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Conteggio e monitoraggio dei Cervid

Accrescimento delle popolazioni: effetti e gestione

3.2 Conteggio e monitoraggio dei Cervid

I pi ù rilevanti s trumenti norm ati vi di livell o int ernazionale che ri guardano la cons ervazione degli Ungulati sono la C onvenzione di Berna e l a Diretti va Habi tat ; entrambi rispondono ad un cri terio di cl assi fi cazi one dell e specie bas ato sul loro st ato di cons ervazione in Europa e gerarchizzato i n allegati che esprim ono il divers o grado di prot ezione che deve ess ere accordat o (Raganella P elli ccioni e col l., 2013).

Riguardo ai C ervi di , l a Conven zion e d i Berna st abili sce che tutt e l e speci e ri ent ranti i n quest a fami gl ia devono es sere conside rat e “speci e di fauna protetta”, ne ammette tuttavia lo sfruttamento, purché regol am ent ato in m odo t al e da non compromet terne l a s opravvi venza (Raganella Pelli cci oni e coll., 2013).

La Di rettiva Habi tat non si es prime s ui cervidi, eccezion fatta per il Cervo sardo (Raganella P elli ccioni e c oll ., 2013).

In Tos cana la L egge Regional e n. 10 del 9 febb rai o 2016 rappres ent a un cambi am ento nell 'i mpost azione t radizi onale della gestione regional e degli Ungul ati . La l egge ha avuto l 'obiettivo pri nci pale di porre in atto nuove m odalit à di gesti one de gli Ungul ati sel vati ci al fine di limitare l e problematiche connesse con l’ avvenuta proliferazione nel territorio regional e, i nverti re l e tendenze i n att o nell 'ultim o decennio ci rca i danni all 'agri colt ura, agli habit at ed al le atti vit à umane, garanti re l a conservazione dell e speci e autoctone nell e aree ad ess e vocat e e pres ervare l e attivit à ant ropiche e i valori ambi entali tipi ci del paes aggio rural e regi onal e.

Uno degli scopi del l a Legge è quell o di aum ent are, att ravers o la cacci a, le possibilit à di pre l ievo de gli Ungul ati nell e aree e nei tempi più crit ici per l 'impatto sull 'agricolt ura. Le atti vit à di cacci a, al di fuori dei periodi previs ti, sono incentrate sul preli evo sel ettivo. Tal e atti vit à, condott a dirett am ent e dai cacci atori abilit ati in gran p art e dell ’anno e nelle aree non vocate, vi ene ad aum ent are le possibilit à di prelievo ri spet to agl i intervent i di controll o, che, per l a loro frequenz a, numero e compl essit à

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di realizzazi one, rappres ent ano uno st rumento a m aggi ore di ffi coltà organizz ativa. Alt re mi sure coordi nate ri guardano l e attività di monitoraggio est es e obbli gat oriam ent e all e aree prot ett e e l a val orizzazi one dell a carne dei selvati ci abbat tuti (R egione Tos cana, 2018).

Per m ett ere in atto questa legge, in funzione dell a caratt eri zzazi one del territ ori o dat a dal Pi ano Faunistico Regi onale (o dai Pi ani P rovi ncial i, se vi genti ) sono st ate definit e l e aree di gestione cons ervativa (Aree vocat e) e quel le a gesti one non conservativa (Aree non vocat e o problematiche) all’interno delle quali s i riconoscono le Unità di Ges tion e (Ud G) . Le UdG che ri entrano nell e aree vocate per una dat a specie, avranno l’obiettivo generale di mantenere o variare la consist enz a dell e popol azioni al lo scopo di cons ervare un equili brato rapporto t ra la s peci e in que stione e gli habit at, l e attivi tà ant ropi che e le alt re speci e s el vat iche. Vicevers a l e UdG che ri ent rano nell e aree non vocat e per una determinat a s peci e, saranno carat terizzati da una gestione del preli evo (cacci a e/o controllo) fi nal izzata all a fort e ri duzione dell e consist enz e (Regione Tos cana, 2017).

I dati di consis ten za , com e pure l e el aborazioni da questi ricavati (es . piani di preli evo), s ono redatti a li vello di UdG. Ogni popolazione o s ua part e per l a qual e si a previs to un piano di gesti one e/o di preli evo dovrà essere s ottopost a a valut azione critica degl i effetti vi, da attuarsi tramit e periodici rili evi dell a consi st enza e dei param et ri rel ati vi al la strut tura di popol azione, utilizzando m et odi che standardizzat e e ripeti bili nel t empo. I rili evi per la det erm inazione del la consist enz a ( i censi men ti ) s ono finalizzati al la conoscenz a dell a densità, ovvero della consist enz a minim a cert a di ani mali per unit à di superfi ci e (n. di capi/100 ha ). Tale paramet ro rappresenta il dat o pri ncipale su cui basa re la gesti one, in quanto perm ett e confront i nello spazi o e nel tempo e perm ett e di modul are t em pi, modalit à e quant ità del le operazi oni gest ionali . In t al senso, al fine di valutare l e vari azioni di dist ribuzi one e consist enz a

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dell e popolazi oni, è com unqu e auspicabile l’organizzazione di censim ent i e l a raccolt a ed el aborazione dei dati anche nel caso di speci e/popol azioni s ulle q ual i non si preveda il preli evo o pres enti in aree i n di vi eto di cacci a.

I metodi utilizzabili per la defi nizione della densit à (effettiva o stim ata) si possono disti nguere i n:

conteggi esaustivi , che riguardano il conteggio completo degli anim ali presenti i n una determi nat a superficie in un dato m om ent o;  conteggi per aree -campione che riguardano il conteggio completo degli anim ali presenti in una porzione di una dat a s uperfi ci e in un dat o mom ento;

indici relativi : da util izzarsi per ril evare vari azioni di consist enz a/presenza, sia attraverso anal isi dei dati di cam pagna che di quel li ricavat i dalle attivit à di gest ione.

L’applicazione di qualsivoglia metodologia di conta degli animali finalizzata alla determinazione del numero minimo certo di capi nell’area di censim ent o ris ent i rà, inevit abilm ente, dell e condizi oni at m osferiche e di alt ri fattori i ntervenuti nei giorni dell 'operazi o ne e nelle setti mane precedenti. Il valore dei censim enti , quale rappres ent azione num eri ca di una popol azione e del suo andam ent o dem ografi co, andrà quindi valutat o con spi rit o cri tico. Essi ris ult ano comunque i ndis pens abili al fi ne di ricavare indicazioni att endibili anche su altri param et ri di int eress e gest ional e come: sex rati o, incremento ut ile annuo, numero di nuovi nati per femmina.

Nei censim enti pri maverili, i pi ccoli appena nati non devono ess ere conteggi ati (R egi one Tos cana, 2017).

3.2.1 Le metodologie usate per ciascuna specie:

Cap riolo :

conteggio diretto esaustivo (su tutta la superficie dell’unità di gest ione), a vist a, i n cont emporanea da punti fissi in aree aperte; i n caso di am pi e unit à di gestione può es sere effettuato per sett ori in

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gi orni s uccess ivi o in part e dei settori e fornis ce com unque una consist enz a minima cert a; il m etodo è ut ilizzabi le in UdG aventi superfi ci e bos cat a inferiore o prossim a al 50%.

Stati c cens us, ovvero cont eggi o a vist a su aree campione, in contem poranea da pun ti fi ssi dis posti i ntorno a nuclei bos cati isol ati (ci rcondati da aree aperte) fi nal izzato a cont eggiare gli ani mali che escono dal bos co (punti fissi i n us cit a dal bos co); il m etodo si propone di cam pionare l e aree bos cate e vi ene uti lizzato i n fase di el aborazione, com e il censim ento i n battut a, ed è uti lizzabil e preferibilm ent e in UdG aventi superfi cie boscat a prossim a al 50% (nel caso l a percent ual e di superfi ci e bos cata sia inferi ore al 50%, deve es sere aument at a la percentual e di superfici e boscata ca mpionat a);

Censi mento in bat tut a su aree cam pione, da attuarsi nell e aree boscat e continue e preferi bi lment e in UdG quando l a percentual e di bos co supera i l 50%.

Cont eggi not turni con faro/t ermo cam era.

Dist ance sam pling e transetti lineari, un metodo che perm ett e di aver e la stima della densità degli animali presenti in un’area e che si basa sulla probabilità di rilevare un oggetto a una distanza “x” da un punto fisso o dall a li nea di un t ransetto.

Daino:

conteggio di retto, a vist a in cont emporanea da punt i fissi; conteggi nott urni con faro;

dist ance s ampli ng e t rans etti l ineari;

conteggio dei m aschi al bramito ed estrapolazione di questo valore sull a strut tura di popol azione.

Cervo:

conteggio di retto, a vist a in cont emporanea da punti fissi; conteggi nott u rni con faro/t ermocamera;

conteggio nott urno dei m aschi al brami to ed est rapol azione di ques to val ore s ull a st ruttura di popolazi one;

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Trattamento veterinario ed impiego

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