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Dalle comunità in presenza alle comunità di pratica online

CAPITOLO 2: Repository di risorse educative e comunità di insegnanti

2.2 Comunità di insegnanti e condivisione di risorse educative

2.2.1 Dalle comunità in presenza alle comunità di pratica online

Prima dell'avvento delle tecnologie info-telematiche una comunità veniva definita come un gruppo di persone fortemente legate fra di loro e localizzate in uno spazio limitato e ben definito (Preece & Maloney-Krichmar, 2003). Nascere ad esempio

in un certo luogo determinava l'appartenenza a una certa comunità. In questo contesto le interazioni fra gi individui erano soprattutto faccia a faccia e avvenivano con un insieme stabile e limitato di persone. Inoltre, viste le difficoltà nel mantenere i rapporti a distanza, allontanarsi dalla comunità spesso non riduceva solo i contatti, ma anche il senso di appartenenza alla comunità stessa (Gergen, 1997; Jones, 1997; Rheingold, 1994).

Tuttavia, gli attuali sviluppi dei sistemi di telecomunicazione, in particolare di Internet, hanno portato a caratterizzare una comunità con attributi diversi dal luogo di nascita, ritenendo la forza e la natura delle relazioni fra i membri della comunità molto più importanti per la sua definizione (Hamman, 1999; Haythornthwaite & Wellman, 1998; Wellman, 1997; Wellman & Gulia, 1999). Gli elementi che sembrano oggi caratterizzare una comunità sono soprattutto: la condivisione di interessi comuni e di esperienze, la possibilità di trovare un supporto nelle relazioni con altri individui, la possibilità di ottenere delle risorse significative, la possibilità di sviluppare un sentimento di appartenenza e sentirsi ben voluti, la creazione di un'identità comune (Jones, 1997; Rheingold, 1994; Wellman, 2000).

Shaffer e Anundsen (1993), ad esempio, definiscono una comunità come un insieme dinamico di individui, che nasce nel momento in cui un gruppo di persone comincia a condividere le proprie pratiche e a prendere delle decisioni in comune, identificandosi come qualcosa di più grande della semplice somma delle loro relazioni e impegnandosi in progetti a lungo termine per il benessere proprio e dell'intera comunità. Un proprietà importante che emerge da questa definizione è la "fiducia", cioè l'aspettativa di un comportamento onesto, cooperativo, basato su norme condivise, da parte dei membri della comunità (Fukuyama, 1995).

Costruire una comunità non è quindi un processo semplice, che Palloff e Pratt (1999) cercano di sintetizzare nei seguenti passaggi:

1. definire in modo chiaro il fine della comunità;

2. creare un luogo di ritrovo per i membri della comunità, che sia chiaramente identificabile;

5. consentire ai membri della comunità di assumere ruoli diversi; 6. permettere e facilitare la creazione di sottogruppi;

7. consentire ai membri della comunità di risolvere le proprie dispute.

Oltre ai punti elencati, un altro elemento importante nello sviluppo di una comunità sarà la definizione di meccanismi che facilitino le interazioni fra le persone e che consentano il cambiamento delle regole nella comunità (Koper et al., 2004).

Quanto detto fino a questo momento pone le basi per allargare la definizione di comunità, includendo quei gruppi di persone che oltre ad interagire di persona utilizzano il Web per mantenere relazioni interpersonali, formando quelle che vengono definite "comunità online".

Anche in questo caso, come si è detto nei paragrafi precedenti per gli oggetti di apprendimento e i repository di risorse educative, non esiste una definizione universalmente riconosciuta (Preece, 2000).

Ad esempio, Howard Rheingold, nel libro "The Virtual Community", definisce le comunità virtuali come "social aggregations that emerge from the Net when enough

people carry on those public discussions long enough and with sufficient feeling, to form webs of personal relationship in cyberspace" (Rheingold, 1994).

Durante la conferenza "Computer Supported Cooperative Work", svoltasi a Boston nel novembre del 1996, un gruppo di docenti universitari, nel tentativo di definire cos'è una comunità online, hanno invece individuato le seguenti caratteristiche che la contraddistinguono (Whittaker et al., 1997):

 la presenza di un obiettivo, di un interesse, di un bisogno comune da parte dei membri della comunità;

 una partecipazione attiva e intensa dei membri della comunità, che da luogo a forti legami affettivi;

 l'accesso a risorse condivise, la cui fruizione deve essere regolata da norme ben precise;

 uno scambio di informazioni che offra un supporto reale ai membri della comunità;

 la presenza di un contesto condiviso formato da convenzioni sociali, protocolli e da una lingua comune.

Naturalmente, non essendoci un'unica definizione di comunità online, altri autori possono caratterizzare una comunità con caratteristiche diverse dalle precedenti, come la presenza di ruoli diversi nella comunità, l'importanza della reputazione dei partecipanti, la presenza di criteri precisi per aderire alla comunità, ecc (Preece & Maloney-Krichmar, 2003).

Come evidenziato da Preece (2003), esistono definizioni che pongono in secondo piano le interazioni sociali che avvengono nella comunità, sottolineano gli aspetti tecnici che la contraddistinguono. In questo senso, una definizione di riferimento è quella data dalla studiosa americana Ann Beamish, secondo la quale una comunità virtuale è "a network of computers with modems that are interconnected via telephone

lines to a central computer which provides: community information and a means for the community to communicate electronically" (Beamish, 1995, p. 15).

Se nella definizione della Beamish viene sottolineata la presenza di una rete di computer, in altre definizioni si pone l'attenzione sul supporto software che permette ai membri della comunità di scambiarsi informazioni: ad esempio chat o forum. In questo caso, sottolineando la tecnologia utilizzata, si evidenzia anche il protocollo che essa sottende: sincrono o asincrono. Nel primo caso si richiede ai membri della comunità, pur localizzati in posti diversi, di essere presenti nello stesso momento per parlarsi, e la comunicazione avviene tramite messaggi brevi. Al contrario, attraverso una comunicazione asincrona, che può avvenire tramite e-mail o in un forum, non è richiesta la presenza contemporanea dei partecipanti.

Nonostante il software sembri rappresentare un elemento marginale nella definizione di una comunità online, in realtà la sua usabilità è estremamente importate e può rappresentare un fattore discriminante di successo. Come dice Preece: "software

with good usability supports rapid learning, high skill retention, low error rates and high productivity. It is consistent, controllable and predictable, making it pleasant and effective to use" (Preece, 2000, pp. 26–27).

Tra le comunità online, particolarmente importanti sono le comunità di pratica (Wenger, 1998a), caratterizzate da tre elementi fondamentali: il mutuo impegno dei

paragrafo 1.4.1, "L'importanza del contesto"). In particolare, le comunità di pratica si contraddistinguono per il fatto di essere gruppi aggregativi informali, con una forte propensione alla condivisione di conoscenze ed esperienze. Oltre a permettere uno scambio di informazioni, le comunità di pratica offrono un supporto emotivo ai loro membri (Moon & Sproull, 2000; Sproull & Faraj, 1997; Williams & Cothrel, 2000). Questo aspetto, assieme alla presenza di partecipanti con diversi livelli di esperienza, guida i novizi a diventare membri esperti all'interno del gruppo, attraverso opportuni meccanismi di sostegno (scaffolding) (Lave & Wenger, 1991). Infatti, secondo gli studi di Lave e Wenger (1991) sulla “partecipazione periferica legittimata” (LPP - Legitimate peripheral participation), in un gruppo di pari tutti hanno pieno diritto a partecipare ai

lavori e ad avere accesso alle risorse del gruppo. In questo modo, attraverso un processo di autoformazione, l’individuo progredisce nella pratica entrando attraverso i “bordi” nella comunità degli esperti. Questo si coniuga con la teoria della “Zona di sviluppo prossimale” di Vygotskij, la quale esprime la possibilità potenziale che un soggetto apprenda, e svolga compiti sempre più complessi, attraverso la guida e il sostegno (scaffolding) di una figura deputata a tale compito, o attraverso la collaborazione con un suo pari, con il quale attuare scambi comunicativi e d’apprendimento complessi.

In base al principio della partecipazione periferica legittimata, "ogni membro

della comunità, dal meno esperto e quindi più “periferico”, al più competente e quindi più “centrale”, ha la stessa rilevanza e gode di eguali diritti di appartenenza ad essa, ma è comunque necessario che i ruoli e le competenze di ogni soggetto coinvolto vengano mostrati in modo da favorire la circolazione delle esperienze" (Bonaiuti, 2005,

p.48). Questo è particolarmente vero in quei contesti lavorativi nei quali è soprattutto necessario apprendere pratiche di lavoro e comportamenti comunicativi rilevanti e strategici, com'è, ad esempio, il contesto lavorativo degli insegnanti.

Per questi motivi, nel prossimo paragrafo, si porrà particolare attenzione alle interazioni sociali che avvengono all'interno di comunità di insegnanti, al livello di coesione fra i membri della comunità e al tipo di conoscenza scambiata (tacita o esplicita), elementi che potranno influire sia sullo scambio di esperienze didattiche e la condivisione di risorse educative, sia sull'apprendimento di nuove pratiche professionali.