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Consacrazione e lDlSSlone vitalmente unite nei religiosi di vita attiva. Reciprocità intrinseca dei due elementi

Nel documento DI RINNOVAMENTO (pagine 147-150)

DUE PROBLEMI POSTI OGGI ALLA VITA RELIGIOSA ATTIVA

CONSACRAZIONE E MISSIONE: DIO CONSACRA E MANDA IL. RELIGIOSO

6. Consacrazione e lDlSSlone vitalmente unite nei religiosi di vita attiva. Reciprocità intrinseca dei due elementi

60. Il Concilio ha riconosciuto il carattere originale della vita religiosa attiva in quanto precisamente include l'azione nella sua 145

1..> Linee tl; rinnovamento

«natura»: il famoso art. 8 del PC supera ormai ogni dualismo, dicendo che c'è osmosi nei due sensi e vitalizzazione mutua:

« Tutta la vita religiosa sia compenetrata di spirito apostolico, e tutta l'azione apostolica sia animata da spirito religioso ».

61. a) La consacrazione religiosa porta all'azione apostolica le sue proprie risorse spirituali.

Perché vivere l'impegno apostolico in una consacrazione re-ligiosa se tra vita rere-ligiosa e apostolato diretto non c'è nesso assoluto (anzi capita che si esperimenti un conflitto)? C'è infatti un vasto campo apostolico dove non solo non si ha consacrazione religiosa, ma la si esclude (così ad es. nell'impegno apostolico matrimoniale). In questo caso, l'azione stessa apporta già le sue proprie risorse di santità. Ma c'è anche tutt'un altro campo apo-stolico dove la consacrazione religiosa ha una funzione animatrice potente, concretamente indispensabile: in questo caso l'azione per cosf dire « desidera » e richiede i valori della consacrazione religiosa per aumentare con loro il suo potenziale spirituale, per migliorare la qualità della sua carità « pastorale », che viene per-vasa da tutto l'influsso della carità « consacrata », quella della

« sequela eh.risti». Il Concilio l'ha detto chiaramente: la pra-tica evangelica comunitaria dei consigli « assicura una più grande conformità alla condizione che Cristo apostolo ha scelto, contri-buisce molto alla purificazione del cuore, alla libertà spirituale, al fervore della carità» (LG 46ab; dr anche 43a 44a 45a). Essa, in-somma, spinge l'apostolo ad impegnarsi soggettivamente più a fondo nel suo ministero, ad essere più disponibile e più autentica-mente soprannaturale; mette nella sua stessa vita un segno più vivo del Regno che annunzia ed edifica, e che diviene pure un ele-mento per l'evangelizzazione. (Abbiamo mostrato al n. 51 come, in Don Bosco, il « Da mihi animas » aveva attirato il « caetera tolle »: la consacrazione religiosa rende l'educatore « pronto a tutto sopportare... ad affrontare ogni disturbo » e le esigenze proprie del sistema preventivo).14

62. Tutto questo suppone che la vita religiosa si impregni di spirito apostolico non soltanto nel suo movimento spirituale, ma

14 Cost. 118; Regol. 97; cfr Valore apostolico della vita religiosa, Atti del CG XIX, p. 79.

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altrettanto nelle forme dei suoi elementi. La preghiera, i voti, l'ascesi, la vita comune ... non devono essere praticati come realtà

« a sé stanti », ma sempre nel contesto ed in funzione della mis-sione propria, quindi in un modo concretamente diverso in ogni Istituto religioso. Così, i Salesiani praticano una castità, povertà, ubbidienza, preghiera, vita comune, ascesi... di Salesiani, adattate al loro apostolato zelante verso la,gioventù povera (cfr ad es. come Don Bosco ci presenta la castità o la vita di preghiera, Costit.

34-36 e 152). « Tutta la vita religiosa sia compenetrata di spi-rito apostolico », dice il PC 8a.

Se questo non viene realizzato, allora s'introduce una dualità che nuoce tanto alla vita religiosa quanto all'azione. Capita oggi che religiosi attivi rifiutino piÌI; o meno la vita consacrata, accu-sandola di frenare l'azione apostolica. Ma questa accusa è diretta soprattutto alle forme concrete della vita consacrata, troppo spes-so di tipo monastico, non alla sua spes-sostanza. Di qui nasce la neces-sità del discernimento e dell'adattamento richiesto dal Concilio (PC 8b).

6.3. b) Reciprocamente, l'azione apostolica offre alla consacra-zione una via concreta di realizzaconsacra-zione profonda.

La vita attiva offre l'occasione di vivere con piena autenticità tutte le componenti tradizionali della vita religiosa: voti, ascesi, ecc. Ora, essa arreca anche degli arricchimenti integrativi. Chiun-que ha percepito il valore di «mistero» dell'apostolato, lo vede e lo sperimenta come intensamente e intrinsecamente carico della presenza del Signore e come possibilità concreta di realizzare il

« dono totale » e la « comunione intima » della consacrazione.

Affermando che negli Istituti attivi « l'azione appartiene alla na-tura stessa della vita religiosa» (PC 8), il Concilio insegna che per il religioso attivo non c'è pratica « separata » dei voti,

del-!' ascesi, della preghiera ... Gli atti della vita apostolica (condotta in spirito di castità; di povertà e di preghiera ... ) sono veramente degli·

atti della vita religiosa, al punto da formarne la trama. Nell'eser-cizio vero del suo ministero, l'apostolo trova ampia materia per realizzare dinamicamente la sua consacrazione. Vi incontra il Cri-sto stesso di cui compie la missione, attraverso i compiti di ser-vizio, di testimonianza e di culto:

1) Agisce come mandato da Dio Padre: incontra il Cristo di 147

cui prolunga la missione nello Spirito, e di cui mette in opera, nella sua azione multiforme, la carità apostolica di Profeta, di Sacerdote e di Re ( dr PO 13 ).

2) Agisce come servitore di Dio: incontra il Cristo vivente in tutti quelli che serve, un Cristo che già opera in loro o in loro chiede aiuto: « È a· Me che voi lo avete fatto» (Mt 25,40).

3) Agisce come testimone di Dio: cerca di trasmettere agli altri non delle «idee», ma la sua propria conoscenza viva e il suo proprio amore del Signore, che ne sono cosl stimolati.

4) Agisce infine come sacerdote di Dio (nel senso più largo della parola, sacerdozio aperto ad es. ai coadiutori educatori):

cerca di condurre verso il Padre quelli che evangelizza come fi-gli amati, e fa di tutto il suo ministero già un culto spirituale, per la sola gloria di tale Padre (dr Rom 15,16 citato da PO 2e);

e per questo, conferisce al proprio ministero il suo senso teolo-gico supremo, e gli fa attingere il. suo scopo ultimo.

64. Si vede dunque che, da un lato, la vita religiosa è il « modo » specializzato per rendere particolarmente autentico l'impegno apo-stolico e dall'altro l'impegno· apoapo-stolico è il «luogo» appropriato dove si concretizza il senso pieno della consacrazione. Cosl viene realizzata l'unità essenziale della persona e della vita dell'apostolo

Nel documento DI RINNOVAMENTO (pagine 147-150)