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Conoscenze finanziarie e tratti comportamentali

Capitolo 3 Scelte e stili di investimento

3.1 Le scelte di investimento delle famiglie italiane

3.1.1 Conoscenze finanziarie e tratti comportamentali

Nonostante la diffusa percezione positiva delle proprie competenze in materia di scelte economiche e di investimento, il Rapporto 2016 ha attestato il basso livello di conoscenze finanziarie delle famiglie italiane. Concetti di base quali inflazione, rapporto rischio-rendimento, diversificazione, interesse semplice e rendimento atteso risultano poco noti e di difficile applicazione. In particolare, quasi la metà degli intervistati ha dichiarato di non conoscere o ha definito erroneamente la nozione di inflazione; il 55% non è stato in grado di indicare correttamente il significato di diversificazione degli investimenti e il 57% non ha saputo spiegare la relazione rischio-rendimento. Per quanto riguarda il calcolo finanziario, il 67% e il 72% dei soggetti non è stato in grado di calcolare, rispettivamente, un montante in regime di interesse semplice e il rendimento atteso di un investimento (Grafico 3.1).

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Grafico 3.1: Conoscenza finanziaria e calcolo di base

[Percentuale di individui che hanno risposto correttamente alle domande relative a: inflazione (1); diversificazione dei rischi (2); relazione rischio-rendimento (3); calcolo e confronto dei pay-offs previsti di due opzioni di investimento (4); montante in regime di interesse semplice (5). (1): “Supponga di vincere 1000 € alla lotteria e di ricevere il premio dopo un anno (durante questo periodo la vincita non è investita): se il tasso di inflazione è pari al 2% in un anno si potranno acquistare: - più cose di quelle che si possono acquistare oggi; - le stesse cose che si possono acquistare oggi; - meno cose di quelle che si possono acquistare oggi; - non so”. (2): “Investimenti diversificati significa investire: - in un gran numero di titoli; -con un orizzonte di investimento lungo; - in attività non correlate; - in attività miste purchè siano caratterizzate dallo stesso tipo di rischio; - non so”. (3): “Che tipo di relazione esiste tra rischio e rendimento di un investimento? – diretto: maggiore è il rischio, maggiore sarà il rendimento; - indiretto: maggiore è il rischio, più basso sarà il rendimento; - nessuna relazione; - non so”. (4): “Quale tra le due seguenti opzioni di investimento preferisce? L’investimento A offre o 7 €, o 4 €, o 3 €, o 2 €, ciascuno con una probabilità del 25%; l’investimento B offre o 3€, o 8 €, o 4 €, o 5 €, ciascuno con una probabilità del 25%”. (5): “Supponga di avere 100 € in un conto corrente che dia un tasso di interesse annuo del 2% (zero costi) e che non verranno fatti né prelievi né depositi durante il prossimo anno; quanti euro ci saranno sul conto corrente alla fine dell’anno dopo che gli interessi sono stati corrisposti? – __ euro; – non posso rispondere date le informazioni disponibili; - non so”].

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Anche il genere, l’istruzione e l’area di residenza sembrano essere correlati con il livello di conoscenza finanziaria; in particolare, tra coloro che hanno risposto correttamente ad almeno quattro domande su cinque, il divario è di 13 punti percentuali tra uomini e donne, 18 punti tra laureati e individui con un livello di istruzione più basso e 8 punti tra residenti al nord e residenti al sud (Grafico 3.2).

Grafico 3.2: Conoscenza finanziaria di base e caratteristiche socio- demografiche

[Ripartizione per numero di risposte corrette relative alle domande riguardo a: inflazione; diversificazione dei rischi; relazione rischio-rendimento; calcolo e confronto dei pay-offs previsti di due opzioni di investimento; montante in regime di interesse semplice. I punteggi vanno da zero (nessuna risposta corretta su cinque domande) a cinque (cinque risposte corrette su cinque domande)].

Fonte: Consob (2016)

Un altro aspetto significativo è il divario tra abilità percepite e conoscenze dimostrate: tra coloro che si dichiarano pari o superiori alla media per capacità di comprendere le caratteristiche dei prodotti finanziari di base, il 30% non ha saputo definire correttamente il concetto di inflazione e il 44% non è stato in grado di calcolare il rendimento atteso di un investimento; per quanto riguarda la diversificazione del portafoglio e il rapporto rischio-rendimento, la non corrispondenza tra autovalutazione degli intervistati circa le proprie capacità di

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investimento e la comprensione dimostrata riguarda il 32% dei soggetti (Grafico 3.3).

Grafico 3.3: Incongruenza tra abilità auto-percepite e conoscenza finanziaria dimostrata

[La figura a sinistra mostra la percentuale di individui che si considerano capaci di comprendere i prodotti finanziari di base, ma non sono in grado di definire correttamente il concetto di inflazione o interesse semplice. La figura a destra riporta la percentuale di soggetti che si dichiarano capaci di fare buone decisioni di investimento ma non sono in grado di definire correttamente il significato di diversificazione del portafoglio o la relazione rischio-rendimento].

Fonte: Consob (2016)

Rispetto alla conoscenza di opzioni specifiche di investimento, il 18% non ha familiarità con alcun tipo di strumento finanziario, mentre tra i prodotti noti si distinguono i titoli di Stato italiani (indicati dal 67% dei soggetti), seguiti da obbligazioni bancarie, azioni quotate, depositi e fondi comuni (indicati da una percentuale di individui compresa tra il 40% e il 48%); prendendo in considerazione la classifica del rischio, il Rapporto 2016 riferisce che le azioni quotate italiane sono considerate lo strumento finanziario più rischioso dal 19% dei soggetti, seguite dai fondi azionari (11%), titoli di Stato italiani e azioni straniere (7%); i prodotti derivati sono conosciuti dalla percentuale più bassa degli intervistati (11%) e solo il 5% li considera rischiosi (Grafico 3.4).

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Grafico 3.4: Conoscenza e percezione del rischio di opzioni alternative di investimento

[La prima figura si riferisce alla domanda: «Quali prodotti finanziari ritiene di conoscere?». La seconda figura si riferisce alla domanda: «Selezioni i tre prodotti più rischiosi tra i seguenti e li classifichi dai più ai meno rischiosi»].

Fonte: Consob (2016)

Considerando ancora l’autovalutazione delle proprie competenze finanziarie e capacità di investimento ma guardando nello specifico le differenze di genere, le donne si considerano peggiori della media rispetto agli uomini nel prendere buone decisioni di investimento (rispettivamente il 47% e 34%) (Grafico 3.5).

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Grafico 3.5: Differenze di genere nell’autovalutazione delle capacità di investimento

[La figura a sinistra si riferisce all’autovalutazione delle competenze finanziarie in merito alla comprensione dei prodotti finanziari di base, amministrazione del bilancio familiare, controllo delle spese e decisioni di risparmio. La figura a destra fa riferimento all’autovalutazione nel fare buone scelte in materia di investimenti].

Fonte: Consob (2016)

Nell’ambito della diversificazione delle attività finanziarie, il Rapporto Consob segnala l’attitudine degli intervistati verso alcuni bias comportamentali, tra cui: - erroneous diversification, che significa investire in numerosi titoli a basso rischio;

- small portfolio bias, ossia la tendenza a investire una piccola somma di denaro in una sola attività finanziaria;

- overconfidence in private information, la propensione ad acquistare solo titoli che si conoscono molto bene, sovrastimando la propria capacità di accedere a informazioni ritenute importanti;

- information overload, vale a dire la tendenza a investire in pochi titoli, in quanto non si è in grado di elaborare troppe informazioni.

Questi aspetti sono stati riscontrati maggiormente nei soggetti meno istruiti e meno benestanti (tranne l’erroneous diversification dove prevale il contrario) e con riguardo alle differenze di genere gli uomini sembrano più inclini

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all’overconfidence in private information mentre le donne propendono di più verso l’erroneous diversification (Grafico 3.6).

Erroneous diversification

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Overconfidence in private information

Grafico 3.6: Atteggiamento verso la diversificazione del portafoglio e caratteristiche socio-demografiche.

[Le figure fanno riferimento alla domanda: «Quale delle seguenti caratteristiche descrive meglio il suo approccio nella gestione del portafoglio?». Le classi di ricchezza finanziaria sono definite da “bassa” fino a 10.000 €, “media” da 10.000 € a 50.000 €, “alta” superiore a 50.000 €].

Fonte: Consob (2016)

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