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Oltre ai numerosi percorsi proposti dal ricco ventaglio di associazioni, amministrazioni locali e operatori economici del comparto turistico, accompagnati da degustazioni di prodotti tipici e visite ad aziende locali, vale la pena in questa sede citare alcuni itinerari caratterizzati dal fatto che in essi il protagonista non è un territorio singolo quale può essere un ambito comunale. Qui i confini territoriali, difatti, sfumano e lasciano il posto a una destinazione turistica unica, allargata, nella quale più risorse culturali e naturalistiche vengono legate tra loro da un unico filo conduttore (come accade per il citato “Treno dei Vini dell’Etna”112, il cui percorso tocca territori dalla morfologia e dalla storia molto diverse tra loro), promuovendo la mobilità dolce, sostenibile.

La prima aggregazione siciliana nel settore dell’agrumicoltura è stata il Distretto Agrumi di Sicilia, nato nel 2011, il quale conta 138 imprese della filiera, singole o associate in consorzi di tutela dei numerosi prodotti IGP e DOP113, amministrazioni locali ed enti di ricerca. L’associazione culturale “Gusto di Campagna”, sottoscrittrice del Patto di sviluppo del Distretto (approvato dalla Regione), operando in sinergia con quest’ultimo ha curato la realizzazione del percorso “Le Vie della Zagara”, educational

tour nel territorio isolano114, inizialmente creato allo scopo di promuovere le produzioni agrumicole siciliane alla stampa estera, e che ha visto la partecipazione attiva dei

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Proposto dalla FCE e realizzato in sinergia con l’associazione Strada del Vino dell’Etna e il G.A.L. Terre dell’Etna e dell’Alcantara.

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Si tratta di un’area di circa 21.000 ettari. In Sicilia, l’arancia e il limone rappresentano rispettivamente il 65,5% e l’89,5% della superficie investita a livello nazionale. (Fonte: dati ISTAT 2014 www.istat.it/it/files/2014/11/C13.pdf)

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consorzi di tutela di tutte le produzioni DOP e IGP (Arancia di Ribera, Arancia Rossa di Sicilia, Limone di Siracusa e Limone di Messina Interdonato) e del Mandarino Tardivo di Ciaculli (presidio Slow Food). Oltre a questi soggetti, hanno aderito all’iniziativa anche molte imprese private. Il tour è stato realizzato nei giorni 14-17 Aprile 2015, alla presenza di una delegazione di giornalisti stranieri provenienti da Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Austria, Russia e Giappone, esperti dei settori agrituristico e gastronomico. “Le Vie della Zagara” nasce con l’obiettivo di valorizzare le produzioni e i loro territori in una logica di integrazione, superando il concetto di domanda e offerta turistica limitate all’ambito di competizione economica, ma bensì integrando le risorse del territorio. Dopo l’inaugurazione l’itinerario è entrato a far parte dei tour regolarmente proposti dall’associazione “Gusto di Campagna”, la quale opera quale

trait d’union tra il territorio, rappresentato dal Distretto, dalle amministrazioni locali,

dai singoli produttori, ed il turista di nicchia, anche straniero, che sceglie questo genere di esperienza e si rivolge agli operatori del turismo per una vacanza personalizzata, che viene poi organizzata con il sostegno dell’associazione culturale.

Figura 27. Banner pubblicitario de “Le Vie della Zagara” all’interno del sito web del Distretto Agrumi di Sicilia. (Fonte: www.distrettoagrumidisicilia.it)

Un evento importante per lo sviluppo dell’entroterra catanese, del paternese in particolare, è stato quello avvenuto il 17 Gennaio 2016 a Paternò, dal titolo “Terra, cibo, salute. Luoghi, idee e percorsi sostenibili nella Valle del Simeto”115. L’iniziativa, molto

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partecipata, ha visto la presenza di numerosi soggetti: il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania, le associazioni attive sul territorio, primo fra tutti il GAS116 Simeto, le organizzazioni no profit locali tra cui ViviSimeto, alcuni esponenti delle Fattorie Sociali di Sicilia, le amministrazioni locali, gli operatori del turismo e i cittadini. Si è trattato di una giornata di approfondimenti e tavole rotonde con le quali si è discusso di pianificazione urbana e turistica dell’area della Valle del Simeto (soprattutto per ciò che concerne la zona del paternese), di tutela del territorio, e del recupero della vecchia “Ferrovia delle Arance”.

Tema centrale è stato proprio quest’ultimo: si tratta di un’infrastruttura che si snoda tra Motta Sant’Anastasia e Regalbuto, ramo della linea Catania-Palermo, che giunge sino alle rive del lago di Pozzillo e che in passato svolse un’importante funzione per il commercio tra l’entroterra e i maggiori centri cittadini dell’isola, contribuendo alla ricchezza del territorio. Il percorso della ferrovia oggi tocca molti dei comuni aderenti al Patto di Fiume Simeto117, dunque risulta strategica per ciò che concerne lo sviluppo dell’area, ivi compresi l’economia e il turismo sostenibile. La ferrovia è abbandonata dal 2007, e dopo circa un decennio la comunità ha mostrato interesse per il recupero dell’infrastruttura, riconoscendone le potenzialità.

Il “Patto di Fiume Simeto” è uno strumento di governo del territorio compartecipato tra istituzioni e cittadini e coordinato nel Presidio Partecipativo (istituito in forma di associazione di volontariato). Quest’ultimo ha posto in essere una collaborazione con le associazioni locali, creando il progetto “Stazioni Unite del Simeto”, sul tema del recupero della ferrovia. Le stazioni sono dislocate in punti distanti dalla direttrice dei centri abitati, e questo fattore ha contribuito al loro degrado, ma nonostante ciò quella di Paternò si trova in prossimità del centro storico della cittadina e di numerosi punti d’interesse: l’area geologico-naturalistica delle Salinelle, la via dei mulini, i resti del ponte romano sul fiume Simeto, l’oasi avifaunistica di Ponte Barca tra

Il “Patto di Fiume Simeto”, di natura contrattuale e sottoscritto dai comuni ed associazioni della valle del fiume Simeto, identifica le azioni concrete e le responsabilità per lo sviluppo del territorio secondo il principio della sostenibilità. Si veda il sito web www.valledelsimeto.it. Le Fattorie Sociali sono importanti realtà nelle quali vengono svolte varie attività di inclusione sociale, compreso il recupero e gestione delle terre confiscate alle mafie. Al 2014, la rete siciliana di tali strutture includeva 70 soggetti (fonte: Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020).

116 I GAS, Gruppi di Acquisto Solidale, rientrano tra le forme alternative di consumo con le quali viene organizzata la

vendita dei prodotti delle aziende agricole. Si ispirano ai princìpi di equità, solidarietà e sostenibilità applicati ad un approccio critico al consumo. Nel 2013 in Sicilia si contavano 48 GAS (per un totale di 974 in tutto il territorio nazionale) (fonte: Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020).

117 Si tratta dei comuni di Motta Sant’Anastasia, Paternò, Belpasso, Ragalna, Santa Maria di Licodia, Adrano,

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tutti. Per tali motivi, il Presidio Partecipativo e il comune si sono attivati ed hanno ottenuto, da parte della società Rete Ferroviaria Italiana, il comodato d’uso gratuito dell’ex stazione di San Marco. Nell’attesa di riconvertire l’intero tratto ferroviario a

greenway118, l’ex stazione è divenuta un laboratorio culturale dinamico, sede di eventi ed iniziative regolarmente organizzati dal Presidio Partecipativo, dall’amministrazione comunale di Paternò e dalle associazioni locali, e promossi a livello nazionale dal “Coordinamento Mobilità Dolce” (Co.Mo.Do.). L’obiettivo è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema del recupero dei luoghi storici quale strumento utile al rilancio della promozione della cultura locale, delle attività economiche dei prodotti a filiera corta, e dello sviluppo del turismo sostenibile.

Un ulteriore e valido esempio di turismo lento ed enogastronomico è quello che è stato realizzato in occasione del “ChocoModica 2015”119, festa del cioccolato tipico prodotto a Modica e con denominazione IGP, che si tiene ogni anno in città nel mese di Dicembre. Grazie all’accordo tra Trenitalia, la Fondazione Ferrovie dello Stato e i comuni di Catania e Modica, un treno storico di inizio Novecento ribattezzato “ChocoModica Express” ha trasportato circa 250 passeggeri nelle giornate del 5 e 6 Dicembre scorsi attraverso un percorso che da Catania e attraverso alcune delle località più suggestive della Sicilia sud-orientale (incluse Siracusa e Noto) è giunto sino alla città modicana, con una forma di turismo lento ed esperienziale. Da quella prima occasione, si è espresso il desiderio di replicare la disponibilità della corsa ogni quarta domenica del mese, in coincidenza col mercato dell’antiquariato modicano, favorendo e promuovendo ulteriormente l’utilizzo del mezzo per una forma di turismo meno impattante sul territorio, ma ad oggi questa prospettiva non è stata ancora realizzata.

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Una greenway è un percorso chiuso al traffico a motore, che solitamente nasce dal recupero di strutture preesistenti quali linee ferroviarie dismesse, creata allo scopo di rivalutare il territorio, promuoverne lo sviluppo ed ottenere un tipo di turismo lento e sostenibile, valorizzando risorse culturali e naturali altrimenti difficilmente valorizzabili. Le caratteristiche che deve possedere una greenway sono state codificate a livello mondiale nella Dichiarazione di Lille (2000): sicurezza, accessibilità e multiutenza (pedoni, escursionisti a cavallo, ciclisti ma anche utenti con mobilità ridotta), mobilità dolce dunque anche pendenze moderate, recupero di infrastrutture esistenti e soprattutto integrazione con l’ambiente naturale per una fruizione sostenibile del territorio. Per ciò che concerne la “Ferrovia delle Arance”, numerose ricerche e studi di fattibilità condotti negli ultimi anni da diversi soggetti illustrano la reale possibilità di convertire la tratta in greenway.

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La città di Modica (afferente al Libero Consorzio Comunale di Ragusa) è nota, oltre che per il suo barocco, per il tipico cioccolato, denominazione IGP. A partire dall’anno 2005 la città ha ospitato numerosi eventi nazionali dedicati alla produzione di cioccolato, mentre a partire dal 2009 grazie alla collaborazione con la Fine Chocolate Organization, con il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica e con il contributo della Regione e della Camera di Commercio ragusana, la città ha organizzato l’evento “Chocobarocco”, in seguito denominato “ChocoModica”.

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