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La competitività e l’attrattività turistica di una città dipendono non solo dalle sue risorse e da come esse vengano gestite, ma anche dalla qualità del suo ambiente urbano. È oggi necessario elaborare un nuovo paradigma di sviluppo locale, con particolare attenzione alla componente turistica, che renda possibile un modo di vivere la città che

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preservi la qualità del suo territorio, conseguendo un maggior senso di appartenenza ed una maggior integrazione della comunità locale. Essendo il turismo strettamente connesso con la qualità del territorio, del suo ambiente e delle sue risorse, è oggi auspicabile che esso si indirizzi alla scoperta e dunque valorizzazione e protezione delle vocazioni ed eccellenze territoriali, incrementando altresì le sinergie d’azione tra gli attori del comparto e la comunità locale: un turismo inteso in tal senso promuove uno sviluppo endogeno del territorio, in una logica di sostenibilità (Calzati, de Salvo, 2012). Inoltre, oggi il turista sempre più spesso richiede un prodotto personalizzato, complesso, magari non a compartimenti stagni e preconfezionati ma piuttosto che sia plasmabile sulle proprie preferenze e necessità. Si tratta di un modo di intendere il turismo che si fa sempre più preponderante: un turismo esperienziale, col quale il turista prende parte a un’esperienza di viaggio e soggiorno quanto più possibile a contatto con il volto più autentico del luogo di visita, a stretto contatto con la realtà sociale fatta di saperi,

artigianato e produzioni tipiche (Garibaldi, 2012). Il turismo esperienziale viene così a

connotarsi come un momento di viaggio attraverso il quale il turista sperimenta i momenti di vita quotidiana della destinazione, diventando protagonista della vita in città in compagnia della sua comunità, scoprendone abitudini e peculiarità autentiche, vivendo un’esperienza unica e personale. Si tratta di un turismo dai bassi impatti negativi, sostenibile in quanto promotore della vitalità della destinazione.

Un virtuoso esempio di messa in atto di tale logica è Sicilying108, che già in

home page sottolinea la sua vocazione con la frase “Trova la tua esperienza in Sicilia”.

Si tratta di un marketplace, ovvero un sito web B2C109 dedicato alla compravendita di servizi, che mette in contatto le aziende venditrici con il potenziale acquirente, consentendogli di acquistare esperienze in tutte le città siciliane. Nel portale vengono proposte numerose esperienze e attività, dai corsi di cucina alle visite ad aziende del territorio, dai tour del Val di Noto a bordo di Fiat 500 allo street food e a innumerevoli attività sportive (escursioni in bici, nordic walking, free climbing, sport d’acqua, voli in mongolfiera e tanto altro). Anche la domanda di turismo culturale trova qui numerose opportunità, grazie ai tour letterari e storico-artistici, o alla scoperta dei borghi medievali, dei parchi archeologici, o delle tipicità enogastronomiche tramite visite, ad

108 Sito web www.sicilying.com.

109 B2C, business to consumer, ovvero un modello di commercio con il quale le aziende propongono i propri prodotti

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esempio, ai caseifici e alle aziende vinicole. La partecipazione della comunità locale è altresì un elemento ben evidenziato, con la presenza di local guides, guide locali, che vengono così valutate per la professionalità dimostrata ma anche per la creatività.

Un’altra importante opportunità per scoprire le risorse culturali delle città in una prospettiva sostenibile è il trekking urbano. Si tratta di un modello di turismo sostenibile che permette di scoprire anche i luoghi meno noti e meno battuti delle città d’arte, coniugando attività sportiva e turismo culturale. La prima iniziativa in tal senso fu da parte del comune di Siena, nello specifico del suo Assessorato alla Cultura e al Turismo, che nel 2002 inaugurò la proposta di una serie di percorsi trekking nel centro città che permisero di visitare luoghi spesso chiusi al pubblico oppure scarsamente interessati dai flussi turistici. Un turismo “vagabonding”, che permette alla città di decongestionare le zone più battute, che preserva la qualità della vita e dell’ambiente urbano, un turismo sostenibile ed esperienziale. Da iniziativa locale, il trekking urbano divenne progetto nazionale con l’istituzione della “Giornata nazionale del trekking urbano” (che si svolge il 31 Ottobre) in numerose città italiane110, compresa Catania.

Ad organizzare gli itinerari catanesi sono il comune cittadino in sinergia con l’associazione naturalistica e culturale “Etna ‘ngeniousa”111

. Ogni anno il comune di Siena sceglie un tema (ricordare la storia, personaggi illustri del passato, tipicità e tradizioni nazionali) da sviluppare poi singolarmente a livello locale. Nel 2015, anno dell’Expo, il tema prescelto è stato “Trekking Urbano: alla scoperta dei percorsi e dei gusti. Cibo per l’anima, cibo per il corpo”, che il capoluogo catanese ha fatto suo elaborando un percorso dedicato a Vincenzo Bellini e intitolato “Il gusto della musica” (fig. 26), attraverso i luoghi della città che ne conservano la testimonianza e accompagnando il tutto con la degustazione di prodotti tipici. All’edizione 2015, oltre Catania, hanno partecipato solo altre due città siciliane, Palermo e Ragusa, ma si auspica che sempre più comuni aderiscano all’iniziativa essendo questo un esempio virtuoso, e tra l’altro molto sentito e partecipato, di come coniugare l’attività turistica ad un’attività a basso impatto ambientale, riscoprendo e valorizzando la città e le sue risorse (Cicerchia, 2009).

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Il numero dei comuni italiani partecipanti all’iniziativa è in crescita: 37 nel 2014, 50 nell’edizione 2015. Si veda il sito web www.trekkingurbano.info.

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Figura 26. Locandina dell’itinerario di trekking urbano promosso a Catania nel 2015. (Fonte: www.cataniagiovani.wordpress.com)

Quello del cicloturismo è un settore con ancora ampi margini di crescita tanto nel comprensorio in esame quanto nell’isola tutta. Le piste ciclabili nel territorio sono esigue, nonostante la domanda di questo tipo di turismo sia sempre crescente. Un esempio di risposta a tale domanda è la creazione della citata zona a traffico limitato nel capoluogo catanese in occasione dell’evento “Lungomare Liberato”, il quale si svolge almeno una domenica al mese durante tutto l’anno e che comporta la chiusura al traffico della litoranea, in tre diverse fasce orarie, nel tratto tra piazza Europa e piazza Mancini Battaglia, che in tal modo può essere fruito liberamente da parte di ciclisti e pedoni. Recentemente l’iniziativa ha ispirato l’amministrazione comunale di Aci Castello, la quale ha partecipato all’edizione del Lungomare Liberato della domenica 22 Maggio del corrente anno 2016 con la sua “Scogliera in festa”, con l’intento di promuovere la mobilità sostenibile. La zona della litoranea interdetta al traffico ha inizio a circa un chilometro e mezzo da piazza Mancini Battaglia e si conclude alla fine di via Giacinta Pezzana in concomitanza con la piazza Castello, dopo un percorso di poco più di tre

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chilometri. In questo modo il litorale catanese viene collegato con la Riviera dei Ciclopi, creando un’occasione di una più profonda fruizione del territorio, libero dal consueto traffico automobilistico.

Tutte le attività di turismo esperienziale esposte rappresentano modelli vincenti di turismo attento alle caratteristiche del territorio, economiche, ambientali e sociali, e in quanto tali si auspica che vengano fatte proprie anche dai centri minori, possibilmente in sinergia con le grandi città del comprensorio, in una logica di sviluppo integrato.