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In provincia di Bolzano il rapporto di lavoro agricolo è regolato dal Contratto provin- ciale che integra il Contratto Collettivo Nazionale. Il Contratto provinciale è stato rinnova- to nel 2008 e ha validità sino al dicembre del 2011.

I lavoratori immigrati sono assunti per la quasi totalità con la qualifica di operaio (99% del totale) e si tratta spesso di soggetti non specializzati (bracciante agricolo). I con- tratti di tipo giornaliero sono stati la tipologia più diffusa anche nel 2010 (89%) e riflettono la forte stagionalità delle attività agricole nelle quali sono impiegati i lavoratori stranieri (tabb. 18 e 19).

tab. 18 - lavoratori stranieri dipendenti nel 2010 per inquadramento - agricoltura (stock medio annuo)

Inquadramento del dipendente 2005 2006 2007 2008 2009 2010

valore assoluto Impiegati 9 11 15 13 15 15 Operai 2.524 2.473 2.628 2.779 3.220 3.365 Apprendisti 1 1 4 5 4 2 Altri in formazione 1 1 - - - - totale 2.535 2.486 2.647 2.797 3.238 3.381 % di colonna

Impiegati (compresi dirigenti) 0,4 0,5 0,6 0,5 0,5 0,4

Operai 99,6 99,5 99,3 99,4 99,4 99,5

Apprendisti 0,0 0,0 0,1 0,2 0,1 0,1

Altri in formazione 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

tab. 19 - lavoratori stranieri dipendenti nel 2010 per tipo di contratto - agricoltura (stock medio annuo) tipo di contratto 2005 2006 2007 2008 2009 2010 valore assoluto Contratto “standard” 229 243 251 262 542 385 Contratto di apprendistato 1 1 4 5 4 2 Giornaliero agricolo 2.305 2.241 2.393 2.530 2.692 2.994 totale 2.535 2.486 2.647 2.797 3.238 3.381 % di colonna Contratto “standard” 9,0 9,8 9,5 9,4 16,7 11,4 Contratto di apprendistato 0,0 0,0 0,1 0,2 0,1 0,1 Giornaliero agricolo 90,9 90,2 90,4 90,5 83,1 88,5 totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Osservatorio mercato del lavoro (2011).

Nel settore agricolo gli immigrati vengono assunti quasi esclusivamente con contratti a tempo determinato (93%) e con tipologie full-time (98%) (tabb. 20 e 21). La retribuzione minima per gli operai non specializzati utilizzati nella raccolta è di circa 7 euro/ora. A seconda della tipologia di contratto e della specializzazione del lavoratore possono essere corrisposti anche 8-10 euro/ora.

tab. 20 - lavoratori stranieri dipendenti nel 2010 per durata del contratto - agricoltura (stock medio annuo)

durata contratto 2005 2006 2007 2008 2009 2010 valore assoluto Indeterminato 178 196 201 201 215 228 Determinato 2.357 2.290 2.446 2.596 3.023 3.154 totale 2.535 2.486 2.647 2.797 3.238 3.381 % di colonna Indeterminato 7,0 7,9 7,6 7,2 6,6 6,7 Determinato 93,0 92,1 92,4 92,8 93,4 93,3 totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Osservatorio mercato del lavoro (2011).

Come già segnalato negli anni scorsi i testimoni privilegiati intervistati hanno con- fermato che la presenza di contratti di lavoro irregolare è marginale. Tale situazione è influenzata anche dall’elevato numero di controlli svolti dalle istituzioni competenti e dall’inasprimento della cosiddetta maxisanzione per il “lavoro nero” (D.L. n. 223/2006) che ha risvolti di tipo penale. Una forma di irregolarità segnalata è la dichiarazione di un numero di giornate inferiore a quelle svolte realmente. Stime prudenziali indicano il rapporto tra giornate dichiarate e giornate effettive pari al 90%, tuttavia tale situazione interessa un numero contenuto di contratti, è limitata quasi esclusivamente alle aziende di medio-piccole dimensioni ed è in costante diminuzione a seguito della pressante azione degli organi di polizia preposti al controllo del lavoro sommerso.

tab. 21 - lavoratori stranieri dipendenti nel 2010 per orario di lavoro svolto - agricoltura (stock medio annuo)

orario di lavoro 2005 2006 2007 2008 2009 2010 valore assoluto Full-time 2.525 2.460 2.606 2.760 3.166 3.312 Part-time 9 24 40 36 71 68 Non classificabile 0 1 1 1 1 1 totale 2.535 2.486 2.647 2.797 3.238 3.381 % di colonna Full-time 99,6 99,0 98,5 98,7 97,8 98,0 Part-time 0,4 1,0 1,5 1,3 2,2 2,0 Non classificabile 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Osservatorio mercato del lavoro (2011).

tab. 22 - retribuzioni medie giornaliere degli operai agricoli a fini previdenziali per il 2010 (euro) - agricoltura

provincia operai a tempo operai a tempo indeterminato (otI) determinato (otd) comuni Qualificati Qualificati

super

specializzati specializzati super

Bolzano 64,05 56,71 62,20 64,18 65,40 63,86

Fonte: Decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del 21-04-2010.

4.6 Alcuni elementi qualitativi

Nel 2010 è aumentato il ricorso alla manodopera straniera nelle principali attività agricole. In particolare la richiesta di lavoratori stranieri da parte delle aziende agricole alto atesine raggiunge i livelli più elevati durante la stagione di raccolta delle produzioni frutticole. In questo periodo, il ricorso agli stagionali riesce a soddisfare le esigenze degli imprenditori agricoli che cercano di creare un legame stabile con i lavoratori stessi, allo scopo di disporre annualmente di manodopera fidata e già formata. Nei mesi di settembre e ottobre 2010 lo stock medio complessivo di occupati presenti nell’agricoltura altoatesina ha raggiunto le 14.300 unità, per circa 2/3 costituito da stranieri.

Le difficoltà ad assumere personale locale obbligano gli imprenditori agricoli a ri- cercare lavoratori fuori provincia. In generale il lavoratore immigrato presente nei mesi analizzati è un maschio proveniente da paesi neocomunitari (Slovacchia, Polonia e Re- pubblica Ceca) per i quali l’iter burocratico è semplificato rispetto agli extracomunitari. In particolare il principale gruppo di lavoratori stranieri proviene dalla Slovacchia: nei mesi di settembre e ottobre 2010 nella campagne della provincia di Bolzano erano presenti in media 3.800 lavoratori slovacchi, un valore inferiore solo a quello degli italiani. Secondo una recente indagine la provincia di Banska Bystrica è quella maggiormente interessata

dei maschi con età compresa tra 20 e 50 anni si trasferisce nei mesi di settembre e ottobre per partecipare alla raccolta delle mele e alla vendemmia. Incidenze così elevate non sono rilevabili per Polonia e Repubblica Ceca, dove le aree maggiormente interessate dai feno- meni migratori sono rispettivamente la Bassa Slesia e la Moravia-Slesia.

Anche nel 2010 è stata confermata la tendenza da parte degli imprenditori agricoli a utilizzare gli stessi lavoratori nel corso degli anni pur in presenza di un tasso di sosti- tuzione non trascurabile osservato per la raccolta della frutta. Una recente indagine (P.A. Bolzano, 2010b) ha evidenziato che il 36% dei lavoratori agricoli stranieri presenti nel 2009 era arrivato prima del 2004, un’incidenza inferiore rispetto a quella registrata per il settore alberghiero (60%). I flussi in entrata di lavoratori agricoli riguardano in gran parte gli stranieri che accettano il loro primo lavoro in provincia di Bolzano come raccoglitori di mele. In generale il ritorno degli stagionali nelle aziende è influenzato da molteplici fattori (P.A. Bolzano, 2007c):

- età del lavoratore. Più giovane è l’immigrato e più probabile è il suo ritorno presso lo stesso agricoltore negli anni successivi;

- presenza di familiari o conoscenti tra i lavoratori. I neoassunti che hanno un parente tra i colleghi sono solo il 14% del totale rispetto al 23% dei lavoratori già presenti da più anni. In questo caso si ipotizza che siano gli stessi imprenditori agricoli a favorire l’assunzione di lavoratori che hanno parenti per garantire una buona integrazione dei nuovi assunti;

- presenza di colleghi di lavoro dello stesso paese di provenienza. La presenza di con- nazionali facilita l’integrazione all’interno del gruppo di immigrati e i rapporti con il datore di lavoro. Minori sono anche i problemi di comprensione dovuti alla conoscen- za della lingua. Questa situazione è confermata dal fatto che il 34% degli agricoltori alto atesini ha assunto solo lavoratori slovacchi, il 16% solo polacchi e l’11% esclusi- vamente cechi;

- variazione delle richieste di manodopera. Le fluttuazioni nel mercato del lavoro inci- dono per circa un terzo sul ritorno dei lavoratori stranieri.

Le attività di raccolta della frutta sono caratterizzate da una breve durata e spes- so sono utilizzate dal lavoratore come integrazione del reddito principale (P.A. Bolzano, 2010b). Le aziende agricole offrono generalmente vitto e alloggio ai lavoratori impiega- ti nelle operazioni di raccolta. Le principali organizzazioni professionali agricole offrono completa assistenza ai loro associati nelle fasi che riguardano l’assunzione dei lavoratori immigrati, la gestione delle comunicazioni all’Ufficio del Lavoro e all’INAIL, la gestione delle buste paga e dei versamenti previdenziali, gli adempimenti burocratici relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per quanto riguarda i flussi programmati (quote), con il DPCM 1 aprile 2010 sono stati autorizzati i flussi di ingresso per lavoratori subordinati stagionali non comunitari22

e per lavoratori autonomi non comunitari. La circolare 14/2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ripartito la quota a livello regionale assegnando alla P.A. di Bolzano 1.000 lavoratori stagionali extracomunitari, pari all’1,25% del totale nazionale.

22 Provenienti da Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina, ex Repubblica Yugoslava di Macedonia, Kosovo, Croazia, India, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Ucraina. Le quote riguardano anche i lavoratori dei paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria (Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia, Egitto) e i cittadini titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli

Tale circolare è stata emanata solo nella seconda metà del mese di aprile e tale ritardo ha causato problemi alle imprese nell’ambito dell’organizzazione del lavoro.

4.7 Prospettive per il 2011

I dati attualmente disponibili riferiti ai primi quattro mesi del 2011 evidenziano un incremento della manodopera straniera impiegata nelle aziende agricole della P.A. di Bol- zano rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia è necessario attendere la conclusione delle operazioni di raccolta della frutta prima di avere un quadro completo del fenomeno.

4.8 Imprenditoria agricola straniera

Recenti analisi hanno stimato che gli imprenditori stranieri (titolari e soci d’impresa) attivi nel sistema economico altoatesino sono il 6,9% del totale (IRE, 2011). Si tratta di una incidenza inferiore rispetto a quella registrata a livello nazionale (9,3%). In considerazione dei legami culturali e geografici le cittadinanze più rappresentate sono quella tedesca e austriaca. Incidenze significative sono riscontrabili per gli imprenditori marocchini, alba- nesi, serbo-montenegrini e cinesi.

Nel settore agricolo alto atesino le principali Organizzazioni Professionali hanno confermato che il fenomeno dell’imprenditoria straniera risulta trascurabile. L’agricoltura di montagna, basata sul maso chiuso, impedisce di fatto l’accesso agli imprenditori stra- nieri. Vengono segnalate attività imprenditoriali gestite da cittadini tedeschi e austriaci nel comparto florovivaistico. Tuttavia, non appare corretto considerare “stranieri” questi operatori considerata la loro storica integrazione nel territorio economico e sociale dell’Al- to Adige. La trascurabile presenza di imprenditori agricoli stranieri a livello provinciale viene confermata anche dai dati di Unioncamere (2010): a inizio 2009 le imprese agricole con titolare di nazionalità non comunitaria sono, per l’intero Trentino-Alto Adige, circa un centinaio. Tuttavia questi dati sono comprensivi anche della cosiddetta migrazione di ritorno che interessa cittadini nati e provenienti da paesi dove l’emigrazione italiana era molto forte (Svizzera, Australia, Canada, Argentina e Brasile).

rIferImentI

bIblIografIcI

ASTAT (2011a): Popolazione straniera residente – 2010, ASTAT - INFO, n. 26.

ASTAT (2011b): Permessi di soggiorno rilasciati in provincia di Bolzano – 2009, ASTAT - INFO, n. 40.

ASTAT (2011c): Occupazione - 2010, ASTAT - INFO, n. 12.

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLZA- NO: Produzione e giacenza di mele e pere, 2011, documento on line.

IRE – Istituto di Ricerca Economica: Contributo della Camera di commercio di Bolzano in occasione della nona “Giornata dell’Economia”, 2011, documento on line.

ISTAT: Conti economici regionali – Anni 1995-2009, 2010(a), dati on line.

ISTAT: Le aziende agrituristiche in Italia - Anno 2009, Statistiche in breve, 2010(b), do- cumento on line.

ISTAT: 6° Censimento generale dell’agricoltura, 2011(a), dati on line.

ISTAT: Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura, Anni 1980-2010, 2011(b), docu- mento on line.

OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZA- NO: Occupazione dipendente, 2011, dati on line.

P.A. BOLZANO (2007a): Piano pluriennale degli interventi di politica del lavoro 2007-

2013.

P.A. BOLZANO: Zone di provenienza dei lavoratori addetti alla raccolta delle mele e alla

vendemmia, Mercato del lavoro news, n. 2/07, 2007(b), documento on line.

P.A. BOLZANO: Lavoratori addetti alla raccolta delle mele e alla vendemmia, Mercato del lavoro news, n. 1/07, 2007(c), documento on line.

P.A. BOLZANO: Lavoratori dipendenti degli alberghi, ristoranti e bar: trend, stagionali-

tà e stranieri, Mercato del lavoro news, n. 03, 2008(a), documento on line.

P.A. BOLZANO: Lavoratori rumeni e bulgari in provincia di Bolzano, Mercato del lavoro news, n. 02, 2008(b), documento on line.

P.A. BOLZANO: Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano 2010, 2010(a), documento on line.

P.A. BOLZANO: Stranieri e anzianità di presenza in provincia, Mercato del lavoro news, n. 09, 2010(b), documento on line.

P.A. BOLZANO: (2011a), Relazione agraria e forestale – 2010.

UNIONCAMERE: Immigrati: piccole imprese crescono ma la crisi frena anche loro, In- focamere-comunicato stampa, 2010.

Giorgia Modolo

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agricoltura, agroindustria e agriturismo

Secondo i primi dati provvisori del 6° Censimento dell’agricoltura dell’ISTAT il nu- mero di imprese agricole venete attive nel 2010 si è attestato su 120.735 unità, con una diminuzione del 32% rispetto al 2000 (tab. 1). La superficie agricola utilizzata (SAU) am- monta a circa 806.300 ettari e presenta una flessione più contenuta rispetto a quella delle imprese (-5%).

tab. 1 - aziende e relativa superficie agricola utilizzata in Veneto nel 2010

aziende sau Var. 2010/00 (%)

(n.) (ha) aziende sau

Veneto 120.735 806.319 -32,3 -5,3

Fonte: ISTAT (2011a), Regione Veneto (2011).

Questo andamento ha pertanto determinato un aumento della dimensione media aziendale, passata dai 4,8 ettari del 2000 ai 6,7 del 2010. I seminativi sono la tipologia colturale prevalente e costituiscono circa il 70% della SAU. I prati permanenti e i pascoli, diffusi maggiormente nelle aree collinari e montane della regione, hanno un’incidenza del 16%, mentre le colture arboree rappresentano circa il 13% della SAU. La crisi del comparto zootecnico si è riflessa in una generale diminuzione delle aziende con allevamento1: nel

caso degli allevamenti bovini la flessione è stata di quasi il 40%.

Il settore primario veneto ha prodotto un valore aggiunto di circa 2.300 milioni di euro pari all’1,6% del PIL dell’intera economia regionale2 (ISTAT, 2010a). Le aziende agri-

cole venete hanno contribuito in misura significativa alla formazione del valore aggiunto agricolo nazionale (9%), nonostante negli ultimi anni sia stato registrato un andamento altalenante di questo aggregato economico. La produzione agricola veneta, pari a 4.800 milioni di euro, è costituita per quasi il 50% dalle coltivazioni agricole (legnose ed erbacee) e per il 40% dagli allevamenti3.

Nel 2009 risultavano autorizzate 1.261 aziende agrituristiche, un valore superiore a quello registrato nell’anno precedente (+3%) (ISTAT, 2010b). Il comparto agrituristico veneto rappresenta circa il 7% degli agriturismi italiani. Nel complesso le aziende che of- frono servizi di pernottamento (alloggio) sono 731 (+5% su base annua), mentre quelle che erogano servizi di ristorazione e degustazione di prodotti tipici ammontano rispettivamen- te a 714 (+3%) e 553 (+4%) unità. Una crescita significativa è stata osservata anche per le 1 La diminuzione deriva solo in parte dalle differenze metodologiche esistenti tra le due ultime rilevazioni censuarie

(nel 2000 venivano, infatti, rilevati anche gli allevamenti per autoconsumo) (Regione Veneto, 2011). 2 Salvo diversa indicazione i valori riportati si riferiscono alla media 2007-2009.

aziende che offrono attività ricreative di vario genere come equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, ecc.4 (465 unità, +3%).