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SINDACO Sono io

CONSIGLIERE IZZO

Lo so che è lei, ma altrimenti avrei… Forse lei ha troppi impegni o, eventualmente, non è riuscito a correggere gli errori che sono stati fatti e che, puntualmente, la Corte dei Conti ha stabilito.

Questo è il modo di agire che, francamente, mi lascia molto perplesso. Per il momento mi fermo qua.

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PRESIDENTE

Grazie. Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Giannuzzi.

CONSIGLIERE GIANNUZZI

Anche io, come il Consigliere Izzo, faccio una narrativa di quello che è successo in base alle diverse voci che compongono questi rilievi della Corte dei Conti. Io ho notato che, così, pour parler, si è teso a sminuire l'importanza di questa Relazione, dicendo quasi che “è un fatto scontato, è di routine, non significa niente, sono tutte cose che ripetono senza nessun valore”, e quant'altro. Per cui io direi che bisogna effettivamente andare a vedere di che si tratta singolarmente, voce per voce. Primo punto, lo dicevo prima ad Antonio: tardiva approvazione dei rendiconti; sinteticamente, diciamo…difficoltà organizzative, come diceva Antonio.

Praticamente, la responsabilità di questo ritardo è dovuto al fatto che siamo disorganizzati;

cioè, a dire: gli Uffici non danno i numeri in tempo e quindi non si è in condizioni di redigere un bilancio. Per cui la responsabilità poi ricade effettivamente sul Presidente del Consiglio, caro Presidente; perché il riferimento è chiaro: problemi organizzativi del Consiglio Comunale.

Quindi, Presidente, o lei si dà una mossa… Nel senso che bisogna anche in qualche modo sopperire alle esigenze e ai richiami della Corte. Comunque, genericamente, l'Amministrazione confida in un miglioramento dei tempi. Ma questo è un discorso che viene da lontano, non è che nel 2015, 2016, 2017 sono successe queste cose. I ritardi sull'approvazione dei consuntivi sono un fatto storico: storia recente, ma sempre storia è, nel senso che anche negli anni 2010, 2011, 2012, eccetera eccetera, sono successe queste cose. Il secondo punto: recupero disavanzo di amministrazione. Alla contestazione della Corte di precisare le modalità delle coperture delle quote di ripiano trentennale del disavanzo di riaccertamento straordinario pari a 1.598.000 Euro, l’Amministrazione ha risposto che non ha attuato nessuna misura per il recupero; in quanto è stato recuperato con l'imputazione dei residui errati. Quindi è bastato sistemare i residui e si è sistemato tutto. Ciò desta perplessità nei Giudici, non è piaciuta la risposta…della Corte, e richiede informazioni più dettagliate, e chiede anche dettagli di quei 738.000 Euro come fondi accantonati; dove c'è una specifica: 156.000 Euro - o meglio, 151.000 Euro per una cosa, 5.000 euro per l'altra - e poi, genericamente, altri 582.000 Euro. Cioè, a dire, abbiamo specificato le noccioline e non abbiamo parlato delle cose più importanti, come del riparto dell’esercizio 2016 che non convince la Corte. Tuttavia, le motivazioni dell’Ente sono quelle che “lo stesso sia stato determinato dalla reimputazione dei residui del 2015, facendo riferimento al riaccertamento evidenziato, e sia dovuto alla scarsa comprensione delle disposizioni riferite all’armonizzazione contabile prevista”. A dire: “abbiamo sbagliato perché

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non si capivano queste norme, erano scritte un po' così, quindi abbiamo sbagliato”. Questa è la giustificazione, ma non è la prima giustificazione, è la seconda giustificazione, quella che praticamente abbiamo fatto ad ottobre scorso. Anticipazioni di tesoreria: utilizzo di risorse vincolate. A proposito di anticipazioni, la Corte sottolinea come “il frequente ricorso è espressione dell’incapacità dell’Ente di far fronte alle entrate ordinarie di pagamenti, e costituisce una sorta di finanziamento a breve che, oltre a produrre aggravio di costi come gli interessi, potrebbe costituire segnali di squilibrio della gestione. L’Amministrazione condivide e dichiara di aver cominciato ad indirizzare le cose in modo diverso”. A tal proposito, io non lo so…i più vecchi se lo ricorderanno, nella precedente Amministrazione, quante volte ogni anno andavo a ripetere il discorso dell’indebitamento di tesoreria. Leggo questo, è del 2012…del 2013 riferito al 2012, ma posso andare indietro negli esercizi precedenti. Da qualche anno siamo indebitati per l’intero esercizio e non per poco, se pensiamo che siamo stati quasi sempre sopra i 2.000.000 Euro di scoperto toccando a giugno, parlo del 2012, i 2.326.000 Euro, ricordando che il limite massimo approvato era di 2.439.000 Euro. Voglio ricordare che questa situazione evidenzia…come diceva più volte la Corte dei Conti, “è uno degli indicatori spia che denotano lo squilibrio della parte corrente che fanno scattare l’intervento degli ispettori”. Caro Sindaco, allora mi riferivo al Sindaco Fitto, lei che dice di non sapere del perché ci sia stata la visita degli ispettori che ha interessato tutti i Comuni, tenga conto che i motivi perché ci fosse stata l’ispezione sono proprio questi. A dire: il discorso dell’indebitamento costante per l’intera Amministrazione, per l’intero anno era sicuramento motivo di approfondimento. Fondo crediti di dubbia esigibilità: il rilievo in esame, dice la Corte, “è fonte di rilevante perplessità”.

Rilevante perplessità! È stato richiesto il prospetto del calcolo del fondo di ampliamento, che ha parlato Antonio… L’Ente non ha mandato niente, niente delle carte richieste, e ha fornito risposte contraddittorie e poco chiare. Il calcolo, considerando solo i fitti attivi non riscossi, confermati dal Revisore…e non contestate della memoria del 18 ottobre, escluse senza motivazione le entrate tributarie. Questa è proprio una sintesi di quello che è successo.

Praticamente non abbiamo fornito motivazioni e, giustamente, come aveva rilevato Antonio, erano stato portati all’attenzione della Corte soltanto i crediti provenienti dai fitti; che non solo sono quelli del Moderno, ma sono anche quelle decine di piccoli appartamentini o alloggi che praticamente non pagano quasi niente. Recupero evasione tributaria: si conferma la lenta riscossione degli accertamenti effettuati a tale titolo, e si conferma che le maggiori difficoltà di recupero riguardano i rifiuti e i fitti. Gestione dei residui: dice, la Corte, che il Comune di Maglie ha commesso alcuni errori nella reimputazione dei residui attivi, dei quali è stato chiesto un elenco più chiaro e leggibile del 2017, cosa che è stata fatta tenendo conto del Decreto Ministeriale del primo agosto ‘19 che ha stravolto tutte le procedure operative. Quindi,

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noi non siamo stati in condizione di dare, fornire un dettaglio preciso e dettagliato perché le nuove procedure non erano state pienamente digerite. La Corte contesta il mancato utilizzo dei 45.000 Euro - che si riferisce al basolato - dovuto all’inerzia del Comune, del Comune capofila che è Sternatia. Praticamente, noi avevamo acceso un mutuo per il basolato di via Roma, però non è stato mai utilizzato perché il Comune di Sternatia evidentemente, dopo lungaggini dovute non so a chi…la prima parte del rapporto, praticamente, non si è fatto più sentire, la cosa è caduta lì. C’è l’intenzione di riutilizzare, da quello che ho capito, questi fondi per altri lavori, per la Scuola Elementare se ho capito bene. Sta di fatto, però, che la Corte dice:

ci sono interessi passivi con l’ipotesi di responsabilità per danno erariale; voglio dire, anche questo è un discorso limitato ma anche questo rientra in quella casistica di possibili danni di interessi passivi che andiamo a pagare. Debiti fuori bilancio: la Corte ricorda che non sono stati segnalati debiti fuori bilancio. Ricorda però l'esistenza di sentenze subite, e notificate negli stessi anni – 2015, 2016 e 2017 - e dispone di relazionare dettagliatamente in merito, prima del Consiglio. L'Amministrazione dichiara che non riteneva necessario far passare dal Consiglio Comunale, cosa sempre contestata, e non riconosciuta, vedi l'esercizio precedente. Cioè, a dire:

“avevamo fatta propria l’idea che questi debiti fuori bilancio si potevano sanare senza farli passare dal Consiglio Comunale”. Io ricordo polemiche accesissime, anche negli esercizi precedenti, quando non si volevano riconoscere i debiti fuori bilancio. Non erano stati portati all'attenzione del Consiglio, ovviamente, con la contestazione da parte mia, da parte anche di altri, che quelli dovevano essere resi noti. Era un debito fuori bilancio, per esempio, il debito che noi avevamo nei confronti della MTA. La MTA che, praticamente, diceva di avere un credito nei confronti del Comune e lo metteva, ripeto, in attivo nel suo bilancio, mentre noi non avendolo riconosciuto non lo mettevamo nel passivo… Eh?

[SINDACO, intervento fuori microfono: “Questo, non me lo ricordo”]

CONSIGLIERE GIANNUZZI

Non te lo ricordi perché poi c'è stato un arbitrato su questa faccenda. Per anni, anzi forse da decenni… Poi è stato risolto nel 2016, se non sbaglio, abbiamo avuto questi debiti nei confronti della… In un primo momento l'Amministrazione diceva che “non erano veri”, che “non esistevano”, che “non dovevamo niente”, e quindi noi non li mettevamo in passivo né li riconoscevamo, mentre la MTA - se vai a prendere i bilanci della Società Partecipata - li metteva in attivo e quadrava il bilancio. Noi invece non li mettevamo in passivo, e quadravamo lo stesso.

È una cosa così, particolare, che secondo me andava approfondita. Poi, comunque, c'è stato l’arbitrato, abbiamo sanato il tutto e siamo andati avanti. Adesso…non significa che non ci sono

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ancora altri debiti fuori bilancio. Organismi partecipati: ricorda i continui rinvii e proroghe della gestione della MTA, fino ad arrivare all'aggiudicazione provvisoria di quest'anno, che è stata in pratica sospesa perché la Commissione, quella in pratica che doveva decidere sull'assegnazione dell'appalto, riteneva che c'erano delle forzature, riteneva che c’erano delle anomalie nell'offerta, ovviamente, della MTA. Lì, probabilmente, c’erano. Io non ho avuto modo di verificarlo, ma se tutto l’organismo di verifica riteneva che ci fossero delle anomalie, qualcosa evidentemente c’era. Poi, il RUP, ha deciso che anomalie non ce ne sono, e siamo andati avanti.

Mi piacerebbe vedere, se possibile, quali sono queste anomalie che sono state rilevate dalla Commissione. Rilevato che nel 2002, il costo, questa è una cosa molto importante… Nel 2002 il costo dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto è passato, dal 2002 ad oggi, da 1.146.000 a 2.575.000 Euro. Praticamente un raddoppio dei costi, che viene praticamente giustificato con l’aumento del costo del personale, ammortamenti e conferimenti vari. Però la Corte non si accontenta di questa giustificazione; abbiamo fornito ad ottobre - quindi il mese scorso, due mesi fa, quello che è stato - delle spiegazioni che non sono secondo me plausibili. Si porta un dettaglio degli aumenti in percentuale per singola voce, ma se noi andiamo a verificare quello che effettivamente…ammesso che quei dati o quelle percentuali siano reali, non dimostrano che si poteva raddoppiare, assolutamente, il costo originario della raccolta, spazzamento e via dicendo. Al massimo ci poteva essere, secondo me, un aumento di 1.000.000, non di un 1.500.000, questo è il senso. Per cui, ci saranno stati sicuramente questi aumenti, non si contestano, però accanto agli aumenti c'è anche stata una lievitazione di quello che era il costo della spazzatura, raccolta e smaltimento di spazzatura. Per cui: la Corte non si ritiene soddisfatta, e io nemmeno, per quanto mi riguarda. Ritengo che dovremmo essere più precisi, perché poi sono i cittadini che parlano, e nessuno se ne fa una ragione.

PRESIDENTE

Grazie. Ci sono altri interventi? Qualcuno vuole intervenire? Prego, Consigliere Andreano.

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