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La scoperta di Ebla, e soprattutto dei suoi archivi, ha permesso di ricostruire moltissimi aspetti politici, religiosi e culturali della Siria all’inizio dell’Età del Bronzo. Nonostante la grandissima mole di testi rinvenuta, sono davvero molto scarse le informazioni riguardanti i contingenti militari, anche se non mancano notizie di guerre e rapporti diplomatici214.

L’assenza di iscrizioni reali che descrivano campagne militari o che trattino in qualche modo argomenti bellici, limita fortemente le informazioni disponibili.

I documenti amministrativi

Con il termine níg-kas4 si indica nei testi eblaiti la campagna militare215, mentre la presa della città

(nemica) è indicata con il verbo šu ba4-ti. Una città sconfitta è indicata come NG TIL, mentre una

città che si arrende si legge NG nídba ì-giš.

In alcuni casi, la citazione di campagne militari o la conquista di una città sono state utilizzate nelle formule di datazione (ad esempio, “re Ishar-damu – visir Ibbi-zikir, anno 10. Colophon: anno nel quale la città di Niligau è stata presa”216, oppure “Campagna contro Mari”217)

Infine, per indicare la battaglia si usa il termine mè (sinonimo anche di campagna militare)

In alcuni testi si fa riferimento molto sinteticamente a rifornimenti di tessuto da utilizzare durante le campagne militari, ad esempio “3 tessuti per la gente di Kakmium, consegnati in cambio di vino per la campagna militare218”, “re Ishar-damu, visir Ibrium – anno 14. 5,5,5 tessuti per il re di Ra’akk, il

re di Dub, il re di Burman, il re di Garmu e il re di Lumnan, perché sono venuti in campagna militare contro Kakmium219

Sempre un testo di questo tipo riporta l’informazione di “140 soldati uccisi”220 e questa è l’unico

dato numerico riguardante i contingenti militari ad Ebla.

214 Cfr. BIGA 2008.

215 In realtà, questo termine può essere utilizzato anche per le spedizioni commerciali. 216 75.G.2429 (BIGA 2008, p.312)

217 ARET X 47, rev. I 2-4 (BIGA 2008, p.313) 218 75.G.1523 rev. III 15-20 (BIGA 2008, p.314) 219 75.G.1730+ (=MEE 7,34) (BIGA 2008, p.314) 220 75.G.1940 f. III 3-10 (BIGA 2008, p.318)

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Potrebbe essere di qualche utilità considerare alcuni inventari amministrativi di beni utilizzati nella vittoriosa campagna contro Mari, nei quali sono indicati “446 indumenti, 21 mantelli” 221, “245

indumenti, 9 mantelli”222

Le informazioni sulle razioni di cibo inviate all’esercito, ancora una volta durante la campagna contro Mari, permettono di avere un’idea orientativa sulla quantità di soldati presenti: “600 litri di farina sono assegnati agli uomini che partono per la campagna militare”223, “110 litri (di farina)”

che dopo sei mesi necessitano di altri “1320 litri”224.

221 MAT TM.75.G.2277 (ARCHI, BIGA 2003, p.14)

222 TM.75.G.2250 rev. x 1-14 (ARCHI, BIGA 2003, p.17), che si riferisce al viaggio di ritorno. 223 ARET IX 86 (ARCHI, BIGA 2003, p.28)

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La composizione dell’esercito

Dall’analisi dei testi, non sembra essere presente a Ebla un esercito stanziale, sembrerebbe piuttosto che fossero alle dipendenze del palazzo alcuni personaggi (guruš) che in caso di bisogno avrebbero formato contingenti militari. I piccoli gruppi di lavoratori/soldati (è-duru5ki) sono formati da circa

20 uomini225, ma è sconosciuto il numero di è-duru5ki impiegati per la costituzione di un esercito.

Contrariamente a quanto accade in Mesopotamia e in Anatolia, a capo dell’esercito sembrerebbe essere il visir, più che il re. Ishar-damu, infatti, partecipa alla guerra contro Zahiran a fianco del potente visir Ibrium solo nel XVI anno di carica di quest’ultimo. Negli anni precedenti il re non aveva mai partecipato alle campagne militari promosse dal visir.

Al visir, inoltre, viene affidata di norma la gestione della città conquistata (tuš-LUXTIL).

In qualche modo connesso alle alte cariche dell’esercito deve essere il sovrintendente dei mercenari, che compare anche in alcuni testi amministrativi e al quale sono indirizzati preziosi tessuti226

Tenendo conto di alcuni rendiconti, è probabile che al termine di una campagna vittoriosa, il re facesse dei ricchi doni al visir: “1+1+1+1 capi di abbigliamento, 1 piatto dorato del peso di 2 mine, 1 cintura con fodero e pugnale di 1,30 mine d’oro, 1 pugnale mar-tu in oro, 4 redini con decorazione a forma di aquila in oro, 1 carro con le due ruote decorate in oro”227.

Sebbene non siano molte, come è evidente, le indicazioni riguardanti i contingenti militari, dalle tavolette amministrative traspaiono informazioni a proposito del rapporto tra soldati e divinità. Come è noto, alla base della buona riuscita di una campagna militare c’è sempre l’appoggio della divinità tutelare e i responsi oracolari in questo senso non mancano nella documentazione vicino orientale. Sensibilmente più rare sono invece le informazioni riguardanti il culto in tempo di guerra. In una tavoletta di cancelleria proveniente dall’Archivio L. 2769228 si fa riferimento alle pratiche

religiose degli uomini della città di Armi presenti ad Ebla. La brevità e l’importanza del testo ne consentono qui di riportarne la traduzione integrale:

225 BIGA 2003, p.84.

226 (Ad esempio) MEE1 1266, TM.75.G.1818. 227 MAT TM.75.G.2278 (ARCHI, BIGA 2003, p.20) 228 ARET XIII, 16-17.

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“(1) Quando gli uomini di Armi sono presenti a disposizione nella città e vi si trattengono senza combattere, non vengono sollevati gli Angubbu

(2) Se combattono, si solleva un Angubbu e si fa la sua offerta di cibo quattro volte

(3) Se essi, dopo aver concluso un accordo (gi-tum), fanno una spedizione, si solleva un Angubbu e si fa la sua offerta di cibo tre volte

(4) Se essi dovessero trovarsi in difficoltà insieme e, dopo essere scesi per un’incursione (sa-da-

tum), venissero a trovarsi separati, allora si sollevano due Angubbu e, quando i due sono presenti, si

fa la loro offerta di cibo. E li si solleva la mattina presto e si fa la loro offerta di cibo. Ma se un Angubbi è per i morti della città, li si solleva e restano eretti fino alla sera.

(5) Se, a causa di un ordine che Ybbi’-Ḏikir ha fatto eseguire ai due accoliti, essi non hanno sollevato l’Angubbu all’alba, prima del tramonto lo solleveranno e faranno la sua offerta di cibo. (6) Se egli ordina un’offerta di olio, di certo essi lo faranno salire come fumo.”

In questa breve tavoletta vi sono moltissime informazioni non soltanto sulla ritualità “pratica” da parte dei due accoliti (a-bù-ḫa-an), ma anche sulle diverse situazioni che possono verificarsi e che tipo di conseguenza hanno nell’espletamento del rituale del sollevamento del/degli Angubbu. Non vengono, per ovvie ragioni, specificati quali possano essere gli ordini impartiti agli accoliti da Ybbi’-Ḏikir che li costringono lontani dalle loro funzioni religiose, ma è ragionevole pensare che il vizir, essendo anche il capo dell’esercito possa aver utilizzato questi personaggi per mansioni di tipo militare, coerentemente con il contesto descritto. Si è, poi, ipotizzato229, che il numero variabile

degli Angubbu possa dipendere dalla presenza/assenza degli uomini di Ebla.

1. I soldati su carro

Il riferimento a carri e carristi è poco attestato nelle fonti, ma è ragionevole ipotizzare la presenza di questo genere di contingenti nell’esercito eblaita.

Tra i doni funerari di Ibrium si contano anche parti di un carro con ruote decorate e la bardatura per un equide230.

Un brevissimo testo amministrativo231 elenca alcune componenti del carro da guerra di Ibbi-zikir,

dono del re: corazza in oro con redini e 4 k. a forma di aquila, […] 2 morsi.

229 ARET XIII, p. 184 (2). 230 BIGA 2007/2008, pp.260-261

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Non sono state ritrovate raffigurazioni di soldati su carro.

2. La fanteria

Tra i contingenti militari più utilizzati erano le truppe scelte (zà-ús / lú áš-da / en), normalmente stanziate in città presso il re; ARET XVI 19 menziona 10000 uomini delle truppe scelte presso il sovrano.

È possibile che le truppe scelte fossero suddivise in piccoli gruppi sulla base del loro salario, come sembra suggerito in ARET XVI 12, una tavoletta in cui si legge “uomini delle truppe scelte da 10 sicli”.

In un altro testo232, alle truppe scelte è dato da Ybbi’-Ḏikir il compito di intervenire a seguito delle

razzie operate dai seminomadi ausiliari delle truppe eblaite, dopo aver compiuto i riti propiziatori che prevedono il sacrificio di un toro e l’utilizzo di “corna votive”.

Nei testi sui metalli si parla di diverse armi in bronzo, come lance, pugnali, archi e frecce, e in alcuni casi è presente anche la menzione di scudi (GIŠ-šú).

Per avere un’idea più precisa delle armi forgiate per l’esercito di Ebla, è possibile fare riferimento ad alcuni ritrovamenti archeologici, come una punta d’ascia “a becco d’anatra” dalla Tomba del Signore dei Capridi233, una coppia di matrici per ascia fenestrata dalla Tomba D.3712234 e una punta

di lancia in bronzo dalla Fortezza Est-Sud-Est235.

Anche se non è possibile ricostruire sulla base delle informazioni testuali la composizione dei contingenti di fanteria, alcuni ritrovamenti archeologici possono fornire qualche indizio.

Lo Stendardo di Ebla, ritrovato nel 1988 nel Palazzo Reale G236 mostra la vittoria di Ebla su un

esercito nemico. I soldati eblaiti indossano tre abiti differenti: un gonnellino corto a grandi balze di lana e un elmo piriforme, un gonnellino corto con orlo a frange fitte e un lungo mantello simile a quello dei soldati nel registro centrale dello Stendardo di Ur, dotato di borchie metalliche, e un elmo

232 ARET XVI 19

233 TM.79.Q.343 (MATTHIAE 2010, p.354, fig.178) 234 TM.84.G.30 a+b (MATTHIAE 2010, p.354, fig.179) 235 TM.71.M.842 (MATTHIAE 2010, p.355, fig.180)

236 TM.88.G.191 (Per alcuni degli elementi, v. MATTHIAE 2010, p. 161 fig.76, tavv. X-XI)

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a mezzaluna con bordo rinforzato. Le armi tenute da questi personaggi sono coerenti con i testi di metalli (archi, pugnali e lance).

Alcuni soldati sono anche presenti nella decorazione di un bacile ritrovato nel Tempio B1 nel 1955; vestiti di una veste corta con trama ondulata e mantello corto coordinato, avanzano su dei leoni ruggenti armati di lunghe lance.

Dall’Area B proviene un altro bacile, sul quale sono raffigurati dei soldati, armati di boomerang e lunghe lance, che incedono verso il re seduto in trono. Indossano un gonnellino corto, più lungo nella parte posteriore, con bordo frangiato e decorazione a intreccio nella trama del tessuto.

Nelle fonti si parla anche di frombolieri237, presenti con certezza in un unico testo238 nel quale si

parla di 200, 100, 60, 40 e 140 uomini dotati di fionde.

237 BIGA 2013

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Il pagamento del servizio

Alcune tavolette amministrative fanno riferimento a quantità di mine di argento da mettere a disposizione per la razione di contingenti militari.

Decisamente curioso è il caso di ARET XVI 12, in cui uno scriba dell’amministrazione del Palazzo Reale lamenta la spesa eccessiva (933 mine e 20 sicli d’argento su 800 mine a disposizione) di un suo collaboratore, dovuta a “333 mine e 20 sicli d’argento per le razioni di 2000 uomini delle truppe scelte da 10 sicli”239; in realtà l’esubero di spesa è dovuto a 233 mine e 20 sicli, ma è evidente che

l’eccesso è dovuto all’argento per i soldati. Lo scriba insiste sulle conseguenze di questo argento speso in eccesso e si dice preoccupato per le razioni del XII mese. Sempre nella stessa tavoletta, le truppe scelte vengono nominate una seconda volta240 a proposito di orzo a loro destinato e non fatto

uscire in città.

239 § 5. 240 § 14.

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La portata dei contingenti militari

Si riporta di seguito una tabella con le cifre presenti nelle fonti, seppure decisamente insufficienti per un’analisi specifica.

FONTE DATAZIONE DATO NUMERICO

75.G.1940 XXIV sec. a.C. 140 soldati uccisi

MAT TM.75.G.2277 XXIV sec. a.C. 446 indumenti + 21 mantelli

TM.75.G.2250 XXIV sec. a.C. 245 indumenti + 9 mantelli

ARET XVI 19 XXIV sec. a.C. 10000 uomini

TM.75.G.12451 XXIV sec. a.C.

 200 frombolieri  100 frombolieri  60 frombolieri  40 frombolieri  140 frombolieri

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