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Le possibili valutazioni linguistiche di un test di narrativa

Capitolo 2. La narrazione come strumento d’indagine per le abilità linguistiche

4. Le possibili valutazioni linguistiche di un test di narrativa

Esistono diverse tipologie di test per i quali è possibile effettuare svariate analisi e valutazioni che dipendono dagli obbiettivi di ricerca che ogni autore si pone. Nel voler cercare un metodo di analisi il più completo possibile, soprattutto data la complessità delle dimensioni che definiscono la qualità delle produzioni narrative, sembra necessario un approccio alla valutazione clinica che contempli simultaneamente le tre macro-aree linguistica, cognitiva e pragmatica.

Marini et al. (2011) propongono per lo studio delle produzioni di pazienti adulti affetti da Afasia la Valutazione multilivello dell’eloquio narrativo, una procedura di analisi dei dati, sviluppata attorno ad un test di descrizione di immagini. Ai soggetti sono state sottoposte due immagini prese dalla Western Aphasia Battery, WAB (Kertesz, 1982) - Il furto di biscotti e Il picnic, ritratti in figura 19 - e due sequenze di immagini - Il vaso di fiori (Huber & Gleber, 1982) in figura 20 e Il litigio (Nicholas & Brookshire, 1993), in figura 21:

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Figura 20 - Huber & Gleber (1982)

Figura 21 - Nicholas & Brookshire (1993)

La valutazione multilivello dell’eloquio narrativo è utilizzata nel tempo da diversi studiosi e su diverse popolazioni tipiche e atipiche10, è stata inserita recentemente nella BVL 4_12, la batteria per la valutazione del linguaggio di bambini dai 4 ai 12 anni, che si occupa di valutare in modo sistematico le abilità fonologiche, lessicali, semantiche, pragmatiche e discorsive in compiti di produzione, comprensione e ripetizione orale, evidenziando eventuali disturbi della sfera linguistica e comunicativa. In particolare gli indici di tale analisi, sviluppati in un recente lavoro di Marini (2016) sono:

- La produttività, calcolata conteggiando le unità prodotte da ciascun soggetto, da cui poi ven- gono estrapolati l’indice di fluenza narrativa (il numero di parole prodotte al minuto) e la lunghezza media dell’enunciato (LME);

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- La valutazione degli aspetti lessicali e grammaticali, consente di estrapolare informazioni sulla capacità del soggetto di produrre parole fonologicamente, semanticamente e morfologi- camente adeguate oltre alla sua capacità di organizzare gli enunciati in frasi grammaticalmente ben formate. I parametri ricercati sono la percentuale, rispetto alle unità prodotte, di errori fonologici, semantici, morfologici e sintattici;

- La valutazione delle abilità discorsive permette di ottenere informazioni sulla capacità di or- ganizzare il discorso da un punto di vista narrativo e funzionale. In particolare, vengono iden- tificati eventuali errori di coesione, coerenza locale e globale. Gli errori di coesione eviden- ziano difficoltà nella gestione della connessione tra frasi contigue e riguardano, ad esempio, l’uso non adatto di congiunzioni. Gli errori di coerenza locale mostrano invece casi in cui il soggetto non è stato in grado di collegare concettualmente in modo adeguato enunciati conti- gui, ad esempio quando il soggetto non chiarisce il referente di una clausola. Tra gli errori di coerenza globale, ovvero la produzione di enunciati che ostacolano la corretta organizzazione concettuale della storia, è possibile distinguere tra enunciati tangenziali, formulazioni seman- ticamente errate, enunciati ripetuti e, infine, enunciati riempitivi.

- La percentuale di informatività lessicale, nella quale si considerano informative tutte le parole che sono state prodotte adeguatamente, dal punto di vista fonetico e fonologico e che non sono state scartate dalle analisi precedentemente fatte.

Anche Padovani e Mestucci (2015) cercano di rispondere alla lacuna presente nel panorama italiano, dal loro punto di vista, per quanto riguarda la valutazione delle abilità narrative, proponendo una nuova codifica per le produzioni narrative di bambini a sviluppo tipico e atipico, partendo dalla considerazione che la narrazione è un'abilità cognitiva complessa caratterizzabile da tre distinti settori funzionali (Berman e Slobin, 1994): un ambito legato alla struttura globale e concettuale del racconto, uno alla struttura locale, riferibile alla complessità linguistica, ed infine un serie di meccanismi o espedienti di tipo pragmatico. La combinazione e l’apprendimento congiunto di questi tre fattori comporta il raggiungimento di un buon livello di capacità narrative. Secondo gli autori, ogni narrazione può essere analizzata nella sua struttura globale, caratterizzata solitamente dalla presentazione dei protagonisti e dell’ambiente, della situazione iniziale, del susseguirsi cronologico degli eventi e la loro correlazione logica ed in ultimo, dell’esito finale. La coerenza ha pertanto a che fare con i meccanismi mediante i quali la mente organizza le proprie conoscenze secondo uno schema, richiamandole alla memoria e utilizzandole per interpretare nuove conoscenze. Se la struttura globale fa riferimento alla coerenza di un testo, la struttura locale si occupa della coesione delle sue componenti linguistiche e del modo in cui esse sono collegate tra loro. Un testo coeso è un testo elaborato nel rispetto delle regole di morfologia e sintassi nella costruzione di ciascuna frase. La

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coesione riguarda anche i costrutti linguistici che collegano una frase alla successivacome avverbi, congiunzioni e qualsiasi espressione che espliciti la relazione tra due frasi, ad esempio i meccanismi di referenza e co-referenza, e le modalità di coordinazione e/o subordinazione sintattica. Il grado di complessità della struttura linguistica dipende direttamente dalle strategie linguistiche adottate dal narratore, come ad esempio il tipo di proposizioni utilizzato (principali, coordinate, subordinate) la loro frequenza di utilizzo, ma anche la scelta dei connettivi, dei pronomi e di tutti gli espedienti coesivi e di rimando intertestuale utili nella comprensione del testo. I meccanismi pragmatici, infine, veicolano l’interpretazione che il narratore dà del proprio racconto e l’impressione che vuole trasmettere al destinatario, e questo viene espresso in maniera esplicita dai commenti del narratore, con l’uso di tecniche narrative quali il discorso diretto o i verbi mentalistici per esprimere e giudicare le azioni dei personaggi, ma anche in maniera indiretta per mezzo del tono della voce, dell’inflessione e dell’andamento prosodico che vengono adottati durante la narrazione. Gli espedienti pragmatici fanno riferimento alla capacità dei bambini di immedesimarsi nei personaggi, attribuendo loro stati emotivi che permettano all’ascoltatore di comprendere il susseguirsi degli eventi all’interno del racconto. Le abilità pragmatiche si sviluppano gradualmente e sono direttamente collegate alla consapevolezza degli altri, dei loro sentimenti e dei loro pensieri.

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