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4.9 Imprenditoria agricola straniera

1 agricoltura agroindustria e agriturismo

4.3 Periodi e orari di lavoro

Rispetto all’anno precedente non si sono presentate variazioni significative riguardan- ti periodi ed orari di lavoro. In generale l’occupazione degli immigrati è soprattutto di natura stagionale, infatti gran parte degli impieghi di manodopera riguarda contratti a tempo de- terminato, per periodi limitati dell’anno. Il lavoro si concentra in tarda primavera ed estate per la raccolta della frutta e degli ortaggi; in autunno la vendemmia assorbe una buona parte della manodopera impiegata nei comprensori viticoli. In inverno, nelle aziende vitico- le e frutticole trovano occupazione immigrati qualificati nelle operazioni di potatura secca. L’attività vivaistico-viticola del comprensorio dei vivai cooperativi di Rauscedo, un piccolo paese del pordenonese che ospita aziende in grado di esportare in tutto il mondo barbatelle di vite e che rappresenta, dunque, a livello regionale un centro di alta specializ- zazione, richiede una forte manodopera distribuita in più periodi dell’anno. Le fasi lavo- rative relative alla coltivazione delle barbatelle si dividono in quattro periodi dell’anno: a novembre-dicembre avviene la “raccolta del legno”, a gennaio-febbraio la preparazione e l’innesto, a maggio-giugno il trapianto ed infine a novembre-dicembre lo sterro delle bar- batelle. I contratti regolari prevedono 8 ore lavorative, ma si intensificano i rapporti che prevedono 7 ore e questo dipende dall’impegno che il lavoro richiede al dipendente - in questi casi passa da 5 a 6 giorni lavorativi.

4.4 Contratti e retribuzioni

Le retribuzioni dei contratti regolari si rifanno alla retribuzione dei contratti collet- tivi in vigore dal 1° maggio 2010. Per quanto riguarda i lavoratori a tempo determinato la retribuzione prevista, comprensiva del 3° elemento (tredicesima, quattordicesima e ferie), oscilla tra 8,48€ orari per gli operai comuni e 9,33€ per i qualificati, fino ad arrivare a 10,77€ l’ora per gli specializzati super, tra i quali però non figurano lavoratori immigrati. Per i lavoratori a tempo indeterminato il salario mensile degli operai comuni ammonta a 1.099,28 € e a 1.208,66 per i qualificati, fino a 1.395,64 per uno specializzato super.

La tendenza generale delle aziende è quella di regolarizzare tutte le dipendenze la- vorative, poiché i controlli fiscali sono attivi, specialmente in periodo di vendemmia. In ogni caso, per quanto riguarda i lavoratori occupati nel settore delle colture arboree, nella viticoltura e nelle colture ortive i contratti sono stagionali e non si escludono casi di irrego- larità. Sono stati segnalati alcuni casi di contrattazione “in grigio”: l’accordo della presta- zione d’opera viene stabilito su un certo numero di ore, retribuite a 8,485€ lordi, tuttavia il lavoratore presta il suo servizio per un maggior numero di ore. In questi casi, si stima che il lavoratore percepisca un importo pari a 4 o al massimo 5€ per ora.

Nel settore zootecnico, delle produzioni orticole e dei seminativi si riscontra una maggiore continuità lavorativa associata ad un elevato impiego medio giornaliero.

4.5 Alcuni elementi qualitativi

Gli impieghi di manodopera dipendente sono legati ad andamenti stagionali e all’an- damento complessivo dell’annata agraria, pertanto, gran parte dei contratti risulta essere

temporaneo. I motivi della crescita dell’impiego di lavoratori stranieri probabilmente van- no ricercati nella scarsa offerta di manodopera locale in agricoltura. Queste persone che hanno bisogno assoluto di un’occupazione si contrappongono ai lavoratori italiani che, per quanto numerosi e disposti ad operare in agricoltura anche a livelli di remunerazione più bassi rispetto ad altri settori, non si sentono tutelati perché chiamati per periodi limitati.

Per alcuni lavori stagionali (lavorazioni delle barbatelle, vendemmia e potatura) l’ac- quisizione della prestazione di lavoro funziona in genere per “passaparola” sia tra gli im- migrati che lavorano in una certa azienda e i propri parenti, sia tra i datori di lavoro e gli agricoltori alla ricerca di manodopera.

In merito alle condizioni di vita degli immigrati, il 5% circa trova alloggio presso il datore di lavoro (in particolare i dipendenti addetti a stalle con contratto a tempo indeter- minato), mentre la maggior parte vive in affitto con la famiglia o con connazionali. Dalle informazioni raccolte si è rilevato che nel complesso il tasso di congiungimento famigliare è inferiore al 20%. La flessibilità del lavoro dovuta alla stagionalità dell’impiego permette agli immigrati di poter rientrare, con una certa frequenza, al paese di origine.

Come nel 2009, si è assistito ad un miglioramento delle regolarizzazioni dei rapporti di lavoro grazie all’utilizzo dei voucher a cui i lavoratori extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia, possono accedere.

Non si dispone invece di dati in merito a quanti immigrati possano realmente usu- fruire dei voucher, anche se viene confermato l’utilizzo in crescita di questo particolare contratto per lavori occasionali e saltuari (previsto dalla Legge 30/2003). Nell’agosto scor- so i voucher venduti in Friuli Venezia Giulia sono stati 77.126, corrispondente al 15,9% di quelli complessivi a livello nazionale. Un risultato che colloca la Regione al primo posto tra le regioni italiane, seguita da Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige. Il dato del mese di agosto 2010 supera ampiamente la soglia dei 75.000 voucher venduti e il confronto con lo stesso mese del 2009 fa registrare un incremento del 53,3%. Se analizzia- mo il numero di voucher venduti in rapporto alla popolazione residente, la Regione con- ferma il proprio primato assoluto su tutte con 62,5 voucher ogni mille abitanti. Sul piano provinciale al primo posto si conferma la provincia di Udine con 53.966 voucher, seguita da Pordenone con 11.672, da Trieste con 8.151 e infine da Gorizia con 3.337. Tra le diverse categorie di vendita dei voucher al primo posto troviamo i giovani studenti sotto i 25 anni, i pensionati, i percettori di sostegno al reddito con 25.424 voucher venduti; al secondo posto i servizi con 21.624, seguiti dal comparto del commercio e turismo con 16.667; al quarto posto si colloca l’agricoltura con 9.080 seguita, a una certa distanza, dal lavoro domestico con 4.331 voucher venduti. (Direzione Regionale dell’INPS).

4.6 Prospettive per il 2011

Con Delibera n. 753 del

29 aprile 2011 la Giunta Regionale ha approvato il “Pro- gramma immigrazione 2011” del Friuli Venezia Giulia. Nel dare continuità agli interventi realizzati nelle precedenti programmazioni, si è inteso anche perseguire gli obiettivi indica- ti nel Piano nazionale per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 giugno 2010. Il Piano - promosso dai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Interno e dell’Istruzione - individua infatti, congiuntamente all’Ac- cordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, le principali linee di azione e gli strumenti

grate, in grado di coniugare accoglienza e sicurezza. Sono cinque gli assi dell’integrazione individuati nel Piano nazionale: educazione e apprendimento, lavoro, alloggio e governo del territorio, Accesso ai servizi essenziali, minori e seconde generazioni. Il “Programma immigrazione 2011” prevede 13 azioni articolate in 6 ambiti d’intervento: 1° Istruzione e formazione, 2° Casa, 3° Socio sanitario, 4° Informazione, 5° Protezione sociale, 6° Indagi- ni, ricerche e sperimentazioni; un piano di attività che, come affermato nelle precedenti programmazioni, è caratterizzato da un impegno su un insieme di variabili che hanno a che fare con il contesto istituzionale, sociale, economico e territoriale di riferimento e che vanno gestite nel loro insieme, attraverso il coordinamento e il coinvolgimento di tutti gli stakeholders, in un’ottica di miglioramento continuo. Particolare importanza assume il 1° ambito “Istruzione e formazione” che, accanto alle già consolidate iniziative di supporto all’inserimento scolastico degli allievi stranieri (Azione 1.1. “Bando integrazione scolastica degli allievi stranieri” e Azione 1.2 “Progetti integrati scuola territorio”), ripropone - in accordo con il Ministero competente - il programma di iniziative per adulti stranieri, volto all’apprendimento della lingua italiana e alla diffusione della conoscenza di base della cul- tura civica. Un’azione, quest’ultima, in linea di continuità con quanto già realizzato, me- diante il coinvolgimento dei Centri Territoriali Permanenti, con gli accordi di programma conclusi negli anni precedenti, sia nell’ambito delle risorse del Fondo politiche migratorie che del Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati, e che assume oggi ancor più im- portanza a seguito dell’approvazione del Decreto interministeriale del 4 giugno 2010. Con l’adozione di tale Decreto da parte del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’istruzione, dell’università e ricerca, il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è stato subordinato al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana o, comunque, al possesso di un’attestazione di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del QCER (Quadro comune europeo di riferimento per le lingue). Gli ambiti 2° “Casa” e 3° “Socio Sanitario”, con iniziative inserite nella rete dei servizi sociali del territorio, pongono in continuità le rispettive azioni d’intervento; il primo, che prevede 2 azioni complementari, mantiene come finalità l’intervento in situazioni di forte disagio abitativo; il secondo, raccolto in un unico intervento, rimane esclusivamente volto ad erogare servizi di mediazione linguistica. L’Ambito 4° “Informazione” esce dalla fase sperimentale, forte della positiva esperienza condotta con le Amministrazioni Provinciali mediante l’attuazione dei piani territoriali, per entrare in una fase di consolidamento delle azioni sviluppate nei tre assi d’intervento: “informativo”, “socio-occupazionale” e “inter- culturale”. Con la nuova programmazione s’intende, infatti, rafforzare il lavoro di rete, in un’ottica di maggiore omogeneità e condivisione, valorizzando gli interventi ritenuti prio- ritari nelle singole aree, allo scopo di creare valore per l’intera comunità regionale e nel contempo fornire risposte concrete ad esigenze territoriali specifiche. Anche per l’attuazio- ne delle azioni ricomprese al 5° ambito “Protezione sociale” si punta al rafforzamento del lavoro di rete tra soggetti pubblici e privati del territorio; si accorpano in un’unica azione le iniziative realizzate in FVG contro la tratta, anticipando l’unificazione della normativa e dei relativi bandi emanati dallo Stato; con l’Azione 5.3 si interviene in accordo e a soste- gno delle comunità locali limitrofe al C.A.R.A., per rafforzare ed estendere l’esperienza già avviata d’integrazione degli stranieri ospiti temporaneamente presso il centro e presenti sul territorio. Nel 6° ambito “Indagini, ricerche e sperimentazione” si collocano tre azioni che per la loro finalità generale realizzano strumenti a supporto degli interventi di settore: l’Azione 6.1 è finalizzata alla realizzazione della nuova edizione dell’Annuario statistico dell’immigrazione con approfondimenti tematici quali ad es. istruzione e casa; l’Azione 6.2 avvia, in forma sperimentale, uno studio per la creazione del nuovo elenco di facilitatori.

Il piano delle attività previsto con il Programma Immigrazione 2011 si propone, pertanto, di intervenire in materia di integrazione delle persone immigrate cercando di rispondere adeguatamente ai diversi bisogni rilevati sviluppando una molteplicità di azioni a cui si in- tende dare attuazione anche mediante l’accesso, ove possibile, ai fondi comunitari (Azione 6.3), in un’ottica di implementazione delle azioni stesse nonché di perfezionamento dei risultati in termini di efficacia.