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Capitolo 3 Scelte e stili di investimento

4.1 Decisioni finanziarie: le donne sono veramente più avverse al rischio?

4.1.1 Risultati

A) Prova descrittiva

Nel Grafico 4.1 sono illustrati i risultati dei trattamenti “di contesto” e “astratto”. Le differenze tra gli equivalenti certi medi di uomini e donne sono indicate per tutte e quattro le lotterie in ogni struttura di decisione. Le differenze positive tra gli equivalenti certi medi degli uomini e quelli delle donne implicano una media inferiore per le donne e quindi un comportamento di scelta più avverso al rischio rispetto agli uomini, mentre le differenze negative implicano una media degli equivalenti certi maggiore per le donne e quindi una minore avversione al rischio rispetto agli uomini14. La figura mostra che, nel “trattamento di

contesto”, le donne non fanno in generale scelte meno rischiose rispetto agli uomini: gli equivalenti certi medi di uomini e donne complessivamente non mostrano differenze significative né per il contesto di investimento, né per quello di assicurazione. Tuttavia la situazione è completamente diversa nel

14Secondo la relazione tra equivalente certo (CE) e valore monetario atteso (VMA) della lotteria

considerando l’attitudine al rischio dell’individuo, abbiamo che: - l’avversione al rischio implica un equivalente certo inferiore al valore monetario atteso, ossia CE<VMA; - la neutralità rispetto al rischio si traduce in CE=VMA; - la preferenza per il rischio implica CE>VMA.

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“trattamento astratto”: qua le donne presentano sistematicamente equivalenti certi inferiori nel contesto del guadagno, mentre mostrano un comportamento meno avverso al rischio nel contesto della perdita (con equivalenti certi medi superiori rispetto a quelli degli uomini) .

Grafico 4.1: Differenza tra gli equivalenti certi medi (CE) di uomini e donne secondo la struttura di decisione

Nota: gli equivalenti certi CE e le differenze tra uomini e donne sono misurati in franchi

svizzeri.

Fonte: R. Schubert et al. (1999)

B) Atteggiamenti di rischio specifici di genere

Nei risultati sopra indicati, sottolineano gli autori, le differenze di genere nell’atteggiamento al rischio sono state probabilmente confuse con gli effetti

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della ricchezza dovuti a differenze di reddito al di fuori dell’esperimento15.

Pertanto è stata condotta un’analisi di regressione per verificare le differenze di genere rilevanti nel comportamento di rischio, controllando i possibili effetti della ricchezza dovuti al reddito. Per ogni struttura di decisione in entrambi i trattamenti sono state eseguite regressioni separate. Gli equivalenti certi, essendo la misura di atteggiamento al rischio individuale, sono stati inseriti come variabili dipendenti. I dati, in ogni struttura di decisione, rappresentano valori ripetuti poiché gli equivalenti certi di ciascun soggetto sono stati ricavati per quattro differenti lotterie. Di conseguenza, per ammettere le differenze di comportamento nei soggetti selezionati in modo casuale, è stato stimato un modello con intercettazioni casuali mediante un’analisi dei minimi quadrati generalizzati (GLS). Sono state controllate ulteriormente le differenze di comportamento sulle lotterie immettendo in ciascuna regressione le lotterie “L2”, “L3”, “L4”. Le differenze di genere negli equivalenti certi sono state catturate dal coefficiente “Female” che misura, per ciascuna lotteria, l’aumento medio negli equivalenti certi dai soggetti uomini ai soggetti donne. Infine, per controllare gli effetti della ricchezza, è stata introdotta la variabile esplicativa “Reddito” (che misura il reddito disponibile al mese in migliaia di franchi svizzeri). I risultati della regressione per i due trattamenti sono riportati nella Tab. 4.2.

15 Per un maggiore approfondimento consultare Schubert et al.(1999), “Financial Decision-

Making: Are Women Really More Risk-Averse?”, The American Economic Review, Vol. 89, p. 383.

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Tab. 4.2: Atteggiamento verso il rischio specifico di genere, con controllo degli effetti della ricchezza

Nota: non tutti gli equivalenti certi di ciascun partecipante sono stati sottoposti all’analisi di

regressione a causa di decisioni e dichiarazioni di reddito mancanti (è stato escluso l’8.6% dei dati). Gli errori standard sono riportati tra parentesi.

†: statisticamente significativo a livello del 10%. *: statisticamente significativo a livello del 5%. Fonte: R. Schubert et al. (1999)

L’esperimento ha condotto a due principali risultati:

1) Come suggerito dal Grafico 4.1, uomini e donne non differiscono complessivamente nella loro avversione al rischio verso le decisioni assunte nell’ambito del “trattamento di contesto”. In entrambe le strutture di investimento e assicurazione il coefficiente stimato “Female” non è significativo. 2) Nelle decisioni di gioco astratte, invece, emergono differenze di genere nell’atteggiamento al rischio: nel dominio del guadagno il coefficiente stimato “Female” è negativo e con un livello di significatività a livello del 10%, per cui le donne sono più avverse al rischio rispetto agli uomini. Tuttavia questo risultato è invertito nel dominio della perdita: qua il coefficiente “Female” è

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significativamente positivo, suggerendo che le donne sono meno avverse al rischio rispetto agli uomini.

La Tab. 4.2 indica inoltre che il reddito disponibile fuori dall’esperimento è risultato irrilevante nelle decisioni nell’ambito del “trattamento di contesto”, mentre gli effetti della ricchezza dovuti al reddito sembrano avere un impatto nelle decisioni nell’ambito del “trattamento astratto”, dove un aumento del reddito incrementa la tolleranza al rischio. I coefficienti “L2”, “L3” e “L4” che misurano l’aumento degli equivalenti certi per quelle lotterie, sono tutti significativamente positivi e aumentano da L2 a L4.

In conclusione i risultati di questo esperimento hanno messo in evidenza che, in condizioni economiche controllate, le donne non fanno generalmente scelte finanziarie meno rischiose rispetto agli uomini e che l’atteggiamento nei confronti del rischio di uomini e donne dipende dalla struttura decisionale. L’avversione al rischio specifica di genere compare nelle decisioni di gioco astratte, con gli uomini meno avversi al rischio verso i guadagni mentre le donne meno avverse al rischio verso le perdite. Inoltre, quando le stesse decisioni sono presentate come scelte di investimento e assicurazione, non sono state riscontrate complessivamente differenze di genere significative nell’atteggiamento al rischio. Gli autori quindi sottolineano che il comportamento verso il rischio specifico di genere può essere dovuto a differenze tra le opportunità di decisione di uomini e donne piuttosto che da atteggiamenti basati su uno stereotipo. Inoltre gli esperimenti di gioco astratto potrebbero non essere adeguati per l’analisi degli atteggiamenti di rischio specifici di genere nei confronti delle decisioni finanziarie; il fatto che non vi siano differenze significative nell’ambito delle scelte di investimento e assicurazione suggerisce che i preconcetti riguardo agli atteggiamenti verso il rischio di donne investitrici e manager potrebbero essere più pregiudizi che fatti.

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