buon dovere,KlmeiioBecondo le teorìediGiamballisla Vicoilquale nelFErcoledddconsid^tm personaggio reale,maun carattere eroico.Appresso, dalla jKiadaóricti ' talecbe guarda altltalia, cosiFansama,comeSilio, So-lino^e Aristotele,conducono in Sardegna Eunstco Q-gìiuolod'Apollo e di Cirene,ilqnalesecondo essi ci vcd-ne con una mano di greci,e vintelemarine, c respinti iprimi paesaniaimonli,iviprese stanza,croniiùcillà, cpose leggi, c pratiche giustal'ortiiname nl«disun genie.
Cb'EuristcoavesseinSardegnaaltariecullosisaper storici,come che alcuniilncgliino;masirende palese dai nioniimenli:e l'anno passatoileh.canonicoSpano mi Teca vedereun Enriileodibronzo, difossalodifresco, ch'òuna slaluella bellissima, ottimamente condotta, edi graziosodisegno. EH'hacinque api ben rilevale, due in sulle spalle,due poco aoprailbellicooduna in petto, e ciò ch"èpiù vago sonclucrose intrecciale ne'capellìasom-moilcapo, forse a indicareifioriondeleapisuggonoil mele.£d è a notare come iSardiinquelle regioni di Terso leTBnte coltivano di molti ahearì,e n'hanno mele zuc-cherosissimo,e candidissimo sovra ogni altrodell'Isola, che ne fa gran mercato.
InfraTÀfrica eil litomeridianodell'Isola,Pausania fa volteggisre3navìgliodegU Iberì,iquali spiccatisicon numerosa annata dai porti orientali di Spagna ivanoall'in-chiesta di liuore terre.I^ capitanavaNoracefigliuolodi
68 .COSTUI»
Mercurio, ch'ebbe'dallartgaleEriteafigliuola diGerio-ne; giovane avrentutiere pieno d'ardimento, Ululale scod-fitiigH antichi laia»^ ecaccialiliversol'aitrocornodd golfo,corse la terra per sua, e vi fondi alla bocca del Sa-meSepro lacittìidi Nora presso alla moderna Pula.
Anche lolaoIfìclìdcnipoted'Ercole,giustaPausania e Diadoro,aiTniTÒ allapiaggia orientalevenutovi dall'At-ticacon Ateniesi,Tc.spi ,Tebatii,eLocri,c presoluogo ioquellad<.'liziu>iarcgimie,ivicdilicù OIIjìu,ediverse altrecillù ,Icrrc ecii.-tdlii,porliindosecogliDeipena^
lijereligione, eiitiellenici,cheduravano ancora a'giomi di PausaniaediDiodoro,ilquale appella quella contra-da, degli lolaiololei.Questicinarra « esserla
Sarde-«gna abitata da barbari,domundmi lubci.Daessi par-ti litea sortele(urre.e nobilirocche fondate,ginnasi
«aperti,templicreili agliIilJii, iquab pureal dìd'oggi
<tsiconservano.Elepiù culleeamene campagne
del-«l'IsoladirsiJolacc.» Eziandio Strabene dice k che la (cSardegna edicontinuo disertata daimunlani popoli
,
« chealpresentesichiamano Diabreggesi, ove in prima
«sidiceano lolacsi.» Ajipressolc descrizioni che ne fan-noglistorici sipare,cheilsilooccupato in antico dagli lolacsisia
l'Oliastra e laBarbagia orientale.Enon sareb-befuoridellaprobabilitàchelabellaterra d'Oliena,pa-staa piò deglialtimonti, ne'qualisiripararono dagli Afri quegli antichi, pigliasseilnomo da cotestiatticidilolao, forse dicendoci da prima lolaiena,eloUena, e da uKimo
DELLAUBKCNA 69 (MicDa.Conciossiachè l'opinione volgare, chele (fissa up-postoilnome dall'Olio non regga,quandogliOlicncsi rammentano che la coltura degliolivifu ivi inlroilolta po-c'oltrea cent'anni dai gesuitiinuncui <<clsi,ccogliagrumi.
Tito Livio,Mela c Pliniosiri'cano ncicdcrcclic i tro-ianitrabalzatiperbmare,pigliasscrterracon alcuni legni inSardegna,e fosser ceppo della gente Iliaca,ta qualegiterr^giò di conlinaoiromani.ELivio scrive— (L. iO^Bellumque abIltensibìtsconcilaliuninSardinia—e PliniolidicaT/iAim, popuiosioSardinia aniiguissimos ticeleberrimos.—Senon che lutto ciò die dicono cotesti due autori de^iIllesiha vista d'essere postoiniscambi»
degli lolaeri,AperchènèDiodOTO,n6 Kraboneli bann»
^imentOTati;esiperchè le cose dette daLivia degli Illesis'assettanomirabìlmeote a cpianlDsinarra degli lo--hesì, de'qnalicontaDiodoro«d>'eea nei monti pascen-K do«dellecaTQÌedeLlattedil<}ro anneaU^erwmia(onta
«gli aTrìeiromaiu boslaioiu) a soggiogadi.»EStrabo*
nesibgna, come s'è detto ^anà^- chè ^i lolaesi deva-stavano di contìnuo la Sardegna romana. Gliscrittori os-serrana dì vantaggio, che Jlae nel linguaggio fenicio suO' na gianto wmtaiurri, essendoché a tempi chei carlagi-neaiinvaserol'Isola, questivecchi popolisigittaroQo ai .montileinditravagliavanoiconquistatori.
Oltre alle colonie cKc abbiamo aeceonalo,Plinio Ta valicareinSardegna,e porreiviloro stanzaiBalarie Corei,dicendo—'Ce/e6«nw)imeapop^ormBalarìet
70 cosnìMi Cùrsi,—iqualisonodigenerazionefenieiu,conronno ci scrìsseroglianUclii, e signincanoin(quell'idioma cotesto due voci appellali li;;poichéiprimisuonan feroci,i
se-1!ipii Ì! (laiiolarc ilpoco ragionarlìa'grecicilo'Ialini idlorno aglielrusclii,uominidigeniooperosissimo, na-vigatorimassimi, e robustissimi conquistatori;iqnali c perlacondizionediloroindole,e per l'agio che qc por-gca lorolavicinanza,e per bisognod'aver porti e ri-dotti sicuri intuttoilterreno,c per vaghezzad'imperia dovetterosenzafalloveruno recarsi a signoria,almeno ilitiorientalidell'Isola.Eilfeceroin fatti.Impcrocch&
sitrovanodicontinuo in Sardegnamonumenti ctrusciii, non solo versoilmar di levante,masìentro terra,e do-ve r Isola volgealcapo opposito delmare ibem, e per sinodifrontealL'ATticae neU'ìsoletta di SaatAntloco in sa quello dell'antichissima Snici.Hmuseo di CagUari ha nu-merosa copia di lapidi, di urne mortuarie, digèmme in-ciso,d'idoletlied altre memorie, le qoali hanno chiaris-sima origine etnisca.Edioparlando dellensanze del Te-stinide'Sardi riscontrerò alcunefo^od'abitimuliebrie militarichesiveggono assomigliare di mollo agli etruschi, siccomesiscorgerà pergliesempi che andii> arrecando a suo luogo.Perilche non è da dubitare, che anche ta-cendoneglistorici anh'chi,pur nnlladimeooglietnischi ebbero lunga signoria in molte parti dell'Isola.
Strabouc lo accenna raccontando cUo alla veoola dì
DELUSABDEGKA 71 'Iplao in Sardegnaitirreniv'erano giàstabiliti;senon
dteOBochette.i^HiEÒcli'essi[irreaiFosseronon etruschi, mapelasgìvenuti dall'Etrun'a,ilche seconda accreditati
£crÌltorisarebbeilmedesimo,pigliandoa per le stesse genti tirreni,pdasgied etniscfaì} qiunlanqueilMicali noiconsenta.
Clu;iCartiigillesimossi dallafertilità dell'Isola traes-seroiliSardegna, luttolestorie lofan manifesto, o non è mestieri distenderaiincrudiJ.ionisoverchio. Essiv' eblic-rofilalo,e ragione per ìspazio d'olire a due secoli; e tol-toloporti soprano,clecentruli,elemontagnose,ubo sitennero sempre a libertà pel valore e costanzade' pri-schi abitatori,ilrestante dell'Isolasigovernavae popola-va ingniiiparte dalle colonie Afiiicane sotto l'imperio di Cartagine.
DopolasccondH guerra punica,volta albasso la pi>-tenza de'Carlagincsi,non tardarono guariiRomani a por l'occhio sulla Sardegna; efattisbarelli frequenti, ecom-Ijattutemolte battaglie, vintiiPeni,o soggiogatiingran modoassaidegli antichi isolani,poseroilpie'fermoin Said^a,é recaronla a Provincia romana.L'isolasi ten-ne per la r^obblica, C posda per l'impero pi» lungamen-teche sotto le leg^dc^UaltriconqiÙBtatorì,e niunosi congiunsepìiistretUmente coi Sardie comunicò con essi modi, lingua, costmni,arti,e relìfpone, cheiromani:
diguisache cessato l'imperio d'occìdento, e invasa e cor-saEovmte dai Vandali,e daglialtribarbari tramontani,'
^ì GOSTOMf dopo ledisfallech'ebber costoroda Belisario,laSardegna riuscìDOvcllameDte a proTÌncia dell'impero greco, e non sene spicci se non pergliassaltide' Saracinì,che ladro-iicp^iunili)limard'itiilia.e girandosi Bollecostiere,Is fiiDcm anuiridaniaiiuimene dalia signonade'greci.Jl cae!i\vi']i:ietiiil io uiL^iicrclecomunicazioni coiieaa-VIijizaniiiu?,ci!Ciiersoii^'cuamenio
w
Donoii.CoDCios-c CoDCios-conigliau mprovvisia,o sparpaguaiiai Toraggioda-van lorolacaccia.e a guisa delle feroci bestieli ma-cellavano:cbè spesso non lasuaran loro lo scampo al maro per tarsione de navigli, o percbè, prese lorote vol-to,tagliavanoo sbarravan la vìa alle navi. Sicchéi Saia-ciaio nonsìmescolaronomai co'Sardi, o dove purli do-massero alcuna volta, non Tu mai vera pace fra loro. Ami.
per alcuniaicrede,clicgià sin d'alloraiSardi indipen-dentida'morìaicreassero giudici e capi cheli r^csK-rocome slgnorì e duci.
«BLtASUMGIU ' 73 Finalmente passalalaSardegna,ptr ilonaiìonodi Pi-pino,o poiiliCarloMagno,inposstssion diretta della Santa ChiesaRomana, ebbeinprocesso da Lei comincia-meiitoilrc^no,elalibertà.Impcroccbèipopoliinvilii che nello cliiusc de' montisitennero franchi dal giogo de'mori,inanimatidaiconforti delPapa, c più(ardì guer-jiiligagliardamenteperud lato dal naviglio pisano, e per l'altroda quellode'genovesi convertilialsoccorso dell'I-sola, calaronodirepenteaddossoallecatervemoresche con dnrisBimo scontro. PcrchòiSaraciniassaltali pero-gnìbanda, e iocalzali espìntiallemarine, agrande sten-topoterono riparare le navi,e portare in AfricaidìssipsH tie laceri avanzi di loromasnade.
-Indianrsero noorì temi» e ordini nnori per V Isola.Le genti lolle alla serritàde*morì lij^liaronoanimo,e rac-colletia consiglio per cìpi delle ProTincie, tutta V Isola ebbero spartitacome in qnaUro grandi quartieri, che ap-pellaronoigiudicali di Cagliari,élArbòrea, diLogndom 0 di Tones, e di Gallina: Ondecbèiquattro principi che eranoalreg|;imento delleprovincienon ebber anche no-medire,ne'qualieralasommad'ogni antorìtìB balla secondoleleggi,enon a guisadìtiranni.Nondimeno queste cosesioperavano lentamente e con gravi accidenti cagionati duiPisani,eda'Genovesi,iqualiaccorsiper aiuto di libertàcontralerapine deimori,essi,come suol avvenire,d'aiutatori e proleggilori riuscirono a sopracca-po[tervendicarsilapiena signoria di tutta la terra. Di
li. ' coni»!
che arvennero turbamenti,e fazioDÌ,e gnerre co' Sardi che pugnavano perlibcrlà,efra iPisanie Genovesichesi combalteano per coropelenza d'imperio.IlCne di questi moti, rcgoluLo dal yylore o dalla fortuna de'Pisani,sifu, chetoltoiilcaniispidggoborealidell'Isola,doTe piega ad occidente, conseguile da'Genovesi, tuttoilreslantoiii ilnminnto dai Pisani, chedall'estremo capodiGallurasi di'lcsero losinoalcornodiPula.Eperciocchéi Saracl-ni costeggiando quemaninfestavanolecostiere,i Pisa-nieressero tuttoincerchioallemarinedimoltebastile, e rocche, efortiliziiper gncrnirejgulli,munireiporti, e1litiapertiaglisharcludepirati.Inoltreleneano sem-pre genti a vedetta per ispecolareùilontano se fosteo galere morescherondavano per cola;etencangrosse guarnigioninefortiper aver libero1ingressoeil regres-so tra la Sardegna eilporto Pisano. Nulla ostanlci cor-saridìBarheria con agnati notturni, o con sorprese e stra-tagemmi Kaltrissimisigittavano improvvisi soprai vil-laggiamar»} eglinommie le doDBe indine menavano schiavi,Tapmandoilbestiamee tutto l'avere, e disertan-do con arsioni e diroccamenti levilleele. castella.Per-chèiSardi volgendosi mil sicuri alle marinesìridussero entro terra,e tutta-Pboia lungo le coste rimase solitu-dinee deserto e dnri^ tuttavia la^ospa'zio d'intorno.
EgU. k peri sempre a por mente, cbe tutta la grandez-za e F aura de' Pisani in Sardegna non venne a capo dà potersiconsolareapieno dì signoreggiartutti i
Sardi;poi-BSLLÀUSDIONA 75