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Convinzione che gli antichi Templari conoscessero (come risvegliare)

Nel documento N numero doppio (pagine 54-59)

permeava col suo spirito tutta la società, nacquero gli Ordini

D. Convinzione che gli antichi Templari conoscessero (come risvegliare)

l’energia-serpente Kundalini (secondo la “dottrina”

induista e tantrica, Kundalini ha la sua di-mora nella base della colonna vertebrale umana, ossia dentro, o presso, l’osso sa-cro, detto luz…). A partire, almeno, dal febbraio 2013, sulla homepage del websi-te dei Templari Cattolici d’Italia, per la ru-brica Tradizione e Simboli, si trova il se-guente brano, attinto ovviamente dagli scritti di Mauro Giorgio Ferretti:

«La spina e i rovi – Le spine e i rovi fu-rono due elementi fondamentali per i nostri fratelli Templari, per edificare

commande-Il Magister dei Templari Cattolici d’Italia Mauro Giorgio Ferretti insieme a Joseph Ratzinger (foto tratta dal sito www.templarioggi.it)

no «Osiride» (Sole, morte-rinascita, dio smembrato) definito (dagli autori Ferretti e Tesi, O.E.T.), «il propagatore del rito sacri-ficale tra gli uomini» …

È bene osservare che il “deposito esoterico” contenuto negli scritti del Fer-retti è lo stesso che si riscontra nella Massoneria, sia quella dei primi tre gradi che quella degli alti gradi di ispirazione

“templare”.

5. Probabilmente, nell’O.E.T., la “base”

(“aspiranti”, “novizi”, e forse anche i sa-cerdoti che fungono da “cappellani”) non è consapevole dell’esoterismo del “verti-ce”. Ma prima o poi tali nozioni saranno dispensate (a tutti o solo a membri “scel-ti”?) anche attraverso i libri del Ferretti o attraverso comunicazioni o lezioni a voce,

“riservate”…

In un suo compendio “riservato” (il website dell’O.E.T. ne riporta una sola pa-gina!), Ferretti scrive che tra gli impegni del Templare (O.E.T.), c’è anche «l’ap-prendimento delle Scienze Tradizionali, della numerologia sacra, degli antichi sim-boli»… Cosa intende Ferretti per «Scienze Tradizionali»? Molto probabilmente: Alchi-mia, Ermetismo, ecc.

Sarebbe interessante analizzare anche quel “compendio” del Ferretti, prima che venga “ritoccato”…

6. So bene che i membri dell’O.E.T.

stanno compiendo varie opere benefiche (ad esempio la riapertura di chiese da tempo chiuse al culto) e che potrebbero compiere ancora del bene. È proprio per aiutarli che mi permetto di porgere loro questi modesti consigli:

- non contaminare la lodevole spiritua-lità cristiano-cavalleresca con testi, dottri-ne e linguaggio del “mondo” esoterico (in generale), dell’Alchimia, dell’Ermetismo e della magia (in particolare); ad esempio, evitare di usare il termine “esoterico” nel descrivere i contenuti della Parola di Dio e della Fede Cattolica;

- per la vita interiore, spirituale, intellet-tuale, nutrirsi degli scritti di Santi canoniz-zati e “combattenti” (es.: S. Bernardo, S.

Ignazio di Loyola, ecc.); non prendere

af-fatto come “punti di riferimento” quegli scrittori esoterici citati e, di fatto, valutati positivamente dal Ferretti (René Guénon, Julius Evola, Gastone Ventura);

- l’O.E.T. pubblichi articoli critici contro gli errori di Guénon, Evola, Ventura ed altri

“filosofi” della cultura esoterica “neo-tem-plare”;

- l’O.E.T. non attribuisca un’efficacia

“sovrumana” o quasi-sacramentale ai suoi riti iniziatici non ancora approvati dalla competente Autorità Ecclesiastica (Dioce-sana e/o Pontificia).

Ribadisco il mio augurio che i formatori e i maestri dell’O.E.T., nel loro linguaggio e nei loro insegnamenti scritti e orali (sia pubblici che “riservati”) abbandonino sin-ceramente e definitivamente qualsiasi le-game e/o parvenza di esoterismo.

In caso contrario, l’O.E.T. potrebbe di-ventare (se non lo è già) una sorta di “pro-pedeutica” (o “cavallo di Troia”) in favore dell’esoterismo e della Massoneria, una sorta di “catto-massoneria” che tenta l’al-chemica coincidentia oppositorum…» (2)

Cosa pensare dell’articolo di Padre Siano? Sodalitium apprezza le critiche ben fondate espresse dal sacerdote dei Francescani dell’Immacolata. Ha molti dubbi invece sui consigli cristiani dati per purificare l’Ordine (sic) dalle sco-rie dell’esoterismo: si otterrebbe solo un più efficace inganno e maschera-mento. Le piante non piantate dal Pa-dre Celeste vanno semplicemente sra-dicate: l’unica cosa da fare è non avere nulla a che vedere con questi massoni-anti-massoni. Quanto alle origini dei movimenti neo-templari, citate pure dall’O.E.T., segnaliamo due articoli tratti dal sito del CESNUR, mettendo naturalmente in guardia i nostri lettori da questa associazione ed dal suo fon-datore, Massimo Introvigne, al quale abbiamo dedicato numerosi lavori mai smentiti (3): https://cesnur.com/gli-ordi- ni-neo-templari/le-origini-del-neo-tem-plarismo/Le principali filiazioni OSMTJ e OSMTH | Le Religioni in Italia

Ricordiamo infine che sia Padre Sia-no, sia il CESNUR, segnalano come cat-tolico l’ordine neo-templare del Castello della Magione, riconosciuto dall’“autori-tà” diocesana, che infesta anch’esso gli ambienti del “rito straordinario”. Dicia-mo “infesta”, il che la dice lunga sulla nostra poca simpatia per i Templari di Poggibonsi, anche se certificati cattolici da Padre Siano, Massimo Introvigne, i già ‘vescovi’ di Siena Castellano e Boni-celli, il fu “Cardinale Patrono della Mili-zia del Tempio” Silvio Oddi (in odore di Massoneria: NOTIZIE DAL GRAND’O-RIENTE… Sodalitium n. 67), e numerosi altri prelati che hanno avuto a che fare con detti Templari. E questo lo diciamo non per la ridicola vanità dei suddetti Cavalieri (il fondatore – nel 1979 – di questi neo-Templari, si denomina umil-mente Maestro dei Poveri Cavalieri di Cri-sto, Duca della Milizia del Tempio, S.E.

dom. Marcello Alberto Cristofani della Ma-gione, Barone e Conte del Regno d’Italia, Conte della Magione, ecc. nonché ministro straordinario dell’Eucarestia e membro del Rotary Club di Siena Est) (4). I Cavalieri nascono da un gruppo Scout (!), che com-pare tra i “soci onorari” “decorati della Croce d’Onore della Milizia del Tempio”, mentre l’intero Rotary International Club di Siena Est figura tra i “soci ono-rari” insigniti della Decorazione “Pro Militia” o della “Rosa d’Argento”, assie-me ad un altro Gruppo Scout di Roma.

Le cose si fanno più inquietanti se si pensa che questi Templari hanno creato un “Fondazione Jacques de Molay per le Opere Templari e di Carità”. Inquietan-te perché Jacques de Molay è l’ultimo gran Maestro dei Templari (quelli veri) condannato al rogo per eresia, e venera-to dai Massoni, ma anche dai neo-Tem-plari di Poggibonsi, che nel loro calenda-rio liturgico (approvato dall’arcivescovo di Siena!!) prevede per il 18 marzo l’an-niversario del martirio del Gran Maestro del Tempio, Jacques de Molay, e di altri Di-gnitari e Cavalieri del Tempio e commemo-razione di tutti i defunti dell’antico Ordine

dell’attuale Milizia. Ma non è finita qui.

Oltre alla Fondazione de Molay, il Gran Maestro dirige anche una “Accademia di San Giovanni” per gli studi sui Templari, della quale (per tutto quello che riguar-da questa Milizia citiamo riguar-dal Liber An-nalis 1995, 1997-1998) fanno parte tra gli

“Accademici fondatori” lo storico uffi-ciale della Massoneria, Aldo Alessandro Mola, e il medievista Franco Cardini.

Allo storico Cardini, decorato dalla Mas-soneria proprio per i suoi studi sui Tem-plari, ho dedicato un articolo pubblicato su Sodalitium n. 67 intitolato “Notizie dal Grand’Oriente”.

Dopo sì venerabili personaggi, come scandalizzarsi se tra i “Membri aggre-gati” in quanto “Cappellani” troviamo anche un pastore Evangelico Unghere-se, tale Pal Szerdahelyi, appartenente al “Gran Priorato degli Ungheresi”?

“Rito Straordinario” “romano antico” e

“messa di Lutero” non hanno pari di-gnità nella prospettiva dei fedeli del Vaticano II?

Cavalieri non si sa, ecumenisti di sicuro (ma col pon-pon verde)

Concludiamo la galleria con “l’Ordi-ne di San Lazzaro di Gerusalemme”. In questo caso, i contatti con il mondo

“tradizionalista” sono più di uno. Da un lato, un noto sacerdote “non una cum”

francese, è diventato cappellano di un ramo di questo Ordine (come vedete non facciamo sconti a nessuno), non cu-rante del fatto che l’Ordine annoveri anche come cappellani dei pastori pro-testanti. Dall’altro, l’Ordine ha patroci-nato l’Università d’Estate del “Chava-gnes International College” (di cui par-liamo in un altro articolo di questo nu-mero di Sodalitium) alla quale ha par-tecipato (assistendo alla “messa” motu proprio e una cum celebrata dal cappel-lano inglese dell’Ordine) anche il diri-gente radiospadista Luca Fumagalli.

Soprattutto chi risiede in Piemonte, come i redattori di Sodalitium, conosce

fine della guerra. La Santa Sede mise in guardia da questi falsi ordini cavallere-schi con un comunicato pubblicato su L’Osservatore Romano del 15-16 aprile 1935 (e con altri documenti del 1947, 1952 e 1953) (5), ma questo non impedì a dei Vescovi greco-melkiti e a dei prin-cipi borbonici di accettare di essere protettori spirituali e temporali del se-dicente Ordine lazzarista (in francese questi tipi di Ordini sono chiamati “de fantaisie”). Arriviamo ai nostri tempi, in cui il pretendente orleanista al trono di Francia è protettore temporale di uno dei rami dell’Ordine, mentre dei cardinali o dei vescovi sono protettori spirituali del l’una o dell’altra delle ob-bedienze dissidenti tra loro (6). Affer-mano di essere uno dei più antichi Ordi-ni cristiaOrdi-ni di cavalleria, ma “oggi l’Or-dine di San Lazzaro è composto di mem-bri provenienti da diverse nazionalità, diversi retroterra, diverse religioni” e

“i membri dell’Ordine di San Lazzaro lavorano per l’unità dei cristiani. È il solo Ordine ecumenico nel mondo”

(http://www.orderofsaintlazarus.com/in-dex.php?lng=en).

Anche le altre “obbedienze” dell’Or-dine (ne esistono pare otto diversi gruppi) si dicono ecumeniche.

L’Ordine cavalleresco e ospitaliero di San Lazzaro, “ordine” di così nobili origini e dichiaratamente ecumenista, è stato così sponsor della Summer Confe-rence (22-26 luglio alias 30 luglio-3 ago-sto 2018) del Chavagnes College su “Eu-rope and Faith”, alla presenza del Gran priore della Gran Bretagna, Anthony Dickinson e del cappellano del College padre Mark Lawler, del medesimo “Or-dine”, (che ha parlato di Chesterton) e di padre Simon Henry, cappellano del Gran Magistero, che ha parlato del rela-tivismo. Il cappellano padre Lawer ave-va già tenuto una conferenza, sempre su Chesterton, alla Summer Conference del 1-5 agosto 2016. I simpatici sacerdo-ti dell’Ordine portano una sobria talare filettata di verde, con fascia verde ed l’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro,

or-dine dinastico di Casa Savoia, che a To-rino aveva (ha) il suo ospedale e la sua basilica. Papa Gregorio XIII, con bolla del 13 novembre 1572, riunì l’antico Or-dine gerosolimitano di San Lazzaro (che anticamente curava i lebbrosi) con quello sabaudo di San Maurizio, sotto la gran maestranza di Emanuele Filiberto di Savoia e dei suoi successori in perpe-tuo. Pare però che in Francia i Re ab-biamo unito l’Ordine di San Lazzaro ad un nuovo Ordine da loro fondato e che sarebbe esistito fino al 1830. Ma che le-game hanno gli attuali otto Ordini ca-vallereschi che si chiamano Ordine di San Lazzaro con quello antico? Pare nessuno. Gli attuali “Ordini di San Laz-zaro” discenderebbero tutti da un Ordi-ne “rinato” Ordi-nel 1910 a Parigi, inventato dall’ebreo Jean-Joseph Moser (nato nel 1878 e battezzato nel 1905). Un altro ebreo, che si faceva chiamare Comte Frédéric Guigné de Champvans, alias Marchese di Farémont, ma il cui vero nome era Fritz Hahn (nato a Vienna nel 1886 e battezzato nel 1904) “avvalorò”

con degli studi storici l’improbabile scendenza. In seguito, verso il 1920, di-venne gestore dell’“Ordine” (e delle sue decorazioni) un alsaziano rappre-sentante di vini, tal Charles Otzenber-ger (1881-1944), fucilato dai partigiani comunisti per collaborazionismo alla

Home page del sito dei cavalieri dell’ordine di s. Lazzaro

un pon-pon verde sulla berretta (facen-do concorrenza al pon-pon azzurro del-l’Istituto di Cristo Re di Griciliano, che bazzicò per un certo periodo tra i Tem-plari dalla Magione). Anche il fondato-re del Chavagnes International College, Ferdi McDermott, però, non scherza:

pur semplice laico è il Prevosto della Company of Saint Gregory (una confra-ternita di professori scapoli) nonché, con lo pseudonimo di Edwin James King è curatore del sito dedicato alla

“Musa lesbica”, Olive Custance, moglie dell’amante di Oscar Wilde, Lord ca-vallereschi (che praticavano i voti di po-vertà, castità ed obbedienza). Sono un po’ più diffidente verso tanti cavalieri appiedati dei nostri giorni. Da un punto di vista dottrinale, la “mania” cavalle-resca è spesso sintomo di un pensiero laicale di stampo più o meno ghibellino.

Da un punto di vista psicologico, è spes-so sintomo di romanticismo adolescen-ziale, oppure di ricerca vanitosa di no-biltà e decorazioni. Per molti, è una pe-ricolosa occasione di cadere negli in-ganni dell’esoterismo massonico o para-massonico. Per tanti ciarlatani, è lo strumento per dichiararsi “gran mae-stri” di qualche cosa e vivere alle spalle dell’altrui vanità. In questo viaggio at-traverso alcune realtà di questo mondo abbiamo incontrato esoteristi vari, falsi nobili, falsi tradizionalisti e veri ecume-nisti. E qualche pon-pon (verde). Qual-cuno mi dirà: ma non poteva, caro Pa-dre, occuparsi di cose serie? Appunto…

Note

1) Una precedente edizione del 2016 (strana-mente sostituita l’anno dopo da quella di Città ideale) porta il titolo (quasi identico): “Cavalle-ria, oggi. Una Via sempre aperta” edita da Fede e cultura (i cattolici ratzingeriani amici di Israele e

cultori dell’hassidismo il cui logo riprende quello dei Templari). L’opera dei “nostri” amici cavalie-ri (con contcavalie-ributi di Polia, Fra’ Rusconi, don Nito-glia e altri autori) ha una prefazione di padre To-gnetti, ed è pubblicata a cura di un certo Carlo Guglielmo. Se non si tratta di un caso di omoni-mia, Carlo Guglielmo è un esperto di macrobioti-ca, che pubblica per le edizioni Mediterranee.

2) Estratto dal suo articolo Alcune riflessioni sull’Ordo Equester Templi, Cavalieri Templari Cat-tolici d’Italia O.E.T.; testo completo qui:

https://apostatisidiventa.blogspot.com/2013/03/ri-flessioni.html)

3) Sodalitium n. 35 (1993) Massimo Introvigne e la Massoneria (sulla collaborazione di Introvigne e Cardini alla rivista massonica Ars Regia); n. 38 (1994) Introvigne: dalle Messe nere alla Gran Log-gia (suoi contatti coi satanisti e membro fondato-re del Gruppo di Tebe); n. 39 (1994) La “smenti-ta” di Massimo Introvigne (e mia risposta); n. 42 (1996) Tra esoterismo e devozione, ovvero: relazioni pericolose di alcuni devoti (il vice-Introvigne, Zoc-catelli, edita Charbonneau-Lassay); n. 43 (1996) Tra esoterismo e devozione. Le relazioni pericolose continuano ; n. 46 (1997) Alleanza…Massonica”; n.

50 (1999) “Costruiremo ancora cattedrali”: l’esoteri-smo cristiano da Giovanni Cantoni a Massimo In-trovigne (cf. pp. 22, 32-33 sulla cavalleria); n. 55 (2002) Massimo Introvigne e Roberto De Mattei.

Documenti.

4) I titoli del suddetto sono troppo lunghi per essere elencati tutti. I Cristofani, della Magione o non della Magione, non appaiono in alcun elenco della nobiltà italiana (come lo Spreti o il Libro d’Oro) fino verso gli anni ’80, quando appaiono tra le famiglie dalla nobiltà… non proprio perfet-tissima, diciamo.

5) Testo completo del documento del 1935 a questo indirizzo: http://www.iagiforum.info/view-topic.php?f=2&t=16095&start=60ove si troveran-no anche altri documenti sia antecedenti, sia suc-cessivi al Vaticano II.

Anche se non ne riconosciamo l’autorità, se-gnalo l’ultimo documento sul tema della Segrete-ria di Stato del 16 ottobre 2012: https://press.vati- can.va/content/salastampa/it/bollettino/pubbli-co/2012/10/16/0585/01330.html

Il ramo orleanista dell’Ordine di San Lazzaro (quelli che sono cappellani del Chavagnes Inter-national College) si sono sentiti in dovere di pre-cisare che il documento della segreteria di Stato non li concerne, in quanto loro non vendono de-corazioni, ma sono “un istituto cavalleresco aven-te per vocazione spirituale l’Unità dei cristiani”

sotto la protezione della Casa Reale di Francia!

(18 ottobre 2012).

6) Abbiamo tratto queste informazioni dalla rivi-sta spagnola Hidalguìa n. 3 (ottobre-dicembre 1953) che dedica alla questione due articoli, uno in fran-cese del Conte Enrique Carlos Zeininger de Borja e uno in spagnolo del Marchese de Villareal de Alava;

da Philippe Dupuy de Clinchamps, La chevalerie, Pa-ris, Presse Universitaire de France, 1961, 128 p., pp.

112 à 117; e da Chaffanjon Arnaud, Ordres & contre-ordres de chevalerie, Mercure de France, 1982. Cf.

https://fr.wikipedia.org /wiki/Ordre_militaire_et_ho-spitalier_de_Saint-Lazare

Le reazioni al libro “La

Nel documento N numero doppio (pagine 54-59)