2.4 l a c omunIta ’ m ontana e lo svIluppo socIo economIco
2.4.4. Obiettivi della Comunità Montana della Valle San Martino
La C.M. Valle San Martino si costituisce nel 1973, a seguito di una specifica legge regionale. La sua crescita – a differenza di altre realtà – è però caratterizzata da una serie di modificazioni dei comuni appartenenti, di aggregazioni ad altre Comunità Montane, di ricostituzione della propria autonomia con la par- tecipazione degli attuali comuni (1988).
Questo ha probabilmente portato a ciò che ancora oggi si ri- scontra nel sistema della Comunità Montana della Valle, ossia una debolezza della “cultura del sistema”, che si documenta in una scarsa integrazione tra differenti attori, nell’incapacità di trovare forme di cooperazione e di risoluzione dei problemi. L’esito, non voluto ma prevedibile di tali atteggiamenti, è un sistematico allungamento dei tempi decisionali.
Costruire una cultura di sistema implica: • l’esistenza di obiettivi comuni e condivisi;
• la ricerca di un adeguato livello di consenso su tali obiettivi • la volontà/capacità dei soggetti coinvolti di definire e rispet- tare regole chiare di comportamento e di azione
• la ricerca costante di relazioni di rete stabili.
Il territorio della Comunità Montana Valle San Martino vive oggi
il pericolo di un ancor più accentuato dal distacco tra: • una fascia a valle - area in crescita - in cui si accentuano fe- nomeni di sovraffollamento, congestione produttiva, crescen- te pendolarismo, forte gravitazione metropolitana;
• una fascia a monte - in parte abbandonata all’inerzia natu- rale - in via di isolamento, a rapido invecchiamento, incapace di creare “occasioni di lavoro”.
Se per la fascia a valle, a forte vocazione industriale, si pone un problema di innalzamento qualitativo e di riqualificazione del tessuto produttivo e dei servizi offerti, per la fascia mon- tana della Comunità Montana le sfide paiono essere quelle di un nuovo rapporto agricoltura-ambiente, di un nuovo modello di sviluppo turistico, di mantenere nell’area un segmento “for- te” di popolazione adeguatamente supportata da servizi alla persona.
E’ importante quindi integrare tra di loro differenti occasioni di lavoro, di produzione di valore aggiunto, utilizzo conservativo del territorio, prestando attenzione soprattutto all’agricoltura di montagna, all’agriturismo, al turismo (sport minori, scuole), all’attività produttiva (artigianali e di piccola impresa).
L’identità storica-culturale della Valle San Martino è andata progressivamente riducendosi nel corso del tempo, con una
accelerazione negli ultimi decenni quando la relativa margina- lità (non solo geografica) dell’area ha accentuato alcuni pro- blemi del sistema produttivo ed ha accresciuto la necessità di gravitare verso poli di riferimento diversi (Lecco, per alcuni servizi, Bergamo per altri). Anche la fase di passaggio da una provincia ad un’altra non ha contribuito al recupero dell’iden- tità dell’area.
La mancata operatività ha comportato una progressiva ridu- zione dello sviluppo, in qualche caso ed in alcuni settori pro- duttivi un vero e proprio “non sviluppo” o un declino irreversi- bile (si pensi, in primo luogo, al turismo e all’agricoltura). L’occasione del Piano di sviluppo della Valle San Martino è anche l’occasione per superare la frammentarietà delle inizia- tive e per definire un “disegno di sviluppo”.
Il Piano può essere lo strumento per un recupero dell’identità storico culturale e per la ricostruzione di una nuova identità economico-sociale, che superi i confini amministrativi e coin- volga i molteplici soggetti presenti sul territorio al raggiungi- mento dell’obiettivo comune: uscire da una fase di transizio- ne e di sviluppo precario per dare al sistema economico e territoriale una centralità nel più ampio contesto della nuova provincia di Lecco.
Un sistema locale qual è la Valle San Martino, che vuole cre-
scere ed avere costantemente successo, ha l’esigenza di essere competitivo, ma la competitività è possibile solo se le imprese di un sistema locale, sappiano produrre in modo innovativo, sappiano organizzare la produzione e i servizi in modo efficace, siano consapevoli dei vantaggi conseguibili assumendo comportamenti cooperativi. Perché ciò avvenga con successo è necessario disporre di una particolare identi- tà e specificità produttiva.
Anche a livello locale appare dunque che l’elemento essen- ziale per costruire
“l’identità” del sistema produttivo consiste nella capacità e volontà dei vari soggetti in campo, di sviluppare relazioni e sinergie interne: cioè reti di rapporti produttivi e sociali, formali ed informali.
C’è da dire che, infatti, negli ultimi decenni l’area della Valle San Martino è stata caratterizzata da una stabilità economico- sociale in un contesto di progressiva marginalità.
In questo contesto, dove i segnali di allarme economico-socia- le non superavano mai il livello di pericolo, la Valle San Martino è progressivamente scivolata in una situazione di marginalità. Marginalità determinata dall’assenza di adeguate infrastrutture di viabilità; dai “piccoli numeri” che non hanno permesso la localizzazione di centri formativi e di centri di servizio alle per-
sone e alle imprese, la creazione di collegamenti frequenti sia intra che interterritoriali, dalla incapacità del “sistema impresa” di proporsi sui mercati con propria caratterizzazione.
Il Piano di sviluppo della Comunità Montana deve essere allo- ra l’occasione per invertire tale tendenza.
Ciò che bisogna sottolineare però è che la Comunità Monta- na della Valle ha intrapreso, proprio negli ultimi anni un vero e proprio percorso per un nuovo sviluppo, per riportare l’area alla notorietà e alla bellezza del tempo passato.
Alla luce di tutto questo, gli obbiettivi che la C.M. della Valle San Martino si è posta di raggiungere sono:
• Ambiente: verso l’eccellenza
• Turismo e Agricoltura: insieme per rinascere
• Sistema relazionale: una valle, un territorio con Lecco • Sistema relazionale: attraversare l’Adda per contare di più • Formazione: una nuova offerta per una nuova domanda • Sistema economico: più opportunità per le piccole e medie imprese
• Servizi: alla ricerca dell’efficienza
Obiettivi ambiziosi e impegnativi, ma da conseguire per per- mettere al sistema locale un “salto di qualità” e per abbreviare i tempi di passaggio “dalla marginalità alla centralità”.
I documenti istituzionali utilizzati per la descrizione del quadro turistico della Valle sono il “Piano del turismo della Provincia di
Lecco” (aggiornato al 2004) e lo “Studio delle seconde case della Provincia di Lecco” (aggiornato al 2005), dal momento
che non esistono ricerche, analisi o documenti specifici rela- tivi alla Valle.
È un fatto che fa riflettere e che porta a pensare quanto, alme- no i passato, il settore turistico sia stato poco considerato.