Il tema della protezione e gestione delle risorse idriche e, ancor più, quello del loro disinquinamento, focalizza oggi l’interesse non solo dei professionisti e degli addetti ai lavori, ma dell’intero corpo sociale poiché è ormai diffusa la consapevolezza dell’impatto delle attività antropiche sull’ecosfera.
Per quanto l’uomo tenti di risolvere le problematiche di carattere ambientale, la natura resta sempre e in modo incontrastato suprema, in termini di capacità di ripristino degli equilibri persi.
I sistemi di depurazione naturali, raggiungendo un elevato livello di efficienza nella rimozione degli inquinanti, si delineano come i più idonei a tollerare la grande variabilità tipologica che caratterizza le acque reflue sia urbane sia industriali.
Fitodepurazione e lagunaggio si propongono come soluzione di grande convenienza ed efficacia non solo per la depurazione delle acque reflue urbane, ma anche nel campo dei trattamenti delle acque reflue agroindustriali.
In particolare, un maggior ricorso alla costruzione ed all’allestimento di sistemi di trattamento naturale può offrire alle imprese dei settori agroalimentare e zootecnico un’interessante opportunità di semplificazione e di risparmio economico nello smaltimento dei reflui originati nei processi di produzione. Infatti, grazie alla ridotta esigenza di interventi di manutenzioni, limitate a controlli periodici, e alla trascurabile richiesta di apporti energetici esterni, tali sistemi si configurano come una valida e conveniente alternativa ai trattamenti basati su tecnologie di tipo convenzionale.
Nell’industria enologica le acque reflue sono caratterizzate da un elevato contenuto di sostanze organiche e di solidi sospesi, da elevata
acidità e da un’ampia variabilità nei flussi di produzione stagionali. Per le aziende che dispongano di estensioni di terreno idonee alla creazione di un sistema di trattamento naturale, la fitodepurazione si profila come un’efficiente alternativa ai singoli trattamenti biologici, i quali possono presentare aspetti critici in relazione alla tossicità degli effluenti ed alla presenza dei composti polifenolici.
Le numerose ricerche condotte su impianti di fitodepurazione a servizio di cantine hanno dimostrato che tale sistema di trattamento può rappresentare un’efficiente ed economica soluzione, soprattutto per le piccole realtà produttive, potenzialmente in grado di raggiungere gli standard qualitativi per il riuso delle acque reflue trattate fornendo, in tal modo, una risorsa idrica integrativa da utilizzare nel processo di produzione o trasformazione delle uve.
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