La tradizione manoscritta pervenutaci ha conservato e ha tramandato il corpus delle liriche femminili, ma il numero dei testi è decisamente inferiore rispetto a quello dei trovatori. Si conta che di tutte le composizioni giuntaci, solo l'un per cento è attribuile a mano femminile79.
Fra i canzonieri che tramandano le liriche di confermata autorialità femminile, H e N sembrano avere più rilevanza rispetto agli altri, sia dal punto di vista codicologico, sia dal punto di vista filologico.
H è stato redatto in area veneta alla fine del XIII secolo e molto
probabilmente, come afferma Folena, non è stato compilato in un importante e riconosciuto scriptorium, ma sembra piuttosto “uno scartafaccio di lavoro di un ignoto filologo”80 realizzato in uno scriptorium privato, il cui compilatore ha
seguito parametri e criteri codicologici del tutto personali81. Careri dichiara che
il codice in questione fosse in origine un manuale di grammatica latina ad uso scolastico redatto da un erudito e che nel corso del tempo sia stato,
76 La Comtessa de Dia usa a tal proposito questi verbi: volria, tengra, fezés, cora'us tenrai, jagués, des, auria, tengués, aguessetz.
77 René Nelli, L'érotique des trobadours, 2 vol., Paris 1974 pp. 199-209. 78 Susanna Niiranen, op. cit.
79William W. Kibler, Medieval France: An Encyclopedia, Routledge,1995.
80 G. Folena, Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete , in Storia della cultura veneta , I. Dalle origini al Trecento, Vicenza, Neri Pozza, 1976, pp. 453-562. 81 M. Careri, Il Canzoniere provenzale H (Vat. lat. 3207). Struttura, contenuto e fonti,
successivamente, rimaneggiato da altre mani che hanno non solo integrato il testo con rifiniture e con l'aggiunta di testi e rubriche, ma anche causato alcuni tagli che hanno determinato grosse lacune82.
Paleograficamente si possono distinguere tre “mani” diverse: un copista copia il pezzo di Maria de Ventadorn e i fogli 45 e 46 che contengono la lirica anonima Dieus sal la terra e.l pa[is], le liriche di Almuc de Castelnou, Iseut de Capion e di Tibors de Sarenom e la quarta strofa della lirica di Azalais de Porcairagues; a una seconda mano sono attribuibili la tenso e la razo di Lombarda e la vida e la canso della Comtessa de Dia; ad una terza mano invece appartengono le due strofe seguenti della canso di Azalais de Porcairagues83.
Il compilatore del manoscritto H dimostra un grande interesse nei confronti delle trobairitz, perché trascrive tutti i loro testi in un'unica sezione84,
attesta la presenza di quattro trobairitz altrimenti sconosciute85, e applica a
ognuna di loro almeno una miniatura86; segnali evidenti che egli volesse dare
un ampio e importante ruolo alla letteratura al femminile medievale e occitana. Le motivazione di questo interesse non sono del tutto chiare, le ipotesi al riguardo sono varie, ma tutte poco convincenti.
82 M. Careri, op. cit., p. 59.
83 Susanna Niiranen, op. cit., p. 29.
84 La sezione dedicata al corpus delle trobairitz viene definita H³ da Gröber (G. Gröber, Die Liedersammlungen der Troubadours , in «Romanische Studien», II 1877, pp. 337-670) o altrimenti C da Careri (Il Canzoniere provenzale H Vat. lat. 3207. Struttura, contenuto e fonti, Modena, Mucchi, 1990, pp. 85-91). Entrambi gli studiosi sono concordi nell'asserire che tale sezione deriverebbe da una fonte andata perduta, databile alla metà del XIII secolo, alla quale avrebbe attinto solo il compilare del manoscritto in questione. Da questo blocco unitario restano escluse, perché inserite in un'altra sezione del manoscritto, tre testi di trobairitz: il primo è di Beatriz de Dia, per il quale sono decorate ben due figure miniate, la prima posta a fianco della cobla, la seconda inserita come chiusa del testo in fondo; il secondo è la tenzone di Maria de Ventadorn con Gui d'Uisel, corredata anch'essa di miniatura e razo; il terzo è un frammento di una canzone di Azalais de Porcairagues.
85 Le poetesse di cui viene rivelata l'identità sono: Almuc de Castelnou, Iseut de Capion, Tibors de Sarenom e Lombarda, i cui testi sono accompagnati dalla razo che fornisce informazioni biografiche.
86 Le miniature, che di norma sono organizzate come decorazioni che evidenziano unità d'autore, introducono qui, in via del tutto eccezionale, soltanto i componimenti delle trobiaritz.
Secondo Pierre Bec la decisione del copista di inserire in un blocco unico i componimenti delle poetesse occitane sarebbe da ricondurre alla volontà del copista di realizzare un modello di scrittura letteraria pensato da e per una donna87. Questa tesi potrebbe essere vera se il canzoniere in questione
fosse costituito solo dalla sezione dedicata alle liriche femminili, ma, invece, consta anche di altre sezioni molto eterogenee fra loro.
La studiosa americana Elizabeth W. Poe sembra avallare la tesi di Bec, o per lo meno una parte di essa. Poe afferma che la fonte dei componimenti delle trobairitz sia una piccola collezione redatta per una nobildonna, circolata negli scriptoria veneti di cui si è successivamente servito il copista di H88. Il
quale, non l'avrebbe usata per innalzare la figura femminile, ma per approfondire il suo interesse verso le forme poetiche minori e meno classiche. Il fine del copista sarebbe quello di alternare testi femminili, a quelli di trovatori maschi impregnati di satira misogina con lo scopo di creare un effetto comico-satirico, secondo il quale le donne vengono prima omaggiate e poi offese89. Tale ipotesi, però, non sembra essere confermata dall'immagine stessa
che ci offre il manoscritto, in quanto i testi poetici scritti da mano femminile sono inseriti in una cornice quanto mai esaltante, a differenza di quelli maschili, a cui fa riferimento la Poe, che sono rimasti privi di rubrica e di cornice, quindi i due blocchi lirici non sono presentati con pari dignità. Le liriche delle trobairitz sono, infatti, decorate con miniature che ritraggono le poetesse con simboli che ne indicano l'alto livello aristocratico e sociale: quasi tutte indossano il mantello, hanno fra i capelli il diadema, stringono in mano lo scettro e alcune di loro possiedono addirittura il falcone, simbolo di nobiltà assoluta90.
87 Pierre Bec, op. cit. p. 28 afferma che il manoscritto H è“le seul qui ne conitenne que des images de femmes, ce qui est assez axceptionnel: à tel point qu'on a pensé qu'un de ses modèles aurait pu être”.
88 E. W. Poe, Compilatio. Lyric Texts and Prose Commentaries in Troubadour Manuscript H (Vat. Lat. 3207), Nicholasville (Kentucky), French Forum, 2000 p.124
89 E. W. Poe, op. cit. p. 123
90 G. Canepa, Le trobairitz nella tradizione manoscritta, Tesi di Laurea, Scuola di Scienze Umanistiche, Università degli Studi di Torino,, a.a. 2014-2015
Non è ancora del tutto chiara l'attenzione che mostra il manoscritto H nei confronti delle trobairitz. Le varie interpretazioni possibili sono condizionate e limitate da importanti aspetti codicologici che non possono essere trascurati.
Tabella 1: Schema dei fascicoli VII-IX nel manoscritto H91
Fascicolo Foglio Foglio
oggi Trobairitz Testi miniature mani Altri mss.
VII 49 50 51-56 - 43v Lombarda Vida-razo/288.1 1 2 - III 57 58 59 60 61 62 63 64 - 44 - 45r 45r 45v 46r 46r 47 48 49 49v - Dieus sal... Tibors Almuc de C. Iseut de Capio Azalais de P. - - - Comtessa de Dia 461.81 vida/440.1 razo/20.2 razo/253.1 43.1 str.3,4 46.1 2 3 4 5 - 6,7 1a 1a 1a 1a 1a 2 - - - - CDIKNd ABDKITa IX 65-71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 - 50 51 52 53r 54 55 56 - 57r - - - Maria de V. - - - Azalais de P. Razo/295.1 43.1,str.5,6 8 - 1a 1b ACDERTa CDIKNd
Per quanto concerne il canzoniere N, esso è di origine italiana e, come
H, ha una provenienza veneta92. Il canzoniere presenta testi lirici, ma anche in
prosa, è mutilo e incompiuto.
Esso, dalla c. 230v alla c. 233r., tramanda sei componimenti delle
91 Cf. la tavola di Rieger che ho usato come modello, A. Rieger, “Ins. e.l cor port, dona, vostra faisso”. Image et imaginaire de la femme à travers l'enluminure dans les chansonniers de troubadours, in Cahiers de civilisation médiévale, anno 1985, vol. 28, n. 112, p. 390 92 S. Asperti, La tradizione occitanica, in Lo spazio letterario del Medioevo. 2. Il medioevo
volgare, Vol. II. La circolazione del testo, Dir. P. Boitani, M. Mancini e A. Varvaro, Roma, Salerno, 2002, p. 530.
trobairitz, che fanno parte di un'unica unità autoriale: tre liriche di Castelloza,
una anonima a lei attribuito, una di Beatriz de Dia e una di Azalais de Porcairagues.
La volontà del copista di avere in blocco gli elaborati poetici femminili è suscettibile di varie interpretazioni. Gli studiosi Bossy e Jones pare siano convinti che il copista abbia voluto realizzare un'unità definibile come gender
pattern, un exeplum cioè, dell'autoralità e della voce poetica femminile,
selezionando fra i vari testi quelli che secondo lui erano i più significativi93;
Lachin, invece, afferma che il copista, ritrovandosi in mano dei fogli volanti, avrebbe da questi estratto e copiato i componimenti sicuramente scritti dalle
trobairitz e ha poi deciso di assemblarli in un'unica sezione testuale; inoltre,
secondo Lachin, la prima intenzione del copista, sarebbe stata quella di dedicare una sezione particolare a Castelloza, alla quale ha poi aggiunto altri due testi di altre due autrici, per lui anonimi, ma di sicura autorialità femminile94.
Riguardo al numero dei testi, si denota un margine di insicurezza e di errore fra gli studiosi che se ne sono occupati, dato che si tratta di testi la cui paternità non è sempre certa e non mancano casi di anonimia e di ambiguità. Infatti, ci sono testi che pur personificando voci femminili, sono stati scritti in realtà da uomini. Per questo, andando a consultare saggi ed edizioni critiche a riguardo, non sempre il numero delle liriche coincide; ed è così che c'è chi conta una ventina di testi attribuiti a sedici autrici, come ad esempio Oskar Schultz-Gora95 e c'è, invece, chi ne conta quarantasei testi scritti da venti
autrici, come ad esempio Angelica Rieger96.
93 M. A. Bossy, N. A. Jones, Gender and compilation patterns in trobadour lyric: the case of manuscrit N, in “French Forum”, 21 (1996), pp. 261-280.
94 G. Lachin, Introduzione, in I trovatori nel Veneto e a Venezia. Atti del convegno internazionale di Venezia 28-31 ottobre 2004, Padova, Antenore, 2008.
95 Schultz [-Gora] (Oskar), Die provenzalischen Dichterinnen. Biographien und Texte nebst Anmerkungen und einer Einleitung, Leipzig, 1888.
96 Angelica Rieger, Trobairitz. Der Beitrag der Frau in der altokzitanischen Lyric. Édition des Gesamtkorpus, Tübingen, 1991.