• Non ci sono risultati.

Scambio di risorse educative in una comunità: il framework di Koper

CAPITOLO 3: Impianto metodologico della ricerca

3.3 Modelli di riferimento

3.3.2 Scambio di risorse educative in una comunità: il framework di Koper

Come già evidenziato all'inizio di questo capitolo, nonostante la presenza di numerose banche dati di risorse educative, rimane ancora debole la condivisione e il riutilizzo di oggetti digitali. Se da un lato si pensa che questo sia imputabile a una mancata condivisione di esperienze didattiche in cui le risorse sono state prodotte, dall'altro lato, alcuni ricercatori ritengono che il mancato riuso di oggetti digitali sia da attribuire a fattori culturali e sociali (Campbell et al., 2001; Campbell, 2003), suggerendo come possibile soluzione la condivisione di risorse educative all'interno di una comunità (Littlejohn, 2003; Koper et al., 2004).

Questo sembra essere sostenuto anche da altri ricercatori, come Wenger, che vedono gli oggetti di apprendimento come il prodotto di un processo di reificazione e partecipazione che coinvolge tutta la comunità di apprendimento (Wenger, 1998a). Sulla stessa linea sono Bodi e Trentin, che sottolineando il legame fra risorse educative e comunità di insegnanti, evidenziano l'utilità di un repository che aiuti a raccogliere i materiali, sia per evitare la dispersione delle informazioni, sia per renderle facilmente reperibili ai nuovi membri della comunità (Bodi, 2007; Trentin, 2003). Anche ricerche più recenti, inerenti la collaborazione fra docenti nei social network (Ranieri et al., 2012), evidenziano l'importanza, da parte dei membri di una comunità, di avere a disposizione degli strumenti per la condividere di risorse online.

Tutto ciò sembra confermare l'importanza della costruzione collaborativa della conoscenza e quindi la valenza dell'approccio costruttivista visto nella precedente sezione.

Seguendo questo legame tra comunità di insegnanti e repository di risorse educative, si è studiato in dettaglio il framework proposto da Rob Koper (Koper et al., 2004), il quale suggerisce una serie di requisiti per lo sviluppo di un sistema che faciliti lo scambio di risorse all'interno di una comunità, con particolare attenzione alle risorse

 non funzionali, requisiti tecnici inerenti il riutilizzo e l'interoperabilità delle risorse;

 funzionali

o requisiti tecnici che permettono di facilitare lo scambio di risorse fra

repository e utenti (ad esempio la ricerca delle risorse);

o requisiti che permettono di attivare uno scambio di risorse all'interno di una comunità.

Trascurano i requisiti non funzionali, inerenti gli aspetti tecnici delle risorse, è interessante soffermarsi sui requisiti funzionali, che descrivono i comportamenti degli utenti all'interno di una comunità basata sullo scambio di risorse. Per descrivere questi comportamenti Koper utilizza il linguaggio UML85 e in particolare un diagramma dei casi d'uso86, i quali rappresentano un'astrazione dei diversi scenari di utilizzo del sistema. Questi diagrammi sono caratterizzati da tre elementi essenziali: i casi d'uso (degli ellissi), sequenze di azioni che il sistema deve supportare per funzionare correttamente, gli attori (figure stilizzate), utenti o programmi che avviano o eseguono i casi d'uso, e le relazioni (linee), collegamenti fra due elementi che mostrano come essi interagiscono (linee tratteggiate indicano dipendenze di inclusione).

Di seguito viene riportato il diagramma dei casi d'uso proposto dal framework di Koper (Koper et al., 2004, p.28):

85 In ingegneria del software, UML (Unified Modeling Language, "linguaggio di modellazione unificato")

è un linguaggio standard di modellazione e specifica, basato sul paradigma object-oriented, utilizzato per descrivere soluzioni analitiche e progettuali in modo sintetico e comprensibile a un vasto pubblico

(tratto da Wikipedia, URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Unified_Modeling_Language)

86 In UML, gli Use Case Diagram (UCD o diagrammi dei casi d'uso) sono diagrammi dedicati alla

descrizione delle funzioni o servizi offerti da un sistema, così come sono percepiti e utilizzati dagli attori

Figura 12. Casi d'uso di una comunità basata sullo scambio di risorse

E' possibile raggruppare i casi d'uso in due famiglie: i casi d'uso che permettono lo scambio di risorse fra la base dati di oggetti digitali e gli utenti e i casi d'uso che permettono di attivare uno scambio di risorse all'interno di una comunità. Nel primo gruppo rientrano i seguenti casi d'uso:

 Find, get, edit and (dis-)aggregate. Il motore di ricerca della base dati dovrebbe essere in grado di cercare le risorse attraverso la loro descrizione (metadati). Le risorse dovrebbero essere implementate in un formato tale da rendere semplice la loro modifica e dovrebbero poter essere raggruppate in collezioni a seconda del loro finalità.

 Upload version, upload new and add metadata. La base dati di oggetti digitali dovrebbe permettere il caricamento di nuovi risorse, attraverso i più comuni protocolli per il Web.

 Feedback and logging. Gli utenti dovrebbero essere in grado di esprimere commenti e suggerimenti sull'uso delle risorse.

 Communicate and collaborate. Oltre a permettere lo scambio di commenti, la base dati di oggetti digitali dovrebbe facilitare lo scambio di esperienze

che hanno interessi comuni, il sistema dovrebbe fornire sia strumenti di comunicazione asincrona (forum), sia strumenti di comunicazione sincrona (chat, conferenze).

Mentre nella seconda famiglia rientrano i seguenti casi d'uso:

 Needs assessment. I bisogni degli utenti devono essere verificati con una certa regolarità, per migliorare l'usabilità e le funzionalità del sistema.  Manage and apply policies. E' importante tenere traccia delle regole della

comunità, fornire dei meccanismi per applicarle e protocolli per poterle cambiare. Queste regole riguardano i diritti di proprietà intellettuale, le norme per entrare a far parte e per uscire dalla comunità, le tecnologie da utilizzare nella comunità, i meccanismi di controllo della qualità, ecc. Queste regole possono differire da utente a utente, a seconda del suo ruolo, ma è comunque importante la presenza di una persona con particolari funzioni di controllo.

 Information, promotion and training. Per facilitare il riuso e la condivisione di risorse è importante: attrarre nuovi utenti, in particolare comunicando loro lo scopo e le regole della comunità; promuovere l'uso del sistema fra i membri della comunità, ad esempio pubblicizzando particolari risorse; fornire servizi di formazione per i vecchi e nuovi membri della comunità, per superare eventuali difficoltà personali inerenti l'utilizzo del sistema.  Manage usability. E' importante istituire nella comunità dei meccanismi per

il controllo dell'usabilità del sistema e provvedere ad eventuali aggiornamenti in caso di bisogno.

Il framework proposto da Koper rimane comunque un modello teorico, una lista di suggerimenti, e apre la strada ad altre ricerche, come lo studio di modelli basati su architetture reali e su una specifica comunità di insegnanti, che mettano in pratica alcuni dei requisiti proposti dal framework. In questo senso procede la mia ricerca, che ispirandosi ai requisiti sopra esposti, cerca di definire e valutare un modello concreto, che si basa su strumenti sociali come i wiki, e che opera con una comunità di insegnanti aperta a tutti coloro che desiderano partecipare allo scambio di esperienze e materiali didattici.