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8. RISULTATI, DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

8.6. Conclusioni

Dai risultati ottenuti in questo lavoro possiamo ricavare differenti conclusioni. Per lo studio della stratigrafia di un suolo come quello del cimitero caratterizzato dal passaggio graduale da sabbia ad argilla e/o limo (da 1 m a 8 m di profondità), la stagione in cui viene effettuata la prospezione geoelettrica gioca un ruolo molto importante: infatti la stagione caratterizzata da una quantità di piogge moderate permette di mettere in evidenza tale passaggio, cosa che in- vece non avviene nella stagione primaverile poiché il sottosuolo, a causa di un maggior grado di saturazione in acqua dei pori, risulta più omogeneo.

La prospezione geoelettrica risulta comunque efficace nel ricostruire la stratigrafia. L’indagine GPR monocanale ha raggiunto profondità in cui questi cambiamenti non sono pre- senti, mentre in quella multicanale che si estende a profondità maggiori (fino a 5.5 m di pro- fondità) l’onda radar viene fortemente attenuata dalla presenza del materiale argilloso e quindi non risulta possibile mettere in evidenza i passaggi graduali.

I sondaggi di resistività elettrica 2D e 3D permettono di rilevare efficacemente sia target se- polti come sepolture che depressioni nel sottosuolo. L’indagine geoelettrica 3D, in aree picco- le come quelle del cimitero, è preferibile alla 2D in quanto grazie alla maggiore quantità di

dati raccolti fornisce informazioni più accurate dei target presenti nel sottosuolo che si trova- vano all’interno della maglia di acquisizione e non solamente sotto le linee di acquisizione. Indagando piccole aree la maggiore quantità di tempo per la raccolta dati e l’elaborazione non sono eccessive rispetto a quella della prospezione elettrica 2D necessaria ad ottenere le stesse informazioni.

Nel 3D la configurazione polo-dipolo fornisce buoni risultati sia dal punto di vista della riso- luzione orizzontale che verticale, mettendo in evidenza sia la stratigrafia che i target sepolti. Poiché le anomalie fornite dalle radici degli alberi possono essere molto simili a quelle delle sepolture bisogna segnare con molta cura la presenza di radici o alberi in prossimità degli elet- trodi.

L’indagine geoelettrica può essere effettuata sia su aree più libere che su aree che presentano ostacoli e, nel caso della ricerca di sepolture non segnalate da tombe in superficie, il rileva- mento di un’anomalia al di sotto di una tomba in superficie può essere usata come modello per la ricerca di quelle non segnalate.

Se gli scopi del survey sono la detenzione di fluidi di decomposizione la prospezione elettrica potrebbe fornire risultati promettenti.

Per quanto riguarda le indagini GPR, l’elaborazione dei dati più avanzata (processig base più box-car e deconvoluzione cepstrum) fornisce dei dati meno rumorosi e un’attenuazione dell’energia delle riflessioni multiple che forniscono delle immagini radar più leggibili

L’indagine GPR multicanale, grazie alla vicinanza tra i profili, può essere utilizzata per co- struire mappe di ampiezza che permettono di rilevare obiettivi con una particolare geometria oltre che, come nel caso visto, zone dove possono essere presenti concentrazioni di macerie derivanti da crolli. Un’indagine multicanale con una frequenza più alta, ad esempio di 600 MHz, in un sito come quello investigato potrebbe mettere in risalto moltissimi altri target più superficiali e di minori dimensione come ciottoli e radici che genererebbero delle riflessioni di grande ampiezza e apporterebbero alle time slices una eccesiva quantità di informazioni non utili.

Lavorare con uno strumento GPR multicanale, rispetto ad uno monocanale, presenta diversi vantaggi come la riduzione dei tempi di acquisizione poiché si riesce ad investigare un’area con un numero di scansioni minori rispetto a quelle necessarie al GPR monocanale; grazie al- la spaziatura ridotta tra i profili si riesce a ridurre il problema legato all’aliasing spaziale e a creare delle time slices con elevata risoluzione orizzontale e verticale, che possono essere col- locate con facilità sulle mappe dell’area investigata per individuare la posizione dei target ri- levati dall’indagine.

Nelle zone di difficile accesso allo strumento multicanale può essere effettuata un’acquisizione monocanale; dal confronto della prospezione GPR monocanale a diversa fre- quenza si è messo in evidenza come l’indagine con frequenza più bassa (200 MHz) non sia stata in grado di mettere in luce i target sepolti a differenza dell’acquisizione monocanale a 600 MHz, che presenta una maggiore risoluzione sia verticale che orizzontale. La frequenza a 600MHz mette però in evidenza anche piccoli elementi scatteratori (come detriti di crollo o resti di tombe bombardate) e radici: frequenze intermedie di 400 MHz o 500 MHz potrebbero dare lo stesso buoni risultati ma essere meno soggetti alla presenza di tali target.

Da quanto detto è possibile concludere che entrambi i tipi di indagine, geoelettrica e GPR, forniscono dei risultati soddisfacenti all’interno di un sito come quello investigato. In genera- le, il metodo elettrico e GPR si sono rilevati efficaci per la rilevazione di bersagli sepolti, co- me tombe o depressioni contenenti materiale di crollo come in questo caso specifico. Un pro- blema che potrebbe incontrarsi è che tali target, nel caso geoelettrico, non presentino contrasti di resistività con il sottosuolo circostante, o che diversi tipi di target possano dare la stessa anomalia di resistività (ad esempio le radici e alcune sepolture incontrate sono caratterizzate da alti valori di resistività). A sua volta il metodo GPR presenta alcuni svantaggi tra cui la possibilità di lavorare in ambienti in cui le proprietà del suolo sono sfavorevoli per le onde e- lettromagnetiche, come nel caso di suoli ricchi di argilla, dove le onde elettromagnetiche ven-

gono fortemente attenuate e non si riescono a raggiungere profondità tali da mettere in evi- denza la stratificazione del sottosuolo; in tale situazione, invece, il metodo elettrico fornisce dei buoni risultati. Grazie alla prospezione elettrica si riescono ad individuare anche i fluidi di decomposizione che sono fluiti in profondità (non raggiunte dalle indagini GPR effettuate) nel sottosuolo di un sito storico di oltre 400 anni oltre a rilevare al di sotto delle tombe in superfi- cie le anomalie caratteristiche delle sepolture presenti nel cimitero che possono fungere da modello per l’indagine; tale possibilità non è fornita dall’indagine GPR per la presenza della tomba che rappresenta un ostacolo.

Tali considerazioni fanno ritenere che i limiti di un metodo possano essere compensati dall’altro ma anche che i risultati di uno possano essere confermati dall’altro; quindi l’utilizzo di entrambe le tecniche geofisiche su un sito come quello investigato può aiutare a caratteriz- zarne meglio il sottosuolo e a mettere in evidenza l’interazione di questo con i possibili target.

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