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Le commemorazioni del 3 ottobre ed il giardino della memoria 173 

IV. PROVE TECNICHE DI SOSTENIBILITAÕ SOCIALE 130

IV.4 Turismo della memoria: prospettive e conflitti 170 

IV.4.1 Le commemorazioni del 3 ottobre ed il giardino della memoria 173 

Abbiamo giˆ detto che la data del 3 ottobre • stata dichiarata Giornata Nazionale per le Vittime dellÕImmigrazione, e si • giˆ spiegato quanto accaduto in quella tristemente nota giornata. Vediamo ora come dal 2013 ad oggi, la giornata • stata ricordata, celebrata e come • divenuta un simbolo. Prima di tutto, giˆ un mese dopo il naufragio, domenica 3 novembre, nella Riserva naturale orientata dellÕisola dei Conigli, • nato il Giardino della Memoria.

ÒPer ricordare le vittime del naufragio del 3 ottobre scorso proprio davanti alla costa, a un mese esatto dalla tragedia, il Comune di Lampedusa e Linosa in collaborazione con Legambiente organizzerˆ una Fig. 94 Simbolo del progetto ÒProtect people, not bordersÓ del comitato 3 ottobre insieme con Archivio Memorie Migranti, il murales • situato di fronte all'ingresso del municipio di Lampedusa. Fonte: Foto mia.

Fig. 93 Murales creato da Amnesty International a sinistra, a cui ÒAlternativa GiovaniÓ a sovrapposto un cartellone di denuncia per la mediatizzazione del fenomeno migratorio. Fonte: foto mia.

celebrazione, accompagnata dai rintocchi di una campana nautica: lÕaccensione di 366 lumini e la messa a dimora di altrettante piantineÓ.165

A questa iniziativa hanno partecipato tutte le organizzazioni che prendono parte ai soccorsi e allÕaccoglienza dei migranti e gli stessi ospiti del Centro di primo soccorso e accoglienza. Durante la giornata di commemorazione sono state piantati i primi 50 arbusti, le altre piantine sono state messe a dimora nei giorni successivi.

Fig. 96 Mappa che mostra la posizione di quattro Òluoghi della memoriaÓ. Porto M, la sede di Mediterranean Hope ed il Museo della Fiducia sono tutti a distanza percorribile a piedi in massimo 15 minuti. Il giardino della Memoria • collegato tramite una linea di autobus o raggiungibile in circa unÕora a piedi. Fonte: elaborazione mia.

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Oltre alla creazione di questo giardino simbolo del naufragio, ogni anno il 3 ottobre si celebrano diversi momenti commemorativi, organizzati da diverse associazioni. Si riporterˆ ad esempio ci˜ che • stato organizzato nel 2016.

Per quanto riguarda le Òcelebrazioni ufficialiÓ, giˆ dalla fine di settembre su via Roma era stata allestita la mostra fotografica Destinazioni negate, di Roberto Salomone, Giuseppe Carotenuto, Mauro Pagnano, Mauro Buccarello, Francesco Malavolta.

Si tratta in particolare di cinquanta fotografie appese in maniera appositamente precaria a reti da cantiere. Queste reti vogliono rappresentare i muri che vanno abbattuti. Sul sito del Comitato 3 Ottobre cos“ viene raccontata la mostra:

ÒCinque fotografi, centinaia di testimonianze, unÕunica storia.

Mauro Buccarello ci porta indietro nel tempo, al 3 ottobre 2014, la prima giornata della memoria, perchŽ anche se non era riconosciuta ufficialmente come tale, per noi giˆ lo era. Giuseppe Carotenuto ci racconta Idomeni, il pi• grande campo profughi della Grecia, Paese che solo questÕanno ha visto arrivare 166.671 richiedenti asilo. Roberto Salomone ci mostra diverse zone calde dellÕimmigrazione, da Ventimiglia a Lesbos, passando per Calais. Francesco Malavolta si concentra sui recuperi in mare, ponendo in evidenza le complessitˆ emotive e logistiche dei salvataggi. Mauro Pagnano, invece, ci porta lontano, al confine tra Stati Uniti e Messico, e ci racconta gli sguardi di speranza dei giovani centro- americani che cercano disperatamente di fuggire dalla violenza nei loro Paesi di origine. Una storia spesso ignorata in Europa, ma non per questo meno importante. Una storia che ci fa realizzare quanto il fenomeno delle migrazioni sia un problema globale dei nostri tempiÓ.166

       

166 www.comitatotreottobre.it/2016/10/mostra-fotografica-destinazioni-negate-lampedusa/ Fig. 97 Mostra fotografica "Destinazioni negate" su via Roma. Fonte: foto mia.

Nel giorno stesso del 3 ottobre • stata organizzata una marcia fino alla Porta dÕEuropa con i vari rappresentanti di istituzioni (nel 2016 ha partecipato anche il Ministro Alfano) ed organizzazioni, inoltre fatta una cerimonia in mare a bordo di motovedette della Guardia Costiera. Una nota da are • che. Fatta eccezione per la cerimonia in mare appena nominata, in generale il luogo della memoria • stato traslato, non essendo possibile effettivamente ricordare il naufragio l“ dove • accaduto, il luogo pi• simbolico per ricordalo • stata ritenuta la Porta di Lampedusa. Queste due iniziative sono state seguite in serata da un Òreading musicaleÓ titolato Naufraghi, con Alaa Arshid, un violinista siriano. Altre iniziative commemorative sono state portate avanti da Mediterranean Hope che ha organizzato La memoria che segna il presente, una celebrazione ecumenica a cui hanno preso parte diversi sopravvissuti al naufragio o loro parenti, che hanno portato le proprie testimonianze. In conclusione alla celebrazione come gesto simbolico i partecipanti hanno sfilato su un lenzuolo bianco posto a terra sul disegno di un mare alla cui estremitˆ cÕera una frontiera delimitata da filo spinato, ci˜ a simboleggiare i corridoi umanitari.

A seguire, a partire da unÕiniziativa di un gruppo di associazioni riunitesi ad Hannover sotto il nome Unser Herz schlŠgt auf Lampedusa (Il nostro cuore batte a Lampedusa), Alternativa Giovani, Radio Delta, LÕArchivio Storico, insieme alla Caritas Diocesana di Agrigento, hanno organizzato nella Chiesa Parrocchiale una lettura scenica chiamata Quel mattino a Lampedusa, tra gli interpreti cÕerano persone che erano state coinvolte nei salvataggi ed erano presenti alcuni dei sopravvissuti.

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La presenza di molte persone riunite che hanno perso qualcuno a Lampedusa o che sono passate da l“, forse per ora solo in quellÕoccasione del naufragio del 3 ottobre, fa pensare che si stia creando un legame, il viaggio a Lampedusa potrebbe divenire il fulcro per avere una lettura della propria identitˆ, attraverso la presa di coscienza di essere in un luogo di sofferenza comune. Allo stesso tempo per˜ la memoria pu˜ andare incontro a distorsioni o abusi, o pu˜ venire banalizzata, e ci˜ • rischioso per luoghi dove sono avvenuti episodi drammatici, come a Lampedusa. Nonostante il ricordo sia nel nostro caso ancora molto vivo, ci˜ non vuol dire che le sue interpretazioni siano univoche o gli approcci alla sua commemorazione siano gli stessi per tutti i soggetti che organizzano le diverse iniziative e per coloro che vi prendono parte.