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Commercio interno

Nel documento Rapporto 2015 (.pdf 10mb) (pagine 141-147)

2.7.1. L’evoluzione congiunturale

L’indagine condotta dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna con la collaborazione dell’Istituto G.

Tagliacarne su di un campione di esercizi commerciali al dettaglio consente di valutare l’evoluzione congiunturale del settore del commercio in regione. Nell’analisi dei dati va tenuto presente che le imprese aventi sede nei comuni maggiormente colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 20121 sono state escluse dalle rilevazioni per gli ultimi tre trimestri del 2012, al fine di sollevarle da questa incombenza in un momento di così intensa difficoltà. Questo ha creato, come evidenziato dai grafici compresi in questo capitolo, due rotture della serie storica coi i dati del secondo, terzo e quarto trimestre 2012 che non sono direttamente confrontabili né coi dati precedenti, né coi dati successivi. I dati dal primo trimestre 2013 sono invece confrontabili con quelli fino al primo trimestre 2012. Oltre a ciò, dal primo trimestre 2015 il coordinamento nazionale della rilevazione non è più assicurato da Unioncamere nazionale ma, come anticipato, dall’Istituto G. Tagliacarne; ne consegue che, nonostante sia stato mantenuto lo stesso impianto metodologico, è bene considerare i nuovi dati non direttamente confrontabili con i precedenti.

Anche questa considerazione è stata evidenziata all’interno dei grafici ricompresi in questo capitolo. Fatte queste doverose precisazioni metodologiche, è possibile procedere con l’analisi delle maggiori risultanze.

Fig. 2.7.1. Vendite a prezzi correnti al dettaglio degli esercizi commerciali in Emilia-Romagna. Var. % su anno precedente

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

1 Campagnola Emilia (RE), Correggio (RE), Fabbrico (RE), Novellara (RE), Reggiolo (RE), Rio Saliceto (RE), Rolo (RE), Bomporto (MO), Camposanto (MO), Carpi (MO), Cavezzo (MO), Concordia sulla Secchia (MO), Finale Emilia (MO), Medolla (MO), Mirandola (MO), Novi di Modena (MO), Ravarino (MO), San Felice sul Panaro (MO), San Possidonio (MO), San Prospero (MO), Soliera (MO), Crevalcore (BO), Galliera (BO), Pieve di Cento (BO), San Giovanni in Persiceto (BO), San Pietro in Casale (BO), Bondeno (FE), Cento (FE), Mirabello (FE), Poggio Renatico (FE), Sant'Agostino (FE), Vigarano Mainarda (FE)

Nei primi nove mesi del 2015 è stata rilevata in Emilia-Romagna una crescita media nominale delle vendite al dettaglio in forma fissa e ambulante dello 0,5 per cento rispetto all’analogo periodo del 2014, in contro tendenza rispetto alla situazione negativa emersa nei primi nove mesi dell’anno precedente (-3,3 per cento). Occorre tuttavia evidenziare che il bilancio positivo del periodo gennaio-settembre 2015 è dipeso essenzialmente dalla buona intonazione del primo trimestre (+3,0 per cento), che è stata parzialmente oscurata dalle diminuzioni emerse nei due trimestri successivi.

Gli andamenti meno dinamici sono stati registrati nella piccola e media distribuzione, i cui aumenti medi si sono attestati, per entrambe, le fasce allo 0,2 per cento. Il basso tono del secondo e terzo trimestre è alla base della moderata crescita. La grande distribuzione ha evidenziato una situazione meglio intonata, che ha tratto origine da continue crescite trimestrali (+1,1 per cento). Quest’ultimo dato è

Fig. 2.7.2. Andamento delle vendite in Emilia-Romagna, confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente per tipologia dimensionale

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

Fig. 2.7.3. Andamento delle vendite in Emilia-Romagna, confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente. % imprese rispondenti che riportano sviluppo, diminuzione e stabilità delle vendite per classe dimensionale

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

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di particolare interesse poiché determina una inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti (dal 2012 al 2014) quando erano negative anche le variazioni registrate per la grande distribuzione.

Tra gli esercizi specializzati le vendite di prodotti alimentari e della moda hanno segnato il passo, con decrementi rispettivamente pari allo 0,1 e 0,3 per cento. I prodotti non alimentari hanno invece registrato una crescita delle vendite pari allo 0,9 per cento, in contro tendenza rispetto al calo del 3,2 per cento di un anno prima. L’aumento più sostenuto ha riguardato i prodotti per la casa e gli elettrodomestici (+1,4 per cento).

Nell’ambito del commercio despecializzato (Ipermercati, supermercati e grandi magazzini) c’è stata una variazione negativa molto contenuta (-0,1 per cento), in frenata rispetto alla diminuzione dell’1,2 per cento rilevata nei primi nove mesi del 2014.

Per quanto concerne i diversi comparti del settore, va notato che la variazione media registrata più sopra non si traduce in un andamento uniforme dei medesimi. In particolare il commercio al dettaglio dei prodotti alimentari registra una contrazione pari all’1,9 per cento. Più contenuta la contrazione per le vendite dei prodotti non alimentari (-1,0 per cento). Per entrambi i comparti le diminuzioni segnalate sono in contrazione rispetto a quelle dell’anno passato. All’interno dei prodotti non alimentari l’andamento varia notevolmente tra abbigliamento ed accessori (-2,8 per cento), prodotti per la casa ed elettrodomestici (+1,0 per cento) e altri prodotti non alimentari (-0,7 per cento). Permangono, quindi, le criticità segnalate già da diverso tempo relativamente all’abbigliamento ed accessori. Con ogni probabilità, queste intense diminuzioni del valore delle vendite sono riconducibili, oltre che ad una diminuzione delle quantità acquistate, anche ad una parallela diminuzione del valore unitario delle merci scambiate, questo sia per un aumento della concorrenza di prezzo – causata dalla minore domanda – ma anche per un riorientamento dei consumatori verso prodotti di fascia meno prestigiosa.

Una notizia più schiettamente positiva arriva invece dall’aumento, anche al netto del potenziale outlier costituito dal primo trimestre, del peso delle imprese che registrano un’espansione delle vendite. In particolare, un riequilibrio del peso tra i diversi orientamenti delle vendite appare una buona notizia dopo un notevole numero di trimestri che hanno visto in netta prevalenza la stazionarietà o il declino delle vendite.

L’indagine attualmente in analisi consente di studiare quali siano le aspettative delle imprese commerciali per la propria attività in relazione ai dodici mesi successivi al trimestre di riferimento. Per tutto il periodo che va dal terzo trimestre 2011 al secondo trimestre 2014, sono state in aumento le imprese che prevedevano una ulteriore contrazione del proprio giro d’affari per i dodici mesi successivi. Il terzo trimestre del 2014 sembra aver segnato una inversione di tendenza rispetto alle aspettative per il

Fig. 2.7.4. Orientamento delle imprese circa l'evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi al trimestre di riferimento.

Emilia-Romagna. Totale degli esercizi. Percentuale di imprese che prevedono aumento, diminuzione e stabilità.

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

futuro. In particolare, a fronte di una contrazione delle imprese che si attendono una stabilità del fatturato (che rimane comunque pari al 69 per cento), si assiste ad un parallelo aumento delle imprese che si attendono uno sviluppo positivo delle vendite (che si fermano però al 21 per cento). I dati dei primi trimestri del 2015, che scontano – come detto – un parziale mutamento della metodologia di indagine, mettono in luce un maggior equilibrio delle aspettative degli operatori rispetto al futuro tra sviluppo e stabilità che si mantiene nei trimestri successivi. Anche questa variazione di tendenza attende le conferme delle prossime rilevazioni.

Per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali, il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, che dal 2013 è stata estesa a soggetti prima esclusi, è apparso in forte aumento. Nei primi dieci mesi del 2015, relativamente al commercio al minuto, sono state autorizzate circa 1 milione e 803 mila ore di Cig straordinaria, quasi quintuplicate rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Non altrettanto è avvenuto per le deroghe (-52,9 per cento), ma su tale andamento potrebbero avere influito i fermi amministrativi dovuti ai ritardi nei finanziamenti. Il peggioramento della Cig straordinaria non ha tuttavia avuto eco sugli accordi sindacali per accedere alla Cig straordinaria. Nei primi sei mesi del 2015 sono stati coinvolti 1.036 lavoratori rispetto ai 1.110 di un anno prima. Una tendenza negativa dell’occupazione alle dipendenze è emersa dalla diciottesima indagine Excelsior sui fabbisogni occupazionali, secondo la quale il 2015 dovrebbe chiudersi per il settore commerciale dell’Emilia-Romagna con un saldo negativo, tra entrate e uscite, di 1.580 dipendenti, per una variazione negativa dello 0,9 per cento, superiore a quella complessiva del terziario (-0,7 per cento).

2.7.2. L’evoluzione imprenditoriale ed occupazionale

Il sistema Stock View delle Camere di commercio permette di monitorare l’andamento delle imprese attive e degli addetti dei diversi settori dell’economia regionale. Analizzando questi dati è possibile studiare quale sia stata l’evoluzione dell’occupazione e dell’imprenditorialità nel settore del commercio sia a breve, sia a medio-lungo termine.

Il confronto con i primi nove mesi del 2014 mette in luce una contrazione del numero complessivo delle imprese attive nel settore del commercio, alloggio e ristorazione. Scendendo più nel dettaglio, è possibile verificare come alla flessione dello 0,8 per cento delle imprese attive nel commercio in senso stretto, si sia contrapposto un aumento quasi dello stesso tenore, +0,6 per cento, delle imprese che svolgono attività di alloggio e ristorazione. I dati disponibili permettono di scenda ancor più nel dettaglio.

Nell’ambito del settore del commercio, le imprese attive sono diminuite in tutti i comparti ad eccezione dell’ingrosso – dettaglio e riparazione di autoveicoli, in coerenza con la ripresa delle immatricolazioni di mezzi di trasporto che si sta registrando da diverso tempo. All’interno del settore alloggio e ristorazione, a fronte della contrazione delle imprese attive nel comparto ricettivo (-0,5 per cento), si assiste ad un aumento del numero delle imprese attive nel comparto della ristorazione (+0,8 per cento).

In termini occupazionali (qui il confronto è tra addetti al 30/06 di ogni anno) la contrazione è stata più forte di quella appena evidenziata per le imprese attive. In particolare, la contrazione complessivi del macro-settore è pari, nell’ultimo anno, all’1,3 per cento. Entrambi i settori contemplati, in questo caso, riportano variazioni negative anche se di entità diversa (-2,4 per cento per alloggio e ristorazione e -0,7 per cento per il commercio). Tutti i comparti contemplati nella presente analisi fanno registrare una contrazione che va da un massimo del -2,6 per cento per la ristorazione al -0,6 per cento per le imprese attive nel comparto del commercio al dettaglio.

Come già preannunciato, i dati a disposizione permettono di gettare lo sguardo oltre il breve termine con un’analisi di medio periodo. L’anno preso a riferimento in questo caso è il 2011, sia perché è l’anno di

Fig. 2.7.5. Evoluzione degli addetti e delle imprese attive del settore commerciale tra il 2011 ed il 2015. Il dato delle imprese è aggiornato al 30 settembre, quello degli addetti al 30 giugno.

Imp. Attive Addetti Imp. Attive Addetti Imp. Attive Addetti G 45 Ingrosso e dettaglio e riparazione di au... 10.402 38.415 10.579 36.736 1,7% -4,4%

G 46 Ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d... 37.757 121.839 36.335 117.426 -3,8% -3,6%

G 47 Dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d... 48.553 147.308 47.091 141.797 -3,0% -3,7%

Totale commercio 96.712 307.562 94.005 295.959 -2,8% -3,8%

I 55 Alloggio 4.472 35.913 4.422 33.364 -1,1% -7,1%

I 56 Attività dei servizi di ristorazione 23.836 132.616 25.143 131.183 5,5% -1,1%

Totale alloggio e ristorazione 28.308 168.529 29.565 164.547 4,4% -2,4%

Totale commercio, alloggio e ristorazione 125.020 476.091 123.570 460.506 -1,2% -3,3%

2011 2015 Var % 2011‐15

Fonte: Stock View, Registro delle imprese delle Camere di commercio

2.7. Commercio interno 143

adozione da parte del Registro imprese delle Camere di commercio dell’Ateco 2007 – cosa che permette un confronto significativo con i dati correnti a livello di dettaglio –, sia perché è l’anno nel quale si è prodotto il riacutizzarsi della crisi dalla quale stiamo faticosamente uscendo in questi mesi. Tra settembre 2011 e settembre 2015, quindi, il numero delle imprese attive nel settore in analisi si è contratto delll’1,2 per cento. Anche in questo caso, l’andamento di alloggio e ristorazione si contrappone a quello del commercio. Il primo fa registrare un aumento del 4,4 per cento, mentre il secondo riporta una contrazione dell’2,8 per cento. All’interno del primo settore, è il comparto della ristorazione a determinare il segno positivo col suo +5,5 per cento mentre – anche nel medio termine – l’alloggio riporta una contrazione dell’1,1 per cento. All'interno del commercio, invece, sono solo le imprese attive nell’ingrosso e nel dettaglio degli autoveicoli a far registrare un aumento delle imprese attive (+1,7 per cento).

In termini di addetti la riduzione registrata tra 2011 e 2015 è ancora più sensibile (-3,3 per cento) ed ha interessato sia il commercio (-3,8 per cento), sia l’alloggio e ristorazione (-2,4 per cento). La riduzione ha interessato tutti i comparti, anche se in maniera non uniforme, si va dal -7,1 per cento dell’alloggio al -1,1 per cento della ristorazione passando per contrazioni che vanno dal 3,6 al 4,4 per cento per i comparti del commercio.

La statistica relativa alle dichiarazioni di fallimento2 riguarda le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena. Nei primi sei mesi del 2015 ne sono state registrate 91 contro le 88 dello stesso periodo dell’anno precedente. Tra gennaio e ottobre le aperture di procedure di fallimento riferite al commercio al dettaglio, con esclusione della vendita di autoveicoli e motocicli, sono ammontate in Emilia-Romagna a 47 rispetto alle 54 dell’analogo periodo del 2014.

Mentre il presente rapporto viene chiuso, vengono resi disponibili i dati sulla consistenza imprenditoriale a fine novembre 2015 dai quali risulta che le imprese attive del commercio all'ingrosso e al dettaglio, comprese le riparazione di autoveicoli e motocicli, sono ammontate in Emilia-Romagna a 93.993, con una diminuzione dello 0,7 per cento rispetto all’analogo mese del 2014 per un totale di 651 imprese.

La rilevazione continua delle forze di lavoro ISTAT ci permette di cogliere le variazioni intervenute nei primi nove mesi del 2015. Secondo questa rilevazione campionaria nei primi nove dell’anno, l’occupazione nel settore del commercio, alberghi e ristoranti risulta diminuita del 3,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa diminuzione sarebbe da ascriversi integralmente agli indipendenti, diminuiti del 9,6 per cento a fronte di un aumento dei dipendenti dello 0,7 per cento. Dal punto di vista dell’analisi di genere, la situazione risulta piuttosto articolata. In particolare, la diminuzione degli indipendenti sarebbe soprattutto a carico della componente maschile (-13,5 per cento), componente che invece vede un aumento (+3,1 per cento) degli occupati alle dipendenze. Meno accentuate ma tutte negative le variazioni di dipendenti ed indipendenti di sesso maschile.

L’indagine Excelsior che il Sistema camerale realizza in collaborazione con il Ministero del lavoro per sondare i fabbisogni occupazionale delle imprese è un’altra importante fonte di informazione sul mondo dell’occupazione che qui viene presa in considerazione per quel che riguarda il settore del commercio.

Secondo i dati annuali di questa indagine, il 2015 dovrebbe chiudersi in Emilia-Romagna con un saldo negativo tra entrate e uscite per il settore di 1.580 dipendenti, in linea con la contrazione che era stata prevista per il 2014 (1.600 dipendenti) ed in contrazione rispetto alla variazione negativa dell’anno ancora precedente (2.800 unità). Di analogo segno la variazione prevista a livello nazionale per oltre 24.000 unità.

2 Si tratta del ramo G secondo la codifica Ateco2007 “commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli”.

Fig. 2.7.6. Evoluzione degli addetti e delle imprese attive del settore commerciale tra il 2014 ed il 2015. Il dato delle imprese è aggiornato al 30 settembre, quello degli addetti al 30 giugno.

Imp. Attive Addetti Imp. Attive Addetti Imp. Attive Addetti G 45 Ingrosso e dettaglio e riparazione di au... 10.488 37.100 10.579 36.736 0,9% -1,0%

G 46 Ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d... 36.811 118.367 36.335 117.426 -1,3% -0,8%

G 47 Dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d... 47.449 142.680 47.091 141.797 -0,8% -0,6%

Totale commercio 94.748 298.147 94.005 295.959 -0,8% -0,7%

I 55 Alloggio 4.442 33.882 4.422 33.364 -0,5% -1,5%

I 56 Attività dei servizi di ristorazione 24.948 134.749 25.143 131.183 0,8% -2,6%

Totale alloggio e ristorazione 29.390 168.631 29.565 164.547 0,6% -2,4%

Totale commercio, alloggio e ristorazione 124.138 466.778 123.570 460.506 -0,5% -1,3%

2015

2014 Var % 2014-15

Fonte: Stock View, Registro delle imprese delle Camere di commercio

Nel documento Rapporto 2015 (.pdf 10mb) (pagine 141-147)