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c) Proprio per poter rendere questo servizio, la Chiesa vuole essere nel mondo (cfr titolo della GS). Vuole vivere in simpatia e

Nel documento DI RINNOVAMENTO (pagine 132-135)

ALCUNI ASPETTI MAGGIORI DELLA VITA RELIGIOSA

B) LA VITA RELIGIOSA NELLA CITTÀ SECOLARE

38. c) Proprio per poter rendere questo servizio, la Chiesa vuole essere nel mondo (cfr titolo della GS). Vuole vivere in simpatia e

in sinergia con lui, compartecipando ai suoi sforzi, alle sue angosce e speranze (GS 1). Rifiuta di costituire un contro-mondo di con-correnza, un altro mondo accanto al mondo o al sicuro dal mondo·.

Vuole che le strutture ed istituzioni ecclesiali siano discrete e che la sua presenza nel mondo sia quella del lievito nella pasta (GS 40b).

39. d) Questo servizio condizionato da un tale inserimento, essa lo attua colla presenza attiva e coerente di tutti i suoi membri. I laici semplici «secolari» (dr Nota 7) si trovano qui al primo po~

sto, essendo membri ugualmente perfetti del mondo e della Chiesa (LG 31 33b). I laici « secolari consacrati», cioè i membri degli Istituti secolari, pretendono, a giusta ragione, d'avere la stessa si-tuazione di piena secolarità. Potrebbero essere assenti i « reli-giosi »?... Bisogna non aver paura di dire che devono essere pre-senti tanto quanto i loro fratelli degli Istituti secolari, cioè, a doppio titolo di « battezzati » e di « speciali consacrati », purché resti inteso che lo saranno in« maniera diversa», e che una vera presenza può prendere diverse forme e diverse intensità, senza esigere sempre la presenza :fisica.

40. Anzitutto devono essere presenti come battezzati. Il Concilio, prima di notare le differenze tra i membri della Chiesa, ha sottoli-neato la loro identità comune, più fondamentale, di stato e di fun-130

zione (LG 10-12 30). Al pari di tutti i membri del P o ~ di-Le,

i religiosi sono vitalmente inseriti nella solidarietà ulifanà ~ -~~

comune missione della Chiesa verso il mondo. Poi .d~~~e,~ ess~f~

presenti, come consacrati, perché la consacrazione rdlgiQ~)àse.§.-sce più profondamente nella missione della Chiesa, e:·

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im-pegna in una carità più ardente e più efficace per .. Dio:re3Pfr tut;~

i fratelli. Con .il loro proprio carisma, contribuiscop~ iP~-~~

stretta con gli altri cristiani, alla creazione di ques.t-a..;~UijYà: .prfl-.

senza della Chiesa e alla proclamazione del suo:a11u>r~,p,e,J'tt.Q,q10, e servono allo Spirito Santo da strumento qualificatc;,.;~Ql ~-g,ale ~ serisce meglio nel mondo la sua attività trasform~t~~Jii.u<-:'-;: -,_., i

Un religioso che oggi fosse più o meno indifferente di fronte al mondo, peggio, che avesse un atteggiamento di di~®<f,:appit-rirebbe infedele alla sua vocazione. Tradirebbe nellò .. ~esso:temp:, il mondo e la Chiesa. I religiosi più aperti di oggi sento~<> g_uesto in modo vivo. La « fuga mundi » appare loro· èòm( 1~ #~k~ 'Pf\~a del disertore. Nessuna meraviglia se un autore ché ha'té~ito

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movim~nto attu~e di rinnovamento pre~so -~i :~elig!~~-ç~·cos.!~!àÌ

« La prima "dominante" che sgorga dalle inchiesJe e çoliiffit~1om

· per imporsi all'attenzione dei Capitoli generali, è.

~àppelfò·"t,fo-fondo a vivere il vangelo in una più grande prossimità li._glf

tioWm:

di questo tempo» (M. RoNDET, nella rivista· Christus' M}

àpdfe

1969, p. 150). E nessuna meraviglia se un libfolrec~tè-à· ·citrà di Don FAVALE è intitolato: « Per una presenzà'.vivà·dèi<teligiaJi nella Chiesa e nel Mondo» (Torino-Leumann, "LDC/ Ì9'70l

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4. La presenza positiva di tutti i religiosi nella_ QJ:~sc;ç~J••: . .,_3

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41. C'è una differenza fondamentale tra il pass~t~--

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nel modo di concepire il rapporto religiosi-mondp/~è~().J?,g~l sacrale cristiana, abbiamo detto, i religiosi etan9.

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-~-ficialmente. In una società secolare, fo s9no poço/ ç,:'i!o&~1{f:~QpÒ più. In settori sempre più vasti (e certo· le ~ituaziorµ

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altro tempo) dall'ambiente, ma solo dalla

loro' volontt.'""'ffla1h

secolarità di questo mondo che li circonda e li miscontìs~~

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. essere per loro una ragione di più di voler essere intensamente presenti. Il mondo secolarizzato ha un bisogno più urgen.te che mai dei religiosi. Essi hanno delle attitudini speciali, per aiutarlo a sfuggire ad. un gravissimo pericolo: che la sua « secolarità » si trasformi in «secolarismo», cioè in un'autonomia «chiusa», in cui ogni trascendenza viene negata

e

l'uomo è impedito di rag-giungere il suo vero fine. I religiosi devono aver coscienza del servizio peculiare che sono chiamati a dare oggi al mondo, e de-vono trovare. ad ogni còsto dei mezzi o dei titoli per farsi accet-tare dal mondo e rimanere in esso (pensiamo ad es. al valore insostituibile della presenza dei monaci nell'URSS di oggi).

42. In questa linea, si può vedere la presenza umana-cristiana-apostolica dei religiosi nel mondo sotto due aspetti inseparabili:

a) Una più viva rottura. - Già la Chiesa deve, per amore del mondo, rompere, oggi come sempre, con alcuni dei suoi aspet-ti: contestare senza alcuna debolezza i suoi errori e i suoi peccati ( anzi espiare e redimere), ma anche relativizzare i suoi valori ( cfr studio previo II, n. 45). I religiosi come tali, con il loro tipo speciale di vita, sottolineano questi comportamenti. Non soltanto rifiutano la «mondanità» del mondo (i suoi peccati, le sue « fri-volezze » ), ma concretamente sacrificano e superano alcuni suoi valori (dr PC 5a): l'amore coniugale, l'acquisto di- beni perso-nali

e

la libera disposizione di sé, che rappresentano un settore vasto e importante della vita nel mondo. La novità, in paragone all'antica mentalità, consiste in questo: il religioso riconosce con la più grande lealtà la dimensione positiva di questi « valori » e rifiuta quindi ogni forma di disprezzo. Però li sacrifica per pro- · clamare esistenzialmente il Valore supremo e redentore del-1; amore di Cristo (fino alla« pazzia della croce» [1 Cor 1,18-23]).

E questo distacco va anche a favore di un impegno più largo e profondo a servizio di tutti, e particolarmente manifesta il senso ultimo di ogni amore, di ogni danaro, di ogni libertà nel Cristo pasquale, La fratellanza religiosa poi proclama in modo particolare la vocazione suprema dell'umanità all'amore fraterno. La peculiare rottura volutamente scelta è quindi la ragione stessa della loro presenza nel mondo.

43 .. b) Una speciale presenza viva. - Il _religioso si. rende pre-132

sente al mondo con la sua posizione e missione propria di reli-gioso ·(averne vergogna sarebbe una rinuncia alla propria identità).

Questo suppone, è chiaro, una presenza « di qualità » che esige fervore e che detta i tre doveri_ seguenti: ·

1) Conoscere e capire il mondo: quindi sensibilità ai. segni dei tempi (importanti orientamenti di PC 2d e 18b: « congrua cognitio [ ... ] et instructio » in vista di un servizio più efficace).

. 2} Amare il mondo, come Dio stesso lo ~a (Gv 3,16), cioè, con un cuore attento a « scoprire con gioia e rispetto » i suoi valori (AG 11), pronto a deplorare i foof errori e peccati, e tutto infiammato di zelo apostolico (PC 2d 5e).

3) Servire il mondo: contribuire al suo vero progresso secondo il disegno di Dio, alla sua felicità umana e alla sua salvezza, in primo luogo con la· propria testimonianza ( dr nello studio previo II n. 45, la lista dei servizi da rendere).

4) È proprio per meglio compiere questi tre doveri che oggi i religiosi hanno uµ quarto e urgente dovere, quello dell'adatta-mell;tO delle loro strutture e attività ai bisogni del mondo, ai suoi appelli, alle sue esigenze legittime (non mai certo alle sue debo-lezze; PC 2d 7-10 16-18 20). È da notare che questo la~oro im-plica l'accoglienza dei valori positivi del mondo (rispetto della persona, delle diverse culture, ecc). Però tutto questo, ognuno lo fa a suo modo.

5. La presenza di ogni Istituto nella forma concreta che

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