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Intervengo per assecondare una richiesta del collega Giussani, e per dire, però, che non sono d’accordo con lui e con il bilancio che propone l’Amministrazione che lui sostiene, e non sono d’accordo né nel metodo, né nel merito.

Partiamo dal metodo. Ho apprezzato il garbo con il quale il Sindaco ha ripreso quest’anno le stesse argomentazioni dell’anno precedente relativamente ai vincoli di bilancio, alle difficoltà nelle quali ci troviamo a elaborare, i tempi che vengono prorogati, le risorse che vengono meno, il carico fiscale sui cittadini che siamo obbligati a imporre, che comporta disagio in chi deve predisporre il bilancio.

Ho apprezzato queste cose, sono oggettive, riguardano tutti i Comuni, anche se poi le risposte dei Comuni sono diverse nei tempi, nei metodi e nei risultati. Lo vedremo domani a proposito dei consuntivi, affrontando dei consuntivi di differenti Comuni sul territorio.

Però, vede, Sindaco, questi discorsi, come quello che è stato fatto a proposito del punto 3 all’ordine del giorno, e cioè sulla valutazione dello stato di attuazione dei programmi, diventano un momento fuorviante, perché fanno privilegiare il metodo, lo strumento rispetto al contenuto.

La valutazione dell’andamento di attuazione dei programmi è fatta su uno strumento perfettibile, non del tutto affidabile, ergo, dei programmi si parla meno.

Il bilancio ha tutti questi vincoli, ergo, la discussione sul bilancio riguarda i particolari tecnici, e non le cose pregnanti, cui il consigliere Lingiardi ha cercato di ancorare il suo intervento quando dice “eh, c’è questo bilancio”, ma c’è il bilancio della città, la città che soffre, che comunque sembra che paghi la stessa imposta, in realtà il suo reddito è diminuito e le imposte le paga molto più gravemente, senza contare che erano così tanto aumentate due anni fa che il loro contenimento non basta, la gente si attendeva la diminuzione del carico fiscale locale, però il Sindaco dice “ma di cosa stai parlando? Ma è impossibile, noi dobbiamo presentare un bilancio in pareggio”.

Allora la domanda principale è quella: ma qual è il rapporto tra il bilancio e la città? Tutto quello che noi potevamo fare per dare al bilancio la forza di rispondere ai problemi della città, che non vorrei essere nei panni dell’assessora Pinuccia Prandina, che ne registra ogni giorno le pulsazioni drammatiche, la gente che ormai non ha le utenze di casa, non puoi mica dargli i viveri da mangiare, non li può cucinare. Ma la situazione è drammatica. I 1.600 disoccupati.

Ma da quando siamo arrivati a che la Pubblica Amministrazione nega – nega - la comunicazione dei dati sulla disoccupazione, per paura di spaventare. Questo avviene nella Provincia di Bergamo. Noi non sappiamo veramente quanti sono i disoccupati, si dice 1.600. E’

stata fatta un’elaborazione che porta il dato di Treviglio a 1.600, e il dato del nostro comprensorio a 6.500. In realtà sono parecchi di più, ma già 1.600 sono l’8% della popolazione attiva, e noi, che siamo paese di piena occupazione, di norma, veramente dobbiamo preoccuparci.

Che risposte dal bilancio? Vede, io non sono intervenuto prima, perché ero davvero lacerocontuso, perché per certi aspetti la mia indole è quella di riconoscere, da un lato le difficoltà, dall’altro i problemi che vengono affrontati. Non è cosa da poco 6,5 milioni di investimenti, ha ragione, ma sono 12 miliardi di investimenti in questo momento drammatico, ed effettivamente sono anche… non sono solo puntiformi o monoformi, danno risposte variegate al resto del territorio, e quindi devi fare un apprezzamento, però…

Perché dico lacerocontuso? Vedi, ma dovevamo limitarci a 6 milioni di investimenti? La nostra capacità di investimento non potrebbe essere multipla se noi svolgessimo le azioni necessarie a coinvolgere altri soggetti, che abbiamo fatto per questioni di piccolo cabotaggio?

L’ampliamento… più che l’ampliamento, la riqualificazione dei campi sportivi di via Bergamo, per dirne uno. Si cerca… questo leasing improprio, questa modalità esterna.

Ma voglio dire, siccome non vedo grandi cose, le grandi cose che potrebbero cambiare la città e dare risposte propulsive alla sua economia, la tangenziale sud, il superamento della ferrovia per Cremona, l’alleviamento del traffico in viale Piave, l’autostrada Treviglio-Bergamo, mi veniva un’idea: l’essere azionisti di un’autostrada - lo dissi anche al Presidente della Provincia, ma mi pare che non l’ha mica capito – è anche un bell’investimento, se le autostrade domani avranno quella remunerazioni, il recupero dei loro costi, e passeranno in area dividendi. No, vendono le azioni adesso che valgono niente, e domani avranno la necessità di sorreggere la spesa corrente dei loro Enti, ma non avranno le entrate dei dividendi necessari.

Io dico: un quinto dell’autostrada Treviglio-Bergamo passa nei 33 chilometri quadrati del territorio di Treviglio, che per tre quarti, laddove passa l’autostrada, sono di proprietà di un Ente pubblico.

Se questo Ente pubblico questa sua area, che naturalmente deve essere un costo per l’autostrada da realizzarsi, perché deve entrare poi nell’ammortamento per fissare la tariffa e per remunerare gli azionisti, se conferisse a titolo di partecipazione azionaria l’area di sua proprietà, diventando azionista dell’autostrada, la smetterebbe, questo Ente, di lamentarsi che non si possono fare le cose, apporterebbe il capitale, faciliterebbe la realizzazione di un’opera pubblica.

C’è un Ente… non sono riuscito a compiacermi con te, Francesco Giussani, quando mi fatto

notare che c’erano forti investimenti per l’agricoltura, 400.000 euro all’anno per tre anni per la manutenzione delle rogge, ma noi potremmo spenderne solo 200, se gli altri 200 li spendessero i contadini facendo il loro dovere in base ai Regolamenti, cosa che non hanno fatto nemmeno quest’anno.

Sono andato a vedere durante la fase di asciutta, ho visto un povero cristo che ha tirato su un muro di mattoni al maglio prima del ponte della ferrovia, perché la sponda cedeva, faceva franare la piccola strada che lì termina, ma è stato l’unico intervento che ho visto, fatto da uno che è con noi comproprietario delle rogge, che ne usufruisce, non lo si richiama a fare il suo dovere.

Due pozzi sono finanziati, due pozzi agricoli. La prima volta. Inusitata. Non si è mai fatto carico, il bilancio comunale, di pozzi per l’agricoltura in tempi moderni, in tempi recenti.

Ma c’è un Ente, sul nostro territorio, dalla liquidità smisurata che si occupa di rogge, si occupa di pozzi, di irrigazione, che è lì sempre a discutere con investimenti addirittura, da ultimo, esterni al bilancio, perché gli azionisti non vedano quelle decine di milioni di denari investiti in titoli, che non li leggi in un bilancio poco trasparente, e parlo del Consorzio di Bonifica della Pianura Bergamasca.

Ma non li poteva fare lui quei due pozzi, il Consorzio della Pianura Bergamasca? E noi quei 150.000 euro destinarli ad altre attività del nostro bilancio, che è in sofferenza.

Ma tante cose noi potremmo fare di più rimpinguando le cifre e i benefici del bilancio, anche oltre le cifre, impegnando i privati.

Vede, Sindaco, quest’anno, non so perché, non sono stato invitato alla Commissione che doveva dare il suo parere sul Premio Madonna delle Lacrime. Boh, un disguido.

(Ndt, intervento fuori microfono: “Ci siamo chiesti infatti perché…”) Eh, infatti, mi facevate una telefonata e arrivavo subito.

La mia opinione era di sottoporre ai colleghi la scelta di insignire del Premio Madonna delle Lacrime, o dei premi equipollenti, i cittadini che si distinguono per investire e migliorare la città, valorizzarla. Per esempio, la signora Semenza, che nonostante non abbia grande reddito dalla sua attività, che si è messa lì tre case, in un modo così esemplare, che vi sfido a vedere nelle città capoluogo di Provincia delle città così ben tenute come quelle… faccio un caso.

Faccio un caso. Sono state fatte scelte diverse. Cioè valorizzare coloro che danno una mano, che aggiungono, ai pochi denari pubblici, anche il loro denaro, in sintonia, in una visione del bilancio allargata, che non deve essere soltanto tecnicistica, il bilancio consolidato, Comune di Treviglio, sue società partecipate. Ne sa qualcosa di più.

Ma perché… o comunque, dovessimo vederlo anche solo in quell’ambito, avremmo dovuto mettere qualche altra considerazione, perché mancano gli investimenti che lei sta facendo - personalizzo, perché ci si capisca meglio - che il nostro Ente sta facendo, ci mettiamo tutti insieme, sono di più di 6 milioni, ma non dico di appropriarci degli investimenti che sta facendo la ferrovia, tra l’altro con dei tempi ai quali noi non siamo mica abituati, veramente molto lunghi. E poi quando noi facciamo lavori quasi complementari ai suoi, in sintonia, altrettanto lunghi. Non parlo di quelli lì. E alludo, per quest’ultimo aspetto, perché non resti tra le righe, al fatto che il lavoro del piazzale della stazione centrale, ma mancano quattro carri di terra di coltura da mettere sotto quelle quattro piante, perché la…

(Ndt, intervento fuori microfono)

Sono andati oggi? Dopo un anno e mezzo. Ma perché la bici in stazione, già sottodimensionata rispetto al fabbisogno, abbia la dignità che merita e la valorizzazione che merita. Ci vuole così tanto?

Ma gli investimenti - per non perdere il filo - che l’Amministrazione sta in un certo senso direttamente o indirettamente facendo, sono di più, perché gli interventi sugli acquedotti che sta facendo… eh, non sono cose da poco, e qualcun altro, che potrebbe essere in un bilancio consolidato non formale, ma reale, essere a sua volta incluso per dilatare l’azione amministrativa in momento di grande difficoltà.

Ma io non voglio sostituirmi alla maggioranza, che ha l’onore e l’onere di gestire un bilancio in questa fase così tremenda della vita cittadina, volevo invece suggerire – l’ho fatto altre volte, purtroppo non avendo il risultato che speravo… no, sempre, qualche volta sì, qualche volta no - qualche attenzione, l’altra volta le ricordai, assessore Mangano, l’attenzione alla qualità delle cose che si fanno, i manti bitumati, che si sono ridotti ad essere dei non manti bitumati, nel senso che durano un anno, un anno e mezzo. La metà di viale Piave, che è stata asfaltata, e che rende evidente il contrasto con la metà che è ancora da asfaltare, tra poco svanirà, e

allora bisogna rifare l’intero viale, perché sono tutti sassolini e poco bitume.

Ma ci sono delle attività manutentive che rivelano l’attenzione alla città e stimolano il cittadino ad essere in sintonia a manutentare le proprie case perché, tra le tante cose negative dei nostri Governi, ce n’è una molto positiva, che è la detrazione fiscale per chi fa le manutenzioni e le ristrutturazioni. Qualcuno non vi accede perché, in tempi di grande difficoltà, nonostante l’agevolazione, ma è l’altra parte che manca, il 50% che manca.

Io le faccio tre-quattro esempi, la voglio portare su tre-quattro esempi più semplici: il primo è il palo n. 2532, che da tre anni è spento, in una zona dove hanno compiuto persino tre furti nel medesimo appartamento, ma decine e decine di furti, che è la zona della piscina, via Abate Crippa 22, il palo n. 2532.

Un cittadino mi segnala questa cosa tre anni fa, “eh, vai dai vigili urbani, devi andare lì, piano terra”, “eh, ma quelli mi hanno chiesto il numero”, perché i pali devono avere un numero, perché se hanno il numero, prima, sono pubblici, secondo, sono individuabili. E allora lui è ritornato e ha segnalato il numero. E poi sono passati sei mesi e io lo ritrovo e gli dico “ma, allora, hai sistemato…?”, “no, è ancora così, un anno dopo è ancora così”.

E allora dopo un anno ho parlato io con un vigile, che adesso è andato in pensione due mesi fa, e gli ho detto “ma come mai avete questi ritardi?”, e lui mi ha dato una spiegazione ragionevole, mi ha detto “e se noi sostituissimo le lampadine ogni volta che ci viene segnalata la rottura, siccome c’è un costo di intervento, un costo che devi ripianare, un conto è ripianarlo su una sostituzione, o su dieci, quindi facciamo le segnalazioni e poi, a un certo punto, arriverà il concessionario a fare le sostituzioni delle lampadine”.

(Ndt, interventi fuori microfono) Questo mi è stato detto.

Dopodiché - scusate se la sto facendo lunga - passa un annetto e allo stesso vigile dico “ma adesso chissà quante lampadine si saranno deteriorate, ma l’impresa non è ancora intervenuta”.

Poi tre settimane fa, due settimane fa – tre, forse - trovo un posto di blocco della Polizia municipale proprio nella zona della piscina, e raccomandato dal Ferrari, il Pierangelo Ferrari, il migliore tra i vigili del nostro Corpo di Polizia municipale, e gli dico “Pierangelo, la vuoi sentire una barzelletta? Lo vedi quel palo che è lì? E’ da tre anni che ho segnalato che…”, “a chi l’hai segnalato?”, “beh, da ultimo, per un anno e mezzo l’ho segnalato a Ulisse”, “eh, ma tu sai che Ulisse è in pensione”, “beh, adesso allora lo segnalo a te”. Però il palo è ancora spento.

Le ho segnalato questa cosa solo perché la manutenzione è importante delle cose.

Il lavoro che è stato fatto alla farmacia comunale, che se io fossi stato l’amministrazione della farmacia comunale l’avrei fatto sgravando il Comune di quell’investimento lì, beh, si è concluso dopo diversi mesi, però la recinzione che è stata fatta è in ferro arrugginito, non zincato.

L’altra recinzione a fianco è zincata, e quella del Comune no. Non sta bene.

Sono stato tre anni fa, su sollecitazione del Presidente della cooperativa agricola di Treviglio, che ha ceduto spontaneamente, lui, tutti i suoi familiari, e tutti gli altri contadini interessati a realizzare la pista ciclabile di via Brignano, sono stato a sollecitare i lavori pubblici per dire: ma quando pagate l’esproprio? E Valentini dice: eh, però gli abbiamo dato un acconto. Va beh, e quando glielo date il saldo?

E siccome eravamo a settembre-ottobre, dico: guarda, per Natale la sistemiamo quella roba lì.

Poi la Madonna delle Lacrime. Poi la Pasqua. Poi è passato un anno. Poi, allora, dai Lavori pubblici, siccome nel frattempo erano cambiate le competenze e i progetti, sono stato in Ragioneria, e la Ragioneria a settembre dice: sì, abbiamo ricevuto proprio oggi la richiesta dai Lavori pubblici di liquidare questi… ma la liquidazione è subordinata alla redazione del contratto di compravendita.

Lo so che sono cose piccole, Presidente, e tuttavia anche le cose piccole hanno la loro importanza, nel bilancio di quelle aziende…

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Volevo solo invitarla a concludere, che stanno scadendo i venti minuti.

CONSIGLIERE MINUTI:

Sì, sono venti minuti, ho due volte venti minuti, Presidente, in base al Regolamento, a disposizione.

In sostanza sono stato più volte a sollecitare la cosa, alla fine all’Ufficio contratti… sono stato

anche dal Segretario a sollecitare la cosa, mi hanno detto che per fare i contratti bisognava avere gli atti originali. Bene, sono andato a prendere gli atti originali e li ho consegnati all’Ufficio contratti, però il contratto non è stato fatto ancora.

Mi avvicino a concludere per dire che il bilancio, come sempre, è fatto di luci e di ombre, e le ombre in larga parte non dipendono dalla nostra volontà e dalla nostra Amministrazione e, tuttavia, un’azione di coinvolgimento dei vari organismi pubblici, o pubblico-privati, che sul territorio si occupano o di infrastrutturazioni, o comunque gestiscono dei beni che sono storicamente di natura pubblica, potrebbero dare delle maggiori risorse al nostro bilancio, e quindi maggiori possibilità di realizzare il programma dell’Amministrazione, e questo a prescindere dal fatto che nel merito, oltre che nel metodo, io sia d’accordo su un’opera rispetto a un’altra.

Io avrei fatto già da un anno il parcheggio Turro prima del parcheggio di piazza Setti, avrei dato una diversa destinazione alla zona della Fiera, tuttavia è inutile rimestare le minestre, voi realizzate il programma che vi siete dati, io rispetto, se non altro, non condividendo le opere, la vostra decisione nel portare a termine il vostro obiettivo.

In sintesi interverrò dopo.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie. Prego, consigliere Ciocca Alessandro.

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