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5. Il mistero d i una donna versatile e audace

5.1. Contenuto dell’opuscolo

Il volumetto si articola in 12 capitoli di complessive 70 pagine e presenta due parti ben armonizzate tra loro: la prima contiene il rac­

conto dell’autore ricostruito sulle testimonianze del parroco di Angeli­

na (I-VI.XI-XII), la seconda (VII-X) è la fedele riproduzione dell’au­

tobiografia della ragazza scritta su invito del parroco.

La vicenda, ambientata in una ricca famiglia di cui si ignora il luogo, si apre con la presentazione di Pietro, sposo e padre esemplare.

77 Ivi 55,

78 B o sco Giovanni, Angelina o l’orfanella degli Apennini, Torino, Tip. dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1869, 32-33. L’opuscolo è pubblicato in O E XXII 171-240.

164 Capitolo sesto

È il fedele collaboratore del parroco, uomo buono e generoso. Sulle sue labbra l’autore pone espressioni che fanno comprendere l’onestà morale e la magnanimità di quest’uomo che si era proposto di «non mai mandar via alcun mendico dalla porta di casa colle mani vuote».79

Don Bosco descrive poi le caratteristiche e il ruolo della moglie Cecchina: donna religiosa, caritatevole con un forte senso dell’econo­

mia, amorevolmente sollecita per l’educazione dei figli. Questo qua­

dretto familiare è completato dalla presenza della domestica, Marietta, che collabora nella cura educativa dei piccoli. Ma ben presto la sereni­

tà e la tran quillità di Pietro e della sua famiglia è turbata dall’improv­

visa morte di Marietta. Il capitolo introduttivo si conclude con l’acco­

rata preghiera di Pietro: «Abbiamo toccata una vera disgrazia nella perdita della nostra Marietta [...]; ora preghiamo Iddio che ce ne fac­

cia trovare un’altra, che sia per noi un novello angelo tutelare pei no­

stri cari fanciulli».80

La preghiera fu esaudita; infatti poco dopo la famiglia, attraverso una curiosa avventura, può vedere sostituita Marietta con Angelina, una ragazza orfana di provenienza ignota, che non ama parlare di sé, ma che dimostra garbo, gentilezza e spiccato senso religioso. In questo modo l’orfanella conquista la piena fiducia di Pietro e di Cecchina che le affidano l’educazione dei figli e la considerano ormai ufficialmente loro nuova domestica.

Il racconto procede con la graduale rivelazione delle sue non co­

muni abilità pratiche e delle sue esemplari doti morali. Non solo si dedica con sicurezza a lavori domestici e agricoli, ma dimostra di pos­

sedere buona cultura e radicate convinzioni religiose. L ’assistenza a un soldato luterano francese in fin di vita è una rinnovata occasione per conoscere altre doti non ancora manifestate: la sua familiarità con la lingua francese, la profondità della conoscenza della dottrina cattolica, la persuasività delle sue parole e della sua coerenza di vita. Il militare, grazie all’aiuto e alla catechesi della giovane donna, rinnega la sua re­

ligione e si fa cattolico morendo pienamente riconciliato con Dio.

Durante una grave malattia, il parroco ha l’occasione propizia per strappare ad Angelina la promessa di rivelare, in caso di guarigione, il segreto della sua provenienza. La giovane guarisce e, fedele alla pro­

messa, scrive una serie di notizie relative al suo passato.

79 Ivi 6.

80 Ivi 9-10.

Presenze femminili nelle Letture Cattoliche 165

Ella racconta di essere nata in una famiglia nobile e ricca; fino a otto anni viene educata dalla madre e da una nutrice, in seguito è mandata in collegio per ricevervi una solida formazione e prepararsi ai Sacramenti. In questo ambiente ricco di cultura e di saggezza impara a leggere, scrivere, parlare correttamente la lingua italiana e francese, cucinare, rattoppare, dipingere, danzare, suonare il pianoforte e per­

sino coltivare la terra.

Dopo sette anni trascorsi in collegio, Angelina viene richiamata in famiglia. Il padre, per evitare che abbracci la vita religiosa, la costringe subito a seguire lezioni di danza e ad esercitarsi in conversazioni da salotto secondo l’uso delle donne nobili e colte del tempo.81

Angelina sperimenta così disagio e sofferenza, in quanto la sua chiara coscienza cristiana la porta a contestare lo spreco di denaro e il lusso in cui vive la sua famiglia. Il costatare la tiepidezza della vita cri­

stiana del padre la porta ad assillanti interrogativi sul significato della ricchezza e sul suo retto utilizzo. La ragazza si confronta con l’insegna­

mento esigente del Vangelo, riceve luce dalla parola autorevole di un saggio sacerdote, legge, approfondisce il problema attraverso lo studio delle lettere e degli scritti di S. Girolamo.

La morte della madre e le sue ultime parole confermano e raffor­

zano in Angelina la decisione di consacrarsi a Dio.

La giovane incontra però la netta opposizione del padre che, insie­

me ai parenti, le impone la scelta del matrimonio. Angelina, che non trova scampo di fronte alla volontà paterna, in un momento di pro­

fonda angoscia invoca da Maria Vergine una via d’uscita.

La figura dolce e delicata di sua madre, vista in sogno, le indica la via della fuga. Ma dove? Raggiungere il convento delle Cappuccine si­

gnificava mettere in difficoltà le religiose e naturalmente essere obbli­

gata dalle ire paterne a sottomettersi alla sua volontà.

Angelina decide così di rinunciare alla vita religiosa e di fuggire ce­

lando le sue nobili origini e vivendo come semplice domestica. La Provvidenza conduce, come già sappiamo, la giovane donna nella casa di Pietro. Angelina trascorre serenamente la vita al servizio dei suoi benefattori. Da «vittima della sventura»82 diviene «idolo» della fami­

glia di Pietro e «regina» del paese.

81 C f Pa la z z o lo Maria Iolanda, I salotti di cultura nell’Italia dell’Ottocento. Scene e modelli = La società italiana moderna e contemporanea 13, Milano, Franco Angeli 1985; Ga n d o l f i Giuseppina, La contessa Teresa Malvezzi e il suo salotto (1785-1859), Bologna, Nicola Zanichelli 1900.

82 B osco, Angelina 13. 24.

166 Capitolo sesto

Aveva ormai conquistato tutti con la forza della sua testimonianza cristiana e le sue numerose abilità. Vera apostola della carità, sapeva trovarsi con discrezione e semplicità accanto a chi aveva bisogno; con sicurezza e disinvoltura chiariva dubbi ed errori riguardanti le verità della fede, i Sacramenti e la gerarchia ecclesiastica.

All’età di settantanni e precisamente nel 1810 Angelina, sentendo le gravi difficoltà in cui si trovava la Chiesa e il Papa Pio VII, condotto prigionero in Francia, senza esitazione offrì la sua vita per la salvezza del Sommo Pontefice. L ’autore lascia intuire che la generosa offerta fu accolta. Questa virtuosa donna cristiana muore con la consapevo­

lezza di aver messo in pratica con radicalità l’insegnamento di Gesù che esige di lasciare tutto per lui e per il suo Regno.