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con grande animo sta compilandone la storia

Diplomati-ca. Di gran peso èaltresìla storia Ecclesiastica,checi porse con-sì ricco tesorodidocumentiilcavaliere Marti-ni.Dal cavaliere Sio[[o Pintor l'Isola ha piena

iororma-zionc dellaEua Storia Letteraria.IldottissimoCanonico Bailepromosse c orniilMuseo eilmedagliere di Caglia ri.Ilpadre Angiiu accresce dì conUnno la st^teUeUile

dellocose sarde,pulando di molli allenenti cbea' at-tengono alle aDticbità,alleusanze, agli statuii,ead al-tre{irerogaiiTè di qadle genti. Altri Asrìsscàn del Unguag-gio,altrine composero le grammatìchej le derivaziom,e itocsbolarì. Dell' Ornitologia Sarda del Caia,e drilibri del Conto dellaMannoiagiàpariammo nel primo capo.

Fetcbòpandibe ch'egli non rimanesse alUo a dire del-laSardegna , ein! sipolidlbe'cbiedennappresso tanti dottiwHlinù,cbehanno disconolotti lìposribili aqo-mentì delle storie di Sardegna,che yno'tudiredi ran-laggio?V.qualnuovo pensierocipuoi tu porre innanzi a cliìurirc,0diquali casiparlare,che detto c scriLlo non

siada valenti uomini sopra mentovati ? » Potrei rispon-dere, chedopo lavendemmia qualche racimoletlo rima-ne dimentico sottolefoglieeitralci ;chedopo la mie-tituralesollecitespigolalrìcivanno pur cogliendo qui c làlespighe fuggiteallafalciolade'segatori;chedopoi lauticonvitiicagnoliniraccattanoìbrìcioliclemiche cbe caddero dalle mense. Pur nondimeno voi maraviglic-rete,amici;s'iovi dirò ch'egli mì venne alle mani

sìfe-48 DEScmiioin coniloargomento a trattare,s)la^canqw da mietere cliavcntlcmmiarc, csiabbtHiderole imbaiKlìgi(nie,'esi rara varietàdicibida GoUeticaTeper lunga pezza l'ap-' pelilocilbuon gusto di quella cara gioventù italiana

,

ch'iotengosempre nella cima de'mieì pensieri,e nella piùelettaparte delcuore.

Sappiate adunque, ch'egli v'ha in Sardegnauna quali-tà di costumi riccadiconsidcrazioui, d'aspetti, e di ri-guardi,chenon furono ancora posti sotto la speculazio-ne della Glosofia, eiriscontridelleantichissimemenio«

rieddle genti primitive, che per non so qaale ventura intulio mirabileedùmca,siconservarono intemerati nairisola sino al di d'oggi. Laondeimoderni EtnograG, die ptà btìcoù e incerti studi [ntonio le cognazioni e le agnazimu delle TaonglieprìnuUTe, di^péise dalCampodi SennasT sopra la fàccia della terra, córronoipi& remoli -angolidelTAsia apur trovareinditidi quelle anticUs9Ì>

mensanze pe'prìmi popoli;etantirìschisimettono,e tante m^^liaia dileghe divorano,qui vEciao nel seno del Mediterraneo,senza tanto travaglio, verrebberoal pie-mssimo loro intendimento.

'Ivinon molto discosto dalle marineJ'Ilaliatroveriimu

diche render paghiidesidctlloro,meglio che nelle gio-gaie delmonte Tauro, del Caucaso, c del Tibet; meglio che nelle vaste lande dei Tartari,oTra iSamoiedi,o sullosponde delLena, e del lenissea pressoilmar gela-lo.Esiccome parecchisimettonoinpetto di rinvenire

Digilizedby l..

sifallevpsligiefra iselvaggidoliAmene;! aileìl Ocea-nia,eccoliper allrnvccso quelle scure foresteinIrnccm ile'Brasiliani,dc'Peruani,iloPatngoni, ovveroilclle raz-zemaialedell'isoleAustrali;enon allcnilono,chefra uominiselvaltci,crudi, dimente grossa, cd'animo zoti-co e snaturato,incontrailpiù delle volle d'aver a fare con tormedibestie, anzichécod famiglie e tribù ché ab-bianosentimento e modi,appetitie usimnani. Laddove parlando de' Sardi,che vivononell'internodell'Isolao per leville,a pei monti; trovale ona civiltà antica, no-bile,generosae in tatto secondo te vita,eleusìinto de'Fatrìarcbl.

Cbè non porào recànni a pensare cbe voi credeste lo TamigUe dtf padri antichi scnz' ordine e-legge, poco gen-tili,Kostnmate, dHigenU e cortesi; senza convenevoies-la ne' modi,nellemaniere;neltrattoe nel discorso.

Quando per contrariosiritraedalleSante Scritture,dai libri(VOmero, c dai moDuractilt remotissimi cheipopoli

primiliviaveano un' acutezzad'ingegnouna reltitudino d'animo,una vigorìa dispiriti ,una vivezzad' immagi-nazioneun calored'adetti,un'amore,una tenerezza, una sollecitudine di famiglia edipatria,un geniodi no-biltàe di grandezza,nn ardimentod'imprese,una co-stanza e saldezzadiproponiraenlo.un senso delbelio, un culto per la giusiizia,una riverenza pei padri,una fedeltàperlespose^una religione pel giuramento,una pietàperDio,che vincedigran Imigalenazioni

sner-Fol. I. i

50 nEscmzioM!

vulc da unacivillùlussurL'fj^iunti;ilimillesiju itiilezzo.

La naUiraleEza,laSL^mplicitù,lucustigaiczzu de' co-.siunti (lepopoli primiliii non loglioanodell'animoi lo-dati5ludi,riiiilusti'ia,ilbuon govoniii,lebuuiie i^unsuo' liidini,]'OE.scnaiiza,1'umanità,la rucililà,la

magnin-cciiza,ilvalore,lagrazia,labenevolenza,1ospilalìlà, e1'amicizia.Le prische gcnli arcano memoria tenace del passato,guardavano gelosamentele tradizionidomesti-chu;rimembravano con puntualitàinomi^levirlìidei maggiori;risalivano allefonli diloro scbiattu,edavcan preste allamimolederivazionido'sangui,e le parcnlolc, eitrapassi,egliinnesti,elealleanze,e le amistà:di guisache nellefestedegli sponsali^e oelteesequiedn defontìcon poesie calde c animatealsuono dellamuùca ne cantavaolelaudi,ornando e magnificandoilsenno , ilconsiglio, ilvalore,-eleprodeiED degli avi.

Iprimi popoliarcano grandi virtù e.vizigrandi;diè ilfocodell''immagiDaliva, eglianimi passionali, e le fiw-zev^oroselirendeano disoibìtanliAnelbaie coipe nel mate.Eperòamavano smisuratamente,c lìoramento o-diavano;ratti all'ira, allo sdegno,allazulTa;generosi alperdono:oltracotatie burlanti nel vaulo c ncU' ingiu-ria, ostinatinell'impegno, avventatiecii'cliinelpericolo, cupie profondi nel cuore,astutineiparlilie negli stra-tagemmi. E con questo nobili,liberali,modesti, continen-ti,odìziosi,ospitaliversogliuomini;pii,riverenti fedeli

a Dio, Mescolanza morav igliosad'altezzae divilli ,di

DigilizedbyC'

DELLASAnOEGNA 5t bolloreo<1iquiete, disenno cdiprecrpìlazìone,d' avari-tiaeililarghezza, dicnidcllà edimansuetudine, di su-pentizionoe di relip)Be eincem.

Noi saf^Homo che le prime Bocieia erano per famìglie, e cosi stetterogliaomjiu sottoilcapo della hmiglia sic-come B re. Col procedere de' tempi crebbero le Cognìsio-nE,e por esseiconsorti,cheiattenerano allo stesso cq>po;ondericreòilgorernod^li anziani, e le direr-sefamiglie uniteper capitenneroGente.Cori vergia-molaCasad'Àbramo reggersi a bmiglia,ecod quella d'Isacco,c quella diGiacobbe.KbGiacobbearendo dodicifigliuoli ,ne surseio dodici famiglie,e dallo dodici inGuite altre:sicchécoli'andare deitempi la famiglia di Giacobbesidiviseindodici tribù,e le tribùformarono lagenteEbrea od'Israello.Eavvegnachéalprincipio ogni tribù avussyilsuo principe, edopoiprincipi fosse-roglianziani del popolo,tuttavial'amordifamigliasi mantenne sempre caldissimo in Uraello, come neglialtri popoli primitivi.Iprincipieglianziani,come de' mag-giorie migliori del popolo,guidavano cgovernavanole cose pubbliche per meglio del comune; operavanole guer-re elepaci,' metteanogliestimiolegravezze; attendca-no alle leggi e alla ragionedìstato;badavano che non dcommeilessero angherìe,concussioni, intacchi,o pe-culatia.danna del popolo;maleragionidomestiche era-no commessoaicapidelb famiglia,eaiconsorti,nèil comuDc aven balla punto nelle loro diOerenzè.Ecome io

52 hescrhìone creiKi ciùavvciiiia,non pcreliùiyoujinatorinon aves-fierosignoriasopralefamiglie,olelegginon

provvedes-seroaicasi speziali;chè vcggiamoinMosè a quàWe in-dividnalitilscendesse laI^ge;maladileàoa dì Innlglia era cesi«stioaU nei primi popoli,che ciascaa caj» di casa votea iar certe giastìzie in sua tesla,e quasi in no-nodeldirittodiDatura, pelquale églisìleaevflre iasua giurisdizione.Ciò arrenla per ordinarienelle,gare delle divisionide'retaggifra i paretitijo pei confini dì loro po-deri-;e in somnia grado per le ingiuriea pergliomicidi GOnmeasì in alcunvómodellaSimiglia;cli6icapi,ei consorti inluogodirÌTolgersialcomune per la ragione ,

e perchè facesse la ginstìzia de' malefici,essimedesimi pigliavano a vendicareV ingiuria o la morie del parente.

Indi levendette atroci,egliodiinfinititrapassalidi pa-dre iafigliuoli),difamigliainfamiglia,diparteinparte.

Itevediamogliesempi nella Scritturaallibrode'Giudici, e persino nel librode'He,dalehesiparecliiaramente che la stessa autorilà reale non valse ailiradicarc lepri-vate vendette,considerate dallegentiprimitive qual di-ritto inalienaliiledeicapidifamiglia.Leggiamo pertanto chelaTccuilc presentatasialreDavide,glinarròcome avendo rissato due suoifigliuolinel campo,1'uno uccise r altro;etecceconsurgensunivena cognalio adtersum an-cillaik (uQffl,dicit :Irtiàeeum qui percussil fralrcm «uum,

tif(Kcidamas eiuh pròmimafralnssui,qaem inkr/ieil.

Reg.It.c.U.

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Olkc a ciòiprimi popoli erano streltbstmi mantenìlo-ri ililoro costumanw, di lorousi,consuetudini,ccremO' nic,cfoggediveslirc:ahpcrluitghcEiadi tempo Io scam-biavano, ai pei acciilentidiguerre, e di trasmigrazioni.

Eperò Hoi veggiamo cbeglicbrei passatiinEgitto rìtcD-Deroperben qoatlroccnt'anai cosUmlementci costumio-rìGntalì,-elapaslarÌtÌB,è le abihidiRi'dell» personae iiMo vati,nèsìmeacolaronogiammai cogli cgiit,siccomesi vedendle dipinture degli ipogei de'Earaoni ricopiateci dal Chanqmllione dal RoseUioi, nelle qnaligliegizianio son dibadiati,o le barbe raccolgoao sul mento elo iagoaina-Do in foderetli o bende intrecciate; le vesti baano corto, niccintefe stretta.allavita;laddovegliebtdsiveggono c<dlobarbe folte e distese, coi CBpelK lunghi,ilcapoin lunghissimebende ravvolto^ ete lenicfa&ainpia,tatari,cou fopraveste,e sD{q>annÌ, e falde « fimbrie) c cinture.

Nèviaggiandoirimutavano vestimenti por comodità,« vantaggia chen» potessero incogliere pressoipopoli appo cni soggiornavano. I cananei.gliamalcciti,gli e-tei. 1madianilt.gli^amorrcKipcrsiuiii.igreci;gli arme-niSiconosceano perlnl[OYHTiqii^peregrinassero;amiÌl popolo stessonche diverse ciiu,<;promiciRsinolani per alcuna parLiciiinriiuuè ve^iiineiiiuinualtqu;m( iniquo serbasserolafng!>iaroniiinn.piirnoniiimcnoilcolore,n ut eiiiiiLr.'i.IlIIii'iiiiii).Il"Il(irii;inii'iiit.itirabarili di-visavamfra loro. Cosivcggiamoimesscni dincreUKiarsi dagli spartani,e questi dagli ateniesi, c disccroorsì a

pri-DigilizedbyCoOgle

51 aesaaìi»B nioccliiogli arcai)]dagli argivi,ibeoi) dagliiqiiroli,

tie-^oini:ùclitaroperlarassegnachefaOmeiodell'aimala

de'greci all'assediodiTroia.

Hiiparulo convenevoleilporre innanzi questi preti' inÌBarì dello genti primitive,i{uasiariscontrodiquanto verrò dicendo nel corsodiquestolibro:mamolto più per lìmuovere dall'animo de leggitoriilsospetto,cheiSar"

di,serbando ancora tanta partediquegli antichissimi co-stumi,sienogente silvestre,disamorevole, terribile, e cruda.Per conversoiostimo cheglinomini savi,e delle DmaDB vicende coooscilorì, rìpnteraDDO apn^oringoia^

rissimo e grandeilconosceremagenie,chefra laimta-bilitàdeitempi, dei casi, e delle fortune de'popoli, abbia tenuto saldoe intemeratoildeposito delletnulisioiii co-niDiii,0 delledomestiche usarne.

-Io so fvi bene cbe chi naviga in Sardegna, e l'allni-vcrsB pe' suoi negozt, nonvitrovando lo agevolezie, e lo morbidezie,cheillusso delladvillimoderna iìcl)iede;e diìfihtrasconetida per nditudini e luoghiincolli,o avve' iwndoaì inuomini d'aspetto sereio, di lunga baiiia, d'a-bitosbano, e qnasisempre armati, rìlornsoel ctnlinm-lospacciandoMìaSardegna lepxìinoove meravìglie,e lopii)fallaciDovelle-che t'udìsser mai.ihche dico k>

de'lbresticri,seancbe non pochi Sanleai che alnlano lu cittàamare, oveparliate.locod^Uuon^delVOleastra, ddia Barbagia, dellaNumieddla Gallura, repntan fa-volo0 fanUsiequanto yiea loro accennalode'costumi c

DIiLLtSIHUBGNA 55 delleasaDxediquelleville,ediquei {ustoii?£ rammcn-10,che ragionuDclo io l'anno passato con unode'più no-labìliraagbUvlidiSassari, e discpirendo con essoInidei

rìsqontrì eTidentissimiche passano tra parecchi usi odier-nidiSardegna con quelliche lediamo nell'Odissea dìQ-men>,edeìsorrìsedolcemente; o picchiatomi cosiun p<v ctieltosnlta spalla: badale, disse,che inIm^odifilosofi*

Bòa ci regaliate d'un roQanzeUo da pascere le ìmnagiiut—

zionide'giOTaaiitaliani.Dal cAe io m'avvidicfce-il valea-taoBm, nrisuran^o bittd IIboIdcoli^loddlasvaciltì,

«bbe per a<%DÌ innttcenli le mio eonsid»a^(wÌ.Nèciò'i dareew maravi^ta. InqMroccbi le dttà manUime, e-so-pral'altreSassari p Cagliari,accomecùllissimee-piena di àgaorìf ài mag^stnlt, di ckro, di mercatanti, o d'uo-miai indnstrìoai d'(>gm ariee d'igni studior hsnn» nèpiii meno ddle chlà d'Italia, i«te le coavenevoleEze che aldritee omato viveresirichiedono.

£qwDliUHpie sotto diversirispetti tipossaaccorgere, chelaplebe dellecittàserbaancora ingran parte ìntaL-leleantichesue cousactudini,egliordinide' mcstiiiri ,

egliatti,eilvestire,eìgnstì, eletendenze, ele tasta popolari;tuttavial'ariache spiralacilUidinanz;i,ilbri»

dti'gioTanichevengono a studio nelle Università,la mac-sljde' Inijiinali,lai;i?ntilp7.7.aeilcommercio die regna iiuiporlidimare, rultola aodieli)plebi;a nuovi inlcndi-mcnli,cladilunga vie maggiornienlc dalla semplicità u Balnrale&a dellovillepiàlontaac calru terra.

Coututto-56 nESCKizioNfi ciùegliconvicn clcrogareinSardegnaa certo leggi uni-versali dellecittàd'Italia;mercecdiiyinesseiborghi, c levillede' contorniritraggono degli usie del genie delle Ticinecittà,laddoveilcontadodiSassari édiCagliarisi diparte assai daimodicittadini,poichéiloro foresi Icit-goDO strette coninfinitagelosia le patriecostumanze. Cth di'iodico militasifortupdvillaggidi Qnarlit, di Pirrì, -di Selargius, di Panli, di SìàaìodCampidano di CagUa-rì ;e nel dintorno di Sassari per le tenre di Osilo,£ Co-dion^anos,d^inie di Sorso, cbe a poclie miglia dalle porle della dui,'viparrebbe d'essere in remotissime con-tradetpiasiper incanto trasportato.E uòche pià monta, ancheivilagente diTÌllaè continna per le vie, e fonda-ci»,edaimercati,ni seco arrecanopunto nulla della pra-ticadttadina.

'Voi uditebene che queste mie avvertenze sono

ordina-te a cessarmi d'attornogliostacoli,chepotcd>berooppoN misida chimi presumesse più immaginoso cbe Torace, allorquandoparleròdiproposito de'costami sardi. Che puL> dire » nel villaggiotale lacosa non ootre in lutto co-sine furiedice vero.Maionon parlo piuttosto di Tor-tolicLcdiDorgiilli,dMJidiiiìche d'Orosei,diTonniche

diBiUi,diNuoro u<lil'Iuuglic;maiopigliolevilledo!

C:ij)i)di Gij^liiiri cullili i[ut']ìcdui Logodorojlc parti d'Igle-si:isconiliquello dol Siircidano;lacostiereikirOgliastra a lo\untccome quelledìBusa u poDCOIc; esscudocliiì vi-sitailaSardegna per quullco anni acuiti, o le cavalciii

DigilizeòbyCoOgle

DELLA SASDEGIU 57 per lo mezzo, notando a puntino quanto mi ca<lca sotto l'occhio, considerando le condizionid'ogni gente,entran-do nelle case a piena sicurtà del cortesestilee delle ospi-talicondiscendenze de'più valentiuomim do'villaggi,inlcr-rogando sempre, ricogliendosempre, conferendo, medi-tando,trascorrendo col pensieroa quantolessinegli anti-chiscrittori.

Se l'amore ch'io porloalpopol sardo non mi vinca9 giudizio,che non credo, egli ò popolo d'indolebuona

,

'sam,'rdigiosa,Tedde,d'ing^oprestoe tìtscb, dln-traidimenlo sottilee discreto, dìnmtesaldae ndnsta, d'immaginazioite fervidae condlala,d'animo paziente ,

dotile,riverentee cortese, dì modi posati e severi,d'atti graviescliietU,dipaiole poclie,pronte,e vibrate.

11sardo disua natura'à sobrio, onesto, Uberai^ ospi-tale:osserva miràbtlaiei^teimadori;i tenero ìa ecces-sode'lìgliuoli,pregia 1&snadonnacomelagemmadella sua casa; in vezzipocosìdilTondeconlei;l'onora in pet-to,mulavuoi sommessac riverente inatlieinparole.

Amalapatriasovra ognimisura, edi lei sigloriae ma-gnificanobilmente.HaÌlReinallissimo ussequiu,alsuo nome piegalafronte;perluiognisagrifizioèlieve, in lui vedeilpadre,ilgiudice,illume elatuteladel regno.

SmsesuHey.ìììoeilRe:cecoladivisa dell'uomudi Sardegna.

Questoinpoche bottee quasi in ischizzo èilritratto nwalede'Sudiìe chigliba in conto d'uominiciiidelì,

iracondi, rapinatori, e micidiali è comec)iigiudica l'oro dallaborrae dalla mondiglia, che lo circonda csiporlu a galla del crogiuolo. Schiumalo, sbavalo, e vedrai seil cimentolìrisponde dibuou carato.Nóper saperoilnetto dell'indolede'Sardi eglièda chiedernea'fiscali,che sia-tialcunianni nell'Isoladìcontinuofraprocessi,fra que-rele,fraimputazioni,denunzie,gravami, inquisizioni ri-loraano posciasulcontinente colcapo pieno di criminosi accidenti,dispergiuri,diraggiri,divendette, difurti, il ladronecci,d'assassinamenti,tanto che a udir loroi Sardinonsidissomiglicrebbono dalle bestie icroci.Equol meraiiglk! tpasìche alletorri, aibagoi, alle carceri, al-la sedete caal-lasseroidablnm nomini,enonanzilafecòa ,e ilribaltodeUe nationl:o seibargelli,i(orrìerì, ìbini egli altri setf;aitidel crimiiiale teaesser lemanette,le bove }iponici,ei soltantoinSardegna,e altrove ndto pià cospicue ddia presentecifillinon fosse me-stieri ilporli in opera;quandoT^giamlottodì clic la luce del colto vivere, deipoliticostami, dei genvilimodi, delle soavie prelibate parole nan solo non tieneinatàoì carcerieri,mainParigi^e in Londra, chesivoglionoil ricettacolo dellapiù Bl(^rantQ.cÌTÌltàjìmalcfizlcle ar-tide'pessimicrebberoàstraboechevolmente,clica leg-gereiragguagli criminali, quelle eortidigiusliiiuli pa-ionoleanticamere dell'iorcrno.

Qualefralo italiche cittàò più vivace, piò gaia, più piacevole diVetona t Oy'è mail'ariapura,ilcielopifi

DigìlizedbyC

MLUUBBBGIfA 59 cristallino, lo acquopiùlimpide,le frutta più saporose, ilvivere più abboodantc,le artipiùfiorenti, ilgenioilei ciUadini piùlieto, lep^wnepiiibelle,più fresche, e vi-gorose ? Eppure sene chiedete agi' iof^nnieri del grande spedale, agli artsnti delle corale,aiflebotomi di servi-gio, aglifitudiantinellesale della clinica e'vifarannooa racconto di tante febbri, di tante piagbo, di tante cancre-ne, di tanti dolori, dì tanti morbi spaventosi eh' eglinon viparrà d'essere nella deliziosa Verona, inasinellapiù pestilentecontrada di maremma. Per similmodochivuol considerareilnaturalede'popolinon dee cercarlo negli ergastoli,ofra i cajicellieleinferriate dei torrionie delle stìnobe;mafraleonesteIs^tié,ndseno pacifico delle doDwatiche BUira,adl'uo cotìdiano dellear(ieda me-stieri,nellaletèùa dellefestipopolari, nella pietà degli attireligiosi.Làsiconosceilpopolae le sue nahuali,e abitualitendenie.

HAcon questo io intendo di fiancare alcuni villaggi di Sardegna dalla fama>che sono pressoglistesù naturali loro di nutid, amarielisenliti:benchélacaHività inesù non viene per lo |hù da indole malvagia,madalle circo-slanaed^lm^hi, degli accidenti, della povertà, della ri-mozione del consorzio de'piùcultipaesani. L'esseresem-pre alle L'esseresem-presecon giovenchi indomiti;ilcorrereper Ino-litiforestiintraccia di quellichesisbrancano,c ridurli coninfinitodisagio alletorme;quella vitasolitariaed er-rante sotto lo intempori}) delle stagioni, senza ricovero,

60 DBBCBIZIOHB senza confortolirende torbidi, inquieti, velenosi, pronti al coltello e alla carabina,osticicol nemico, cupi nell'o-dio,0rigidiallavendeUu.Macoleste eccezioni non for-manolaSardegna,nè puòsselc opporre senza altissima ingiustiziailreo propositodicolestiinfelici.

Anchetalinominialcrudi esalvaticiattraggono tanto dellagenerosanatura dell'universale, cheilconte della

Anchetalinominialcrudi esalvaticiattraggono tanto dellagenerosanatura dell'universale, cheilconte della