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L'agricoltura lombarda conta. 2012, (3. ed.)

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l’agricoltura lombarda conta - 2012

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

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Comitato di redazione

Sabrina Giuca, INEA (responsabile); Maria Silvia Giannini (coordinamento per la DGA Regione Lombardia); Alessandro Nebu-loni, DGA Regione Lombardia; Roberto Pretolani, DEMM; Renato Pieri, SMEA; Francesca Marras, INEA; Guido Gay, ÉUPOLIS Lombardia

Referenti tematici

Daniele Bellomo, Danilo Bertoni, Lucia Briamonte, Maurizio Castelli, Stefano Dell’Acqua, Maria Silvia Giannini, Sabrina Giuca, Teresa Lettieri, Claudio Liberati, Pietro Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Sonia Marongiu, Renato Pieri, Roberto Pretolani, Maria Rosaria Pupo d’Andrea, Serena Tarangioli

Revisione editing

Sabrina Giuca, Maria Silvia Giannini e Francesca Marras Elaborazioni

Marco Amato, Alessia Fantini e Fabio Iacobini Coordinamento editoriale

Benedetto Venuto

Progetto grafico e realizzazione

Carlo Silva e Ufficio grafico INEA (Jacopo Barone, Piero Cesarini, Fabio Lapiana, Sofia Mannozzi) Fotografie

Carlo Silva Edizione Internet Massimo Perinotto Segreteria

Lara Abbondanza e Debora Pagani

Si ringraziano: Maria Teresa Besana, Gabriele Boccasile, Isabella Brandi, Valentina Cardinale, Gloria Corti, Simonetta De Leo, Cristian Della Torre, Rita Iacono, Andrea Massari, Giovanna Nicastro, Donatella Parma, Antonio Pepe, Andrea Povellato, Marina Ragni, Roberto Tonetti

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In questa terza edizione dell’opuscolo “L’Agricoltura lombarda conta 2012”, i contributi degli istituti di ricerca INEA, DEMM e SMEA, con i quali la DG Agri-coltura collabora per la sua redazione, forniscono un aggiornato quadro strut-turale ed economico del sistema agro- alimentare lombardo, sulla base dei più recenti dati amministrativi, tra i quali i risultati definitivi del 6° Censi-mento generale dell’agricoltura ISTAT. La pubblicazione da quest’anno viene integrata, inoltre, da informazioni re- lative alle imprese cooperative di tra-sformazione agroalimentare, rese di-sponibili dall’Osservatorio della coope-razione agricola italiana.

Nel 2011, nonostante la crisi economi-ca, l’agricoltura e l’industria alimenta-re hanno alimenta-registrato talimenta-rend positivi. Il va-lore della produzione agroindustriale lombarda ha superato i 12 miliardi di euro, +7,3% rispetto al 2010, arrivando a rappresentare ben il 16,1% del totale nazionale e circa il 3,7% del PIL

regio-nale. Il valore della componente agrico-la regionale, pari a 7,2 miliardi di euro, mostra un incremento dell’11,5%, con un peso nettamente crescente, pari al 14,5%, sul totale nazionale, mentre il valore aggiunto dell’industria alimen-tare lombarda, stimato +2,4% rispetto al 2010, presenta elementi più favore-voli rispetto al livello nazionale e ad altri settori economici.

Nel 2011 vi è stato, quindi, un rafforza-mento del peso del sistema regionale ri-spetto al nazionale, espressione anche della complessiva capacità di reazione delle imprese lombarde la cui dinami-ca congiunturale risulta migliore della corrispondente nazionale, anche se si registra un’ulteriore contrazione del numero delle imprese (-1,6%).

Se la ripresa della produzione agricola, dovuta in gran parte all’incremento dei prezzi (+11,2%), porta il valore a livelli superiori a quelli pre-crisi, il recupero del valore aggiunto pare non ancora completato e già elementi di criticità

per la redditività si intravedono nel primo semestre del 2012.

Migliorare l’efficienza dei processi pro-duttivi e la redditività aziendale resta-no obiettivi prioritari per rafforzare la capacità competitiva del sistema lom-bardo, che deve essere perseguita attra-verso strategie di sviluppo che possono interessare singole aziende o gruppi di aziende, sino a coinvolgere specifiche filiere a diverso livello territoriale. Adeguamento strutturale, innovazione di prodotto, adozione di nuovi modelli organizzativi sono alcuni degli inter-venti che la Regione Lombardia sostie-ne attraverso le misure del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, il cui stato di avanzamento è giunto all’impe-gno dell’86,4% delle risorse disponibili e alla liquidazione di oltre il 50% delle risorse. L’attenzione al mondo agricolo passa anche dalla promozione dell’a-groalimentare di qualità, rappresenta-to dalle produzioni vinicole, biologiche e a marchio DOP e IGP, con azioni

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mi-rate a consolidare e allacciare nuovi legami commerciali anche sui mercati internazionali e ad aumentare la pre-senza e la riconoscibilità della speci-ficità di queste produzioni in una fase positiva per le esportazioni.

A fronte di un contesto economico pro-blematico, la Regione Lombardia ha garantito, per il terzo anno consecutivo,

una maggiore liquidità alle imprese, ero-gando l’acconto del 50% del premio della domanda unica 2012 e indirizzando, in anticipo rispetto agli scorsi anni, i pri-mi flussi agli agricoltori del mantovano colpiti dal sisma; un provvedimento, questo, cui si affiancano gli interventi a favore del credito di funzionamento, per offrire alle aziende agricole condizioni

di finanziamento meno onerose rispetto al mercato creditizio ordinario. Per maggiori approfondimenti ricor-diamo che l’edizione dell’opuscolo si affianca all’annuale rapporto di analisi regionale “Il sistema agroalimentare della Lombardia”.

L’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia

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ECONOMIA E AGRICOLTURA

Territorio e popolazione pag. 10 Aree protette pag. 15 Prodotto interno lordo pag. 20 Valore aggiunto pag. 22 Occupazione pag. 24

SISTEMA AGROINDUSTRIALE

Componenti del sistema pag. 28 Industria alimentare e cooperazione pag. 29 Distribuzione pag. 33 Scambi con l’estero pag. 35 Consumi alimentari pag. 38

AGRICOLTURA

Risultati produttivi in agricoltura pag. 42 Andamento agrometereologico pag. 47 Consumi intermedi pag. 48 Investimenti pag. 50

Prezzi pag. 53

Strutture in agricoltura pag. 56 Risultati economici delle aziende agricole pag. 66 Credito agrario pag. 73 Mercato fondiario pag. 75

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MULTIFUNZIONALITà E AGRICOLTURA

Gestione delle risorse idriche pag. 80

Foreste pag. 84

Agroenergie pag. 88 Prodotti a denominazione e tradizionali pag. 91 Agricoltura biologica pag. 97 Agriturismo pag. 101 Vendita diretta pag. 104 Fattorie didattiche pag. 110

POLITICA AGRICOLA

Legislazione regionale pag. 112 Spesa regionale pag. 114 PAC – I pilastro pag. 116 Programma di sviluppo rurale

(PAC – II pilastro) pag. 119

GLOSSARIO

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Il territorio regionale, pari a 23.862 kmq, corrisponde a circa il 7,9% del-la superficie nazionale ed è

caratte-rizzato da una compresenza di aree pianeggianti (47%), collinari (12,4%) e montuose (40,5%). In termini di

popolazione, la Lombardia risulta la prima regione italiana con un nume-ro di residenti che sfiora i 10 milioni

territorio

e

popolazione

Superficie, popolazione residente e densità abitativa in Lombardia, 2011

Superficie territoriale Ripartizione % Popolazione residente Ripartizione % Densità

(kmq) superficie territoriale al 1/1/2011 popolazione residente (abitanti/kmq)

Lombardia 23.862,80 100,0 9.917.714 100,0 415,6 Montagna 9.672,81 40,5 1.054.835 10,6 109,1 Collina 2.963,62 12,4 2.052.259 20,7 692,5 Pianura 11.226,37 47,0 6.810.620 68,7 606,7 Bergamo 2.722,86 11,4 1.098.740 11,1 403,5 Brescia 4.784,36 20,0 1.256.025 12,7 262,5 Como 1.288,07 5,4 594.988 6,0 461,9 Cremona 1.770,57 7,4 363.606 3,7 205,4 Lecco 816,17 3,4 340.167 3,4 416,8 Lodi 782,36 3,3 227.655 2,3 291,0 Mantova 2.338,84 9,8 415.442 4,2 177,6 Milano 1.576,59 6,6 3.156.694 31,8 2.002,2 Monza e Brianza 405,49 1,7 849.636 8,6 2.095,3 Pavia 2.964,70 12,4 548.307 5,5 184,9 Sondrio 3.211,90 13,5 183.169 1,8 57,0 Varese 1.198,71 5,0 883.285 8,9 736,9 Fonte: ISTAT.

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(pari al 16,4% della popolazione na-zionale), per lo più concentrati nella fascia pianeggiante e pedemontana. In queste aree la densità abitativa su-pera i 600 ab./kmq, contro la media

regionale di 415 ab./kmq e la media nazionale di 201 ab./kmq. La popo-lazione mostra una certa dispersione sul territorio tanto che solo il 25,5% della popolazione vive in comuni con

più di 50.000 abitanti contro il 34,7% a livello italiano.

Con un incremento medio annuo nel decennio 2001-2010 dell’1,3% contro lo 0,6% calcolato su base nazionale, la Copertura % del suolo in Lombardia, 2007

Aree Aree agricole Aree Monti e

antropizzate Totale aree - di cui - di cui colture - di cui prati var % var. assoluta boscate corpi idrici

agricole seminativi permanenti stabili 1999-07 media annua

Bergamo 13,9 28,4 17,4 0,7 10,3 -5,4 -557 39,4 18,4 Brescia 11,3 35,0 27,3 2,0 5,7 -7,1 -1611 31,9 21,9 Como 16,0 15,2 6,4 0,2 8,5 -4,3 -109 48,1 20,8 Cremona 10,6 85,5 80,7 3,5 1,2 -1,6 -300 1,6 2,4 Lecco 15,0 15,9 5,3 0,2 10,4 -9,9 -179 48,6 20,5 Lodi 12,5 80,2 75,8 3,8 0,6 -2,6 -211 3,2 4,1 Mantova 12,4 82,0 75,2 5,7 1,1 -2,8 -693 1,1 4,5 Milano 39,8 51,9 48,7 1,6 1,7 -6,3 -692 6,2 2,0 Monza e Brianza 53,4 36,2 34,2 0,3 1,7 -8,3 -166 9,2 1,1 Pavia 9,0 74,0 61,3 11,4 1,3 -2,4 -682 12,0 5,0 Sondrio 2,4 7,7 0,5 1,0 6,2 -2,9 -94 34,8 55,1 Varese 28,9 15,2 11,1 0,2 3,9 -4,8 -117 45,0 10,9 Lombardia 14,1 43,7 35,9 3,1 4,7 -3,9 -5410 24,5 17,7 Fonte: ERSAF-DUSAF 2007.

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dinamica della popolazione residente si presenta piuttosto vivace, anche in virtù dei recenti massicci flussi mi-gratori; circa il 10% della popolazione residente è straniera rispetto al dato nazionale del 7%.

Nel 2010 si sono avuti circa 12,3 mi-lioni di arrivi turistici, pari al 12,4% del totale nazionale, di cui il 47,4% da paesi esteri, dato superiore alla media italiana. Con riferimento alle presen-ze l’incidenza regionale sul totale na-zionale si riduce all’8,3%, segno di una durata media dei soggiorni contenuta, tipica del turismo d’affari, connotazio-ne più frequente in Lombardia rispet-to ad altre realtà. Il 46,3% degli arrivi turistici si concentra nella provincia di Milano, seguita da quella di Brescia con il 16,4%. Il 91% degli arrivi è riferi-bile ad esercizi alberghieri e il restan-te 9% ad esercizi complementari. Gli arrivi negli agriturismi corrispondono a circa l’1% del totale regionale.

Consistenza del territorio agricolo (000 ha), 2010

SAU Superficie SAU/Superficie

territoriale territoriale % Bergamo 71,0 272,3 26,1 Brescia 181,8 478,4 38,0 Como 23,7 128,8 18,4 Cremona 135,5 177,1 76,5 Lecco 10,5 81,6 12,8 Lodi 55,6 78,2 71,1 Mantova 168,7 233,9 72,1 Milano 64,9 157,7 41,1 Monza e Brianza 9,7 40,5 23,9 Pavia 176,9 296,5 59,7 Sondrio 75,1 321,2 23,4 Varese 13,4 119,9 11,2 Lombardia 986,8 2.386,1 41,4 Italia - Nord 4.568,8 11.993,0 38,1 Italia 12.856,0 30.132,0 42,7 Lombardia/Italia - Nord (%) 21,6 19,9 Lombardia/Italia (%) 7,7 7,9 Fonte: ISTAT.

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La copertura del suolo, secondo dati DUSAF (2007), vede la prevalenza delle aree agricole (43,7%), seguite da quelle boscate (24,5%) e da quel-le antropizzate (14,1%), anche se tali proporzioni sono molto variabili a livello provinciale. Il tasso di antro-pizzazione del territorio risulta mol-to elevamol-to nelle province di Monza e Milano (rispettivamente il 53,4% e il 39,8%). Cremona è la provincia con la più alta incidenza di territorio agrico-lo (85,5%), mentre quella di Lecco ha la più elevata percentuale di boschi. La superficie agricola utilizzata (SAU) risulta pari a poco meno di 1 milio-ne di ettari, corrispondente al 41,4% della superficie regionale, in linea con la media nazionale; in particolare, la SAU regionale rappresenta il 7,7% di quella italiana. La provincia con mag-giore incidenza della SAU sulla super-ficie totale è Cremona (76,5%); all’op-posto è Varese (11,2%). I dati del 6°

Rapporto popolazione/superficie agricola (abitanti/100 ha di SAU), 2010

Lombardia Italia - Nord Italia UE-27* 1.005 608 472 289 * EUROSTAT, 2007. Fonte: ISTAT.

Censimento generale dell’agricoltura indicano una riduzione del 5,1% del-la SAU regionale su base decennale, riduzione molto più accentuata nelle province di Bergamo (-23,6%), Son-drio e Lecco.

Come per la densità abitativa anche il rapporto fra popolazione residente e superficie agricola mostra un valore molto elevato, decisamente superiore al corrispondente dato nazionale e a quello comunitario.

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Arrivi turistici per tipo di esercizio e presenze totali, 2010*

Arrivi % arrivi da Arrivi in esercizi Arrivi in esercizi - di cui in Presenze

totali paesi esteri alberghieri complementari agriturismo totali

Bergamo 833.709 37,2 737.771 95.938 3.068 1.799.351 Brescia 2.016.536 51,3 1.500.796 515.740 28.070 8.464.905 Como 952.286 63,6 824.333 127.953 7.135 2.540.319 Cremona 189.698 26,5 169.521 20.177 6.419 361.672 Lecco 168.289 45,4 118.503 49.786 1.790 473.634 Lodi 128.374 24,7 127.280 1.094 242 211.038 Mantova 192.128 26,2 141.634 50.494 25.853 439.140 Milano 5.692.914 50,7 5.608.525 84.389 n.d. 11.589.857 Monza e Brianza 428.780 22,4 425.054 3.726 n.d. 701.235 Pavia 163.414 21,1 141.375 22.039 10.900 408.911 Sondrio 635.553 32,7 545.559 89.994 8.868 2.495.026 Varese 897.259 50,2 845.646 51.613 2.019 1.641.776 Lombardia 12.298.940 47,4 11.185.997 1.112.943 94.364 31.126.864 Italia 98.813.845 44,3 79.374.146 19.439.699 2.110.100 375.542.550 *Gli arrivi corrispondono al numero di clienti entrati e registrati nell’esercizio; le presenze sono il numero delle notti trascorse dai clienti all’interno degli esercizi.

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aree

protette

L’elenco ufficiale delle aree protette

naturali indica in Lombardia una su-perficie di circa 134.000 ettari, pari al 4,5% della superficie protetta terrestre presente a livello nazionale e al 5,5% della superficie territoriale regiona-le. Le 105 aree naturali presenti sul territorio regionale comprendono: il Parco Nazionale dello Stelvio, 2 riser-ve naturali statali (Bosco Fontana e Bosco Siro Negri), 13 parchi naturali regionali, 62 riserve naturali regionali e 27 altre aree protette, rappresenta-te da monumenti naturali, oasi e aree naturali di interesse locale. Oltre alle suddette aree protette naturali, il si-stema delle aree protette lombarde include ulteriori tipologie, come i parchi sovracomunali d’interesse lo-cale, mentre i parchi regionali, che vengono distinti in fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali, arrivano complessivamente a 24. All’interno dei confini dei

par-chi regionali, comunque classificati, si possono individuare aree a parco na-turale corrispondenti alla aree agrofo-restali o incolte del parco regionale, caratterizzate dai più elevati livelli di naturalità e comunque destinate a funzioni prevalentemente di conser-vazione e ripristino dei caratteri na-turali. L’insieme delle aree a parco re-gionale copre, pertanto, oltre 460.000 ettari del territorio lombardo, di cui il 14% è area protetta naturale; parlando in generale di area a parco andrebbe a questa sommata la superficie del Par-co Nazionale dello Stelvio, arrivando così a 524.000 ha.

La superficie regionale protetta pre-senta, infine, ulteriori tipologie di aree protette: le zone umide e le aree appartenenti alla rete Natura 2000, le cui superfici non sono direttamente sommabili perché ci possono essere delle sovrapposizioni. Queste ultime rappresentano il 15,6% della

superfi-cie regionale (rispetto al 21% coper-to a livello nazionale); in particolare, 193 sono i siti di importanza comu-nitaria (SIC) che interessano una su-perficie di 224.203 ettari, pari al 9,4% della superficie regionale, e 67 sono le zone di protezione speciale (ZPS), per complessivi 297.425 ettari, pari al 12,5% della superficie regionale. Tuttavia, se si escludono 19 sovrap-posizioni di SIC e ZPS, la rete Natura 2000 della Lombardia risulta costitu-ita da 241 siti estesi su un totale di 372.154 ettari. La distribuzione pro-vinciale della superficie dei siti Natura 2000 vede al primo posto la provincia di Sondrio (41,3%), seguita da quelle di Bergamo (22,3%) e Pavia (15,6%). Il 36% dei siti Natura 2000 della regione è incluso all’interno di aree protette e svolge un ruolo importante nella con-servazione e nella tutela degli habitat e delle specie più importanti. I siti, in-fatti, ospitano 61 delle specie inserite

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Superficie e numero delle aree naturali protette terrestri per classe (ha)

Regione Parco Riserva Parco Riserva Altre aree Totale % su % su

Nazionale naturale naturale naturale protette totale superficie

statale regionale regionale regionali nazionale territoriale

Molise 4.059 1.190 0 50 2.291 7.590 0,2 1,4 Liguria 3.860 16 21.592 23 1.781 27.272 0,9 4,7 Valle d’Aosta 37.007 0 5.747 512 0 43.266 1,5 13,2 Friuli-Venezia Giulia 0 399 46.352 7.043 0 53.794 1,8 6,8 Umbria 17.978 0 40.629 0 4.535 63.142 2,2 7,5 Marche 61.099 6.085 22.800 493 0 90.477 3,1 9,2 Sardegna 84.205 0 6.779 0 0 90.984 3,2 3,8 Emilia-Romagna 30.729 8.246 51.578 2.627 142 93.322 3,1 4,0 Veneto 15.030 19.483 56.734 2.120 0 93.367 3,2 5,1 Lombardia 59.766 244 63.756 9.492 702 133.960 4,5 5,5 Toscana 39.958 11.039 51.471 32.539 6.040 141.047 5,4 6,9 Piemonte 45.377 3.383 95.425 15.181 19.747 179.113 5,7 6,6 Basilicata 157.346 965 33.655 2.197 0 194.163 4,1 12,0 Lazio 26.629 25.864 114.632 43.563 6.576 217.264 7,3 12,4 Calabria 220.630 16.158 17.687 750 10 255.235 8,7 16,9 Puglia 186.177 9.906 66.024 5.870 0 267.977 4,4 6,6 Sicilia 0 0 185.551 85.164 3.026 273.741 9,3 10,5 Trentino-Alto Adige 70.968 0 207.651 2.211 1.790 282.620 9,7 20,8 Abruzzo 219.432 17.783 56.450 10.329 1.057 305.051 10,4 28,1 Campania 185.431 2.014 150.143 10.076 2.541 350.205 11,2 23,9 Italia 1.465.681 122.775 1.294.656 230.240 50.238 3.163.590 100 9,7

Aree protette terrestri (n.) 22 146 105 335 144 752

- di cui: Lombardia 1 2 13 62 27 105

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nell’allegato II della direttiva Habitat (47 specie animali) e 87 specie di uc-celli inseriti nell’allegato I della diret-tiva Uccelli.

Nel 2011, l’84,4% della superficie dei SIC è stata classificata come apparte-nente alla regione biogeografia alpi-na mentre il restante 15,6% a quella continentale. Tra i SIC lombardi ve ne sono alcuni “prioritari” per i quali l’UE ha richiesto una particolare at-tenzione: le praterie acidofile a Nar-dus Stricta, le foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior, le boscaglie di Pinus mugo e Rhodo-dendron hirsutum e le torbiere. In Lombardia il 75,5% delle ZPS rica-de nella regione biogeografica alpina, mentre il 24,5% in quella continenta-le. A differenza dei SIC, la cui esten-sione è rimasta la stessa nel quinquen-nio 2006-2011, la superficie delle ZPS nella regione biogeografica alpina è aumentata considerevolmente

rispet-Distribuzione delle superfici delle aree naturali protette in Lombardia

44,6% 0,2% 0,5% 47,6% 7,1% Parco Nazionale Riserva naturale statale Parco naturale regionale Riserva naturale regionale Altre aree protette regionali

Fonte: MATTM - Direzione Conservazione della Natura, EUAP, 2005; Elenco ufficiale delle aree naturali protette, 6° aggiornamento del 27 aprile 2010.

to al 2006 (+66,9%), a significare l’im-portanza data dalla regione a questa tipologia di ambiente, che racchiude il 40% della flora europea. La varietà di ambienti e la convivenza di attivi-tà agro-silvo-pastorali, rende

rilevan-te la rerilevan-te Natura 2000 lombarda nel quadro della Strategia nazionale sulla biodiversità.

Il progetto speciale “Agricoltura”, so-stenuto dalla regione, è orientato a diffondere un’agricoltura sostenibile

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all’interno delle aree protette e dei parchi regionali che consenta, da un lato, la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e, dall’altro, il ripristi-no e la conservazione degli elementi naturali del territorio agricolo (aree umide, siepi, fasce boscate, marcite), importantissimi per l’incremento e il mantenimento della biodiversità.

I Parchi regionali in Lombardia

Parco (ha) Area naturale su parco (%)

Parco Adamello 50.935 43

Parco Adda Nord 6.900 28

Parco Adda Sud 24.343 0

Parco Agricolo Sud Milano 47.055 0

Parco Alto Garda Bresciano 37.452 15

Parco Campo dei Fiori 6.337 24

Parco Colli di Bergamo 4.683 21

Parco Grigna Settentrionale 5.541 0

Parco Groane 3.696 35

Parco Lombardo della Valle del Ticino 91.618 22

Parco Mincio 15.859 0

Parco Monte Barro 645 64

Parco Monte Netto 1.470 0

Parco Montevecchia e Valle del Curone 2.746 74

Parco Nord Milano 641 13

Parco Oglio Nord 15.173 0

Parco Oglio Sud 12.745 0

Parco Orobie Bergamasche 69.860 0

Parco Orobie Valtellinesi 44.094 0

Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate 4.833 76

Parco Serio 7.514 0

Parco Spina Verde 967 88

Parco Bosco delle Querce 44 100

Parco Valle del Lambro 8.179 52

TOTALE 463.329 14

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Estensione dei siti Natura 2000 (ha)* Piemonte Valle d'Aost a Lombardia Liguria Trento Bolzan o Veneto Friuli-V enezia Giulia Emilia-Romagna Toscan a Umbria March e Lazio Abruz zo Molis e

Campania Puglia Basili cata

Calabria Sicilia Sardegna 0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 396.837 98.933 372.067 149.819 173.411 414.679 149.733 147.354 256.863 362.725 120.200 146.213 441.630 387.076 118.724 395.537 474.597 164.774 319.392 568.736 529.838

*Il numero e l’estensione dei siti Natura 2000 per Regione è stato calcolato escludendo le sovrapposizioni fra i SIC e le ZPS. Fonte: MATTM, 2010.

(22)

prodotto

interno

lordo

Il PIL lombardo, corrispondente al

20,7% del PIL nazionale e al 2,6% di quello comunitario, detiene il valo-re più elevato tra le valo-regioni italiane. L’ultimo dato regionale disponibile a prezzi correnti (relativo al 2009 ag-giornato a febbraio 2012) è pari a circa 317 miliardi di euro, seguono Lazio (con 165 miliardi, pari al 10,8%), Ve-neto (con 141 miliardi, pari al 9,2%) ed Emilia-Romagna (135 miliardi, pari a 8,8%).

Il dato risulta interessante se com-parato a quello della popolazione re-gionale, che rappresenta il 16,3% di quella nazionale e l’1,96% di quella dell’UE-27. Da ciò deriva che il PIL pro capite lombardo, pari a 32.400 euro, segue i valori pro capite della Valle d’Aosta e del Trentino-Alto Adi-ge e risulta più elevato del 27,7%

ri-Andamento del PIL per abitante in Lombardia (euro), dal 2003 al 2009

PIL/Abitante

Anni Prezzi Valori

correnti concatenati 2003 30.449 27.779 2004 31.058 27.667 2005 31.544 27.554 2006 32.356 27.836 2007 33.442 27.994 2008 33.425 27.233 2009 31.780 25.281 Lombardia/Italia (2009) 1,26 1,26 Lombardia/Italia-Nord (2009) 1,06 1,06 Lombardia/UE-27 (2009) 1,35 1,23 Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

spetto a quello nazionale e del 37,7% rispetto al comunitario.

Il PIL per unità lavorativa (UL) risulta, in termini correnti pari a circa 71.300 euro, superiore del 13% e del 35,4% nel raffronto con l’analogo parametro nazionale e comunitario.

Il 2009 ha rappresentato un anno difficile per l’economia italiana e in particolar modo per quella regionale. Il PIL della Lombardia, misurato a va-lori concatenati (antecedenti febbraio 2012), mostra infatti un sensibile calo rispetto all’anno precedente (-6,3%), indicando una sofferenza superiore alla media nazionale, per la quale si segnala un -5% fra il 2008 e il 2009. Su base annua anche in termini di pro-duttività del lavoro si denota una con-trazione del 3,3% a fronte di un -2,5% a livello nazionale.

(23)

Andamento del PIL in Lombardia (mio. euro), dal 2003 al 2009*

Prezzi correnti Valori concatenati 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 2007 2003 2004 2005 2006 2008 2009 310.952 247.359 263.961 323.973

* Valori concatenati - anno di riferimento 2000. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. Andamento del PIL per unità

lavorativa in Lombardia (euro), dal 2003 al 2009

PIL/Unità di lavoro

Anni Prezzi Valori

correnti concatenati 2003 62.570 57.085 2004 64.433 57.398 2005 66.197 57.824 2006 67.328 57.923 2007 69.796 58.424 2008 70.715 57.616 2009 70.039 55.715 Lombardia/Italia (2009) 1,12 1,12 Lombardia/Italia-Nord (2009) 1,07 1,07 Lombardia/UE-27 (2009) 1,33 1,21 Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

(24)

Incidenza % del VA dell’agricoltura1 sul PIL, 2010 VA Lombardia 1,0 Italia 1,8 Italia - Nord 1,4 Italia - Centro 1,4

Italia - Sud e Isole 3,2 UE-27 1,7 Belgio 0,7 Bulgaria 4,9 Danimarca 1,3 Francia 1,8 Germania 0,8 Grecia 3,1 Paesi Bassi 1,8 Polonia 3,7 Portogallo 2,2 Regno Unito 0,6 Romania 6,7 Spagna 2,6 Svezia 1,7 Ungheria 3,8

1Agricoltura, silvicoltura e pesca.

Fonte: ISTAT, Conti economici regionali; EUROSTAT.

valore

aggiunto

Il valore aggiunto (VA) lombardo è determinato per il 68,3% dal settore dei servizi e per il 30,7% dall’indu-stria, mentre il contributo del settore primario è pari solo all’1% circa. Tale incidenza risulta inferiore alla media nazionale e comunitaria e a quella del-le regioni dell’Italia settentrionadel-le, ma è paragonabile, a livello europeo, con paesi quali Germania e Regno Unito. Il trend dell’ultimo decennio conferma, come nel resto dell’Italia, una progres-siva perdita di importanza in termini relativi del settore primario.

Nonostante la bassa percentuale di incidenza del settore agricolo, la Lom-bardia, con una quota dell’11,4%, con-tribuisce in misura maggiore rispetto alle altre regioni alla formazione del valore aggiunto della branca agricol-tura e foreste nazionale.

Il VA regionale, dopo essere giunto nel 2009 sotto la soglia dell’1%, anche per le ampie perdite del valore aggiunto

VA ai prezzi di base1 per settore in Lombardia (mio, euro), 2009

30,7%

68,3%

1,0%

Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne Totale

2.771 86.817 192.940 282.528

1Valori a prezzi correnti.

Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

agricolo (-13%), ha segnato un’inver-sione di rotta, con una variazione positiva dell’1,7% nel 2010 (mentre l’industria è risultata in decisa regres-sione), e dell’11,7% nel 2011.

(25)

VA dell’agricoltura1 sul totale2 (%)

Italia Italia - Nord Lombardia

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 2006 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2007 2008 2009

1Agricoltura, caccia e pesca. 2Valori a prezzi correnti.

(26)

occupazione

Nel 2011 in Lombardia gli occupati

totali, pari a 4,27 milioni, rappresen-tano il 18,6% del valore nazionale; in agricoltura gli occupati ammontano a circa 57.500, corrispondenti all’1,3% del totale degli occupati lombardi e al 6,8% degli occupati agricoli italia-ni. L’incidenza degli occupati agricoli sul totale si colloca in Lombardia al di sotto della media nazionale, pari al 3,7%, e di quella dell’Unione europea, pari al 5%.

Tra il 2010 e il 2011 gli occupati agri-coli sono calati dell’11% (-7.000 unità) mentre il settore dei servizi (64%) è diminuito dello 0,2% (-5.000 unità). Gli occupati dell’industria (34%) sono aumentati dell’1%, a fronte di un saldo regionale complessivo pari a zero; il saldo è sostanzialmente stabile anche a livello nazionale (+0,4%), ove la ri-duzione degli agricoli e dell’industria è stata smorzata dai servizi.

Nella regione gli occupati agricoli

di-pendenti, che sul totale degli occupati rappresentano il 35% (contro il 48% su base nazionale), sono la componente che negli ultimi anni è calata mag-giormente; anche se gli indipendenti, dopo un periodo di tenuta, hanno fat-to registrare una contrazione. Il tasso di femminilizzazione dell’a-gricoltura lombarda è del 18,8% nel 2011, quota inferiore sia rispetto al to-tale dell’economia sia all’analogo dato delle regioni settentrionali (26,1%), che a quello dell’Italia (29,2%). In Lombardia, secondo la fonte cen-suaria, i lavoratori stranieri in agricol-tura (più di 16.000 unità) hanno una presenza significativa, rappresentando il 42% della manodopera extra-familia-re e il 12% della totale, con un peso quasi doppio rispetto al quadro medio italiano. La loro provenienza è per la maggior parte da paesi extra UE. In Lombardia l’occupazione in agri-coltura, espressa in termini di unità

33,5%

63,8%

2,7%

Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne Totale

121 1.486 2.833 4.440

Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

Unità di lavoro per settore in Lombardia (000 unità), 2009

(27)

Incidenza % occupati in agricoltura1 sul totale dell’economia, 2011

% occupati Lombardia 1,3 Italia 3,7

Italia - Nord 2,6

Italia - Centro 2,4

Italia - Sud e Isole 6,8 UE-27 5,0 Austria 5,3 Belgio 1,3 Bulgaria 6,8 Danimarca 2,4 Francia 2,9 Germania 1,6 Grecia 12,4 Paesi Bassi 2,5 Polonia 12,7 Portogallo 9,9 Regno Unito 1,2 Romania 28,6 Spagna 4,2 Svezia 2,0 Ungheria 4,8

1 Agricoltura, silvicoltura e pesca.

Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - media 2011, EUROSTAT. Occupati totali e agricoli per sesso e ripartizione geografica, 2011

Occupati Occupati agricoli

000 unità % femmine 000 unità % femmine

Lombardia 4.273,0 41,9 57,5 18,8

Italia - Nord 11.925,2 42,8 310,4 26,1

Italia 22.967,2 49,7 850,4 29,2

Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - media 2011. lavorative (UL) e riferita ai dati ISTAT 2009, rappresenta una quota del 2,7% sul totale regionale, rispetto al 33,5% dell’industria e al 68,3% dei servizi. Se si tiene conto che il valore aggiunto agricolo incide solo per l’1% su quel-lo regionale, da ciò emerge una forte disparità di produttività fra gli occu-pati agricoli e quelli degli altri setto-ri. La produttività media di un’unità lavorativa agricola a prezzi costanti è pari al 58% di un’unità lavorativa me-dia dei servizi e al 63% dell’analogo

dato riferito all’industria. Tuttavia, si evidenzia negli ultimi anni un trend di incremento del valore aggiunto per UL e per occupato agricolo, con una certa riduzione del gap di produttività per occupato rispetto agli altri settori economici.

Nel 2011 le variazioni di VA e degli occupati hanno portato una decisa crescita della redditività del lavoro agricolo rispetto al medesimo quadro nazionale, sostanzialmente stabile.

(28)

VA ai prezzi di base per UL e per settore (euro)*, 2003-2009

Agricoltura

Servizi

Industria

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 2009 2004 2005 2003 2006 2007 2008

*Valori concatenati - anno di riferimento 2000. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

(29)
(30)

componenti

del

sistema

Nel 2011 la dimensione economica

del sistema agroalimentare lombardo è stimata in circa 37 miliardi di euro, pari al 16,2% del valore del sistema agroalimentare nazionale e all’11,2% del PIL regionale.

Gran parte del valore finale del siste-ma agroalimentare regionale è fornito dalla distribuzione e dalla

ristorazio-Principali componenti del sistema agroindustriale ai prezzi di base in Lombardia (mio. euro), 2011 ne, il cui valore aggiunto incide,

rispet-tivamente, per il 40,3% e per il 21,1%. Il rapporto tra il valore della produzio-ne agroalimentare, pari a circa 12,3 miliardi di euro, e il valore del sistema nel suo complesso è di uno a tre. In particolare, alla formazione del valo-re del sistema agroalimentavalo-re valo- regio-nale, contribuisce per l’8,5% (contro

il 12,1% a livello nazionale) il valore aggiunto (VA) agricolo (compresa sil-vicoltura e pesca). L’industria alimen-tare, il cui VA rappresenta il 20% circa di quello nazionale, incide invece per il 13,5% sul valore del sistema (11% su base nazionale) mentre i consumi in-termedi agricoli rappresentano l’11% del valore complessivo del sistema.

4.091 3.158 5.015 7.822 14.929 2.018 37.032 Consumi intermedi agricoli Valore aggiunto agricoltura, silvicoltura e pesca Valore aggiunto industria alimentare Valore aggiunto ristorazione Commercio e distribuzione Imposte indirette agroindustriali Totale 13,5% 40,3% 5,4% 11,0% 8,5% 21,1% Fonte: Stime su dati ISTAT.

(31)

Il valore aggiunto (VA) dell’industria alimentare lombarda è stimato, nel 2011, in circa 5 miliardi di euro. Tale valore corrisponde al 20% del valore ag-giunto dell’industria alimentare nazio-nale e al 13,5% del valore del sistema agroalimentare regionale. L’importan-za relativa del comparto a livello regio-nale è evidenziata dal fatto che il VA dell’industria alimentare supera quello agricolo di circa il 60%, quando a livel-lo nazionale questi valivel-lori sono sostan-zialmente equivalenti. L’incidenza del VA dell’industria alimentare regionale sul valore della produzione agroindu-striale si colloca al 41%, rispetto al 33% registrato a livello nazionale.

Le imprese attive del settore sono 5.973, pari al 5,6% delle imprese ma-nifatturiere regionali, quota in cresci-ta rispetto al 2010. Si registra, infatti, un incremento su base annua dello 0,7% delle imprese alimentari contro una regressione dell’1,4% delle

impre-industria

alimentare

e

cooperazione

Distribuzione provinciale delle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia1, 2011

Alimentari Alimentari artigiane Manifatturiere

Tot. Inc. % Tot. Inc. % Tot. Inc. %

Bergamo 677 11,3 527 13,3 11.750 11,1 Brescia 878 14,7 642 16,2 15.768 14,8 Como 320 5,4 245 6,2 7.045 6,6 Cremona 368 6,2 242 6,1 3.267 3,1 Lecco 216 3,6 147 3,7 4.257 4,0 Lodi 132 2,2 82 2,1 1.709 1,6 Monza 323 5,4 206 5,2 9.961 9,4 Milano 1.584 26,5 864 21,8 31.497 29,6 Mantova 458 7,7 304 7,7 4.695 4,4 Pavia 402 6,7 262 6,6 4.844 4,6 Sondrio 210 3,5 136 3,4 1.430 1,3 Varese 405 6,8 308 7,8 10.098 9,5 Totale 5.973 100,0 3.965 100,0 106.321 100,0 1Imprese attive. Fonte: Infocamere.

se manifatturiere nel loro complesso. Il 96,1% delle imprese attive è coin-volto nella produzione di alimenti, mentre il 4,6% nel comparto delle

be-vande. La dimensione artigianale ca-ratterizza una fetta importante delle aziende, pari al 66,4% di quelle attive, con l’eccezione del comparto

(32)

bevan-Imprese alimentari presenti in Lombardia, 2011 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 Imprese attive Imprese

registrate registrateImprese Impreseattive IMPRESE ARTIGIANE TOTALE IMPRESE 321 271 72 72 6.415 5.702 3.929 3.893 Alimentari Bevande Fonte: Infocamere.

Incidenza tipologie giuridiche nelle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia1, 2011 0 20% 40% 60% 80% 100%

Alimentari Bevande Alimentari Bevande TOTALE IMPRESE

ALIMENTARI

Totale imprese IMPRESE ALIMENTARI

ARTIGIANE MANIFATTURIEREIMPRESE Imprese artigiane 23,5% 54,6% 29,5% 11,8% 5,2% 45,4% 49,3% 11,1% 55,6% 33,3% 7,5% 33,9% 58,5% 36,9% 25,0% 37,4% 36,4% 36,7% Imprese individuali Società di capitale Altro Società di persone 1Imprese attive. Fonte: Infocamere.

(33)

de, dove le imprese artigiane sono solo un quarto del totale, con una cre-scita nel biennio 2011-2010 dell’1%. La ripartizione provinciale delle im-prese vede in testa la provincia di Milano (26,5%), seguita da quelle di Brescia (14,7%) e Bergamo (11,3%). Analoga classifica per le imprese ali-mentari artigianali, ma con un’inci-denza più contenuta nel capoluogo regionale e più elevata per le altre pro-vince. Le dinamiche annuali mostra-no un incremento delle imprese attive a Brescia (+4,2%) e Milano (+1,7%) e una significativa contrazione a Varese (-4,7%).

Per quanto riguarda la configurazione giuridica delle imprese alimentari, la tipologia prevalente è rappresentata dalle imprese individuali e dalle so-cietà di persone. Discreta è la quota delle società di capitale (23,5%), che risultano invece prevalenti nell’am-bito della produzione delle bevande

Distribuzione provinciale degli addetti delle imprese alimentari in Lombardia, 2010

Alimentari Alimentari artigiane

Tot. Inc. % Tot. Inc. %

Bergamo 6.791 6,8 2.581 13,3 Brescia 9.704 9,8 3.294 17,0 Como 3.741 3,8 1.183 6,1 Cremona 7.802 7,9 1.003 5,2 Lecco 2.842 2,9 755 3,9 Lodi 2.078 2,1 418 2,2 Mantova 7.224 7,3 1.435 7,4 Milano 42.425 42,7 4.095 21,1 Monza e Brianza 4.013 4,0 1.100 5,7 Pavia 4.741 4,8 1.174 6,0 Sondrio 3.030 3,1 702 3,6 Varese 4.887 4,9 1.676 8,6 Lombardia 99.278 100,0 19.416 100,0 Italia 482.234 166.446 Lombardia/Italia (%) 20,59 11,67 Fonte: INAIL. (54,6%). Le proporzioni cambiano in favore delle imprese individuali se si considerano le sole imprese artigiane. Secondo i dati INAIL, nel 2010

l’indu-stria alimentare ha garantito in Lom-bardia occupazione a circa 100.000 addetti (-1,8% rispetto al 2009), cor-rispondenti al 20,6% del totale

(34)

nazio-nale. L’occupazione in tale settore risulta concentrata perlopiù nell’area metropolitana milanese, dove si ad-densano le realtà aziendali di maggiori dimensioni. Gli addetti nelle imprese artigianali risultano più distribuiti sul territorio e sono circa 19.000.

Nell’ambito della trasformazione dei prodotti agroalimentari assume un certo rilievo il fenomeno della coope-razione. Nel 2008, secondo gli ultimi dati disponibili, erano presenti 300 re-altà aziendali e oltre 4.000 addetti, le prime pari al 5,1% e le seconde pari al 4,5% dei corrispettivi nazionali. L’inci-denza sul totale nazionale appare ben più elevata con riferimento al com-parto lattiero-caseario, al quale appar-tengono poco meno della metà delle cooperative agroalimentari lombarde e oltre il 50% dei relativi addetti. Le cooperative agroalimentari hanno rea-lizzato, nel 2008, un fatturato di circa tre miliardi di euro, con un’incidenza

Distribuzione delle cooperative agroalimentari per comparto in Italia e Lombardia, 2008

Lombardia Italia Lombardia/Italia

Imprese Addetti Imprese Addetti % Imprese % Addetti

Lattiero-caseario 138 2.116 963 11.932 14,3 17,7 Servizi 76 626 1.547 14.802 4,9 4,2 Ortoflorofrutticolo 26 722 1.321 30.448 2,0 2,4 Vitivinicolo 18 164 611 8.619 2,9 1,9 Zootecnia da carne 18 401 494 20.663 3,6 1,9 Altro 24 145 898 7.322 2,7 2,0 Totale 300 4.176 5.834 93.786 5,1 4,5

Fonte: Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana.

dell’8,2% sul fatturato dell’industria alimentare regionale; un “peso” signi-ficativo anche se non particolarmente accentuato. In Lombardia il fatturato medio per azienda, pari a 9,8 milioni di euro, evidenzia dimensioni supe-riori alla media nazionale, pari a 5,9 milioni di euro per azienda.

La localizzazione delle cooperative agroalimentari nel territorio lombar-do si caratterizza per una spiccata polarizzazione nelle province di Man-tova, Cremona e Brescia, nelle quali si realizza l’87,2% del fatturato del sistema cooperativo agroalimentare regionale.

(35)

distribuzione

La Lombardia si conferma come una

delle realtà leader della distribuzione moderna italiana ed europea: la den-sità dei punti vendita moderni (iper-mercati, super(iper-mercati, superette e discount), nel 2011, supera i 290 mq ogni 1.000 abitanti. Si tratta di un dato di assoluto rilievo, analogo o superiore a quello che si registra nelle aree euro-pee più densamente popolate.

In regione sono 2.487 i punti vendita della distribuzione alimentare moder-na, con una superficie complessiva di oltre 2,8 milioni mq, in crescita rispet-to al 2010 (+2,6%). L’aumenrispet-to delle superfici di vendita, con un tasso de-cisamente superiore alla media nazio-nale (+1,5%), ha interessato la maggior parte delle province, con l’eccezione di quelle di Lecco, Lodi e Sondrio. Questa fase di ulteriore sviluppo della distribuzione moderna si deve anzitut-to agli ipermercati (+4,2%), con un sal-do attivo tra aperture e chiusure di 10

Punti vendita della distribuzione moderna in Lombardia, 2011

N. punti vendita Superficie

mq var. % 2011/10 Superette 612 173.845 -4,0 Supermercati 1.090 1.082.608 0,7 Ipermercati 230 1.221.714 4,2 Discount 555 349.475 6,3 Totale 2.487 2.827.642 2,6

Fonte: elaborazioni su dati Nielsen.

Superficie ogni 1.000 abitanti dei punti vendita della distribuzione moderna in Lombardia (mq), 2011

Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Super+Iper Totale

Bergamo 20,7 120,7 92,2 52,5 212,9 286,0 Brescia 20,3 157,6 150,6 53,6 308,2 382,1 Como 15,6 87,5 139,2 35,4 226,7 277,8 Cremona 8,0 117,4 121,4 40,5 238,8 287,3 Lecco 14,6 87,3 123,7 38,9 211,0 264,5 Lodi 15,6 82,0 230,9 35,8 312,9 364,3 Mantova 22,0 171,4 111,4 63,7 282,8 368,5 Milano 17,0 88,2 116,3 23,2 204,4 244,6 Monza e Brianza 15,8 87,0 148,8 22,2 235,8 273,7 Pavia 19,9 121,7 145,7 41,0 267,4 328,2 Sondrio 59,1 117,7 138,4 44,4 256,2 359,6 Varese 13,4 145,8 112,9 32,4 258,7 304,5 Totale regionale 18,0 112,3 126,7 36,2 239,0 293,3 Fonte: elaborazioni su dati Nielsen.

(36)

punti vendita nel 2011. I discount, che negli ultimi anni hanno avuto tassi di incremento a due cifre, sono aumen-tati del 6,3% tra il 2010 e il 2011, con un saldo attivo di 21 punti vendita; un incremento superiore alla media nazionale, dovuto al fatto che la

regio-ne ha storicamente mostrato indici di densità degli esercizi a basso prezzo inferiori al resto dell’Italia.

In Lombardia predominano le catene private della GD. L’importante riasset-to delle centrali d’acquisriasset-to, avvenuriasset-to nell’ultimo biennio, ha sancito la

lea-dership della centrale Cieffea, che rag-gruppa due imprese leader (Carrefour e Finiper). Questa centrale di acquisto rappresenta poco più del 18% della superficie di vendita regionale, segui-ta da Esd Isegui-talia (16,2%) e da Centrale Italiana (14,7%).

Ripartizione della superficie di vendita della distribuzione moderna in Lombardia, 2011

Centrale Cieffea (Carrefour, Finiper, Sisa, Coralis) Esd Italia (Selex, Agorà) Centrale Italiana (Coop, Despar, Sigma, Il Gigante) Centrale Auchan-Crai (Auchan, Crai) Sicon (Conad, Interdis e Standa-Rewe) Esselunga Bennet Altri Totale (mq) 18,4% 16,2% 10,8% 9,6% 9,2% 14,7% 5,9% 15,3% 521.058 458.734 414.442 306.151 270.964 258.755 165.593 431.945 2.827.642 Fonte: dati Nielsen e Osservatorio del Commercio - Regione Lombardia.

(37)

scambi

con

l

estero

Nel 2011, il deficit negli scambi con

l’estero di prodotti agroalimentari registra, a prezzi correnti, il valore peggiore di tutti i tempi, sia in Lom-bardia, ove si attesta a 4.769 milioni di euro, sia in ambito nazionale, dove raggiunge gli 8.956 milioni di euro: la crescita su base annua e in valore as-soluto è pari, rispettivamente, al 16% e al 23,2%. Ciò è la conseguenza di due fenomeni, comuni ad entrambi gli ambiti territoriali: da un lato, il valore degli acquisti sui mercati esteri supera quello delle esportazioni e, dall’altro, nel 2011, come nel 2006 e nel 2010, le esportazioni crescono meno delle importazioni.

In Lombardia, l’aumento delle esporta-zioni (+5,9%) dipende da una crescita in termini sia di quantità (+1,9%) che di prezzo (+3,9%), mentre quella del-le importazioni (+10,7%) è il risultato di un consistente aumento dei prezzi medi (+11,9%) e di una lieve flessione

Scambi con l’estero di prodotti agroalimentari della Lombardia a prezzi correnti (mio. euro)

Contributo % dei prodotti agroali-mentari alla formazione della bilan-cia commerbilan-ciale della Lombardia Import Export Saldo

1999 5.690 2.425 -3.265 2000 6.120 2.608 -3.512 2001 6.273 2.811 -3.462 2002 6.283 3.025 -3.258 2003 6.542 3.152 -3.390 2004 6.844 3.278 -3.566 2005 7.119 3.559 -3.560 2006 7.902 3.742 -4.160 2007 8.309 4.122 -4.187 2008 8.559 4.571 -3.988 2009 7.929 4.214 -3.715 2010 8.691 4.579 -4.112 2011 9.619 4.850 -4.769 Var.% 2011/2010 10,7 5,9 Var.% 2011/1999 69,1 100,0 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6.

Import Export 1999 7,2 3,8 2000 6,4 3,6 2001 6,4 3,6 2002 6,5 4,0 2003 6,7 4,2 2004 6,5 4,1 2005 6,4 4,2 2006 6,6 4,0 2007 6,2 4,1 2008 7,1 4,4 2009 8,2 5,1 2010 7,5 4,9 2011 7,8 4,7

(38)

in termini di quantità (-1,1%). Le importazioni agroalimentari rap-presentano il 7,8% delle importazio-ni regionali, mentre le esportazioimportazio-ni si fermano al 4,7%; invece, le stesse quote percentuali calcolate per l’Italia raggiungono, rispettivamente, il 9,7% e l’8,1%.

Il principale mercato estero di ap-provvigionamento della regione è la Francia, con una quota del 21,3%, se-guita da Germania (13,3%), Paesi Bas-si (11,3%) e Spagna (9,5%). Sul fronte delle esportazioni ai primi due posti si collocano Francia (15,2%) e Germania (13,2%), seguiti da Svizzera (8,2%) e USA (7,9%). Le fonti di approvvigiona-mento, pertanto, risultano meno con-centrate dei mercati di esportazione. I prodotti lattiero-caseari rappresenta-no la principale merceologia di scam-bio sia sul fronte delle importazioni (14,9%), sia su quello delle esportazio-ni (19,3%).

Principali paesi di origine e destinazione di import ed export agroalimentare della Lombardia, 2011

11,3% 2,8% 32,4% 21,3% Francia Germania Paesi Bassi Spagna Belgio Svizzera Regno Unito Austria Altri 13,3% 9,5% 4,1%

IMPORT

2,7% 2,7% 8,2% 5,2% 35,0% 15,2% 13,2% 7,9% 7,1%

EXPORT

4,3% 3,9% Francia Germania Svizzera Stati Uniti d'America Regno Unito Paesi Bassi Spagna Belgio Altri Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6.

(39)

41

Quote di import ed export dei prodotti agroalimentari della Lombardia, 2011

8,2% 6,0% 4,0% 14,9% 12,3% 6,4% 6,3%

IMPORT

41,9% Prodotti lattiero-caseari Carni fresche e congelate Pesce lavorato e conservato Mangimi Olii e grassi Derivati dei cereali Zucchero e prodotti dolciari Altri prodotti 7,1% 5,6% 32,7% 19,3% Prodotti lattiero-caseari Derivati dei cereali Olii e grassi Zucchero e prodotti dolciari Bevande non alcoliche Carni preparate Vino 18,8% 6,0% 5,9%

EXPORT

4,6%

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6.

8,2% 6,0% 4,0% 14,9% 12,3% 6,4% 6,3%

IMPORT

41,9% Prodotti lattiero-caseari Carni fresche e congelate Pesce lavorato e conservato Mangimi Olii e grassi Derivati dei cereali Zucchero e prodotti dolciari Altri prodotti 7,1% 5,6% 32,7% 19,3% Prodotti lattiero-caseari Derivati dei cereali Olii e grassi Zucchero e prodotti dolciari Bevande non alcoliche Carni preparate Vino Altri prodotti 18,8% 6,0% 5,9%

EXPORT

4,6%

(40)

consumi

alimentari

La spesa media mensile per famiglia

in Italia, nel 2011, pari a 2.488 euro in valori correnti, è risultata in cresci-ta rispetto al 2010 dell’1,4%. La Lom-bardia, con 3.033 euro per famiglia (+4,7% rispetto al 2010), è la regione con la spesa media mensile più eleva-ta, seguita dal Veneto con 2.903 euro per famiglia.

La spesa media delle famiglie per generi alimentari e bevande è cre-sciuta, a livello nazionale, in valori correnti del 2,2% rispetto al 2010 (+2,4% il corrispondente aumento dei prezzi), attestandosi a 477 euro men-sili. In particolare, sono aumentate le voci di spesa per “carne”, “latte, for-maggi e uova” e “zucchero, caffè e altro”. In Lombardia la spesa media mensile per alimentari e bevande è di 491 euro, in crescita del 3,3% rispetto al 2010; tale valore colloca la regio-ne al quarto posto, dietro Campania, Umbria e Sicilia, regioni che

presen-Spesa media mensile a prezzi correnti per famiglia (euro), 2005-2011

Lombardia Italia Italia-Nord 2000 2500 3000 3500 2.872 2.886 2.896 2.930 2.918 2.896 3.033 2.398 2.461 2.480 2.485 2.442 2.453 2.488 2.689 2.786 2.796 2.810 2.768 2.796 2.843 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

(41)

tano, peraltro, un maggior numero di componenti per famiglia e una rete distributiva meno efficiente.

La quota di spesa per alimentari e bevande in Lombardia è del 16,2% sul totale spesa, preceduta solo da Trentino-Alto Adige (14,1%) e Veneto (16,1%), mentre quote maggiori si ri-scontrano in Campania (28,7%), Sici-lia (27,2%) e Calabria (25,7%).

Spesa media mensile a prezzi correnti delle famiglie per alimentari e bevande (euro), 2005-2011

Lombardia Italia Italia-Nord 400 500 490 480 470 460 450 440 430 420 410 486 486 463 483 470 475 491 456 467 466 475 461 467 477 454 461 449 464 455 473 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

(42)

Spesa media mensile per famiglia (euro) e quota percentuale per alimentari e bevande per regione, 2011

Spesa per alimentari e bevande (euro)

Quota % alimentari e bevande

Spesa media mensile (=100%)

Piemonte Valle d'AostaLombardia

Liguria Trentino-A

lto Adige Veneto

Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagn a

Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania PugliaBasilicata Calabri a Sicilia Sardegna Italia 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 0 5 10 15 20 25 30 35

Quota % alimentari e bevande

Spesa media mensile per famiglia

(43)
(44)

risultati

produttivi

in

agricoltura

Nel 2011 la produzione agricola

regio-nale calcolata ai prezzi di base (PPB), escluse la silvicoltura e la pesca ed inclusi i servizi connessi e le attività secondarie, raggiunge un valore pari a circa 7,2 miliardi di euro, rafforzando la quota regionale sul valore della pro-duzione agricola nazionale, già la più elevata nel paese (passando dal 13,9% al 14,5%). La regione, inoltre, contri-buisce alla formazione del 28,2% della PPB delle regioni dell’Italia settentrio-nale e, secondo dati EUROSTAT 2010, all’1,8% della PPB della branca agricol-tura dell’UE-27. Con riferimento alla sola produzione agricola zootecnica, la Lombardia contribuisce per il 26,2% alla formazione di quella corrispon-dente nazionale, al 37,9% di quella dell’Italia settentrionale e al 2,7% di quella UE.

La composizione della PPB conferma la vocazione zootecnica della regio-ne: l’allevamento contribuisce, infatti,

Produzione agricola ai prezzi di base, consumi intermedi e valore aggiunto in Lombardia (mio euro), 2011

Lombardia Italia Lombardia/Italia

mio. euro % mio. euro % %

Coltivazioni agricole 2.213 30,9 26.235 53,3 8,4 Erbacee 1.399 19,5 14.535 29,5 9,6 Foraggere 488 6,8 1.800 3,7 27,1 Arboree 326 4,6 9.900 20,1 3,3 Allevamenti 4.275 59,7 16.294 33,1 26,2 Carni 2.429 33,9 10.118 20,6 24,0 Latte 1.642 22,9 4.962 10,1 33,1 Altri zootecnici 204 2,9 1.215 2,5 16,8 Servizi connessi 531 7,4 6.144 12,5 8,6 Totale PPB beni e servizi agricoli 7.019 98,1 48.674 98,9 14,4 (+) attività secondarie* 208 2,9 1.528 3,1 13,6 (–) attività secondarie* 69 1,0 981 2,0 7,1 Totale PPB branca agricoltura 7.158 100,0 49.222 100,0 14,5 Consumi intermedi 4.071 56,9 23.309 47,4 17,5 Valore aggiunto ai prezzi di base 3.087 43,1 25.913 52,6 11,9 * Per attività secondaria va intesa sia quella effettuata nell’ambito della branca attività agricola e quindi non separabile, vale a dire agriturismo, trasformazione del latte, frutta e carne, evidenziata con il segno (+) e sia quella esercitata da altre branche d’attività economiche nell’ambito delle coltivazioni e degli allevamenti (per esempio da imprese commerciali) che vengono evidenziate con il segno (-).

Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura per regione. per il 60% alla sua formazione, men-tre le produzioni vegetali per il 31%, seguite dai servizi connessi e dalle

attività secondarie. Diversamente, a livello nazionale prevale la PPB vege-tale rispetto a quella zootecnica, pari

(45)

rispettivamente al 53% e al 33%. Per quanto riguarda i singoli comparti, in termini di incidenza sulla PPB, predo-minano quello del latte (23,4%) e delle carni suine (15,6%), seguiti dai cereali (14,2%) e dalle carni bovine (11,3%). Sul versante zootecnico a livello nazio-nale, la Lombardia esercita diversi pri-mati con una produzione del 40% della carne suina, del 37,1% del latte vacci-no e del 25,9% della carne bovina. Ri-levanti sono anche le percentuali sulla produzione italiana di carni avicole (18,9%), uova (17,6%) e miele (14,7%). Rispetto al 2010 il valore della pro-duzione agricola regionale è aumen-tato dell’11,5% (al contempo quello nazionale è cresciuto del 7,2%), quasi totalmente ascrivibile all’incremento dei prezzi, mentre i volumi comples-sivi sono rimasti invariati. L’incre-mento della PPB si è bilanciato fra il comparto vegetale (+13,8%) e quello zootecnico (+11,4%), mentre è stato

Valore della produzione agricola ai prezzi di base per principali comparti in Lombardia, 2011

Cereali e legumi secchi Ortaggi Colture industriali Florovivaismo Vite Frutta Altre legnose Foraggere Carni bovine Carni suine Altre carni Latte Uova e altri Servizi connessi

14,2%

2,9%

7,6%

3,6%

0,7%

1,4%

2,3%

1,9%

15,6%

7,7%

11,3%

23,4%

0,5%

7,0%

(46)

Principali produzioni vegetali in Lombardia, 2011

Quantità Valore1

000 t var. % 2011/10 % Lombardia/Italia mio. euro var. % 2011/10 % Lombardia/Italia

Frumento tenero 228,5 -32,6 8,1 56,9 -7,3 8,1 Frumento duro 45,2 -55,5 1,2 14,8 -33,2 1,1 Orzo 83,6 -34,0 9,3 17,9 -7,2 9,3 Riso 648,5 -1,3 41,8 201,1 13,6 41,7 Mais ibrido 2.880,0 13,2 29,6 654,2 51,3 29,6 Soia 111,5 8,9 20,4 31,9 21,4 20,4 Barbabietola da zucchero 389,0 -7,6 11,1 16,1 0,3 11,0 Patate 29,0 -2,7 1,9 11,8 3,4 1,7 Pomodori 505,7 -11,3 8,3 60,1 11,4 6,0 Poponi 88,0 -1,1 13,3 42,4 5,0 20,0

Uva da vino venduta 75,9 35,5 2,3 17,1 53,7 2,5

Vino (000 hl) 80,3 -0,5 4,7 142,8 7,3 7,9 Olio 0,9 -10,0 0,2 2,0 -3,0 0,2 Pesche 6,6 -2,9 0,6 1,8 -24,0 0,6 Mele 51,0 1,0 2,3 15,4 -12,0 2,3 Pere 17,6 -0,6 1,9 8,9 -25,7 1,9 Actinidia 8,5 -6,6 2,0 5,3 9,8 1,9 1 Ai prezzi di base.

Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura per regione. più modesto con riferimento ai servizi connessi (+4,4%) e alle attività secon-darie (+6,7%).

Per la PPB vegetale, nel 2011 si eviden-zia un incremento dovuto soprattutto al comparto cerealicolo (+31,1%) e

alle colture industriali (+10,7%); fra le legnose agrarie si assiste ad un valore in crescita per i prodotti vitivinicoli

(47)

(+10,8%), mentre risultano in calo la frutticoltura (-14,4%) ed il florovivai-smo (-4,3%).

Tra i cereali, che hanno fatto segnare il maggiore incremento in termini per-centuali rispetto al 2010, il mais, che rappresenta il 29,6% della produzione nazionale, realizza un incremento del 51% in valore e del 13,2% in quantità. Risultati positivi si segnalano anche

per il riso (41,8% della produzione nazionale), il cui valore è in ascesa (+13,7%) nonostante un modesto calo quantitativo, e per la soia, con un au-mento del 21,4% in valore e dell’8,9% in quantità rispetto al 2010. Al con-trario, si sono avute pesanti perdite, soprattutto dal punto di vista quanti-tativo, per gli altri cereali. Nell’ambito della PPB orticola, in leggera ripresa

rispetto al 2010, si segnala l’incremen-to del valore della produzione dei po-modori (+11,4%); a livello di colture arboree, invece, pesche, mele e pere segnano pesanti contrazioni. Fra i pro-dotti trasformati si distingue il vino, pari al 4,7% della produzione naziona-le in quantità e al 7,9% in valore, la cui PPB è aumentata in valore del 7,3%, a fronte di produzione in quantità inva-Principali produzioni zootecniche in Lombardia, 2011

Quantità Valore1

000 t var. % 2011/10 % Lombardia/Italia mio. euro var. % 2011/10 % Lombardia/Italia

Carni bovine 369,5 1,4 25,9 791,6 6,9 23,2

Carni suine 833,8 1,3 40,0 1.096,6 14,6 39,0

Carni ovi-caprine 0,9 -10,0 1,4 2,7 -9,3 1,4

Carni avicole 320,2 3,2 18,9 447,7 17,8 17,1

Uova (milioni di pezzi) 2.317,0 1,2 17,6 198,2 2,8 17,0

Latte vaccino (000 hl) 4.217,7 -1,8 37,1 1.639,9 11,6 36,3

Latte ovi-caprino (000 hl) 3,1 -3,2 0,5 2,5 -2,0 0,6

Miele 1,7 -5,6 14,7 5,7 4,8 14,8

1 Ai prezzi di base.

(48)

riata rispetto al 2010.

L’aumento di valore della PPB zootec-nica trova a livello di singolo prodotto una conferma per quanto riguarda le carni suine (+14,6% in valore e +1,3% in quantità), le carni avicole (rispet-tivamente +17,8% e +3,2%) e il latte

vaccino (+11,6% in valore), quest’ulti-mo in leggero calo produttivo rispetto all’anno precedente (-1,8%). Anche per carni bovine e uova si segnalano incrementi in valore e in quantità, mentre per il comparto ovicaprino si segnala un’annata negativa.

Nel 2011 il valore aggiunto agricolo regionale, pari a circa 3,1 miliardi di euro, è aumentato in termini correnti dell’11,7% rispetto all’anno preceden-te, mentre la sua incidenza sul valore della produzione, pari al 43,1%, si è mantenuta stabile.

(49)

Sin dall’inizio dell’anno 2011 il trend meteorologico, per le sue anomalie rappresentate da fenomeni estremi difficilmente controllabili quali nu-bifragi, grandinate, alte temperature e siccità, ha evidenziato a livello ter-ritoriale delle criticità per il settore agricolo.

Intorno alla metà del mese di marzo si sono verificati nubifragi a seguito dei quali si sono resi necessari interventi urgenti di allontanamento dell’acqua dai campi da parte degli enti consorti-li delle aree di interesse. Il mais della Bassa Lodigiana risulta tra le produ-zioni più colpite per problemi strut-turali del canale Cremona-Milano; vi sono state, inoltre, situazioni di una certa complessità che hanno riguar-dato l’esondazione del fiume Chiese. Tra la metà di aprile e la fine di mag-gio, la completa assenza di

precipita-zioni ha innescato ulteriori problema-tiche nel settore maidicolo; a causa del terreno completamente secco e non sempre assistito da un’adeguata irrigazione di soccorso, si è verificata un’emergenza nella Bassa Bresciana. L’emergenza idrica del periodo pri-maverile ha sollecitato una serie di interventi irrigui nei territori del Con-sorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po e del Consorzio Est Ticino Villoresi. Oltre al mais, le principali colture in difficoltà sono risultate l’erba medica, il maggengo e altri foraggi, l’orzo e il frumento. Sul finire di maggio, nuove piogge a carattere alluvionale, miste a grandine, hanno creato problemi per i vigneti dell’Oltrepò Pavese e per le or-ticole, il mais e la soia nel mantovano. Il periodo estivo si è contraddistinto per l’alternanza di grandinate e bolle di calore di diversa intensità. Tra

Va-rese, Como e Lecco, lungo la fascia prealpina, i nubifragi di metà luglio hanno causato danni sia alle colture di mais, fieno, soia, ortaggi e piccoli frutti, sia alle strutture, in partico-lare alle serre e ai capannoni adibiti all’attività agricola. L’eccesso di caldo, sopraggiunto nella seconda metà di agosto, ha ridotto in modo variabile, in funzione dell’area, le rese delle vac-che in lattazione e ha generato proble-mi di scottature nel settore orticolo, in particolare per le zucche nelle zone del mantovano e del cremonese. Si sono verificati, inoltre, cali di resa per i cereali, dovuti agli sbalzi termici e a quelli idrici.

La vendemmia nell’Oltrepò Pavese ha risentito, invece, delle grandinate. Nel periodo autunnale il perdurare del caldo ha determinato la proroga della stagione irrigua sui frutteti.

(50)

consumi

intermedi

Nel settore agricolo la spesa regionale

per consumi intermedi si è collocata nel 2011 su un valore di oltre 4 mi-liardi di euro, pari al 17,5% del totale nazionale. L’incidenza dei consumi intermedi regionali sul totale del va-lore della branca agricoltura, pari al 56,9%, risulta superiore di 10 pun-ti rispetto a quello italiano, mentre leggermente inferiore nel confronto

con quello comunitario.

L’incremento della spesa dell’11,2%, rispetto all’anno precedente, è dovu-to unicamente alla lievitazione dei prezzi (11,3%). L’incremento in valore dei consumi intermedi, presentandosi della stessa entità di quello della pro-duzione ai prezzi di base della branca agricoltura, mantiene pressoché co-stante l’incidenza dei consumi

inter-Consumi intermedi dell’agricoltura in Lombardia

Valori a Riparto % su Var. % Var. % Var. %

prezzi correnti % Italia valore quantità prezzo

(mio. euro), 2011 2011/10 2011/10 2011/10

Fertilizzanti 252,7 6,2 17,2 19,0 -0,5 19,6

Fitofarmaci 55,4 1,4 6,9 5,8 -1,2 7,1

Sementi 178,6 4,4 13,4 12,1 -1,3 13,6

Mangimi e spese per il bestiame 1.495,5 36,7 25,1 11,5 -0,8 12,4 Altri consumi intermedi 2.088,7 51,3 15,2 10,3 0,6 9,5 Consumi intermedi 4.070,9 100,0 17,5 11,2 0,0 11,3 Fonte: ISTAT.

Incidenza % dei consumi intermedi sul valore della produzione agricola, 2010 % Lombardia 57,0 Italia 46,9 Italia - Nord 52,9 Italia - Centro 42,4

Italia - Sud e Isole 39,9 UE-27 59,5 Francia 59,2 Germania 69,7 Paesi Bassi 64,7 Polonia 60,8 Regno Unito 64,7 Romania 57,1 Spagna 44,7 Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura per regione; EUROSTAT.

medi sul valore della produzione. La dinamica della ragione di scambio fra i prezzi dei prodotti agricoli e

(51)

quel-li dei consumi intermedi, in continua diminuzione negli ultimi anni, si con-ferma anche nel 2011.

Con riferimento alle principali catego-rie di mezzi tecnici, i dati ISTAT in-dicano un deciso aumento della

spe-sa per fertilizzanti (+19%), sementi (+12,1%) e mangimi (+11,5%), mentre tale aumento risulta più contenuto per i fitofarmaci (+5,8%). Anche per le singole categorie di mezzi tecnici l’incremento di valore dei consumi è

ascrivibile unicamente alla variazione dei prezzi, anche se sementi e fito-farmaci manifestano una variazione in negativo delle quantità utilizzate, seppur di poco superiore al punto per-centuale.

(52)

Secondo gli ultimi dati ISTAT disponi-bili a livello regionale, il volume degli investimenti fissi lordi agricoli si col-loca su un valore di circa 1,6 miliardi di euro, segnando un calo del 16,8% rispetto all’anno precedente. Gli in-vestimenti fissi lordi agricoli stimati in Lombardia rappresentano il 15,9% degli investimenti agricoli nazionali, mentre il 2,7% del totale degli investi-menti fissi lordi regionali.

L’incidenza degli investimenti sul valore aggiunto agricolo regionale, a prezzi correnti, risulta pari al 56,7%. L’entità degli investimenti per unità lavorativa (UL) agricola risulta più elevata del 66% rispetto all’indice na-zionale. Inoltre, al contrario che nel resto del paese, tale indicatore risul-ta confronrisul-tabile con gli investimenti procapite calcolati per il settore dei servizi e risulta addirittura più alto del 6,5% dell’analogo dato relativo al settore industriale.

.

investimenti

Andamento degli investimenti fissi lordi agricoli* in Lombardia

Valori correnti % su tot. investimenti % su tot. investimenti % su VA agricolo

(mio. euro) Lombardia1 agricoltura Italia1 Lombardia1

2000 1.224,5 2,6 12,7 34,7 2001 1.537,5 3,1 15,9 41,4 2002 1.531,1 2,9 14,5 42,6 2003 1.600,8 3,1 14,4 45,5 2004 1.862,1 3,4 15,2 52,7 2005 1.896,8 3,2 15,6 62,9 2006 2.132,1 3,4 17,3 67,8 2007 1.773,2 2,6 14,9 56,8 2008 1.924,3 2,8 16,3 59,7 2009 1.604,9 2,7 15,9 56,7

* Agricoltura, silvicoltura e pesca.

1 Valori a prezzi correnti.

(53)

Incidenza degli investimenti fissi lordi agricoli* in Lombardia sul totale degli investimenti regionali e degli investimenti agricoli nazionali1

* Agricoltura, silvicoltura e pesca.

1 Valori ai prezzi correnti.

Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

% su tot. investimenti Lombardia % su tot. investimenti agricoltura Italia

0 5 10 15 20 2000 2001 2003 2002 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2,6 3,1 2,9 3,1 3,4 3,2 3,4 2,6 2,8 2,7 12,7 15,9 14,5 14,4 15,2 15,6 17,3 14,9 16,3 15,9

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