reali d*Aragona; conciossiachèleguerrecivili ,cil con-trastolungo e ostÌDaloeh'ebber l'armi diSpagna al poa-gedimentodell'isolarimosserolafrequenza de'mercalait-ti.Sopra questo le carestie, elepestilenzeaveano ciui 0 borghi voltointantamina che panarono di molti anni aristorarsidellapenuriad'ogni cosa.Perilche nonft>
vendoi forestieriluogo amercatare ia Sardegna conutile dipecunia e di baratto,sirìvoUero dalcommerciod'un paese,che rotto e fiaccalo dalla miserìa nonera pib ido-neo e snffiràmle alla ricchema detraffichi.Hainproces»
dilampo la casad'ingona dovendo ptffottidiSidUa spedire colà di frequente sue annate, focea prnna capo in Sardegna;edirifondòridottie scalep^suoi narigli,on-del'isolacomiDÙb a riscH-gere alqoanto ed «itnire in ne-gozi coi porti di Spagna, spetialmente per la viad" Al-gfaeiOjdiBosa, d'Oristano e di CagUarì. Pur non di meno pochi mercatanti pralioBTanonell'interno,siperdiè le marine erano desnte, est perchdilviaggifov«Uro terra per difettodivie lìnscivaoltremodo dÌMS^volc
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aspro.Edecco un'altra cagione da disuilere per venire al no-stro ÌQteodimaitqpercliiiSardiconservassero da grai^
dissimilen^i incorrotteleloro maniere. Dianzi'si conob-become la preterita strettezza e scarsitàde' tralfichì di-lungasse da' suoi partilufrequenzade'mercatanti.Ora dico,che sebbene sottoilgoverno d'Aragonalafortuna dell'isola sirialzasse,o vcloggiasscn)u'suoi porti
dimol-90 comm le navi con ricchi carichi di mercatanzia,nullaaslanlci foreslieriusavano nelle grandicitlàmarittimeedivi sog-giomaratto a lungo senza cercarel'interiio dell'Isola.
La Sardegna, come oralavedi intorno alleBueprode Eolitariae deserla,non dà passo e ricovero alle natiK non ùpintevidall'inyietode'venti,e dai mari avversi, e tempestosi.Dalle spiagge settentrionalidiCapo Sardo in-BÌnoairestremopromontorio diCarbonara luttoilliloche BiraItaliaè ulvatico, ermo; ignudo, o scoglioso.Iovano traKomiKto0mire Imigliessol'isolacerca l'occhiomia dttà, miarflla ,mia lerrìccìuola, un cosdetto,chegK
^oeondi la vista.Ma,toltoOrose!e pocliedtre borgate, ilrestoè sofitudine spiacevolee mesta; poickè lem-pi davantiqa^iisolani assaltati sovente dalcoisarì di Barberìa,siripararonoentro terra, lasi^aiidosldopo le qpallerupie deserto:per egnal formau pti&argomenta-re dellaocddenlal parte deirisoIa.Enallunga che ezian-dio calale le navi ai portieataeni freqnaili8 sicori di qodlecAstei sepnr volesseroimercatanti recar entro ter-ra loromercanzienon troverebbero nè vie da pareuire ai villaggi,nè bestie da carico eda carreggio;eperfrla maggior partesiriducono a Cagliari e Porlo Torres per indispacciarlea'fondachi,o depositarle nei magazzini.
Nèle(tcrrateclemerci dallecittà sipossono così legger-mcnlc condurrenivillnggi,poichénon v'essendo piane o comode vie da carreggiare,lemercisivettureggiano tut-tea dosso di
cavaUi-lELUSUDKGIU 9i Soltanto da circa dicioU'annifuqua correl'isolaper h»
lungo un'ampia e agevolissima strada reale, a grandi spe-see ad incredibilidifficoltàdi ponti,e d'asprezzedi sas-sie proroodità divalli,condotta dalla mauiflceaza del re
Carlo Felice. Essa parta da Sawerì e gioogeper Orìsla-no insiOrìsla-no a Ciliari coninfinitoservigiodelpubblico,e de'privali,che per quellahanno congiuntiidue Capi del-l'isola,iqualipertantisecolieraudivisid'animo e d'in-teressiper la malagevolezza del reocammino che vià frapponeva. Tolta questa via regia egrande,luttoil re-stantedell'isolaè come fuor dimano, d visi penasom-mamente dai viandanti a recarvi roba e persone.Pertanto dalleciltie terredeUlDtemDTAomocaivalca per tuigaili nnderi, ìquali <U frequentesiperdono pergusa,che non vi rimane niorma nèi^oe,e rieaoono in valloni profóndi,mniaiesipantanosi,op^gìo inisGiiididimale fitte,oreìcavalli ficcann impaniatianw al ^ooccbio, e un piè divdto, Faltro s'inli]^ pià a dentro, ch'i talora uno stento e nn sudore atirarliin snilerreoosodo.Enon dirado arvirae,che essendo le some di gran carico,e rnomoBOpravi per nsctr netto dellamelma,ironuni ri s^nchiodanper entroàlàttamente} che dei traini i nat-ia.SicchéicaraBarì tapindlie smarriti ni ponno ire in-nancìnè dare indietro, ecoltidalhinotteinquel vìschio attendono dolorosil'arrivo d'altripassegfperìche loro
por-gano ainto. ,
Ne' lunghitragittidelTintemo avvi scuri
twschi,eomo-92 cosTBui ctiionidìrovi,àiprunic<liginestre,pc' qaa1i cbinon è pralico delluogo s'avvolge f-cmaveder Iracciada uscir-ne.Altroveleacque stagnano c covanoa lunghitratti pigliando toltoillargo dellavalle,esono laoghi periglio-siperIlifrane cperlofossecoperte, entrolequalieì
ca-de sprovvedutamente.Esenza qaeslodurando alcono fìa-la ilguazzo elepozie parecchie miglia,icavalli n'esco-no dilombati ed esausti,delcbé'portanoilcavalierea stento,c(lileggieri irabolsaaoe piglianoil fianco.DifB-cultano poistranamentel'andatailiumi eleriviereche taglianoperlunglii giri ilpaese; osiccomenon sono ca-valcalida'ponti, cosìipasseggicripericolanono'guadi.
S'eglipiovea'monti, accade chegliacquazzoni gonfian-doirivi,iborri,eitorrentigiungono colla pienasì im-provvisiche involgonoieavallic vialitravolgono colla fnriadellacorrente.Avviene anchedispesso,che pen-e-uutiallìumeiviaadanti, e trovatolo grosso e noi polen-do guadare,rimangono tutta la nottealsereno,perchè illuogoè deserto; e pardìfoccUi alla pendice de'colli, sta oltrelarivierailTÌUaggìó,.ElGhesiveggonoiler^
màeh'odon le voci,maleacque furiosenon dannoil valico ai cavalli.
Che è poi a dire de' ^nìstrì, e doloro» pasu de'.balzì, e delle crudeli gole di certi abissi, che ÌDcootra di passa-.» nelle montagne? Egli mi ricorda dì certe crestesi stra-bocchevoli a scendere,^chealcavallo,ancoraché usalo e ardito,tiemavano e palpilavano le carni sottol'arcione
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DELLA SASDEGNA 93 a vedersi di sottoaipiedi venirmeaola terra.Etalora riduceasi sopra unciglioacuto di rupe contuttiquattroi piè ingroppali;e11soffiandomandar giùl'unpiea tenta-re se polca puntar l'ugna,e appressoiimanco scenderò ilmandiritlo,e poi co' deretanistrisciarsiUcvcmcnto ratS cosciato sottolegroppe.Èmolto pericolatoed aspro a durare a questomodolelunghe calated'altissimimonti digranito,iqualibunnoaltresìertee cbinea scaglioni
diselceviva e lustra oveifeiride'cavallinon intaccano come se fosse di diamante. Che seilcavalicronon pog-gia forteil|»à nellestalfe,e nonsireca lutto a dietro in sullereni,rischia di scbiziareddcimSto,e travolgere infrantoennoazzato nell'imo fondo di quo*dimpi.Si con-siderinoper ultimoiiDDgfaideserti ch'egliconrien soven-te di attraversarejsolitcdiaipiened*inciampie di mali passi,per le qualisiviaggia oreed ore grandissime senza abbaltersi in facciad'nomo,o inuna capanna,o innn ridotto;elebuferediventiimpetnosissimi che per quelle immense lame ilisarborate lischiano eimperversabo slcm-delmente ch'eglisiconviene legare attorno allaboccauna fasciaper riavereilfiatonepioggedirotte,e grandine gros-sache percuoteìlviandante,ilqualenon ha schermo, o riparocìie losalvi;onde cavalcacus'imolle e inzuppato parecchie miglia primadigiungere aqualche ospitale man-sione:ilche avvieneeKiajulio alguailodi;'fiumi,iquali comeilTirso,ilFlumendosa,liscia,ìlCecina,edaltri, sono d'acqaesirapide c profondeche giungono ìoslno al
94 ' 'COSTDIU pettod£canili;,dìcheilTÌandtiileperquanto alzi enu>
colgalegambe,parIsra^;iiazia sinpresso al ginoc-chio,e cosibagnatogliconvìen durare lungamente in cani~
miao con estremo patimento della persona.
Tulli cotesti disagi, pericoli e noie che dee sostenere colaiclieviaggiaV interno dell'isolaperdifetto divie,di pontiediluoghiabitalialievidistanzeove ricoverare o riposare alquanto deliaFaticae del caldo, ritraggonoi Ibrestierrdal praticar ne'villaggie dall'usara coi Sardi.
Sicché TÌTOna remotiaSModalmescdarsi cogli nomini delcontmento, e però non possono attìngereglinrì diquei popoli,che pel ontìnincommmiofra loro hanno per-dutoglianUcUcostumi,riEnAencloli colpulimento dipift atoderna civiltà,e scambiaBdfdi, efi^bndofi a seconda delgusto nnirersate.
Né mtwriene solamentea'Iòreslierìdirimanersi dalTaver freqnenzae conBnetndine coi nllaggi «ako terra
,
mdene avrenga cheiSardìab(»anO custoditoi moilina-tiisimondi e mlaltì dagU eatranei eoslnmi
M
continente;ch& anziiSardi medesimipoco Gonyersano fra loro.Di qni procede che l'nn villaggio ha pratichee modi diversi dai villaggi delcontomo:che l'ano ìiene alcuniun pri-mitivi,chel'altroha deposti;maincotesto ve n'haaltri vivi,cheilvicino ha spenU.Ilsomiglianteaidica delle foggjd ;che l'una portailgheroneoilsoppanno delle bra-chette a un verso, el'altroindiOerento maniera:elesue donne avranno un'acconciatura dì capoanna guisa, oil
DELIASÀHDEQIU 95