Dall‟analisi si traggono dunque cinque considerazioni fondamentali per le politiche energetiche-ambientali italiane considerate fino ad ora:
- La diffusione delle Fonti Energetiche Rinnovabili e, più in generale, di politiche legate all‟incremento dell‟efficienza energetica, non dipende solo da maturità tecnologica e competitività economica, ma dalla capacità di fare sistema (la storia italiana delle rinnovabili segnala fallimenti proprio sul fronte della capacità di fare sistema);
- Lo sviluppo delle rinnovabili “richiede un approccio di sistema: normative, strumenti economici, politiche pubbliche, imprenditoria, strumenti finanziari, sistema della ricerca, corpo tecnico intermedio, cultura dei consumatori” (fonte: “Ambiente Italia 2008”);
- Lo sviluppo delle rinnovabili e dell‟efficienza energetica richiede uno sforzo per acquistare consenso sociale (come si vedrà anche nei successivi Capitoli dedicati alle FER, in particolar modo alla tecnologia eolica), superando le percezioni di “ininfluenza” e insostenibilità economica;
- L‟Italia registra una mancanza non tanto di incentivazione (come si è visto in questo Capitolo, il quadro normativo al riguardo risulta essere ampio e articolato) quanto di semplificazione, di stabilità del quadro normativo, e di gravi ritardi per il rilascio delle autorizzazioni, che risentono di tempistiche eccessivamente lunghe rispetto al resto d‟Europa con conseguenti ripercussioni sull‟efficienza del sistema;
- Le politiche delle rinnovabili e dell‟incremento dell‟efficienza, che impongono investimenti con tempi di ritorno lunghi, richiedono una forte stabilità sia nei prezzi dei combustibili (ottenibile attraverso una appropriata tassazione), sia nei meccanismi di incentivo, sia nelle normative autorizzative.
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CAPITOLO 4 – IL MERCATO
ELETTRICO ITALIANO
4.1 - INTRODUZIONE
Così come l‟energia elettrica viene prodotta (a partire dalle differenti fonti energetiche), alla stessa maniera è richiesta e consumata dagli utilizzatori (con delle esigenze, come si è visto nel Capitolo 2, dedicato alla crisi energetica globale, continuamente crescenti); il “luogo” virtuale dove queste differenti istanze si incontrano diventa dunque lo snodo cruciale in corrispondenza del quale l‟energia prodotta assume un valore e, di conseguenza, prendono forma e consistenza differenti politiche economiche ed energetiche: per tale motivo, all‟interno di questo Capitolo sarà esplicitato il funzionamento di questo Mercato, in modo tale da comprendere in maniera più estesa anche le politiche di incentivazione allo “sviluppo rinnovabile” di cui si è parlato all‟interno del Capitolo 3.
Per la stesura di questo Capitolo si è fatto riferimento alle informazioni presenti sul sito del GSE (www.gse.it) , di Terna (www.terna.it) , nonché dell‟Autorità per l‟Energia Elettrica e per il Gas.
Il “Mercato Elettrico” è, più specificamente, l‟incontro tra l‟offerta di energia elettrica da parte dei produttori e la domanda rappresentata dai consumatori e dai grossisti che acquistano energia per le loro necessità o per venderla ad altri utilizzatori: in pratica, è il luogo dove, dall‟incontro tra offerta di energia (da parte dei produttori) e domanda (da parte gli utilizzatori), si definisce il prezzo dell‟energia valido per tutta la Nazione.
Il “Mercato Elettrico” (o “Borsa Elettrica”, espressioni correnti per indicare quello che ufficialmente è definito "Mercato Elettrico del GME", o anche "IPEX", ovvero Italian Power Stock Exchange) in Italia è nato per effetto del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (d.lgs. n. 79/99), nell‟ambito del processo di recepimento della direttiva comunitaria sulla creazione di un mercato interno dell‟energia (96/92/CE): tra i protagonisti di questa iniziativa, il Ministero delle Attività Produttive (oggi
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Ministero dello Sviluppo Economico), l‟Autorità per l‟energia elettrica e il gas, il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (oggi Terna), il Gestore del Mercato Elettrico e l‟Acquirente Unico.
A partire dal 2000 i primi clienti idonei hanno potuto stipulare contratti bilaterali direttamente con fornitori liberamente scelti; questo è un mercato cosiddetto "non organizzato" (“Over The Counter” o OTC).
A partire dal gennaio 2005 è stata avviata la partecipazione attiva della domanda: tutti i clienti idonei (cioè i clienti che hanno il diritto di contrattare liberamente le condizioni di fornitura di energia elettrica) hanno la facoltà di acquistare l‟energia elettrica di cui necessitano direttamente in Borsa: dunque, da questa data non sono più solo i produttori a stabilire quantità di energie associate a determinati prezzi, ma anche gli utilizzatori, in qualità di compratori, possono comunicare a che prezzo sono disposti a comprare energia elettrica. L‟incontro di queste due dinamiche stabilisce il prezzo definitivo.
A decorrere dal 1° luglio 2007 ogni cliente finale (compresi quelli domestici, la cui fornitura è ad oggi -tramite le società di distribuzione- a cura dell‟Acquirente Unico) ha la qualifica di cliente idoneo.
In teoria tutti i clienti idonei (quindi anche la singola utenza domestica) potrebbero accedere alla Borsa elettrica; in concreto è difficile per un privato accedere direttamente alla Borsa, se non tramite un grossista di energia elettrica (Enel Trade per esempio), o insieme ad altri consumatori.
La creazione del mercato elettrico in Italia è legata (come in altre esperienze internazionali), a due esigenze ben precise:
• Promuovere, secondo criteri di neutralità, trasparenza ed obiettività, la competizione nelle attività di produzione e di compravendita di energia elettrica attraverso la creazione di una “piazza del mercato”;
• Assicurare la gestione economica di una adeguata disponibilità dei servizi di dispacciamento.
La responsabilità relative all‟organizzazione e alla gestione economica di questo mercato organizzato dell‟energia elettrica ricadono, dall‟8 Gennaio 2008, sul Gestore del Mercato Elettrico (GME), una S.p.A istituita nel 2000 e totalmente partecipata dal GRTN. Nell‟organizzare e strutturare tale mercato, il GME ha
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recepito gli indirizzi e le indicazioni fornite dal Ministro delle Attività Produttive con la nota del 31/07/03 ("Sistema Italia 2004").
Come accennato in precedenza, l‟avvio della Borsa elettrica è connesso alla volontà del nostro Paese di dotarsi di una struttura analoga a quella di altre nazioni europee, dotate già da alcuni anni di un mercato all‟ingrosso organizzato dell‟elettricità, nel quale produttori, consumatori e grossisti comprano o vendono blocchi di elettricità.
Come nelle altre esperienze europee, anche in Italia la partecipazione al mercato elettrico è volontaria ed è aperta anche ai clienti finali idonei: ciò significa che possono partecipare al mercato elettrico tutti i soggetti che dimostrano di essere in possesso di specifici requisiti di capacità tecnica ed idoneità giuridica, inseriti in uno specifico elenco.
I requisiti di idoneità tecnica sono finalizzati ad accertare il possesso di un‟adeguata professionalità e competenza nell‟utilizzo dei sistemi telematici e dei sistemi di sicurezza ad essi relativi; i requisiti di idoneità giuridica servono a verificare l‟assenza di condanne per aggiotaggio, delitti contro l‟inviolabilità della segretezza delle comunicazioni informatiche o telematiche, delitti di frode informatica.
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