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Oltre alle azioni promosse dalle amministrazioni locali e dal vasto ventaglio di operatori turistici locali, l’impegno della regione nella promozione e programmazione del turismo sostenibile si è ravvisato anche in alcune iniziative di cooperazione internazionale volte a creare sinergie nella gestione ambientale, nella fruizione sostenibile dei territori, nello sviluppo, innovazione e maggior accessibilità e mobilità, che hanno coinvolto altresì la gestione del turismo in un’ottica di salvaguardia ambientale. Si è deciso di presentare in questa sede i progetti più recenti e significativi in quanto portatori di risultati e cambiamenti nei paesi coinvolti.

3.3.1 “Archicharter – Sustainable tourism in protected areas”

“Archicharter” è stato un progetto della durata di un anno, tra il 2006 e il 2007, che ha coinvolto l’Italia e la Grecia nell’ambito del programma comunitario “Interreg IIIB Archimed”129 nel tentativo di raggiungere una maggior coesione tra i territori nella

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Programma di cooperazione transnazionale (2000 – 2006) tra Italia, Grecia, Cipro e Malta, finanziato dalla Commissione Europea e basato su tre priorità: strategie di sviluppo dei sistemi urbani; sistemi di trasporto e telecomunicazioni; gestione integrata e sostenibile delle risorse culturali e sviluppo sostenibile.

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gestione dei parchi naturali adottando la “Carta Europea del Turismo Sostenibile”130. Le sei aree protette destinatarie del progetto sono state:

 Parco delle Serre (Calabria);

 Parco dei Nebrodi (Sicilia);

 Parco del Matese (Campania);

 Parco Marino di Zante (Isole ionie);

 Il delta del Mesta nel Parco della Macedonia orientale e Tracia;

 Lago Plastiras nell’Amministrazione di Nevropolis (Tessaglia).

“Archicharter” ha dunque promosso l’applicazione della “Carta Europea del Turismo Sostenibile” da parte di questi partner. Il principio base della Carta è che le risorse ambientali e culturali di un territorio, che costituiscono il prodotto primario dello stesso e che in tal senso rappresentano la fonte di richiamo del turista, devono essere fatte oggetto di tutela e di gestione specifica, mirata al non depauperamento delle stesse, perseguendo gli obiettivi di sostenibilità. Per raggiungere questo risultato l’adozione della Carta richiede ai soggetti pubblici e privati che operano nelle aree protette di svolgere alcune azioni: unirsi in una rete di sinergie d’azioni, di competenze e d’intenti; analizzare la domanda e l’offerta turistica; condurre delle ricerche tanto locali quanto transnazionali, organizzare seminari e corsi di formazione. L’adesione al programma “Archicharter” ha previsto l’esecuzione di studi per comprendere quale sia l’attuale rapporto tra l’attività turistica e le altre attività economiche, per comprendere anche come queste influiscano sullo stato di salute dell’ambiente, e quali siano i margini di ampliamento dell'offerta turistica. È possibile affiancare la Carta con altri strumenti volontari per la sostenibilità quali ISO 14001/Emas, Ecolabel e i Forum locali di “Agenda 21”. In concreto, gli obiettivi sono la garanzia di un turismo di qualità e l’aumento delle certificazioni ambientali nel settore turistico.

Sebbene il Parco dei Nebrodi non abbia adottato la Carta131 alla fine dei lavori del programma “Archicharter”, la partecipazione a quest’ultimo ha aperto la strada a

130 La “Carta Europea del Turismo Sostenibile” (CETS) nasce dalle raccomandazioni espresse con l’ “Agenda 21”, ed

adottate nel “Summit della Terra” a Rio del 1992, conformandosi altresì ai princìpi contenuti nella “Carta Mondiale del Turismo Sostenibile” (Lanzarote 1995). È stata elaborata dalla federazione “EUROPARC”, organizzazione paneuropea costituita di enti e specialisti di oltre 35 paesi, e rappresenta un riferimento obbligatorio per ciò che concerne la politica di gestione del turismo nelle aree protette europee, in quanto incoraggia un turismo sostenibile ma allo stesso tempo attraente per il mercato. Per ulteriori informazioni si veda il sito web www.europarc.org.

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una migliore gestione del turismo sostenibile nell’area, realizzatasi a partire dall’istituzione della citata associazione “Strada dei Sapori dei Nebrodi”, che raccoglie operatori dei servizi, dell’ospitalità e della ristorazione, produttori e imprese artigiane, amministrazioni, enti e consorzi locali.

3.3.2 “MED – L’Europa nel Mediterraneo”

Si tratta di un programma transnazionale di cooperazione territoriale europea finanziato dall’Unione Europea, con decorrenza 2007-2013. Dieci nazioni dello spazio del Mediterraneo (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna, Regno Unito, Croazia) hanno potuto affrontare temi e sfide territoriali superando i confini nazionali, con un budget di più di 250 milioni di euro. Gli obiettivi principali: potenziare la competitività dell’area garantendo altresì la crescita e l’occupazione per le generazioni future; promuovere la coesione territoriale e la protezione ambientale, secondo la logica dello sviluppo sostenibile132. Quattro gli assi di priorità del programma: innovazione, protezione ambientale e sostenibilità, maggior accessibilità territoriale e mobilità, sviluppo integrato dello spazio del Mediterraneo.

All’interno del programma “MED” ed in particolare con riferimento al secondo asse, un progetto del 2008 ha visto la cooperazione tra i seguenti partner:

 Patto dell’Agro Spa (PAS);

 Communauté de Communes du Pays des Sorgues et des Monts de Vaucluse

(CCPSMV);

 Pays de Haute Provence (PHP);

 Association pour la Valorisation de l’Environnement de la Culture et du

Patrimoine (OCRE);

 Mancominitat de Municipis de l’Area Metropolitana de Barcelona (MMAMB);

 Parco Fluviale dell'Alcantara (PFA);

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Per un elenco completo e aggiornato dei Parchi italiani ed europei che hanno ottenuto la Carta, si consulti il sito web http://www.parks.it/federparchi/cets.html. Per ulteriori informazioni sulla Carta, consultare invece http://www.parks.it/federparchi/PDF/la_carta.pdf.

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 Région de Thessalie (RT).

Obiettivo specifico è stato porre al centro dell’attenzione degli attori dei territori fluviali, tanto pubblici quanto privati, la tematica dell’acqua nel suo ruolo culturale e identitario oltre che naturale, ed in particolare la sensibilizzazione su alcune problematiche: l’approvvigionamento e il consumo, la qualità dell’ambiente, il conflitto nell’uso tra le attività economiche e turistiche. Gli obiettivi specifici sono stati: lo sviluppo di uno strumento di gestione concertato tra i partner, la valutazione dell’impatto delle attività umane sui differenti ambienti in esame, l’innovazione negli utilizzi dell’energia rinnovabile nell’ambiente fluviale, la messa a sistema degli attori nell’elaborazione di politiche di sviluppo sostenibile delle aree fluviali, compresa l’attività turistica133

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Il programma di cooperazione “MED” continua oggi con la programmazione 2014-2020 “Interreg Mediterraneo”134. Tra i nuovi obiettivi e priorità di investimento: sostenere l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche; promuovere nuove strategie di mobilità urbana multimodale e sostenibile; rafforzare il turismo costiero e marittimo responsabile e sostenibile nell’area135

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3.3.3 “CUL.TUR.A.S. – Cultura e Turismo Attivo e Sostenibile”136

Nell’Ottobre 2008, presso la sede della Soprintendenza del Mare137

a Palermo, viene presentato il progetto “CUL.TUR.A.S. – Cultura e Turismo Attivo e Sostenibile” quale parte del “Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Tunisia, 2007- 2013”. Il progetto è stato molto ambizioso in quanto mirante a sviluppare nuovi metodi di valorizzazione turistica del patrimonio archeologico tramite la realizzazione di percorsi subacquei ed il potenziamento del cicloturismo, il tutto secondo la logica dello sviluppo sostenibile. È stato finanziato dall’Unione Europea, ed ha coinvolto le

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Il budget destinato al Parco Fluviale dell’Alcantara per la realizzazione del progetto è stato di 174.422 €. Per approfondimenti si veda http://www.parcoalcantara.it/pagina.php?id=178.

134 Le nazioni partecipanti sono le medesime della programmazione 2007-2013, ad esclusione stavolta della Grecia. 135 Fonte: http://interreg-med.eu.

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Nonostante tale progetto non riguardi nello specifico il comprensorio catanese, si è comunque deciso di esporlo in questa sede in quanto esempio virtuoso di ciò che è possibile realizzare nel turismo sostenibile siciliano, anche grazie alla cooperazione transnazionale.

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massime istituzioni delle due nazioni operanti nei beni culturali e nel turismo138. Le aree interessate dall’iniziativa sono state Marsala, Pantelleria e San Vito Lo Capo per la Sicilia, mentre Tabarka, Kerkouane e Bizerte per la Tunisia.

Le azioni intraprese hanno interessato due differenti livelli: da un lato una maggior collaborazione transfrontaliera, dall’altro la specializzazione dell’offerta turistica locale. I due segmenti del mercato turistico designati, il turismo subacqueo ed il cicloturismo, rappresentano sì delle nicchie di mercato, ma in forte crescita, dal momento che esse vantano un numero sempre crescente di praticanti. Si è puntato al potenziamento della conoscenza e fruizione del patrimonio culturale delle aree designate nelle due nazioni tramite la creazione degli itinerari ma anche attraverso campagne informative nelle scuole, coinvolgimento delle imprese, indagini di

marketing, incontri e seminari, creazione di reti di operatori.

Testimone della continuità nell’impegno sulla scia del progetto di cooperazione transnazionale tra le due nazioni è l’evento, presentato nel 18 Maggio scorso a Trapani, dal titolo “Bike’n’Dive Educational Tour”, col quale sono stati presentati nuovi itinerari di archeologia subacquea e di cicloturismo su entrambi i territori, tra relitti di anfore e navi grazie a dive spot mappati, e in bici tra borghi medievali, tonnare, saline, con chilometri di piste tabellate139. Tale modello di sviluppo, molto interessante e vincente, potrebbe essere emulato da altri comprensori isolani, compreso il versante orientale dunque anche per quanto riguarda il catanese, dal momento che quest’ultimo in particolare ben si presta ad un simile turismo (considerando l’offerta già esistente sia per ciò che concerne i percorsi subacquei tanto quanto il cicloturismo, ed entrambi possiedono ancora ampi margini di potenziamento e di sviluppo).

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Il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha operato in partenariato con il Dipartimento Regionale del Turismo, la Provincia Regionale di Trapani, l’Ufficio Nazionale del Turismo tunisino e l’Istituto Nazionale del Patrimonio tunisino. Il progetto ha avuto una durata di 24 mesi, con un finanziamento di circa 1.366.000 € (fonte: www.regione.sicilia.it).

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