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2.2 Il genere testuale manuale d’istruzioni per l’uso

2.2.1 Il contesto comunicativo:

la situazione comunicativa e i suoi partecipanti,

gli scopi comunicativi, la funzione comunicativa

Il contesto comunicativo [...] è il quadro in cui avviene l’atto comunicativo e consiste nei partecipanti alla comunicazione (parlante/ascoltatore), negli scopi per cui essa viene attivata, negli intenti degli attori, nella situazione in cui la comunicazione si viene a creare, negli oggetti concreti che vi partecipano o cui ci si riferisce, ecc; in esso si inserisce il testo10.

Quello che sottolineano Ciliberti et al. è che il contesto comunicativo, che viene fatto corrispondere da alcuni autori con la funzione comunicativa dominante11, costituisce sol-

tanto il quadro in cui si inserisce il testo come atto comunicativo. Il ruolo che svolge è in qualche modo quello di un contenitore per il testo. Un contenitore che tuttavia, lungi dal limitarsi ad accoglierlo, ne influenza in parte anche i tratti interni. È proprio per questo che le due analisi non possono essere separate e devono procedere di pari passo. Continuano Ciliberti et al.:

per quanto riguarda il contesto comunicativo il referente primario non sarà quindi il manuale d’istruzioni per l’uso, bensì l’atto astratto dell’istruire nelle sue varianti. [...] A ciascuna variante dell’istruire può essere associato un tipo di testo.

L’importanza del contesto comunicativo e lo stretto legame che il testo ha con esso vengono sottolineati anche da Gamero Pérez [2001, 55], la quale però considera qui soltanto uno degli aspetti che ne fanno parte, vale a dire la situazione comunicativa.

El género se inscribe siempre en una situación comunicativa determinada, es decir, incluye una serie de elementos relacionados de forma directa con la producción y la recepción del mensaje. Las categorías enmarcadas dentro de la dimensión comunicativa del contexto son: emisor, receptor, campo, modo y tono o tenor.

9Cfr. anche Chiavetta [2006, §2]. 10Serra Borneto [1992, 26]

Cominciando dunque dal considerare proprio questi elementi della situazione comuni- cativa che caratterizza lo specifico atto dell’istruire che ci interessa (fig. 2.1), troviamo due partecipanti x e y, di cui uno, x, vuole ottenere il risultato ω e l’altro, y, enuncia la procedura per ottenere ω affinché x la esegua per ottenere il suo fine. In questo modo x si configura come un destinatario-istruendo e y come un emittente-istruttore che mette in grado x di raggiungere il suo obiettivo. La cosa più importante da sottolineare, tuttavia, è che ci troviamo dentro un contesto comunicativo cooperativo in cui i due partecipanti individuano uno solo scopo da raggiungere12.

Figura 2.1: Situazione comunicativa del manuale d’istruzioni per l’uso.

Per quanto riguarda invece il campo, modo e tono della situazione comunicativa, si tratta degli elementi che ne compongono il registro e si riferiscono rispettivamente alla variazione del testo secondo i diversi ambiti sociali e professionali in cui si trova realizzato, al mezzo attraverso il quale si produce l’attività linguistica e alla relazione tra l’emittente e il destinatario del testo13. Nel nostro caso specifico l’elemento relativo al campo non

risulta particolarmente rilevante in quanto il testo del manuale d’istruzioni non si realizza in ambiti particolarmente specifici dal punto di vista sociale e professionale. Anche il modo non è particolarmente interessante, considerando che il mezzo attraverso il quale il testo viene realizzato è nella quasi totalità dei casi scritto. Risulta invece più rilevante la dimensione del tono. La relazione tra i partecipanti svolge infatti un ruolo importante per questo tipo di testo, trattandosi di una relazione in cui uno dei due partecipanti possiede conoscenze maggiori dell’altro e il rapporto si instaura proprio in virtù del passaggio di queste conoscenze. Questo ci porta a considerare dunque l’intenzione del testo e più in generale gli scopi comunicativi del genere a cui esso appartiene.

Ciò che determina l’intenzione del testo è strettamente legato alla sua funzione testuale (o alle sue funzioni testuali, nel caso in cui, a una funzione principale se ne sommino altre secondarie, come quasi sempre accade). Nel caso del manuale d’istruzioni per l’uso e, più in generale di qualsiasi evento comunicativo che risponda all’atto dell’istruire, la funzione testuale principale sarà quella istruttiva appunto14. Questo significa, più in dettaglio e utilizzando le parole di Ciliberti et al., che nel manuale di istruzioni per l’uso

la funzione primaria consiste nel provocare nel lettore (che è anche l’utente della macchina) un determinato comportamento, guidandolo in una serie di azioni che hanno una meta identificabile cioè il funzionamento e il miglior utilizzo della macchina15.

Gamero Pérez [2001, 37] parla di textos exhortativos, con l’intenzione di regular el mo- do de actuar o de pensar de las personas por medio de la exhortación o de la instrucción.

12Serra Borneto [1992, §1.2] 13Cfr. Gamero Pérez [2001, 35].

14Chiamata anche esortativa, direttiva o operativa secondo i diversi autori. 15Serra Borneto [1992, 41]

Ma la distinzione più interessante di cui parla l’autrice è, dal nostro punto di vista, quella introdotta da Hatim e Mason [1990, 156] tra esortazione con alternativa ed esortazione senza alternativa16. Infatti, come vedremo più avanti17, le parti del manuale che presen- tano un tipo di esortazione che lascia alternativa al destinatario sono caratterizzate da un numero di espressioni finali molto più elevato rispetto ad altre parti del manuale.

Il carattere della non obbligatorietà viene sottolineato in maniera simile da Serra Borneto [1992, 130]:

Abbiamo rilevato come la loro funzione [dei testi dei manuali d’istruzione] sia [...] quella di attivare un destinatario che desideri ottenere determinate prestazioni da un apparecchio tramite una serie di direttive o norme tecniche. Ma la direttività non possiede mai in questi testi il carattere dell’obbligatorietà che è invece presente in testi tipicamente prescrittivi come leggi o regolamenti ufficiali. I manuali di istruzioni sono orientati più verso l’evento, lo scopo, che non verso l’agente in quanto persona determinata, non generica.

In termini kantiani potremmo parlare allora di un imperativo ipotetico, vale a dire un imperativo oggettivo e valido per tutti (e soltanto per loro) quelli che si prefiggano quel determinato fine18.

Anche von Wright [1963, 97] parla di qualcosa di simile dicendo che

there is, however, a kind of imperative sentence whose normal function seems to be to enunciate permissions. I am thinking of the form ‘Do so-and-so, if you want to’ or ‘Do so-and-so, if you please’.

È proprio intorno a questo permesso, possibilità, messa in condizioni di fare qualco- sa, esortazione con alternativa, non obbligatorietà, ben esplicitati dalle parafrasi di von Wright, che ruota il fulcro del problema della finalità in questo tipo di testo, come ve- dremo in seguito19. Non si tratta di imporre al destinatario uno scopo, ma di aiutarlo a raggiungere uno scopo per il quale non ha le competenze tecniche.

Gamero Pérez [2001, 93] include poi tra i factores pragmáticos alcune considerazioni sull’intenzione e i propositi del tipo di testo, riprendendo in parte le tematiche di Ciliberti et al. appena viste.

El foco contextual dominante del manual de instrucciones dirigido al usuario general es exhortativo con alternativa, puesto que se trata de provocar una acción en el receptor: la correcta utilización del producto. En algunas sec- ciones concretas [...] predominan otros focos contextuales. [...] El manual de instrucciones general sirve simultáneamente a tres propósitos: 1. Explicarle al usuario cómo funciona el aparato adquirido [...]. 2. Avisar al consumidor de los riesgos y accidentes que pudieran producirse durante la instalación o utilización [...]. 3. Constituir un elemento publicitario mediante la valoración positiva del aparato y de la empresa.

Concludendo, l’intenzione di chi produce il testo del manuale d’istruzioni per l’uso è di mettere in relazione il destinatario-istruendo e la macchina allo scopo di

16Gli autori parlano in realtà di instruction with option e instruction without option. 17Cfr. §4, in cui vengono presentati i dati estratti dal corpus.

18Cfr. Kant [2000].

conseguir una interacción óptima entre máquina o producto, por un lado, y cliente, por el otro, de forma que éste saque el máximo provecho del producto20.

All’interno del contesto comunicativo a cui si applica questa intenzione si trovano però tre variabili, che possono influenzare la struttura del manuale.

La variabile x (istruendo = utente) può essere un’esperto, un semiesperto o un non esperto: l’influenza maggiore di questa diversa concretizzazione della variabile si avrà sul tipo di contenuti [...], sull’articolazione del testo [...], sullo stesso linguaggio21. Alla variabile y (istruttore) sono legati i vari scopi entro

cui si organizzano i contenuti testuali. Oltre allo scopo strettamente istruttivo, l’estensore ne ha di carattere informativo e pubblicitario [...]. Alla variabile z (macchina) sono ovviamente legate parecchie caratteristiche dell’articolazione testuale. Anzitutto la sua complessità: se la macchina è complessa [...] pre- varrà la parte di funzionamento. Se la macchina è semplice, [...] prevarranno i consigli per una migliore utilizzazione22.