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gnarnellod'una taglia, o il cintod'una gnamiiione, cha

non corre neglialtrivillaggida presso. Cosi vcggiamo le donneiliOsilocon un vestire chenonsìfacon quello di niun'iiUr^villa

diSardegna;ilmodo col quale s'avvol-gonoilcapolodonnedi_Benetutiè cosìnuovo e sin-golarechefispiccagrandemente da quellail'Ozieri ,dì Suduzù, ediPatada,che pure vi sono all'intornodipò-, che ore. Cosiicappaccionia gote delle femmined'Arizzo' nongìveggono altrove.Nès'haa cercare questedivei^

«tàledieci, eleventimiglia di distanza,quando le avete ne' borghi vicinissimifralorocom' èQnartuda Firri.GU. nomiiiidiOnarta intreccianoilunghi capelli indue co-de,coieuònoall'eatremità doe nastri di setanenche s'annodano insieme;e questicon tutta la lieccia raccol-gono asommoEcapo sotto la benetlA. Onellì di Pirri invecebonaIodue treccepwegnalmodo,mainvece di eoprirìe, leaggirano sopra illteiretto oingendidoa gidsa dignemimento e se le annodano snUa fronte.

Ledonne, che pnr sonvan^dinovili,e Toleofìerisi conducono ad imitare le grazie chescoilonelle altre femminede' vicinipaesi,inSardegnaper contrario atta esconodilorofoggeper nìuna cosa delmondo.E comfr-chèivillaggidìSelargius,diPaoli,diPini,diSestae dì Hatacalagooi sianosiprossimi l'uno al'altroche al-conisentono le campane delle circostanti Pievi, tuttavia ciescon villeggiosidivisa dall'altropertalmaniera,che a prim'occhìo sìdice: quella è donna di Quarta,

qnell'at-96 COSTDHI traA di Sestn, di Pauli, o di Sinai:ciònon reca mara-vigliaa.chiconosceilpaese,specialmenteno'laoghipiù internidell'isola.Tmperoccliè oltre ad altre cagioni che di-remo, la sola diEGcoltà delle viefasichel'un villaggio comunica pochissimocoll'allro,e poco èilcommercio che richiamigliuomini a condursi al vicinato. Gli agricoltori CollivaDOicampi, e tanto sono occupati nel governare lor terree provvedere lorfatti,che nella stagione de'eam-pì nonsipartonodaessi.Oltre ailimitideipoderi,ch'è quantopuò esser culto e lavoralo dalle braccia degli uo-mini del municipio, luttoilrestodelterritorioè pascolo, e deserto. Ivi cominciano le pasture degli armenti,de' ca-valli,e delle pecore; sìccliè armentieri,imallari e ipastori TtTono colle loimee colle gregge loro, e poco nridocono al TiDaggio,'non clieiiirallebotale vidne.

Retta l'oùo del verno, ina le piogge delnovembre e di-cembre dilaganosifirttamente lepianare e le valli,che leviesfimdanoe impalndano,onde sino aisolidìmano e d'aprilè sbarranoipassiagli.uomìnì.ed al cavalli.E siccome di rado le contrade dellevìltee de'easalibanno ilselciato,(chè sono di terrìccio e iTai^ilIa)nonsipob dire^ntoriescanofrauda e zaceberose, ecome vi s'al-zinoiftnghida toOarvisi dentro sinoalginocchio -Didie iterrazzanirimangono quasi assediiUi ne' loro abituri,e ledonnedurano gran foticaididelle festea potersi ri-durre alla Chiesa.

-Nellabuoi» stagione,glinómini, e segoatamenlci

gio-vani de'villaggi cavalcanoallufwli:iV-ìkvicinofcniiper assistere alle nioslre,allecorse, ca\U(ìcra.Ma\clioniie vi sirecano rare volle;siperchè sono caserccceili mol-to,eb1perchènon avendo veilurcsiconvengono salirs ingroppa dc'catalieri a gran loro disagio. Foicht!non ostante un sellinoa guanciale sn cuisbrodo,l'alto

arckt-•ne della sella dà lom collo spigolo ne' Banchi ad ogni mu-tar di pano;e inoltre Io smu-tar bilicato sulla vita di molle orè senza appoggio, le stanca; serrandosi cosìa lungo al cavaliere,ilbraccio iniormeniìsce; legambe spenzolale pigliano di leggieri3 granchio;lerìgidissimeerte,e le aspre calale le pericola;eilguadodelle riviereinette loro paura.'

Or vedeillettorecome avviene che pochissimogli straninano neQ'intemo; e come l'un villaggiocoll'altro', eziandìoa poche miglia,vivesegregalo esolilario.Dal chesirendemamTesla un'altra cagione del serbaregli ori-ginalicostumi.Aggiungenon lieve incremento-il conte-gno e la norma delle femmine sarde. Imporocchd sono essenna similissinia immagine delle antiche donne dc-scrillecinellaGenesi, nel libro dei Giudicic nell'Odissea d'Omero. Tulle le cose domestìclio fanno capoalla ma-dredifamìglia,laquale distribuiscelefaccendealle nuo-re, e questealle figliuole.1,'anzi^nadi'ileL'ycednsn dei cosliimi dnrneslici, etiilfeTallrcvi f'ii]i|dici»ni rnii sollc-cilafedeltà,nò uscirebbero d'una linea dalle consuetuilini ramigliari.Essehanno in comandameolo da'Ioro mariti

Vai.I. 7

i)S rosTum

<)inoncs-iiTi;andcrci'ci^ nr.i cafLilìnglio, n dicustodire ge-lasniiiciili!illimiliirecome;cosasiicra. F. )iragionesi pro-nicltODO«l'essereubbiditi,|)oicli'e]lcserbuiioconmolla religioneledomcsUche stanze, com' b debito allo donne onestee pie verso l'onor coniugale. Raro onon mai tro-vailpasscggierouna donna oltreilterminedella Tonta-na, ove scende ad attinger acqua,od oltreilrivoa cui silavano epurganoipanni della famiglia.

Le donnediSardegna non esconoalcampo, nè a po-tarvili,nò a coglierfrutti,o far erba, o raccoglier sar-menti.Niuna mogliediboattiere è guardianadibuoi,o divacche;ninna donzellamesalepecoreallavalle,o lecapre allefratte.Ese leson mogli di pastori, o stan-no al TÌIIaggio a procurare la casa, o nelle capanne del-l'ovilea cagliareillatte,a far pizze,, a rassettare lemas-serizie,adammannire la cena. Il che pnro snol lara-mente avvenire,masumesehanno Bnocerie Ggliaoli, che allorasono assidnealTÌllBggjo,enonsi dilimganDgiam-mai dalla casa.

Ivi tedonne carano, accrescono, cnstodiscoDO, difen-donolecosedomestiche;lavano,emondaDOilgrano, governanoilgiumento,badano alla macina, satollanoi porcelli,proveggonoipulcini,ipiccioni domestici,c le palombe terriere.Masovialuttohanno pensierodelma-cmato; slaccianolabrina, fantioilpane,loinfamano, e cnoconol'un 'dlper Faltro.Èamanoloro ladispensa, la celia,e (atte leniassenzie, e ]e robe riposte ne' luoghi

HKI.L*SARDEGNA 99 ])iùsalvi.Eperòsonodonne fuccerli,ckslro,sollccilu, e discrete,c!cmigliorimassaiechemaisipossa desi-derare.Oltrea questo danno opera alla lana eallino,o tessono tele candidissime, e lovagUce tovagliuolini apac-chi,a rabeschi, e soprarìcci maestrevoImcDic condotti. I drappi laai pe' lor veli,gonne,efarsettisono di molle ordito,pastonie dolci a incre^re:all'incontroi pan-ni,dieìSardicbiaman fomif pec le vestìmcnta degli ddhUdìHon crudi,serrati,e pìlosi,perdiàdcono gnsr-dar dai Tenti e dalle [nogge. Sicché tulioilgiornoo seg-gono' al telaio, all'ago e all'aspo; oi^ aggirano ìd tutte le altro faccende casslinglie pec curareivecchi,avviare ig^vani, cnslodìreibamitini,nalrìr lalìuniglìa,e guar-darla inpace ordinata e Tanti^^>la,seiaa perdereil tem-po a cicalare in tOf^ usci,o distendersi e sdalacqnarù fet le vieddvillaggi,e in sui nocicclii fra le i^gnnate eìconvegni oziosi delle brigate.Oveadunque s'eccetbd-no àlqnanle donne dei dintornidiCagliari,e delle allro cittì,Te qnali recano al mercato erbaggi efrutte,ogn' al-travìve incasa allogata o ripostacomelapiù preziosa gemmadomestica,chenon porta in mostralasua chia-rezEa se nonaididellefeste.

Eglikaltresìda osservare altenlameatelamaniera delle casedel capo meridionale,laquale assai conferisce a)vivereritiratodelledonne.Imperocchénel Campida-no, nella Tregenta eiuparecchiealtreregionidell' iso-la lecasenon hanno in sulla via nè asci,nèfinestre ,

nù verone;mua guisa degliuniicliissiinipopoli orientali, tuLtal'abitazioDeè chiusa entroilrecinto,che dalla vista altruilarimove. Egli è un gran quadro di murato nel cui me»oà la porta, la quale aeoz' altra inliDiInutHie di re-stiboliedairimette iaun largo corUle,entro coi sorge daimoo~dueIatila casa.Quaut'è lungalafacciata,le correun portico, EOltDilquale riesconogliusci dellaco-Gina,deltinello,e nelle camere; edivi airaccogliela fa-migliadelle^onneilpib della^mataagliuffizi dome-stici)senz'esseremai scorte dalla via.Edioriconloche

m'occorsedipassarepiù volledall'un capoall'altrodi que'villaggisenta abl>attennia vedere viso di donna, o di rancinllo,come se attraversassi un cimitero.

Con qaestiusie pratiche domestiche egli è chiaro, che Jepresenti-donne dell'isolanon coslomando mai co'fo-restieri,.e^chisumocollevicùteborgate,sono strettis-sime guardiane delle domestiche Iradiiioni,e le Irasmei-lonoaifigliuolidigenerazioneingenerazionesenzaìl minimo mescolamenlo di lingua,di[ugge edicostumi.Il che era proprioe naturaledei popoliprimitivi,iquali custodivanogelosamenteledonne fraleparetidiloro abitacoli,e in esso riponcanulememorie delle palcrne consuuttidini,c delritofamigliare.

Ragionammosinora doliocagioniche possonoaver cHuliiialuneiSardil'interopossesso(ielleanlichissimL' forinedei popoliprimitivi,lequalinon permarrobbero cosiimmobili efisseall'urlodi tantisecoliseuna

prò-DELLA SAnnECMA 101 pillaforiODa lutD avessebeDÌgnamenle vegliato a teaer-1!pihche oga! altra gented'Europa rimossi e chiuà da ogiùmescolanza straniera.Edessimedesimivi coo-perarono co] fuggire con amoredilibertic per grandez-za d'animo patrio, o per indole pertinace, di servire so-vente alla legge dei conquistatori, e all'esempio (^e'naovi coslumi.Senon cbeallecagioni dettedavanti scncaggiun-gead ÌBtAamìSardi un'altra validissima,cbo vicn loro dal clima,ilqualesembra che patteggi con quei popoli adi' fenderlidallamescolanzaco|^1Ìstrani.Eperòeglis'arma gagliardcmcntc; cdall'acre,dall'acqua e dalla terra attinto nuove forze, comhalteiroresticrì, liallontana,alivince e percuote a morte. Dall'uscircliigiugno insino all'eulra-redigennaio sotto un ciclo limpido ccrislallino,soprauna terra ferace, lungoctiiariisinii f jic.ecosi^UtamlaSar(k-gna ascondealpellegrinoilsoUilissimn ^di'iioclit;l'aLtiisaica e uccide.Quanto volle cavalcandoiovi;rsoilr^idordi maggio per quelle amene pendici, prr ipioUfdclii'.iofli: val-li,per queicampi ondeggiantidi mi'ssi m,ili[ii'.mi solTor-mava alquanto a dilettarmi del dolce^iigi;iorno,iliqnelk' vaghe colline,diquelle maraviglioscvfdtilc, iliquel ciolo serena,dique'pelaghctlì argentini,edesclamava.«Oh Isolacopiosa d'ognibene, e ricca d'ognibcilc/.zal Po-sciadìrepenteuno scuro pensiero m' assaliva eI'anima riempivamidimestizia, dicendomeco stesso. « S'Ìo quin-ripassassidaun meseinpoi,e soprastcssiinquantoal sole0all'ombra,mi piglierebbe incontanente an

ribrez-102 cosTom zo al cuore e tm faroTBalcervello,iqnali inpodie ore mi tniirebbero in sepoltura. »

Eiofatline' mesicheiSnidichiamanomtemperìod accade principalmentea'forestierid'essercoltidall' ùt-temperie, la^lesenza ninno valerole rimedioilpib delle voltegliuccide.Lunghitrattatiscrissero,d(^sollecite e gravi dùaminazìoni,imedicidell'isolaed' altripaen per gingnere se possìbUIbsseaconoscere lanatura di cpiellareacondizione del clima;ci&non per tanto ella fuggi sottoIosguardosottileestudioso di qoe' maestri.

Chine accagionaleacrie solforose qualità del snolo, an-ticoletto dispentivulcani;chigliesalamentisaliniche Tsporatiinvolgonoprincipimortireria respirare;chi le acque infermede'paduli,degli acquitrini, e de'fiissati;

chilevene EOitcrrance,che dalmare filandotrapelle e pellede'terrenia valle, risolvono,maceranoe. infisto-liscono1piò dellezolle,en'esceindie sliaU uh aere sal-mastro,amaro, e febbroso;chiapponeilniofilicoalle Leslie.morte e lasciale incarognire pe'bosclii e perle cam-pagne;air ìnGnilunumerodi:'bruchi ede'verminiche loslomperamcnlodiquc' caloriuccido, egliuccisi infra-cida,erambiente acre ne appuzza edinfesta;od an-che alle voccliie piant« delle foreste,aibronconi scavez-zi,eallefogliecascateinautunno,cheall'acquu eal sult;

fermentano einputridaletamesieunverlorin. Altriaccu-sano quei coeentissiniisoli africani,che saettano e inchio-danoilcervelloilquale,infuriandoiibollimcQlo del

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DELLA SAftDtH^A 103 gue,famelica eilclicainunafL'bLrccliu inpoche urolo spegae. Mostrarmalmentc cbcanche1'ombra cilrezzo in quella regionedicielosiano malsani, poichéil passeg-gero tolto al solecheloscotta,trovalìpressoI'ombra fredda,chegliintirizzisce la pL'ili:eglimette nei uervì e nelV ossailribrezzo della terzana.

Onde contiDuando la mabanìa perseio sette mesi del-l'annotirorestierinonsiavventoranoa tanto rùchio.

Fìiivoltesiò pensato daipolitici,cheper coloniesi po-trebbeavnwDlar grandemente la pc^olazianedelb Sar-degna;maoresiponga menteùmesi nelàstiI qualicor-rono neir isoia,non trorerannosiagevoleitripc^iolarla co'foresi,specialmente alte marinee nellevalli.

Notanomoltregliosservatori,che pureglistessi iso-laniavvezzi al cielointempcrioso del loio villaggioe vis-sutiinessointutte lestagionisanissimi,sesitramulsno inaltripaesivipigliano l'inleinperbnèpìitnèmeno co-meglistrani;per loclicseilpaesanod'Orosei nella.sua micidialecontradacampa dalle febbri peniictOBe,qnandoil settembreIocogliesseinOristano rìscbia,non badandosi diligeQtissiniamentc,didare nelle febbrie morirvi.Anche questiaccidenti del clima tennero adunque (ontaniipopoli delcontinentedal visitareiSardì,ecostumaree vivere fra loro.

Nulladimeno siamo giunti ad una stagione, nella quale oiforestieritrovinoilmoiio d'abitareconsicurilà dell'ac-renell'isola,ovicrolamirinodilontano,pure ! patrio

lO-i MSTl-S»

deposito degli antichi costumi non durerà più alungo in Sardegna,edè già comincialo ad alterare $otlo rari rt-Epelti.£con tutto cheiocredache certi originali costu-mi non verranno mai nelF isola, tuttaviaioreputo eh'e-gliè daaffrettaret opera di raccoglierli con sonmia diÌK gcDza.Codfossi iosufficientea questo dìriiainento, chfr ben TJìggo DÒ essere io statosia lungo nelF isola,ni a-YQ'Iarisiiatatuttas\per minato,uè essermi venuteeSe mani tutte ]e costumanze,!modi,gli alti,lepratichee le istituzioni civilie domestiche da poterlituttims^nare, descrivereediscorrere con quellapecnlìardiligensa ,

cheV alto argomento richiede. Anziipmi rendo cerassi-modinon aver F un dieci notalo di quanto potreblie oc-correre allacontemplazione' de' praticied avvisati cono-scitoridelleassucludim e delleossenanzediquelpopolo straordinario.

Oltre di ciòleforzemie-non sono daHgranpeso dt' riscontrareipresenticostumi de' Sardì agli antichi con qiK'irampiczza e dovizia e sicurtàdidottrina,che occor-re acliisiinvile iuquestediscussiuui;ai altro intenilo tiicdisfiorareaJluspicciolala.questograncampo, e cs-frrc jiici^u!;]gliirlanda,con dierinobilecapodì cole-rla ikiiiiia rfalL',di'ì)osLoperuhmoiiii'iiloilriccodiadema

>i(u^ìiatpiasiperIrailuiloru^liciimoiilcadoroiire.Itcìi mi riiolgu a aidirtà a nubiliijtk'lli'Iliclieonoranola .Sardegnadiiurjaiunr pallio edilur pelleprinosapore, elipregodiporsiuUa beila impresadiumpiumcule

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DILLIÉiBDBBIU 105 coreee dicbiarafe con dotte allegaùcmì deg^ antichi scrìt-toliede'moniimeiilitpnaiogi avasii4ùcostimiid^

po-poli prìmitiTÌ,elletantoTestì^ haano lasciato sib oca di

«è in Sardegna.EgUè poi tanto piùda soUecitareAfatte ticerebe,poì^è siccome bo detto^ann,novdla Ibrtmia leapparecchia,e con essa nuovi usi la segoiraimo&

atibk finesttera.

'Iniperocch& essmdo insinoad ora scarsùsimoilnomerò de'forestieriche la visitaTano, ^li orasipare cheil fre-mentetragittod^piroscafiabtna collacomodità e colla sicurezza'muabOmenle accresciatoilcommerciocoli' iso-la.Allorchélenari levenieao diSpagnasottogli ara-gonesi,diPisa sottoipisani,diNizzaeposcìadi Geno-va sottoirealidì Savoia,ilnavigare era lungo,raroed incertosecondoilsoffiare de'venti,l'imperversare delle Icnipcste,l'insidiarde'pirali, l'incrudelirJelleguerre.Dopo il18Mognimese salpavali,regia goletla che daGeno-va arrecalairealicomandamcnliall'isuìa;eilnavigare cunesf.aerasìdisagialo e duro,clic cliìnon volca dor-mirviSI]po'tavolaticlepaneliedipoppa, segli conve-nia portareimaterassi e lecoltri;alcune volte incontra-vad'aver tempi tantodirottiecontrari,che pervenuti sin pressoalgolfudìCagliari,ed eccouna folatadivento inproracliBrinsaccatevele,eporlavia illegno a ritro-socon una fogasìtrascorrevole eturbinosada non ria-verla a mezz' astacliesullepuntedi Sicilia ,o sulle co-sti,;rcdiBarberia. In iBDlochès'avvolgeano talora pel

106 COSTOUl marelidiciotlo,litrcolae insinoaiquaraota giorni in-nanzi che potessero affondar l'ancore nel portodi Caglia-ri.Qual mai volea navigare a diletto in Sardegna con Unta noia di fortune,d'indugie di millealtri rìncresci-jnenti? mmi' altfo chegliofficialiinviatida Torino per la{posti^e pelbuon reggimentodell'isola;isoldati ddle gnantigiooi, e pochi mercatanti po'trafficbj.Ha non è cosi da dieci anni in qua. In prima cominùarono ,Ieregienaria vaporeogmquìndidSialternarei passag-giuna voltaa Cagliari, e a Sassaril'altra;edalpresente luttigliotto giornipartonoilegni daGenova,es' iocro-dono a mezzo mare con quelli che danno voltadì Sarde-gna.Eperciòintrentac qaarant' ore al pìàsiva,esi viene regolarissimamente, accoltia bordo con ognicomo-dità diletti,e con ogni delicatezza di mense. Questo co-se allettaoo mirabilmenteiforestieriavisitarlaSardegna;

mamolto fiùiSardi a venire inItalia.Epoichéil di-fettodivieed'alberghidilunga1primi dallevilleedtlà dell'intcriore;cosìda questo latolepatrie costumanze nons'avventuranoa mutazione.Manon è a direil me-desimode'Sardi,iqualisoggiornando a lungoinItalia einaltrecoltissime parlid'Europa, c considerandoi mo-llilioritilidiamodernaciviltà, siammirerannoinquelli, eposciii u' lorpaesanilirccberanuoad imiluru.1quali jicrqu;into ripugninongliusi foreslìuri,nim potranno du-rarlaaluiLgocontroilconvincimento dc'sa\i, elaforza delleconsuetudiniIrapiiuitalualiiigc utili ri i.

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DEIUUHDEGU 107 Per la Sardegna nonconnogiammaicmHìogenu cosi fiivorevoli e seconde a tr^ìltarn sul continenle.Veggonr eÌal dìd'oggi pei loro negoit,per loro difese,por loro ragiom venireiSardi alla Corte, salirea' trìlmiiali , ar-TolgersipergUufficima^iorì,TÌatareIministri, rao-comandarsi ai giudici,eccitargliavrocati,accelerarei givdid, promuovere le cause, domandar carichi, ìnlercO' dere (woranze, procacciar amicizie.Eintantoaggirar»

ilunghimesi fra le I»igato delle metropoli,conrcraare con genti diverse,frequentareifondachiàc mercatan-ti,iridottide'titladiiù,lefestereali,ipubblici spetta-coli,leprivatefamigliariadunanze.Veggonolenobili ed alte abitazioni,lagrazia cl'agiatezza degli arredi, la splendore clamaestà delle chiese,la dirittezza emon-dezzaddlevie,r ordine pui)blÌco, elasicurezza domc-ilica.GliaUraudok™unlL'1'lirbanilà,ladolcezza,la Ta-eililit,ilgarbo el'iirnLimolilo de'noslri costumi, e compa-randoli conquelli ilcir isola ,trovanofranoilavita,le sostanze,l'onore,e la quiete,goderepiemie salda si-curtà così nelle grandi città,come ne'boi^hi e nelle cam-pagne'.

Frattantoquestecivilic grazioso virlù beonoiSardi G<^liocchi,accarezzano collamente,lodano in cuore, praticanon^Iiatti,diiIbndoDO colle parole, animano

coL-1 Beasivede cbel'autor» aerìrcva noi IS.Manto seavrebbedello ilueibalodel4S e 19-Kobdell'cdìioro.

.108 COSTUMI l'esemplofra*loro cofaciltadmi.Mammaltrotetik mag-por attit^dme e valore di radddcireed.ajqjtaceTOlireì costamiDell'ItolacheiSacerdoti,iqualiaTendo tanta antuìtàsopraglianinù d'un popolo cosi fedelee confi-dmte nella scienza e dì^ilà loro, potnmno nùcabìimeo-te adoperare a conùcabìimeo-testo rìanoTellaineDto.Esìveggono og^-gimai di spessoipreti eichen'cidell'isolagiagqere aGe-nova e a Torino:gliuni per vaghezza dellltaliana ma-gnilìceiiza,glialtriper crescere negli stadi delle scienìe civili,e religiose,tattipar talentid'appararooore cose.

.108 COSTUMI l'esemplofra*loro cofaciltadmi.Mammaltrotetik mag-por attit^dme e valore di radddcireed.ajqjtaceTOlireì costamiDell'ItolacheiSacerdoti,iqualiaTendo tanta antuìtàsopraglianinù d'un popolo cosi fedelee confi-dmte nella scienza e dì^ilà loro, potnmno nùcabìimeo-te adoperare a conùcabìimeo-testo rìanoTellaineDto.Esìveggono og^-gimai di spessoipreti eichen'cidell'isolagiagqere aGe-nova e a Torino:gliuni per vaghezza dellltaliana ma-gnilìceiiza,glialtriper crescere negli stadi delle scienìe civili,e religiose,tattipar talentid'appararooore cose.