Io non sarò certamente qui a leggervi quello che ho scritto alla Corte dei Conti, perché lo avete letto in via riservata quando vi siete studiato l'ordinanza e lo avete riletto oggi, qui in Aula, quindi conosciamo benissimo quelli che sono stati i rilievi della Corte dei Conti, che normalmente fa questo mestiere. Fa i rilievi nei casi in cui ritiene che alcune norme non siano state del tutto rispettate, alcune cose non vanno bene, eccetera. Non sono d'accordo su alcune considerazioni che sono state fatte, in modo garbato, da chi mi ha preceduto; perché, per esempio, non leggo da nessuna parte che il Comune, nella relazione e nei chiarimenti, nei primi chiarimenti dati alla Corte dei Conti, ha “cercato di scaricare responsabilità agli Uffici”, come è stato detto. Si è soltanto rilevata una cosa molto semplice: che in quegli anni, in cui c'era la normativa in piena evoluzione, gli Uffici, che erano gli stessi che ci sono sempre stati, non riuscivano a trasmettere nei tempi previsti da una normativa - che per la verità prevedeva dei tempi molto, molto, striminziti rispetto alla mole di lavoro - non sono riusciti a rispettare i tempi. Ma questo non significa “scaricare le responsabilità”. Fotografare una situazione, invece, reale che è stata vissuta con grande impegno da parte di tutti gli Uffici, seguiti dall'Amministrazione, e che poi ha portato comunque all’approvazione, anche se con ritardo, dei bilanci. Non sono d'accordo, e lo confermo, con la valutazione che è stata fatta rispetto alle anticipazioni di tesoreria, per esempio. Non sono d'accordo perché le anticipazioni di tesoreria nascono per una finalità: che non è un “segnale di debolezza”, come la Corte dei Conti pur
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scrive nella propria ordinanza, ma nasce da un'esigenza di dare stabilità agli Enti affinché raggiungano una possibilità di effettuare e di onorare tutti i pagamenti senza nascondersi - come qualcuno fa, per non fare delle anticipazioni - dietro i non-pagamenti. I non-pagamenti:
che molto spesso non vengono effettuati. Basta conoscere un po' quello che avviene in giro, quando le aziende muoiono perché i Comuni non pagano. Ma non pagano per una strategia soltanto contabile; perché nella realtà poi i soldi sono previsti, stanno lì, e poi vengono erogati nel momento in cui il Comune, spesso in ritardo…o per l'emissione dei ruoli, o per l’incasso da parte dei cittadini, o perché una normativa prevede per esempio che la parte più consistente delle risorse finanziarie del Comune, penso all’IMU, è incassata a metà anno, l'acconto, e a fine anno il saldo, quando tutte le spese di gestione dell'Amministrazione sono stata effettuate.
Quella segnalazione, che doverosamente la Corte dei Conti ha fatto, ritengo che sia una questione che, se letta in maniera tranquilla e serena guardando la realtà, ti porta a delle considerazioni che certamente fanno considerare l'attività dell'Amministrazione un'attività ordinaria e non soltanto straordinaria, così come la norma sull'anticipazione prevede. Ritengo che, anche alcune considerazioni, non è che siano del tutto corrette; perché è vero che la Corte dei Conti, non conoscendo la realtà, ti dice: “Ma tu hai fatto un mutuo per cofinanziare un finanziamento dei PRUSST, ma poi il Comune di Sternatia non lo ha realizzato…” Senza che ci sia alcun ritardo da parte dell'Amministrazione che addirittura ha fatto il bando per assegnare quei lavori, e si è in attesa senza mai avere una risposta chiara e decisa in merito, da parte dell'Ente capofila. Per cui, non si conosceva se quegli importi potevano essere distratti e utilizzati per altro, come oggi si sta pensando, piuttosto che tenerli lì in attesa di realizzare un intervento importante nel centro storico della città. In conclusione: anche le osservazioni sulla MTA, quando si parla di un aumento della tariffa io non mi meraviglierei tanto, soprattutto leggendo attentamente quelle che sono state le risposte che l'Amministrazione ha fornito. Di aumento che passa da 1.146.000 a 2.575.000 dal ’99 - perché quello era l’importo messo a bando - che già nel 2002, nell'assegnazione…in considerazione degli aumenti dei costi che evidentemente c'erano in quel periodo, aumentava del 15% nel 2004, e ancora del 25%. Forse quella considerazione andava più giustificata - ma sono giustificate certamente - ma non gli altri aumenti, che sono legati esclusivamente a dei costi di smaltimento dei rifiuti che non dipendono né dell'Amministrazione né tantomeno dalla MTA. Il fatto dei maggiori costi: ne abbiamo parlato altre volte, si possono avere costi più ridotti come avviene in qualche realtà, ma i costi più ridotti portano a meno servizi, che forse, essendo stato impostato quel contratto in quel modo, Maglie non ho voluto permettersi. Secondo me, come valutazione personale:
“giustamente” non ha voluto permettersi. Già nel momento in cui è stato immaginato, poi, il contratto di appalto con la MTA. Come la differenza di costi tra un Comune e la media è legata
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a che cosa? La Corte dei Conti… Penso che sia stato anche spiegato quando nell'audizione - ovviamente, le cose che si spiegano, non è che poi vengono prese in considerazione soprattutto per un motivo che poi vi dico - loro fanno una media riferita al dato nazionale, che è il costo di spazzamento e trasporto di rifiuti, non di smaltimento. E invece i Piani Finanziari della MTA, malgrado i soldi non passino dalla MTA, sono comprensivi del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento, che ha visto una crescita e un aumento esponenziale già dal 2004. Dal 2004 al 2019: se ne parla un po' dappertutto, se ne parla all’ANCI, i Comuni si lamentano per la mancanza di impianti, per aver voluto creare delle condizioni in un momento in cui la Regione non era pronta per affrontarle, perché non ha portato a termine l'unico Piano di rifiuti che esiste in Puglia, che è quello del 2004. In buona sostanza, perché alcune considerazioni, che sono state pur sottolineate dall'Amministrazione sia per iscritto che verbalmente, non sono state recepite totalmente nell'ordinanza? Perché la Corte dei Conti ha voluto, nell'ordinanza, sottolineare alcune criticità, richiamare alcune norme che debbono essere comunque rispettate, e conclude dicendo: “l'Amministrazione ha già iniziato quel percorso di riallineamento in base ai primi rilievi che la Corte dei Conte ha fatto; e auspica, invitando l'Amministrazione a continuare nella sistemazione delle poste di bilancio secondo le indicazioni che sono state date”. Se la Corte dei Conti avesse riscontrato quello voi volete fare apparire oggi, avrebbe fatto una cosa semplicissima: avrebbe fatto un'ordinanza sanzionatoria, prevedendo proprio quello che qualcuno ha detto prima, la predisposizione e l’approvazione di atti per sistemare le poste in bilancio, nel caso in cui queste realmente potessero rappresentare un rischio per la stabilità economica e finanziaria dell’Ente. Questo, ha ritenuto di non farlo perché dalle risposte, e anche da un'attenta riflessione sui conti dell'Amministrazione Comunale di Maglie, questo non poteva evidentemente essere applicato nella fattispecie. Quindi si è limitata a fare delle raccomandazioni che l'Amministrazione Comunale - per quanto io vedo oggi - ha ritenuto di dover obbligatoriamente e necessariamente recepire: ha sistemato, e continuerà ovviamente nel bilancio successivo, a sistemare anche alcune poste. E, quindi, ritengo che è giusta la riflessione, è giusto anche discutere sul perché alcune cose non sono state fatte in un certo modo; però poi, alla fine, giungere alla stessa conclusione cui è giunta la Corte dei Conti, mi sembra anche doveroso da parte di questo Consiglio. Cioè raccomandare all'Amministrazione Comunale di seguire quelli che sono stati i consigli e le indicazioni da parte della Corte di Conti salutando - anche con una leggera soddisfazione, caro Sindaco - il fatto che non ha ritenuto di dover sanzionare per niente l'Amministrazione Comunale di Maglie così come invece in tante altre realtà è avvenuto.
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PRESIDENTE
Grazie. Ci sono altri interventi? Prego, il Revisore...
SINDACO
Io parlo dopo. O prima o dopo, come volete…
[CONSIGLIERE IZZO, intervento fuori microfono]
[SINDACO, intervento fuori microfono: “Ora gliele do, gliele do tutte. Prego, parla il