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3. Le lingue dei segn

3.2 Alcune caratteristiche della lingua dei segni italiana (LIS)

3.2.1. Le componenti non manual

Le lingue dei segni non sono costituite solo da luoghi di articolazione, configurazioni manuali, movimenti e direzioni della mano o delle sue parti. Esistono delle componenti non manuali (CNM) fondamentali, che trasmettono informazioni morfologiche, sintattiche o emotive, indispensabili per la corretta comprensione dei singoli segni e delle strutture frasali più complesse. Si tratta principalmente di espressioni facciali e movimenti di diverse parti del corpo, tra cui il capo, la fronte,

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le sopracciglia, gli occhi (intensità e direzione dello sguardo) e le spalle. Le informazioni riportare in seguito provengono principalmente dallo studio pioneristico di Maria Luisa Franchi (1987) contenuto in Volterra (a cura di) 1987.

Molti segni richiedono un’espressione facciale e/o postura appropriata che, in alcuni casi risulta essere parte integrante del segno stesso ed è, ad esempio, il caso dei segni per ODIO e AMORE riportati in figura 11. Il primo è caratterizzato dal corrugamento di occhi e sopracciglia con uno spostamento del corpo all’indietro mentre il secondo segno è accompagnato da un’espressione facciale e una postura del corpo neutra:

Figura 11 – Volterra (a cura di, 1987:160)

Recentemente le CNM sono state inserite tra i parametri funzionali, poiché esistono coppie minime che si distinguono solo per la diversa CNM che accompagna il segno. Un esempio di coppia minima è dato dai segni per SVEGLIARSI e MERAVIGLIARSI mostrati in figura 12. Il segno è lo stesso ma nel primo caso l’espressione facciale è neutra, invece nel secondo gli occhi sono spalancati e di conseguenza le sopracciglia inarcate:

Figura 12 – Volterra (a cura di, 1987:161)

Esistono poi delle componenti orali, ossia movimenti della bocca e delle guance che vengono distinti in Immagini di Parole Prestate (IPP), quando il segnante articola interamente o una parte della parola corrispondente nella lingua vocale e Componenti Orali Speciali (COS), una serie di movimenti e suoni non legati semanticamente o vocalmente alla parola corrispondente nella lingua vocale. Un altro esempio di coppia minima con le componenti orali come parametro discriminante è dato dai segni LAVORO e PRESTITO: la componente manuale resta invariata ma nel primo caso la

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componente orale è costituita dall’enfatizzazione della lettera iniziale L, e si tratta di una IPP, mentre nel secondo, il segno è accompagnato dal rigonfiamento di una guancia e il successivo rilascio dell’aria in essa contenuta e l’emissione di un suono tipo “pa” ripetuto e si parla di COS, come mostra la figura 13:

Figura 13 – Volterra (a cura di, 1987:162)

Le IPP sono dunque tutti quei movimenti della bocca che accompagnano la maggioranza dei segni manuali, mentre invece le COS sono in numero minore e di seguito vediamo altri due esempi che rappresentano rispettivamente il segno di NON-è-POSSIBILE (figura 14) e il segno di SPUNTARE (figura 15): entrambi sono caratterizzati dalla COS “pa” che nel primo caso è ripetuta mentre nel secondo è prodotta soltanto una volta:

Figura 14 – Volterra (a cura di, 1987:162)

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Le CNM veicolano informazioni emotivo/affettive e linguistiche, tra le quali si intendono variazioni che intervengono non solo a livello lessicale, ma anche morfologico e sintattico. Le CNM linguistiche sono coarticolate al segno, veicolano informazioni grammaticali e per questo sono obbligatorie, invece le CNM affettive consistono in espressioni facciali che riproducono sentimenti o particolari caratteristiche collegate al significato che il segno rappresenta e, a differenze di quelle linguistiche, sono facoltative e non sono costrette a rispettare confini sintattici. La diversità delle espressioni facciali linguistiche ed affettive è testimoniata anche dalla ricerca neurolinguistica. Essa ha mostrato l’attivazione di sedi cerebrali diverse per i due ambiti: le espressioni affettive appaiono essere elaborate nell’emisfero destro, mentre quelle linguistiche trovano la loro sede in quello sinistro. Prove ulteriori della dissociazione nell’uso del viso e della parte superiore del corpo per scopi affettivi o linguistici provengono dallo studio di pazienti afasici. Danni ad aree specifiche dell’emisfero sinistro possono causare disturbi a marcatori non manuali linguistici lasciando intatte le espressioni facciali affettive, mentre lesioni all’emisfero destro con conseguenti danni alle espressioni affettive lasciano intatte le espressioni linguistiche non manuali e, in molti casi, manuali.

I morfemi grammaticali presenti nelle lingue orali non sempre vengono resi, in LIS, attraverso modificazioni del segno; alcune volte, l’unica variazione consiste nelle espressioni del viso: alcuni avverbi, ad esempio, sono rappresentati da particolari espressioni che modificano il significato del segno (Lerose, 2009). Specifiche CNM sono responsabili della creazione del grado dell’aggettivo (GRANDE-GRANDISSIMO, in figura 16), dove la forma superlativa degli aggettivi viene eseguita con un’enfatizzazione del segno e delle sue CNM; vengono utilizzate anche nella modificazione avverbiale (LEGGERE LENTAMENTE-LEGGERE VELOCEMENTE), dove le CNM ricalcano il significato dell’avverbio che viene coarticolato al segno del verbo: nel primo caso il segno per LEGGERE è rallentato e le CNM danno un’idea di lentezza (e probabilmente di fatica) mentre invece nel secondo caso il segno è realizzato velocemente e le CNM esprimono lo stesso significato; infine contribuiscono anche alla modificazione aspettuale (VEDERE-VEDERE IMPROVVISAMENTE, in figura 17) dove l’aspetto improvviso è dato da una modificazione del segno per VEDERE che diventa più teso e soprattutto da un’espressione facciale di meraviglia (in questo specifico caso caratterizzata da: le sopracciglia si inarcano, gli occhi si spalancano, la bocca può essere aperta e il corpo si sposta leggermente all’indietro).

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Figura 16 – Volterra (a cura di, 1987:164)

Figura 17 – Volterra (a cura di, 1987:165)

Infine, in sintassi, le CNM identificano e distinguono frasi affermative, interrogative, negative, ipotetiche ed imperative. Le frasi affermative hanno CNM neutre. Le frasi interrogative polari, in LIS, sono sempre accompagnate dal sollevamento delle sopracciglia, mentre le frasi interrogative wh- richiedono l’aggrottamento delle sopracciglia e gli occhi socchiusi. Nelle frasi negative, invece, le componenti non manuali obbligatorie consistono nello scuotimento del capo e l’aggrottamento delle sopracciglia. Per le costruzioni ipotetiche, la frase subordinata è evidenziata dal sollevamento delle sopracciglia, contrapposta ad un’espressione neutra della frase principale. Per riassumere, a livello di frase, le CNM sembrano ricoprire il ruolo che nelle lingue vocali è svolto dall’intonazione (Volterra, a cura di, 1987; Cecchetto et al.2009; Lerose, 2009; Branchini, Geraci 2011).

Quando in un discorso, in un racconto o in una narrazione, ci sono più personaggi o oggetti da descrivere le CNM vengono definite come indici pronominali non marcati, testa e spalle sono coinvolte nell’articolazione del segno, si combinano simultaneamente e sono rispettivamente:

- spostamenti della direzione dello sguardo del segnante su diversi punti specifici a destra o a sinistra in alto o in basso rispetto ad una posizione neutra in cui lo sguardo rimane focalizzato sull’interlocutore;

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- spostamenti posturali o movimenti verso destra o sinistra che interessano a seconda dei casi il capo le spalle o l’intero tronco del segnante, ancora una volta marcati rispetto alla posizione neutra;

- particolari cambiamenti dell’espressione facciale attraverso cui il segnante essenzialmente im- persona uno o più referenti di cui sta narrando.

Inoltre, i diversi indici possono essere presenti anche simultaneamente e definiscono il ruolo che il segnante sta interpretando (impersonando) in una conversazione (Franchi,1987).