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Imprenditoria agricola straniera

La manodopera extracomunitaria

3.7 Imprenditoria agricola straniera

Dalle informazioni raccolte attraverso i “testimoni di qualità” risulta che gli impren- ditori di origine straniera in Valle d’Aosta sono in numero irrilevante: un paio di casi sono stati oggetto di segnalazione e riguardano attività zootecniche di modeste dimensioni svol- te in proprio da extracomunitari.

3 La principale Organizzazione sindacale degli agricoltori operante in Valle d’Aosta (Associazione Agricoltori della Valle d’Aosta, ovvero, Federazione Regionale Coldiretti) favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro immi- grato attraverso una semplice bacheca dove vengono appesi gli avvisi cerco/trovo. Tuttavia, a detta dei testimoni privilegiati intervistati nel corso dell’indagine il mercato del lavoro è abbastanza consolidato, nel senso che molti imprenditori agricoli si avvalgono dello stesso personale (segnatamente, durante la stagione dell’alpeggio) per più

Maurizio Castelli

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agricoltura, agroindustria e agriturismo

Il sistema agroalimentare lombardo è il più rilevante in Italia e uno dei più impor- tanti in Europa. Lo confermano le quantità e il valore del fatturato, gli indici strutturali ed economici che sono ampiamente riportati nello studio sul sistema lombardo, strumento conoscitivo ormai tradizionale1.

Le successive tabelle 1, 2 e 3, tratte dalla presentazione del Sistema agroalimentare citato in nota, esprimono i principali caratteri strutturali ed economici del sistema lom- bardo.

Nella tabella 1 si dimensiona la presenza agricola lombarda rispetto all’Italia e all’UE-27, aggiornata al 2007. Vi appare la grande prevalenza del patrimonio suinicolo e bovino rispetto all’Italia, oltre agli altri parametri strutturali ed economici, sempre supe- riori alla media italiana. Aspetti che preludono alla dimostrazione di più elevata competi- tività ed apertura internazionale del sistema agricolo lombardo. Anche la tabella n. 2, que- sta aggiornata al 2009, dimensiona la rilevanza delle produzioni vegetali e zootecniche, quest’ultime collocate al 2,7% dell’intera UE.

Il rapporto fra sistema agroalimentare lombardo e italiano (tab.3), valutato in fun- zione dei parametri economici, segnala la consistenza della produzione agroindustriale piuttosto che di quella agricola, il 15,6% del totale italiano, il grado di autosufficienza, minore in Lombardia rispetto all’Italia, e il grado di apertura commerciale più rilevante in Lombardia piuttosto che nell’intera Italia.

tab. 1 - lombardia, regione agricola d’europa, strutture produttive 2007

Dal medesimo lavoro si riportano alcuni indici strutturali ed economi capaci di di- mensionare la presenza lombarda in Italia e in Europa, 2009.

tab. 2 - produzioni e valori 2009 lombardia/Italia/ue27

prodotto um lombardia lombardia/Italia lombardia/ue 27

Latte vaccino 000 t 3.891 37,1 % 2,9%

Carni bovine 000 t 273 25,9% 3,5%

Carni suine 000 t 635 40,0% 3,0%

Valore produzioni vegetali Mln 1.851 7,6% 1,1%

Valore produzioni animali Mln 3.630 25,6% 2,7%

Valore servizi e Mln 431 10,5% 1,7%

Fonte : presentazione del rapporto Il sistema agro-alimentare …cit., estratto dalla tabella

tab. 3 - principali dati economici del sistema agroalimentare, 2009 lombardia/Italia

Valore u m. lombardia Italia lombardia/Italia

Produzione agricola (PPB) Mln € 6.350 45.530 13,9% Produzione agroindustriali Mln € 11.573 73.981 15,6% Consumi apparenti agroalim Mln € 15.176 79.634 19,1%

totale consumi domestici ed extra mln € 39.472 229.826 17,2% Fonte : presentazione del rapporto Il sistema agro-alimentare …cit. , estratto dalla tabella

In Lombardia, il valore della produzione agricola ai prezzi di base, esclusi i contributi disaccoppiati, si attesta oltre i 6 mld di euro2.

La Lombardia mantiene la propria caratterizzazione di regione zootecnica, come risulta dalla tabella 4. Oltre un quarto delle produzioni zootecniche italiane, nel loro com- plesso, è infatti ottenuto in Lombardia.

tab. 4 - composizione della produzione agricola ai prezzi di base nel 2009

oggetto lombardia mln € Italia mln € lombardia % totale Italia % totale lombardia/Italia % Coltivazioni agricole 1.834 24.213 29,2 53,8 7,6 Allevamenti 3.811 14.860 60,8 33,0 25,6 Servizi annessi 522 5.303 8,3 11,8 9,8 totale produzione* 6.167 44.375 100,0 100,0 13,8

* Vi si aggiungano 202 mln di euro in Lombardia (1.481 in Italia) per attività secondarie, imputabili ad agriturismo e tra- sformazione.

Fonte : Il sistema agro-alimentare della Lombardia, Rapporto 2010, estratto dalla tabella

In Lombardia prevale la produzione zootecnica anche nel 2009, più per la carne, il 34,1 % del valore della produzione (PPB), piuttosto che per il latte, il 23,5%. E fra le carni, più per le carni suine che per quelle bovine.

Ma alcune produzioni sono ulteriormente concentrate all’interno del territorio re- gionale tanto che le sole province della Lombardia orientale (Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova) producono l’80% della produzione regionale zootecnica ai prezzi di base (PPB) e, rispetto al totale italiano, poco più del 25% sia di latte vaccino che di suini da macello è concentrato in BS,CR e MN. Fra le orticole è da segnalare, per la produzione di melone, la provincia di Mantova. La produzione lombarda è il 10% della produzione italiana ed è otte- nuta, per oltre il 90%, nel territorio mantovano. Invece l’innovativa produzione di orticole da IV gamma (insalate e verdure pronte per il consumo) è presente su una superficie di cir- ca 2.000 ettari con oltre 180 mln di valore della produzione. Tale produzione è concentrata nella province di Bergamo e Brescia e si pratica sia in coltura protetta che in pieno campo. Il settore alimentare lombardo3 nel 2009 comprende 6.761 imprese registrate pres-

so il Registro delle CCIAA, di queste 5.930 sono attive, quasi esclusivamente impegnate nella fabbricazione di alimenti. Le imprese artigiane sono 3.952 a fronte di 3.913 attive. Le imprese artigiane alimentari sono quindi il 58,5% del totale delle imprese alimentari registrate e il 66% di quelle attive.

La distribuzione territoriale vede la concentrazione in Milano, il 26,5%, delle alimen- tari lombarde seguita da Brescia, 14,3% e da Bergamo, 11,4%.

Gli addetti all’industria alimentare (riferiti al 2008) sono 100.194, il 20,9% del totale nazionale. Gli occupati sono concentrati a Milano, il 47,3%, seguita da Brescia (9,1%), Cre- mona (7,8%) e Mantova (7,4%).

Gli scambi con l’estero segnalano il contenimento del saldo commerciale dei prodot- ti alimentari, attestato sui 3,7 mld di euro. Un dato in sensibile diminuzione rispetto agli anni precedenti. Infatti il saldo commerciale nel 2008 era pari a 3,9 mld di euro.

2 R.PIERI, R.PRETOLANI, op.cit

Il valore del fatturato si distribuisce poco omogeneamente lungo le filiere sia vegetali che animali. E’ un fenomeno conosciuto, di seguito riproposto per la filiera suinicola, una fra le più rilevanti per l’economia agroalimentare lombarda, ma estendibile a tutto il seg- mento zootecnico. Lo dimostra il grafico allegato, relativo alla filiera suinicola.

graf. 1 - la catena del valore nella filiera suinicola padana (1989-2010)

Fonte : elaborazione su dati CRPA, annate varie

Nelle filiere, infatti, l’erosione del valore aggiunto al quale soggiace la produzione è qui confermato. La quota di valore aggiunto attribuito alla produzione suina si mantiene, come già nel 2009, anche nel 2010 ai livelli del 2007 ( circa 16%), ancora ben lontana dai valori degli anni precedenti anche in ragione di una sostanziale stabilità delle quotazioni di mercato dei suini (- 0,82% rispetto al 2009). L’analisi puntuale del dato estesa alla prima cifra decimale, mostra una contrazione della quota di valore aggiunto acquisita dall’alle- vatore (da 15,9% a 15,8%), dal macellatore (da 10,5% a 10,4%) come pure quella acquisi- ta dall’industria (da 23,6% a 23,2%), la quota del valore al dettaglio, in controtendenza s’espande (da 49,9% a 50,4%) (Graf. 1).

L’agriturismo lombardo è in espansione4. Nell’anno 2009, secondo l’indagine annuale

ISTAT qui estratta nella dimensione regionale5, che esprime l’ultimo aggiornamento dispo-

nibile, sono 1.247 gli agriturismi in attività (autorizzati), il 6,5% del totale nazionale. Pre- valgono gli agriturismi nelle province di Brescia, di Pavia e di Mantova; ove sia i posti letto che i posti ristoro sono più numerosi rispetto alle altre realtà provinciali. Oltre a questi servizi, che sono i più diffusi e sono la scelta primigenia degli agriturismi, l’offerta si esten- de all’ippoturismo, che è praticato soprattutto in Lodi, Pavia e Bergamo, all’escursionismo e al trekking, alla mountan bike e ai corsi vari. Altri servizi minori vengono offerti tramite l’attività ittituristica e venatoria. Lo sviluppo dell’agriturismo è anche funzionale ad inte- grare l’ospitalità, quasi una forma di albergo diffuso, specie nelle aree prossime all’urbano. Lo sono, in particolare, il magentino (MI, Regione Agraria n.8), già in attesa di Milano Expo 2015 e il mantovano, sia nella collina gardesana che nell’hinterland della città, oggi patrimonio mondiale dell’Unesco. Gli agriturismi sono in larga parte affidati ad una ge- stione di tipo familiare ma anche in questa attività sono presenti gli immigrati, specie per quanto riguarda il servizio di pulizia e il servizio ai tavoli, quando presente il ristoro. Nella 4 M.RAGNI, Comunicazione personale, Regione Lombardia, Milano 10.06.2010. I dati di fonte ISTAT non sono stati

tabella seguente è riportato il quadro riassuntivo, dimensionale, del comparto agrituristico lombardo aggiornato al 2009.

tab. 5 - consistenza totale degli agriturismi in lombardia (2009)

provincia n. agriturismi attivi

Bergamo 114 Brescia 258 Como 76 Cremona 64 Lecco 47 Lodi 26 Monza Brianza 12 Milano 75 Mantova 200 Pavia 213 Sondrio 83 Varese 79 Lombardia 1.247

graf. 2 - ripartizione degli agriturismi per provincia (2009)