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2.2 Il genere testuale manuale d’istruzioni per l’uso

2.2.2 La procedura

Un ruolo centrale all’interno dell’atto dell’istruire viene assegnato in questo tipo di testo alla procedura, come abbiamo visto nella figura 2.1. Il suo schema (fig. 2.2) è grosso modo questo: una serie di azioni da eseguire sulla macchina z (da parte di x auspica- bilmente) per ottenere un funzionamento specifico di z allo scopo di ottenere (sempre auspicabilmente) il fine ultimo più generale ω.

Figura 2.2: Procedura.

All’interno di questa procedura, divisa in passi, la singola istruzione per l’uso focalizza la parte centrale, quella che riguarda cioè il rapporto tra l’oggetto macchina e il suo funzionamento specifico in quella determinata circostanza. L’esecutore della procedura (x) e il fine ultimo (ω) vengono tralasciati. Questo è un altro punto importante, come

20Gamero Pérez [2001, 102]

21In relazione ai diversi tipi di destinatario del testo del manuale d’istruzioni, Gamero Pérez [2001, §4.3]

parla piuttosto di diverse tipologie testuali all’interno del genere, distinguendo tra manual de instrucciones general, indirizzato a qualsiasi tipo di istruendo-utente, e manual de instrucciones especializado, per utenti con maggior livello di specializzazione.

vedremo in §3.1 a proposito della funzione ideativa, che porta conseguenze in relazione anche all’espressione esplicita della finalità all’interno dei manuali23.

Lo schema della procedura ci porta a un’altra importante riflessione sullo specifico atto dell’istruire di cui ci stiamo occupando. L’atto avviene in strettissima relazione con il suo referente principale, la macchina, che assume quasi il ruolo di un terzo partecipante alla situazione comunicativa in quanto la sua presenza risulta imprescendibile per il realizzarsi dell’intenzione comunicativa.

L’aspetto di forte legame con la macchina viene sottolineato anche da Gamero Pérez [2001, 92], che individua sei subgeneri di manuale secondo la complessità tematica del testo, strettamente relazionata alla complessità della macchina di riferimento. L’autrice raggruppa i subgeneri 1-4, i quali ofrecen instrucciones concretas para manejar el aparato, ordenadas en una serie de pasos, sottolineando così anche l’aspetto relativo alla procedura per passi successivi e concreti.

Ciliberti et al. parlano di testo di uso, secondo il concetto di usabilità del testo di Wright [1981], vale a dire un testo che può avere immediato riscontro nella realtà, nel senso che la sua riuscita è immediatamente verificabile in base ai risultati che si otterranno sulla macchina.

Il destinatario-istruendo, utente della macchina, ha la possibilità di misurare imme- diatamente l’efficacia del testo che ha davanti, in base alla facilità e all’immediatezza con cui riesce ad ottenere i risultati sperati sulla macchina. Questo è molto importante, sem- pre per una questione di relazione tra emittente-istruttore e destinatario-istruendo, ma anche per una questione di scopi pubblicitari. La valutazione del prodotto e della casa produttrice da parte dell’utente sarà basata anche e soprattutto sull’efficacia e l’usabilità del manuale d’istruzioni, incaricato quindi anche di rappresentare un’immagine concreta e operativa del lavoro e della politica dell’azienda.

Inoltre, il manuale può essere considerato un testo a distanza,

nel senso che l’istruzione non avviene sul momento, alla presenza dell’istrutto- re, ma può essere attivata in qualsiasi momento, alla presenza del solo istruen- do e della macchina. Ciò implica che la procedura non sia vincolata ad un determinato tempo, non sia “storicizzata”, bensì sia costituita di una serie di passi ripetibili a piacere perché non legati ad alcuna circostanza particolare. Il tempo della procedura non è quindi storico, bensì proiettato su un asse astratto24.

Sebbene la procedura non sia legata ad un tempo particolare, tuttavia l’ordine te- stuale rispecchia quello del reale, in conformità al principio di iconicità che è osservato quasi sempre nei testi istituzionali25. Questo significa che l’ordine delle istruzioni all’in- terno della procedura rispecchia strettamente l’ordine in cui le operazioni devono essere compiute sulla macchina.

Sempre in riferimento alle singole operazioni da compiere sulla macchina, può essere utile sottolineare che, sebbene le azioni che costituiscono i singoli passi della procedura siano evidentemente azioni intenzionali, dove l’intenzione viene definita come una sorta di stato mentale che è all’origine di una serie di eventi motori che costituiscono l’azione, questo aspetto intenzionale può essere in qualche modo trascurato o dato per scontato. Le azioni che compongono la procedura infatti hanno uno scopo che è in qualche modo vincolato, nel senso che viene presupposto per definizione che l’utente della macchina

23Cfr. Serra Borneto [1992, §1.3] sulla procedura. 24Serra Borneto [1992, 41-42]

(quindi del manuale) voglia ottenerne una determinata prestazione. Anche questo, come vedremo (§3.3), ha precise conseguenze sull’espressione della finalità e sulla relazione tra emittente e destinatario.

In particolare, Serra Borneto [1992, 55] fa notare che

le azioni [...] implicate nel contesto dell’istruzione risultano soggette a restri- zioni (sullo scopo) dovute al particolare contesto comunicativo che ne riduce la variabilità. In questo senso anche l’intenzionalità dell’utente appare vincola- ta, visto che si presuppone in fase di definizione che l’utente voglia (VUOLE) ottenere una determinata prestazione.

Il concetto di finalizzazione delle operazioni può esserci utile nel definire il ruolo che la finalità assume all’interno della procedura e più in generale del testo in quanto tale. A questo proposito si dice che

l’attività di finalizzazione e coerentizzazione delle operazioni, propria della pro- cedura, è da considerarsi una attività di tipo ‘cognitivo’, assai simile a quella che nella letteratura specifica26 viene attribuita ai cosidetti piani (plans). [...]

Il piano risulta essere [...] una rappresentazione di azioni finalizzate ad uno scopo.

L’attività della generazione e creazione dell’istruzione per l’uso sarebbe dunque gui- data dalla struttura cognitiva del piano e risulterebbe appunto nell’enunciazione della procedura27.

La procedura dunque, utilizzando sempre le parole di Serra Borneto, viene definita come

un insieme vincolato di informazioni statiche (sull’oggetto-macchina) e dina- miche (sulle operazioni), atte a mettere l’utente in grado di far funzionare la macchina.

A questa definizione viene fatta seguire la precisazione del fatto che quanto detto finora si riferisce al modello in quanto sistema astratto sottostante al testo e non alle caratteristiche concrete del testo stesso28.

Vediamo allora adesso come la descrizione di queste caratteristiche appartenenti al contesto comunicativo del testo e dettagliate soltanto in maniera astratta trova spazio e si realizza a livello di strutturazione linguistica concreta nel testo stesso.