3.2.1 - Direzione
Il Comitato tecnico-scientifico dell’Ecomuseo, istituito nel 2007, è composto da Gian Luigi Daccò, coordinatore, Fabio Bonaiti, Cristina Grasseni, Gabriele Rinaldi e Giovanna Virgilio, organo deputato alla definizione del piano di lavoro culturale specifico, che ha concretamente realizzato l’Ecomuseo attra- verso:
• l’allestimento del Centro di Documentazione,
• l’avviamento di un corso di formazione per operatori eco- museali,
• la predisposizione di linee progettuali pluriennali,
• la produzione di adeguati materiali comunicativi e promo- zionali.
Presso l’edificio storico di Villa De Ponti hanno sede l’Ufficio di Segreteria, il Centro Visitatori e il Centro di Documentazione dell’Ecomuseo Val San Martino. La villa e il parco, divenuti di proprietà della Comunità Montana nel 1994, hanno assunto nuove funzioni e raccolto nuovi frequentatori: l’edificio ospita gli uffici dell’ente montano e il parco è un giardino botanico. Il parco ospita in un ettaro di superficie più di 500 specie dif- ferenti, autoctone ed esotiche, spontanee e coltivate, come anche un orto-frutteto ed una serra di piante officinali. La sto-
ria del giardino botanico ripercorre le vicende di Villa De Ponti, casa della prima metà del ‘900 dotata di ampio parco, ricco di alberi disposti attorno ad un anello ellittico che delimita una grande area erbosa.
«[…] L’ecomuseo è una scommessa sul futuro che si basa su un passato di tradizioni, operosità, arte, fatica e lavoro che ha profondamente rimodellato questa nostra Valle e ce l’ha consegnata come la conosciamo ora, con alcune cose da cambiare e da riparare, ma molto, moltissimo da conservare e valorizzare per la vita di ogni giorno e per l’ammirazione dei visitatori». (Carlo Malugani, presidente della Comunità Monta-
na Valle San Martino)
Svolge un ruolo decisivo nella pianificazione del futuro di una comunità, essendo raccordo tra passato e presente, e crea
un modello caratterizzato da partecipazione ed appartenenza con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio cul- turale, proponendo un modello di cittadinanza attiva.
3.2.2 - Mission
La missione dell’ecomuseo è pertanto di tutelare il patrimo- nio culturale e ambientale della Valle, quindi l’insieme delle testimonianze del passato e il saper fare ereditato e favorirne la conoscenza e la trasmissione, attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti. Tutto ruota, infatti, attorno alla trasmissio- ne della conoscenza del luogo, in modo tale da far scaturire un senso di appartenenza e di conseguenza la partecipazio-
ne attiva alla tutela del patrimonio, considerando come primo soggetto la popolazione residente.
Si tratta di una continua promozione di attività di ricerca, pro- getti educativi, iniziative di documentazione e catalogazione della cultura materiale, dell’ambiente e della storia del territo- rio, ma anche dell’ avvio di attività produttive e turistiche legate alle peculiarità della Valle, che hanno come obiettivo lo svilup- po della comunità locale radicata nel patrimonio territoriale.
3.2.3 - Piano di comunicazione e servizi
Il centro visitatori a Villa De Ponti è il punto di raccordo delle diverse emergenze (chiese, opifici, mulini, torri), itinerari artisti- ci e naturalistici, collezioni museali, sentieri che si ramificano per tutta la Valle e anche, come Centro di Documentazione, il luogo della ricerca e della didattica con le sue banche dati, il catasto territoriale, la fototeca, i laboratori didattici e il giardino botanico, ricco di oltre 500 specie differenti.
È parte del progetto di comunicazione dell’ecomuseo, con intenti informativi ed educativi, la pubblicazione di una serie di libretti che fungono da guida su tutto ciò che di interessante si può trovare nella Valle San Martino: “Cos’è”, “Una terra di
mezzo”, “Le vie della fede”, “Collezioni museali”.
All'interno di queste pubblicazioni vengono illustrati castelli,
case-forti e corti agricole fortificate che confermano il ruolo strategico della Valle, attraversata da un'importante strada che già in epoca romana congiungeva il mare Adriatico con il lago di Como e i passi alpini.
Il territorio della Valle è costellato da numerosi insediamenti rurali, nuclei di modeste dimensioni talvolta raccolti intorno ad edifici di culto, dimore signorili o fortificazioni, che la caratte- rizzano e che portano ogni paese a cogliere la presenza di questo patrimonio.
Molti sono i sentieri che percorrono la Valle, dagli itinerari che si snodano verso la località del Pertüs come la via del Per- tüs che collega Calolziocorte all'omonimo passo (1182 m), il percorso didattico dedicato alla faggeta, alle sorgenti e agli stagni, ai prati e ai roccoli, il sentiero attrezzato per disabili
39. Pubblicazioni "Collezioni museali" e "Una terra di mezzo"
motori che si snoda tutto in quota (1100 m) per 2 Km, il per- corso escursionistico dalla località Scotta di Valcava (1292 m) al convento del Pertüs, l'itinerario che collega il Pertüs ad Erve attraverso il Monte Ocone.
Da Erve partono poi molti itinerari come quello per Vercurago tramite il Monte Mudarga e quelli verso il Resegone che rag- giungono la Capanna Monza, il passo del Fò e il rifugio Azzoni in vetta.
impegnativa è anche l'antica strada da San Michele a Valcava che attraversa il centro di Torre de' Busi passando per Piano, Costa Bassa, Medile, Piazzolo e Coder.
Di particolare interesse si sottolinea l'itinerario musealizzato presso l'area archeologica del Monte Santa Margherita tra Torre de' Busi e Monte Marenzo, quello tra le due abbazie di Pontida e di Fontanella che scavalca il Monte Canto e il sen- tiero dei castagni da Opreno a Colle Pedrino.
Viene raccontata la Valle anche dal punto di vista del patrimo- nio religioso presentando alcuni itinerari con conventi, chiese,
cappelle e oratori.
Per concludere, un libretto è interamente dedicato alle colle- zioni museali formate con passione e costanza e le bibliote- che storiche.
La guida vuole far comprendere che termini come “beni cul- turali” e “patrimonio culturale” non sono simboli o immagini astratte bensì oggetti e materiali concreti presenti nella vita di ciascuno cercando di cambiare il rapporto distratto che si ha con gli oggetti attraverso una riflessione che porta a scoprire il senso e lo spessore storico che le opere dell’uomo con- tengono.
Accompagnano queste pubblicazioni convegni che si ten- gono proprio per presentare le pubblicazioni e per discutere insieme l'importanza della divulgazione dei contenuti.