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L’indagine condotta sulle tre popolazioni di riferimento denota la presenza ge- nerale d’indicatori di soddisfazione e di approvazione del modello organizzativo S&T.

Per quanto concerne il campione medico–infermieristico, ci troviamo dinanzi ad una buona predisposizione a voler attuare concretamente il progetto See and Treat, non lasciandolo sotto forma d’implementazione teorica e priva di ogni re- quisito organizzativo. La classe medica è risultata più favorevole (100%) all’ap- plicazione del S&T presso l’AOUP rispetto alla classe infermieristica (86%), il cui restante 14% ha comunque motivato il suo profondo scontento. Difatti, è sta- to interessante individuare le considerazioni rilasciate dagli intervistati, perché queste possano essere aspetti di partenza su cui lavorare per migliorare il servi- zio S&T nel prossimo futuro. Le ragioni generali di malcontento degli infermieri sono riconducibili all’assenza di un ambulatorio specifico per l’attività di S&T e la mancanza di una formazione impeccabile per il personale (25%), ma soprattutto per l’assenza di riconoscimenti economici e professionali (50%), poiché si ritiene il S&T un valore aggiunto alla professione infermieristica (95%).

Continuando l’analisi sono stati evidenziati, sia dai medici che dagli infermie- ri, dei miglioramenti inerenti il percorso. Questi sono incentrati principalmente sul destinare un’area del PS ad un ambulatorio per la gestione infermieristica del S&T; sulla formazione del maggior numero di personale, predisponendo degli in- fermieri dedicati e specificatamente formati all’attività di S&T; sul garantire la vi- cinanza infermiere–medico tutor; sul rendere indipendenti gli infermieri dal peso della doppia firma del medico, anche per le richieste di esami radiodiagnostici.

In questo senso ci concediamo una piccola digressione. A discapito delle direttive aziendali [Figura5.1; 5.2] che imponevano la refertazione degli esami radiologici

Capitolo 5 Caso di studio

anche senza la firma del medico di PS, il personale medico del reparto di Radio- diagnostica continua tutt’ora a pretenderla. Non di rado le richieste strumentali sono tornate all’infermiere di S&T proprio perché prive della seconda firma del medico. Questo é un chiaro segno di mancanza di fiducia e di controllo sull’ope- rato dell’infermiere S&T. Già nel 2013 dal personale di PS era stata avanzata ri- chiesta di rimozione della doppia firma, poiché non prevista neppure dallo stesso progetto sperimentale S&T. Sfortunatamente la situazione è rimasta invariata.

In ogni caso, tramite lo studio condotto è stato possibile comprendere che, almeno per quanto riguarda il personale medico e infermieristico, c’è la volontà di render fattibile e stabile il percorso S&T, vedi anche l’aumento dell’interesse professio- nale da parte dei colleghi infermieri. Infatti, lo sbalorditivo 89% dei professionisti non formati vorrebbe partecipare ad un programma di formazione per il S&T. Da ciò si evince la voglia di cambiamento, di innovazione e di autodetermina- zione da parte del personale infermieristico in Pronto Soccorso, accompagnato e sostenuto da una parte del personale medico.

In riferimento al campione utenti, l’indagine ha messo in rilievo una percentua- le di pazienti ignari su quale fosse la qualifica professionale dell’operatore S&T (11%) ed una quota consistente di utenti convinti d’esser stati presi in cura da un medico e da un infermiere (33%). Ciò pone le basi per migliorare uno degli aspetti relazionali più importanti tra paziente e infermiere: la comunicazione. Dunque, sarà buona prassi presentarsi sempre ai pazienti onde evitare confusione da parte degli stessi. Nonostante quest’aspetto da ottimizzare, dai risultati ottenuti si può osservare come gli utenti siano abbastanza interessati al modello organizzativo S&T. Infatti, un totale del 97% di pazienti ha espresso giudizi positivi, riponendo fiducia nel progetto S&T e nell’infermiere, ritenendolo in grado di gestire auto- nomamente problematiche minori (94%).

Per quanto riguarda gli aspetti relativi al rapporto con il professionista (chiarezza e completezza, coinvolgimento personale, competenza, qualità del trattamento, fiducia nel professionista), in quasi tutte le dimensioni i pazienti S&T hanno di- chiarato livelli di soddisfazione medio–elevati.

L’imponenti esiti, nel complesso, rivelano un’ottima professionalità e un’adegua- ta competenza degli operatori, nonché il parere unanime del 100% dei pazien- ti nell’approvare e confermare l’applicazione del percorso See and Treat presso l’AOUP.

Capitolo 5 Caso di studio

Capitolo 5 Caso di studio

Conclusioni

Grazie all’entusiasmante esperienza in Pronto Soccorso, ho constatato l’entità e la funzionalità del percorso clinico–organizzativo See ad Treat, soprattutto in me- rito al trattamento di pazienti bisognosi di cure non urgenti. Sfortunatamente, malgrado sia un’opportunità concreta per i cittadini e un percorso formativo va- lorizzante le competenze infermieristiche, il See and Treat non è ancora parte in- tegrante dell’organizzazione del DEU di Pisa, e pare resti ben lontano dall’esser strutturato in modo che possa funzionare in maniera ottimale.

Dallo studio condotto si sono ottenuti risultati entusiasmanti, sia per quanto con- cerne l’approvazione del progetto da parte del personale medico–infermieristico, sia riguardo l’alto livello di soddisfazione dell’utenza, a dimostrazione del vo- ler rendere questo modello operativo una conquista reale per l’U.O. di Pronto Soccorso.

La giunta Toscana con l’implementazione sperimentale del S&T presso l’AOUP, pose le basi per cambiare l’assetto del Dipartimento d’Emergenza in merito al- l’assistenza dei codici minori e per far fronte al problema emergente dell’iperaf- follamento, evitando che il numero di pazienti in attesa di visita medica fosse superiore alle risorse logistiche o professionali dello stesso dipartimento. Tale politica sanitaria sarebbe stata un’ottima scialuppa di salvataggio dalle numerose lamentele avanzate da pazienti insoddisfatti del servizio di PS.

Avere un’idea è un’ottima cosa, ma non sarebbe meglio svilupparla sostenendo- la fino in fondo? Perché non utilizzare i disagi irrisolti come ipotesi di partenza per migliorare il servizio di See and Treat? A tal proposito, qui di seguito, sono presentati i pilastri fondamentali da “ristrutturare” e rivedere per far sì che il per- corso S&T diventi funzionale. Le idee illustrate sono frutto delle considerazioni messe in luce dal personale di PS, nonché dagli utenti intervistati.

Per potenziare il See and Treat occorrerebbe dedicarne un ambulatorio specifico, in cui l’infermiere autonomamente potrebbe occuparsi della gestione operativa e decisionale del caso a lui presentato, nel rispetto delle 49 problematiche eleggibili previste dal progetto sperimentale. Inoltre dal triage, l’accesso per le prestazioni più semplici dovrebbe essere garantito da professionisti formati sul percorso S&T,

Conclusioni

in modo tale da ottimizzare la gestione della lista di pazienti in attesa e accresce- re al tempo stesso le capacità operative del personale infermieristico all’interno del DEU. Ovviamente curando e non trascurando la formazione degli stessi in- fermieri di S&T, anche con corsi di aggiornamento.

Per una generale efficienza del sistema emergenza–urgenza, bisognerebbe agevo- lare il collegamento con i servizi di diagnostica per immagini, con superamento della fatidica doppia firma da cui dipende la richiesta di esami strumentali. La doppia firma del medico di PS per esami radiodiagnostici riguardanti un “trauma delle dita della mano o del piede” si traduce in un pesante vincolo per l’infermie- re di See and Treat, che si vede ancor più messo da parte, pur avendo l’autono- mia e la facoltà di richiedere accertamenti specifici per sopraddetta problematica traumatologica. In aggiunta, si tratterebbe di eliminare la doppia firma del me- dico tutor per la dimissione di ogni pazienti S&T, poiché perdita di tempo per il medesimo medico impegnato altrui e aumento di tensione per l’infermiere nel “corteggiamento” del collega. In principio, la richiesta della doppia firma valeva solo per i primi tre mesi successivi all’implementazione S&T nell’AOUP, ed il fat- to che sia ancora valida dimostra l’effettivo non decollo del medesimo progetto. Il superamento di quest’ostacolo potrebbe essere un segno tangibile del livello di collaborazione ed integrazione fra le figure professionali. Quindi, ridurre il ruolo di medico supervisore a favore di una più adeguata forma di condivisione e con- sultazione.

In aggiunta a quanto detto, come già specificato in tesi, sarebbe ideale migliorare il rapporto fra Fast Track e See and Treat, entrambi percorsi efficienti per ridurre il fenomeno del sovraffollamento in PS. L’ottimizzazione del S&T, in rapporto alle discipline specialistiche, potrebbe comportare l’aumento di protocolli clinici con l’ampliamento dell’applicazione di quelli attuali, quindi cucendo il modello S&T a misura del PS.

Ad ogni modo, dalla mia esperienza ho potuto constatare che la chiave di volta affinché il progetto funzioni, è far sì che i bisogni assistenziali dei cittadini siano esauditi, garantendo loro una conoscenza specifica del percorso. Infatti, l’evolu- zione del See and Treat comprende soprattutto la sensibilizzazione dei potenziali pazienti, rendendoli partecipi del fatto che potrebbe essere un infermiere e non un medico a trattare la loro problematica.

Conclusioni

”Il miglioramento non ha alcuna possibilità di essere portato avanti fino a quando le persone non si renderanno conto che è assolutamente necessario”.

Per concludere il mio lavoro di tesi, non avrei saputo esprimermi meglio di que- st’aforisma. La scelta del tema trattato mi ha dato l’onore e il privilegio di tra- scorrere molto più tempo a contattato con il mondo dell’emergenza-urgenza. Il Pronto Soccorso è un U.O. degna di miglioramenti, dignitoso d’accogliere inno- vazioni organizzative, meritevole di professionisti preparati in ogni campo, dalla gestione di un codice rosso al trattamento di un codice minore.

Per il futuro auguro al personale infermieristico di Pronto Soccorso di ben tenere il campo di battaglia per l’affermazione del See and Treat, in quanto risorsa per i cittadini e come raggiungimento di un’altra indipendenza professionale.

Allegato 1

Q

UESTIONARIO PER IL PERSONALE

M

EDICO

Gentile Dott./Dott.ssa, sono una studentessa del Corso di Laurea in Infermieri- stica. Le chiedo pochi minuti del Suo tempo per la compilazione di questo que- stionario di indagine, con cui avrei piacere di verificare la fattibilità del modello operativo See and Treat, nonché di conoscere la Sua volontà e disponibilità nel- l’attuazione di questo progetto nell’U.O. Pronto Soccorso di Pisa.

Il questionario è anonimo e non è possibile risalire all’identità della persona che lo ha compilato. Inoltre, ai sensi e per l’effetto dell’art. 13 del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs , n. 196/2003), i dati raccolti saranno trattati solo ai fini della mia tesi di Laurea “See&Treat nell’U.O. Pronto Soccorso dell’Azien- da Ospedaliera Universitaria Pisana: nuova frontiera per la professione Infermieristica”. Il questionario è composto da una domanda aperta e nove quesiti a risposta multipla, nei quali è possibile barrare una sola risposta, salvo indicazioni.

1. Anzianità di servizio 2 meno di 1 anno 2 1–5 anni

2 6–10 anni 2 oltre 10 anni

2. Qual è il tempo medio d’attesa per i codici minori in Pronto Soccorso?

2 5–15 minuti 2 15–30 minuti 2 30–60 minuti 2 più di 60 minuti

3. Mediamente, quanti pazienti visita in 6 ore di ambulatorio codici a bassa priorità?

Allegato 1

2 5–10 pazienti 2 10–15 pazienti 2 più di 15 pazienti

4. Per quali patologie minori si recano più frequentemente i pazienti in Pronto Soccorso?

(Possibili più risposte)

2 Oftalmologiche 2 Dermatologiche 2 Urologiche 2 Traumatiche 2 Ginecologiche 2 Ferite 2 Muscolo– Scheletriche 2 Odontostomatologiche 2 Otorinolaringoiatriche

5. Conosce o ha mai sentito parlare del modello operativo See and Treat?

2 Si, lo conosco benissimo

2 Ne ho sentito parlare, ma non so molto a riguardo 2 No, non ne sono a conoscenza

6. Se sì, dove ne è venuto/a a conoscenza?

2 Seguendo corsi di formazione 2 Me ne ha parlato un collega

2 Leggendo riviste, articoli, navigando sul Web 2 Testandolo personalmente sul posto di lavoro

2 Altro: . . . .

7. Il modello S&T è adottato, da breve tempo e con grandi limiti, all’interno del DEU nel quale lavora. È favorevole all’applicazione del S&T presso l’AOUP?

2 Si 2 No

8. Se sì, secondo Lei, quali benefici comporta l’applicazione del S&T nel Pronto Soccorso di Pisa? (Possibili più risposte)

2 Ottimale gestione del fenomeno del sovraffollamento in Pronto Soc- corso

Allegato 1

2 Riduzione considerevole dei tempi d’attesa per gli utenti con codici minori

2 Gestione efficace delle risorse professionali: consente di impegnare i professionisti medici su casi più complessi.

2 Attenzione rivolta al budget aziendale: risparmio di risorse, di esami diagnostici, ecc...

2 Potrebbe contribuire a solidificare il rapporto medico–infermiere, in quanto lavoro di squadra all’interno del DEU

2 Altro: . . . .

9. Se no, quali sono i motivi generali per cui non è favorevole? (Possibili più risposte)

2 Non ho fiducia nella gestione infermieristica di determinate problema- tiche

2 Temo in un “esercizio abusivo della professione medica”, in quanto diagnosi e trattamento devono rimanere nel nostro ambito di compe- tenza

2 Non ho interesse a sconvolgere il sistema attuale

2 Non avrei tempo nel fornire supporto all’infermiere di S&T, soprattut- to in caso di suoi dubbi nel trattamento dell’utente

2 Non sopporto l’idea di dover apporre la mia firma per la dimissione di un paziente S&T che, in realtà, non ho visitato personalmente

2 Sfiducia generale nel progetto S&T, per la mancanza di un ambulatorio dedicato e la scarsa formazione del personale medico–infermieristico 2 Altro: . . . .

10. A seconda della Sua esperienza lavorativa presso l’AOUP, avrebbe da suggerire delle migliorie inerenti il percorso S&T?(Spazio utilizzabile per Suoi eventuali suggerimenti)

. . . .

Ha concluso il questionario, La ringrazio per la disponibilità e la collaborazione.

Allegato 2

Q

UESTIONARIO PER IL PERSONALE

I

NFERMIERISTICO

Gentile Infermiere/a, sono una studentessa del Corso di Laurea in Infermieristi- ca. Le chiedo pochi minuti del Suo tempo per la compilazione di questo que- stionario di indagine, con cui avrei piacere di verificare la fattibilità del modello operativo See and Treat, nonché di conoscere la Sua volontà e disponibilità nel- l’attuazione di questo progetto nell’U.O. Pronto Soccorso di Pisa.

Il questionario è anonimo e non è possibile risalire all’identità della persona che lo ha compilato. Inoltre, ai sensi e per l’effetto dell’art. 13 del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs , n. 196/2003), i dati raccolti saranno trattati solo ai fini della mia tesi di Laurea “See&Treat nell’U.O. Pronto Soccorso dell’Azien- da Ospedaliera Universitaria Pisana: nuova frontiera per la professione Infermieristica”. Il questionario è composto da una domanda aperta e undici quesiti a risposta multipla, nei quali è possibile barrare una sola risposta, salvo indicazioni.

1. Anzianità di servizio

2 meno di 1 anno 2 1–5 anni

2 6–10 anni 2 oltre 10 anni

2. Titolo professionale di base e/o formazione post-base (Possibili più rispo- ste)

2 Diploma scuola regionale 2 Laurea Triennale

2 Laurea Magistrale 2 Master di Primo livello 2 Master di Secondo livello 2 Dottorato di ricerca

Allegato 2

3. Conosce o ha mai sentito parlare del modello operativo See and Treat?

2 Si, lo conosco benissimo

2 Ne ho sentito parlare, ma non so molto a riguardo 2 No, non ne sono a conoscenza

4. Se sì, dove ne è venuto/a a conoscenza?

2 Seguendo corsi di formazione 2 Me ne ha parlato un collega

2 Leggendo riviste, articoli, navigando sul Web 2 Testandolo personalmente sul posto di lavoro

2 Altro: . . . .

5. È formato/a per eseguire il See and Treat?

2 Si 2 No

6. Se sì, dopo l’adeguata formazione si è sentito/a preparato/a, sicuro/a e responsabile ad applicare il nuovo percorso S&T attenendosi a dei proto- colli operativi?

2 Molto 2 Abbastanza 2 Per nulla

7. Se no, sarebbe disposto/a a partecipare ad un programma di formazione per il S&T?

2 Si 2 No

8. Il modello S&T è adottato, da breve tempo e con grandi limiti, all’interno del DEU nel quale lavora. È favorevole all’applicazione del S&T presso l’AOUP?

2 Si 2 No

9. Se sì, secondo Lei, quali benefici comporta l’applicazione del S&T nel Pronto Soccorso di Pisa? (Possibili più risposte)

2 Ottimale gestione del fenomeno del sovraffollamento in Pronto Soc- corso

Allegato 2

2 Aumento del livello di soddisfazione dei pazienti

2 Riduzione considerevole dei tempi d’attesa per gli utenti con codici minori

2 Gestione efficace delle risorse professionali: consente di impegnare i professionisti medici su casi più urgenti

2 Attenzione rivolta al budget aziendale: risparmio di risorse, di esami diagnostici, ecc...

2 Potrebbe contribuire a solidificare il rapporto medico–infermiere, in quanto lavoro di squadra all’interno del DEU

2 Altro: . . . .

10. Se no, quali sono i motivi generali per cui non è favorevole? (Possibili più risposte)

2 Mancano retribuzioni aggiuntive e il riconoscimento come infermiere dedicato per il See and Treat

2 Temo per le responsabilità che ne derivano 2 Non ho interesse a sconvolgere il sistema attuale 2 Non ho stimoli di crescita professionale

2 Sfiducia generale nel progetto S&T, per la mancanza di un ambulatorio dedicato e la scarsa formazione del personale medico–infermieristico 2 Ne risento dei limiti di ruolo posti dal personale medico

2 Altro: . . . .

11. Ritiene che il S&T dia un valore aggiunto alla professione infermieristica e incrementi l’autonomia degli infermieri?

2 Si 2 No

12. A seconda della Sua esperienza lavorativa presso l’AOUP, avrebbe da suggerire delle migliorie inerenti il percorso S&T?(Spazio utilizzabile per Suoi eventuali suggerimenti)

. . . .

Ha concluso il questionario, La ringrazio per la disponibilità e la collaborazione.

Allegato 3

Q

UESTIONARIO PER L

’U

TENZA

Gentile Signore/a, sono una studentessa del Corso di Laurea in Infermieristica. Le chiedo pochi minuti del Suo tempo per la compilazione di questo questionario di indagine sul progetto sperimentale “See and Treat”.

Tradotto letteralmente in “Vedi e Tratta”, il See and Treat è un progetto nato in Pronto Soccorso e gestito autonomamente da personale infermieristico esperto e opportunamente formato. Gli infermieri di See and Treat prendono in carico i pazienti con problematiche minori e non urgenti. L’infermiere fornirà una ri- sposta rapida ed efficace, risolvendo il problema di salute seguendo protocolli medico-infermieristici e si prenderà cura del paziente fino alla sua dimissione. Oggi, l’esperienza del See and Treat ha portato ad una riduzione considerevole dei tempi d’attesa, una diminuzione dei tempi di trattamento e un alto grado di soddisfazione dei pazienti.

Con il seguente questionario avrei piacere di verificare la Sua opinione sul mo- dello operativo See and Treat, e di conoscere il Suo parere riguardo l’attuazione di questo progetto nell’U.O. Pronto Soccorso di Pisa. Il questionario è anonimo e non è possibile risalire all’identità della persona che lo ha compilato. Inoltre, ai sensi e per l’effetto dell’art. 13 del Codice in materia di protezione dei dati perso- nali (D.Lgs , n. 196/2003), i dati raccolti saranno trattati solo ai fini della mia tesi di Laurea “See&Treat nell’U.O. Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Universita- ria Pisana: nuova frontiera per la professione Infermieristica”.

Il questionario è composto da dieci quesiti a risposta multipla, nei quali è possi- bile barrare una sola risposta, salvo indicazioni.

1. Sesso

2 Maschio 2 Femmina

Allegato 3 2. Età 2 meno di 18 anni 2 18–29 anni 2 30–45 2 46–60 2 più di 60 anni

3. Per quale patologia minore si è recato, oggi, in Pronto Soccorso? (Possibili più risposte) 2 Oftalmologiche 2 Dermatologiche 2 Urologiche 2 Traumatiche 2 Ginecologiche 2 Ferite 2 Muscolo– Scheletriche 2 Odontostomatologiche 2 Otorinolaringoiatriche

4. Quale codice colore Le è stato assegnato dall’infermiere di triage?

2 Rosso 2 Giallo 2 Verde 2 Azzurro 2 Bianco

2 Non sono a conoscenza del mio codice colore

5. Leggendo il paragrafo iniziale, ha avuto modo di comprendere cosa sia il progetto See and Treat in Pronto Soccorso. Cosa pensa riguardo a questo modello? (Possibili più risposte)

2 Credo nel progetto perchè ne trarrei il beneficio di non dover attendere ore e ore in sala d’attesa per una visita medica

2 Avendo un problema non urgente, ritengo ottimo l’essere preso in ca- rico da un infermiere esperto in grado di gestire il mio trattamento 2 Il See and Treat migliorerà in generale il servizio di Pronto Soccorso 2 Sono preoccupato e mi sentirei più sicuro nel farmi visitare da un me-

Allegato 3

2 Non penso sia un progetto utile e non immagino i benefici che ne potrebbero derivare

2 Credo che le cure date da un infermiere, anche se qualificato, non siano equivalenti e ottimali come quelle date da un medico

6. Facendo una stima, quanto tempo ha atteso prima di essere visitato/a dall’operatore?

2 5–15 minuti 2 15–30 minuti 2 30–60 minuti 2 più di 60 minuti

7. Da chi pensa sia stato/a preso/a in cura e abbia risolto il Suo problema di salute?

2 Medico 2 Infermiere

2 Entrambe le figure

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