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Collettività e solitudine

Lo spazio aperto e libero in cui si muovono le giovani ragazze delle

cantigas de amigo corrisponde al carattere pubblico del loro amore. Infatti,

raramente esse sono sole, ma si presentano integrate ad una collettività femminile che partecipa attivamente alla loro passione, le ascolta e le sostiene. Madri, sorelle, amiche e altre dame costituiscono l'universo femminile di cui la giovane innamorata fa parte.

Il posto più importante è occupato dalla figura materna che detiene il potere, controlla la condotta della figlia e la mette in guardia, ma è anche la confidente a cui svelare i propri amori e le proprie pene. La sua autorità è incontestabile, dà preziosi consigli a sua figlia ed è la guardiana della sua morale, ma, molto spesso, svolge il ruolo di mediatrice e protettrice; si mostra complice e raramente ostacola o mette in difficoltà i desideri della figlia, è a lei

a cui la ragazza si rivolge per supplicarla di lasciarla andare dal suo amico167.

Madre, venho-vos rogar [...]

leixade-m'ir co(n) ele falar

Alfonso Mendes de Besteiros, CV 331 (Madre, vengo da voi a supplicarvi [...]

di lasciarmi andare a parlare con lui)

Mandad'ei comigo, ca ven meu amigo. E irei, madr' a Vigo

Martín Codax, vv. 1-3 (Notizie ho con me che viene il mio amico. E andrò, mamma, a Vigo)

Un ruolo importante è svolto anche dall'amica, la cui presenza permette la confidenza lirica. Con lei la bella innamorata può parlare liberamente delle sue gioie e delle sue pene. Le amiche animano i pellegrinaggi e le feste popolari a cui partecipano, durante i quali vengono intonati i canti, che diventano un vero e proprio dialogo:

Ai, amiga, eu ando tan coitada que sol poss'en mi tomar prazer

Don Dionigi, CV 177

(Ah, amica, sono così tormentata che non posso avere piacere per niente)

L'amica può identificarsi anche nella sorella, che designa una fraternità che non è necessariamente quella di sangue. La sorella è spesso invitata a prendere parte all'azione:

Bailemos nós ja todas tres, ay irmanas, so aqueste ramo d'estas avelanas, e quen for louçana como nós, louçanas, se amigo amar

so aqueste ramo d'estas avelanas verrá baylar.

Airas Nunes, vv. 7-12

(Balliamo ormai tutte e tre, sorelle, qui sotto il ramo di questi noccioli, e chi fosse leggiadra come noi, leggiadre, amando amico,

qui sotto il ramo di questi noccioli verrà a ballare.)

Amiche e sorelle interagiscono con la voce lirica delle cantigas; la sostengono, l'ascoltano e le fanno da eco. Intervengono nel movimento giocoso e lirico, danzando e determinando la gioia della festa.

L'universo che circonda le cantigas de amigo è esclusivamente femminile, la figura paterna e quella del marito sono totalmente assenti. L'impressione che si ha è che a parlare sia, attraverso la voce lirica della giovane innamorata, l'intera comunità popolare femminile, dalla quale è ovviamente esclusa quella maschile, anche se, paradossalmente, l'autore reale delle canzoni è un uomo.

I personaggi che ruotano intorno alle protagoniste dei racconti delle

chansons de toile, non intervengono mai in maniera così attiva e, quando lo

fanno, hanno connotazioni totalmente negative. Le fanciulle che intonano i canti sono sole e abbandonate, non hanno amiche o sorelle con cui confidarsi, non hanno padri o madri da cui farsi consolare.

consigliera delle cantigas. Perde tutti i tratti materni e affettuosi propri della sua natura, e si trasforma in un'arcigna figura che ostacola con spaventosa malvagità il cuore della figlia, sfociando, a volte, in comportamenti violenti:

Ai tant es vous sa mere: ja i aura damage. [...]

Par les treces la prent, qu'ele ot blondes com lainne, devant la roi son pere isnelement l''enmaine;

son errement li conte, dont bien estoit certainne.

Audefroi le Batard, v. 60, vv. 63-65

(In quel momento arriva sua madre: le cose andranno male. [...]

La prende per le trecce, che sono bionde come la lana, la porta rapidamente davanti al re suo padre;

gli racconta il suo comportamento, di cui lei è ben certa.)

L'aggressività fisica della madre è un elemento distintivo anche del padre e del cattivo marito e si scatena senza limiti sui volti rosei e sui corpi esili delle figlie e delle mogli che non hanno alcuna possibilità di difendersi. Il maltrattamento e la coercizione vengono usati come strumenti punitivi per annientare e distruggere i desideri d'amore delle vittime, ma essi finiscono poi per fallire inesorabilmente nel loro scopo, non riuscendo a soffocare in alcun modo i sogni delle giovani oppresse:

Tantost fait la pucele despoiller et desçaindre;

tant la bait d'un frain la ou la puet ataindre

que toute sa char blanche li fait en vermeill taindre. Puis la fait enserrer en la tour et remaindre:

ensi la cuide bien chastoier et destraindre.

Audefroi le Batard, vv. 70-74

(Subito, lui fa strappare via dalla giovane figlia vestiti e cintura.

raggiungere

che tutta la sua carne bianca le ha fatto diventare rossa. Dopo la fa rinchiudere nella torre e la lascia:

Così lui pensa bene di correggerla e di agire bene contro di lei.)

Queste violenze sono assenti nelle cantigas de amigo, così come i gesti d'amore. La sofferenza e l'amore sono solo evocati attraverso manifestazioni fisiche, mentre nelle chansons de toile essi sono evocati attraverso gli effetti fisici dell'amore168.

Gli unici personaggi positivi che interagiscono e intervengono a favore delle dame delle chansons de toile, sono i loro “amici/amanti” e gli involontari ascoltatori, come scudieri e damigelle, che, mossi da pietà e compassione dopo aver udito i lamenti delle giovani, decidono di intercedere a loro favore. Ma essi non fanno parte del loro universo amoroso, la voce lirica non parla a nome loro e non ne sono affatto coinvolti, la loro presenza è solo funzionale all'intreccio. Sono solo dei tramiti attraverso i quali gli amanti possono comunicare fra di loro.

La voce lirica delle chansons de toile, dunque, non parla a nome di una collettività, ma è privata e personale. Anzi, si può ben dire, che la comunità che la circonda le è nemica e ostile, incapace di comprendere il significato di sentimenti forti. Per ricongiungersi al proprio amante, la dama non può contare sull'aiuto di nessuno, se non del caso.

Tutt'altro discorso deve essere affrontato per le liriche delle trobairitz. Il loro mondo sembra essere costituito solo da loro stesse e dai loro amanti.

A meno che non si tratti canzoni dialogate, le cosiddette tensos, che in alcuni casi vedono coinvolti nel dibattito non solo gli amanti, ma anche altre donne e altri personaggi, non esistono nelle altre canzoni interlocutori esterni. Nonostante si tratti di canti che esprimono e condividono gli ideali cortesi della comunità che li accoglie e non possono prescindere da essi, l'impressione che si ha è che essi ignorino del tutto l'insieme di quei personaggi, parenti o

meno, che li ruotano intorno. Nelle liriche non compaiono madri, padri, sorelle o amiche che partecipano alle loro pene o alle loro gioie, né per favorire, né per ostacolare gli amanti. L'esclusività del loro Amore è indiscutibile e diventa lui l'unico protagonista in scena, tanto è vero che spesso viene personalizzato e assume caratteristiche umane:

Ab lo còr trist environat d'esmai, Plorant mos uelhs e rompent los cabelhs, Sospirant fòrt, lassa, comjat pendrai De Fin' Amor e de totz sos conselhs

Anonimo, vv. 1-4

(Con il cuore triste, divorato dall'inquietudine piangono i miei occhi e si strappano i capelli, sospirano forte, povera me!, prenderò congedo da Amore Puro e da tutti i suoi consigli).