delle performance e il sistema dell'anticorruzione.

Tra i vari moduli presenti all'interno di tale piattaforma quello preso in considerazione, in questo caso, è stato il “Modulo Anticorruzione” che a seguito di una sua compilazione da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ha permesso l'elaborazione automatica del Piano relativo al triennio 2017-2019.

Nel corso dell'analisi si è provveduto a descrivere la procedura di adozione, ad indicare i soggetti coinvolti nell'attività di prevenzione ma, soprattutto, ad illustrare come è stata realizzata la valutazione del rischio e quali misure di prevenzione sono state prese in considerazione.

collegamento effettivo del P.T.P.C con la programmazione strategica e operativa e con il Piano della Performance.