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CAPITOLO IV Proposte per ulteriori svilupp

4.1.2 Potenziare il comparto

La competitività e l’attrattività del comprensorio catanese, come evidenziato in questo lavoro di tesi, sono date da una pluralità di elementi: il ricco patrimonio naturale, storico-architettonico, archeologico e culturale tutto, comprese le risorse immateriali quali le risorse enogastronomiche e le tradizioni e produzioni tipiche; la dimensione economica con le attività produttive; la dimensione sociale intendendo anche il valore del “capitale umano” per livello di scolarizzazione; infine, la possibilità di usufruire di fondi pubblici rilevanti. Il comprensorio in esame, così diversificato coi suoi centri urbani, territori rurali nell’entroterra e località marine è caratterizzato da un grande numero e varietà di risorse, che spingono lo sviluppo territoriale verso molteplici direzioni, e che costituiscono un grosso potenziale ancora sotto-utilizzato se non, a tratti, inespresso.

Le esperienze di successo sinora realizzate sono un segnale di come un turismo di qualità sia possibile: a fondamento e supporto della nascita di tali iniziative è soprattutto, a parere di chi scrive, la presenza di un’imprenditorialità diffusa nei centri urbani di piccole e medie dimensioni, spesso di origine operaia o artigianale ma dalla buona apertura culturale, che si rende di buon grado disponibile alla cooperazione con gli altri attori presenti sul territorio, in un processo di scambio di conoscenze. Le istituzioni locali si fanno promotrici di queste nuove linee di sviluppo, programmando un uso coerente delle risorse e favorendo la compartecipazione degli attori locali seconda una logica d’azione bottom-up, che parte dal basso, e che ha origine nei reali bisogni e necessità del territorio.

Ciò che manca è un potenziamento nei servizi e nelle infrastrutture, soprattutto dei trasporti, che creino le condizioni per uno sviluppo più omogeneo ed equilibrato nel territorio, rendendo più facilmente accessibili le zone dell’entroterra e migliorando i collegamenti tra i centri principali, accrescendo in tal modo la produttività di tutti i settori economici. È compito tanto delle istituzioni locali quanto dei privati unirsi quanto più possibile per favorire l’innovazione del comparto e l’integrazione, per ridurre i conflitti derivanti da interessi divergenti, ed in particolare è importante potenziare l’impegno del “Coordinamento Agende 21 Locali Sicilia”, che interagisce con l’Associazione nazionale tenendo conto degli indirizzi di gestione da quest’ultima

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elaborati143. Infine, le migliorie da apportare riguardano altresì la creazione di una forza lavoro qualificata tramite percorsi di formazione specialistici non solo universitari, che prevedano, oltre alle classiche lezioni frontali, un fitto programma di incontri, testimonianze, seminari anche in loco, in modo tale da fornire concreti strumenti di valutazione dello stato dell’arte dell’organizzazione turistica.

L’organizzazione e la valorizzazione delle risorse è chiamata a rendere conto di due differenti necessità: da un lato, puntare sulle specificità locali e sulle vocazioni territoriali, comunicandole efficacemente; dall’altro, creare competitività in modo tale da competere a livello mondiale e posizionarsi efficacemente sui mercati internazionali. Il turismo nel territorio è sempre più visto come presupposto ma anche quale conseguenza della riqualificazione di aree urbane e rurali e delle risorse in esse contenute, in un circolo virtuoso, e in questo senso la chiave per la creazione di una crescita turistica sostenibile è, inevitabilmente, la realizzazione di una rete di competenze e risorse endogene, altamente specializzata e che integri servizi e prodotti, che si faccia promotrice di una destinazione turistica percepita e promossa come unitaria, dotata di singolarità. Questo modus operandi, che è già in atto, e del quale sono esempi la gestione del turismo adottata dal G.A.L. Natiblei nella regione dei monti Iblei, afferente ai territori catanese, siracusano e ragusano superando i confini territoriali, o ancora uno strumento quale il “Treno dei Vini dell’Etna”, dal momento che anch’esso abbraccia territori dai caratteri profondamente differenti l’uno dall’altro, deve essere portato avanti, ed è possibile spingerlo sino ad abbracciare l’intero comprensorio quale destinazione unica.

La sostenibilità turistica rappresenta il requisito necessario di conservazione delle risorse e di creazione di competitività. È necessario agire in modo tale che le risorse del territorio, ma anche il suo ambiente naturale ed antropico non vengano danneggiati dall’attività turistica, rendendosi fruibili nel lungo periodo. Le tre dimensioni della sostenibilità (naturale, economica e culturale) devono essere tenute debitamente in conto durante il processo di pianificazione del turismo, mettendo

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Il Coordinamento regionale siciliano è stato approvato nel 2007 dall’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente. Si tratta di un network tra comuni, ex province ed Enti Parco, nato allo scopo di facilitare l’applicazione dei princìpi dello sviluppo sostenibile. La rete ha quale obiettivo lo scambio di buone pratiche e strategie condivise tra attori locali, tali da perseguire la sostenibilità a livello locale. Ad oggi l’impegno del Coordinamento si è concretizzato in alcuni territori comunali quali Solarino, Noto (entrambe nel siracusano), Comiso (ragusana) per citarne alcune, ma lo stesso non può dirsi né per quanto riguarda il capoluogo catanese né per il resto del territorio.

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insieme gli interessi di tutti gli attori a partire dagli obiettivi di sostenibilità turistica indicati dall’UNWTO (UNEP-UNWTO, 2005): efficienza economica, qualità dell’ambiente, prosperità locale e benessere sociale, diversità biologica, un uso efficiente delle risorse, qualità dell’occupazione, soddisfazione dei visitatori. L’obiettivo è la riduzione degli impatti che l’attività turistica esercita sulla destinazione, che si rende protagonista di un turismo “sano”, basato sul suo volto più autentico, che valorizzi e rispetti le risorse e la loro autenticità e che generi ricadute economiche positive a beneficio delle comunità locali.

Per concludere, i punti di forza illustrati possono essere sintetizzati come segue:

 ricchezza e varietà di risorse culturali e naturali;

 concentrazione territoriale delle stesse;

 qualità delle risorse umane, intendendo in tal senso sia un buon livello di scolarizzazione, sia la disponibilità alla cooperazione;

 possibilità di destagionalizzare l’offerta anche grazie ai numerosi eventi

folcloristici, festival, fiere, eventi religiosi e culturali che si svolgono tutto l’anno;

 presenza di imprese artigiane con prodotti tipici di qualità, anche certificati;

 presenza di edifici rurali, vecchie linee ferroviarie e sentieri recuperabili e valorizzabili tramite attività economiche sostenibili;

positività del trend dei flussi turistici.

Per ciò che concerne i punti di debolezza invece, si tratta di:

 forti carenze nelle infrastrutture dei trasporti, che rendono difficoltosa

l’accessibilità tanto esterna quanto interna delle varie località e risorse del territorio;

 poca coerenza nella pianificazione urbana e territoriale, spesso inadeguata alle esigenze di valorizzazione;

 poca sinergia d’intenti tra pubblico e privato;

 ancora poco adottata è la logica d’integrazione tra centri minori, che da soli difficilmente raggiungono la competitività desiderata.

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