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componenti del sistema Nel 2011 la dimensione economica

del sistema agroalimentare lombardo è stimata in circa 37 miliardi di euro, pari al 16,2% del valore del sistema agroalimentare nazionale e all’11,2% del PIL regionale.

Gran parte del valore finale del siste- ma agroalimentare regionale è fornito dalla distribuzione e dalla ristorazio-

Principali componenti del sistema agroindustriale ai prezzi di base in Lombardia (mio. euro), 2011 ne, il cui valore aggiunto incide, rispet-

tivamente, per il 40,3% e per il 21,1%. Il rapporto tra il valore della produzio- ne agroalimentare, pari a circa 12,3 miliardi di euro, e il valore del sistema nel suo complesso è di uno a tre. In particolare, alla formazione del valo- re del sistema agroalimentare regio- nale, contribuisce per l’8,5% (contro

il 12,1% a livello nazionale) il valore aggiunto (VA) agricolo (compresa sil- vicoltura e pesca). L’industria alimen- tare, il cui VA rappresenta il 20% circa di quello nazionale, incide invece per il 13,5% sul valore del sistema (11% su base nazionale) mentre i consumi in- termedi agricoli rappresentano l’11% del valore complessivo del sistema.

4.091 3.158 5.015 7.822 14.929 2.018 37.032 Consumi intermedi agricoli Valore aggiunto agricoltura, silvicoltura e pesca Valore aggiunto industria alimentare Valore aggiunto ristorazione Commercio e distribuzione Imposte indirette agroindustriali Totale 13,5% 40,3% 5,4% 11,0% 8,5% 21,1% Fonte: Stime su dati ISTAT.

Il valore aggiunto (VA) dell’industria alimentare lombarda è stimato, nel 2011, in circa 5 miliardi di euro. Tale valore corrisponde al 20% del valore ag- giunto dell’industria alimentare nazio- nale e al 13,5% del valore del sistema agroalimentare regionale. L’importan- za relativa del comparto a livello regio- nale è evidenziata dal fatto che il VA dell’industria alimentare supera quello agricolo di circa il 60%, quando a livel- lo nazionale questi valori sono sostan- zialmente equivalenti. L’incidenza del VA dell’industria alimentare regionale sul valore della produzione agroindu- striale si colloca al 41%, rispetto al 33% registrato a livello nazionale.

Le imprese attive del settore sono 5.973, pari al 5,6% delle imprese ma- nifatturiere regionali, quota in cresci- ta rispetto al 2010. Si registra, infatti, un incremento su base annua dello 0,7% delle imprese alimentari contro una regressione dell’1,4% delle impre-

industria

alimentare

e

cooperazione

Distribuzione provinciale delle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia1, 2011

Alimentari Alimentari artigiane Manifatturiere

Tot. Inc. % Tot. Inc. % Tot. Inc. %

Bergamo 677 11,3 527 13,3 11.750 11,1 Brescia 878 14,7 642 16,2 15.768 14,8 Como 320 5,4 245 6,2 7.045 6,6 Cremona 368 6,2 242 6,1 3.267 3,1 Lecco 216 3,6 147 3,7 4.257 4,0 Lodi 132 2,2 82 2,1 1.709 1,6 Monza 323 5,4 206 5,2 9.961 9,4 Milano 1.584 26,5 864 21,8 31.497 29,6 Mantova 458 7,7 304 7,7 4.695 4,4 Pavia 402 6,7 262 6,6 4.844 4,6 Sondrio 210 3,5 136 3,4 1.430 1,3 Varese 405 6,8 308 7,8 10.098 9,5 Totale 5.973 100,0 3.965 100,0 106.321 100,0 1Imprese attive. Fonte: Infocamere.

se manifatturiere nel loro complesso. Il 96,1% delle imprese attive è coin- volto nella produzione di alimenti, mentre il 4,6% nel comparto delle be-

vande. La dimensione artigianale ca- ratterizza una fetta importante delle aziende, pari al 66,4% di quelle attive, con l’eccezione del comparto bevan-

Imprese alimentari presenti in Lombardia, 2011 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 Imprese attive Imprese

registrate registrateImprese Impreseattive IMPRESE ARTIGIANE TOTALE IMPRESE 321 271 72 72 6.415 5.702 3.929 3.893 Alimentari Bevande Fonte: Infocamere.

Incidenza tipologie giuridiche nelle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia1, 2011 0 20% 40% 60% 80% 100%

Alimentari Bevande Alimentari Bevande TOTALE IMPRESE

ALIMENTARI

Totale imprese IMPRESE ALIMENTARI

ARTIGIANE MANIFATTURIEREIMPRESE Imprese artigiane 23,5% 54,6% 29,5% 11,8% 5,2% 45,4% 49,3% 11,1% 55,6% 33,3% 7,5% 33,9% 58,5% 36,9% 25,0% 37,4% 36,4% 36,7% Imprese individuali Società di capitale Altro Società di persone 1Imprese attive. Fonte: Infocamere.

de, dove le imprese artigiane sono solo un quarto del totale, con una cre- scita nel biennio 2011-2010 dell’1%. La ripartizione provinciale delle im- prese vede in testa la provincia di Milano (26,5%), seguita da quelle di Brescia (14,7%) e Bergamo (11,3%). Analoga classifica per le imprese ali- mentari artigianali, ma con un’inci- denza più contenuta nel capoluogo regionale e più elevata per le altre pro- vince. Le dinamiche annuali mostra- no un incremento delle imprese attive a Brescia (+4,2%) e Milano (+1,7%) e una significativa contrazione a Varese (-4,7%).

Per quanto riguarda la configurazione giuridica delle imprese alimentari, la tipologia prevalente è rappresentata dalle imprese individuali e dalle so- cietà di persone. Discreta è la quota delle società di capitale (23,5%), che risultano invece prevalenti nell’am- bito della produzione delle bevande

Distribuzione provinciale degli addetti delle imprese alimentari in Lombardia, 2010

Alimentari Alimentari artigiane

Tot. Inc. % Tot. Inc. %

Bergamo 6.791 6,8 2.581 13,3 Brescia 9.704 9,8 3.294 17,0 Como 3.741 3,8 1.183 6,1 Cremona 7.802 7,9 1.003 5,2 Lecco 2.842 2,9 755 3,9 Lodi 2.078 2,1 418 2,2 Mantova 7.224 7,3 1.435 7,4 Milano 42.425 42,7 4.095 21,1 Monza e Brianza 4.013 4,0 1.100 5,7 Pavia 4.741 4,8 1.174 6,0 Sondrio 3.030 3,1 702 3,6 Varese 4.887 4,9 1.676 8,6 Lombardia 99.278 100,0 19.416 100,0 Italia 482.234 166.446 Lombardia/Italia (%) 20,59 11,67 Fonte: INAIL. (54,6%). Le proporzioni cambiano in favore delle imprese individuali se si considerano le sole imprese artigiane. Secondo i dati INAIL, nel 2010 l’indu-

stria alimentare ha garantito in Lom- bardia occupazione a circa 100.000 addetti (-1,8% rispetto al 2009), cor- rispondenti al 20,6% del totale nazio-

nale. L’occupazione in tale settore risulta concentrata perlopiù nell’area metropolitana milanese, dove si ad- densano le realtà aziendali di maggiori dimensioni. Gli addetti nelle imprese artigianali risultano più distribuiti sul territorio e sono circa 19.000.

Nell’ambito della trasformazione dei prodotti agroalimentari assume un certo rilievo il fenomeno della coope- razione. Nel 2008, secondo gli ultimi dati disponibili, erano presenti 300 re- altà aziendali e oltre 4.000 addetti, le prime pari al 5,1% e le seconde pari al 4,5% dei corrispettivi nazionali. L’inci- denza sul totale nazionale appare ben più elevata con riferimento al com- parto lattiero-caseario, al quale appar- tengono poco meno della metà delle cooperative agroalimentari lombarde e oltre il 50% dei relativi addetti. Le cooperative agroalimentari hanno rea- lizzato, nel 2008, un fatturato di circa tre miliardi di euro, con un’incidenza

Distribuzione delle cooperative agroalimentari per comparto in Italia e Lombardia, 2008

Lombardia Italia Lombardia/Italia

Imprese Addetti Imprese Addetti % Imprese % Addetti

Lattiero-caseario 138 2.116 963 11.932 14,3 17,7 Servizi 76 626 1.547 14.802 4,9 4,2 Ortoflorofrutticolo 26 722 1.321 30.448 2,0 2,4 Vitivinicolo 18 164 611 8.619 2,9 1,9 Zootecnia da carne 18 401 494 20.663 3,6 1,9 Altro 24 145 898 7.322 2,7 2,0 Totale 300 4.176 5.834 93.786 5,1 4,5

Fonte: Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana.

dell’8,2% sul fatturato dell’industria alimentare regionale; un “peso” signi- ficativo anche se non particolarmente accentuato. In Lombardia il fatturato medio per azienda, pari a 9,8 milioni di euro, evidenzia dimensioni supe- riori alla media nazionale, pari a 5,9 milioni di euro per azienda.

La localizzazione delle cooperative agroalimentari nel territorio lombar- do si caratterizza per una spiccata polarizzazione nelle province di Man- tova, Cremona e Brescia, nelle quali si realizza l’87,2% del fatturato del sistema cooperativo agroalimentare regionale.

distribuzione

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