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La matrice di sostenibilità nell’attività turistica, in base a quanto esposto sinora, la si identifica in un atteggiamento di rispetto e valorizzazione dell’ambiente territoriale tutto, in tutti e tre i suoi aspetti citati, ambientale, economico e sociale. Il turista oggi è, sempre più spesso, responsabile: con tale accezione si intende indicare un turista che si informa, conosce approfonditamente il contesto nel quale si reca, ma non solo per ciò che concerne i suoi tratti storico-architettonici, ma anche con riferimento ai caratteri sociali e culturali, privilegiando il contatto con la comunità locale, preferendo costruire da sé la propria esperienza di viaggio selezionando sul web più esperienze da svolgere

in loco piuttosto che accettare a scatola chiusa un pacchetto tutto compreso. Si tratta di

un turista attento e sensibile alle tematiche attuali che interessano il territorio di visita, un turista che trae godimento dalla sua esperienza di viaggio e soggiorno nella misura in cui non esercita pressioni sull’ambiente, ma piuttosto lo contempla rispettandolo o addirittura facendosi promotore di atteggiamenti tendenti alla sua valorizzazione (Tinacci Mossello, 2008).

Concentrando l’attenzione sull’ambiente sociale in particolare, è in quest’ambito che è possibile sottolineare alcuni atteggiamenti specifici di questo tipo di turista, che si fa protagonista di: un turismo etico, che prende atto delle violazioni dei diritti umani perpetrate nel luogo di visita, avendo altresì il coraggio di denunciarle e combatterle in prima persona; un turismo del volontariato, operato da chi decide di dedicare il proprio tempo di vacanza allo svolgimento di un’attività organizzata di volontariato, in aiuto a comunità e territori che si trovino in condizioni di necessità; un turismo responsabile, col quale scegliere di rispettare la dignità della comunità locale e dei suoi lavoratori. Una forma ancora più impegnata di tale tipo di turismo è quello politico. In questo caso l’individuo si fa partecipe delle cause politiche della comunità che visita, aiutandola a rivendicare il proprio territorio, in uno spirito di solidarietà (Borghi, Celata, 2009). Azioni di tal tipo vengono promosse, nei territori rurali del comprensorio in esame, da parte di numerose associazioni e cooperative, ma anche agenzie di viaggio specializzate. In questa sede si vuole porre l’attenzione su tre realtà in particolare.

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“Sicilia Vostra”120

, con sede a Trappeto (Città Metropolitana di Palermo) opera in tutta l’isola. Si tratta di un’associazione di cooperative agricole, sociali e comunità di recupero, impegnata nel reinserimento sociale e lavorativo di soggetti disagiati quali ad esempio tossicodipendenti o alcolisti ma anche rifugiati politici, coinvolgendoli altresì nei settori specifici della produzione di prodotti certificati e nella promozione del turismo sostenibile in tutta l’isola, anche nei beni e territori confiscati alle mafie gestiti dall’associazione. Assiste inoltre coloro i quali vogliano fondare un’azienda cooperativa, attraverso corsi specifici. Secondo l’associazione:

“Proporre turismo responsabile significa presentare tutte le bellezze di una terra […] ma anche angoli di rinascita sociale ed economica, laddove antichi problemi sono in via di soluzione proprio grazie a scelte di rispetto ecologico nel coltivare e nel costruire, laddove il volontariato si unisce ad istituzioni sane e produce risultati nella qualità di vita di una comunità, […] a caccia di un fatturato legittimo, lontano dalle collusioni mafiose […]. È così che costruiamo i nostri programmi di turismo responsabile: chi viene in visita deve parlare alla pari con persone e realtà dalla testa alta, che facciano venir voglia di accendere collaborazioni e magari di progettare insieme […]. Solo così chi viene scorderà quel turismo dalle prerogative un po’ colonialiste e assistenziali che vedono nella Sicilia una perenne terra di “missione” e abbraccerà invece una visione nuova, capace di scorgere in quest’isola un laboratorio culturale unico in Italia: qui, dove l’abuso e la violenza talvolta bestiale e talvolta sottile dei “poteri” sono stati così estremi […] qui chi vuole scrivere righe nuove ha rivolto a se stesso domande […] venite e parliamone insieme, scambiamoci le esperienze.”

Coniugando attività sociale di recupero e turismo, l’associazione promuove un atteggiamento critico da parte del turista, spingendolo a visitare luoghi in un’ottica non di spettatore acritico, bensì favorendone in prima persona la valorizzazione.

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“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” nasce nel 1995 con l'intento di sollecitare la società nella lotta alle mafie, promuovendo la cultura della legalità e la giustizia121. Oggi l’organizzazione conta oltre 1.600 tra associazioni, gruppi, e varie realtà impegnate nel territorio, che tra le azioni concrete vantano l’uso sociale dei beni confiscati122, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro, l’impegno in attività antiusura. “Libera” si occupa anche di turismo responsabile con il progetto “Libera il g(i)usto di viaggiare”123

(fig. 28). L’obiettivo è un’ulteriore possibilità di valorizzazione dei beni confiscati attraverso la gestione degli stessi da parte delle cooperative sociali che fanno parte del progetto, dislocate su tutto il territorio. Il titolare

dell’organizzazione tecnica delle offerte proposte è “Egocentro”124

. Coerentemente con i princìpi ed obiettivi di “Libera”, i partner scelti dal tour operator, ovvero le realtà che hanno in gestione i beni, operano tutti secondo il criterio della legalità, e mettono in atto un’economia solidale, incentivando lo sviluppo sostenibile delle comunità ospitanti, le quali diventano in tal modo le protagoniste dell’offerta turistica.

Figura 28. Logo di “Libera il g(i)usto di viaggiare”. (Fonte: http://ilgiustodiviaggiare.it)

L’attività turistica offerta è dunque di tipo esperienziale e responsabile. Il viaggiatore ha la possibilità di conoscere i meccanismi e le azioni attraverso le quali la comunità si riappropria di spazi della produzione e della vita che le appartengono,

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È riconosciuta quale associazione di promozione sociale dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2012 ha figurato sulla rivista The Global Journal tra le cento migliori ONG del mondo, rappresentando altresì l’unica organizzazione italiana di community empowerment della lista.

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Un progetto dell’organizzazione è “Libera Terra”, col quale attraverso il recupero produttivo dei beni liberati dalle mafie vengono ottenuti prodotti, di alta qualità, con metodi rispettosi tanto dell’ambiente quanto della dignità della persona, coinvolgendo altri produttori e spingendoli alla coltivazione biologica. L’obiettivo è restituire dignità a quei territori che si caratterizzano per una forte presenza mafiosa, creando cooperative autosufficienti, creando nuovi posti di lavoro e dando vita ad un sistema economico virtuoso di legalità e giustizia. Centinaia di ettari di terreno in Sicilia, Puglia, Calabria e Campania producono in tal modo pasta, legumi, olio d’oliva, e tanto altro, tutti prodotti ottenuti da agricoltura biologica.

123 Sito web http://ilgiustodiviaggiare.it. 124

Si tratta di un tour operator di proprietà del gruppo “Robintour”, rete di oltre 250 agenzie di viaggio su tutto il territorio nazionale. “Robintour” nasce nel 1989 da un progetto di diversificazione delle attività di “Coop Adriatica” (oggi “Coop 3.0”).

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rivendicandole attraverso una gestione che si muove sui princìpi della legalità e dell’equità, prendendone parte in prima persona. Si scoprono in tal modo territori, comunità e produzioni tipiche derivanti dall’attività delle cooperative agricole stesse, con produzione biologica, o ancora selezionate col criterio di qualità tramite la collaborazione con “Slow Food”. I prodotti delle cooperative vengono commercializzate nelle Botteghe dei Sapori e Saperi della Legalità, ed altresì in una rete selezionata di distribuzione e ristorazione. I primi passi nel turismo responsabile sono stati realizzati dalla cooperativa “Placido Rizzotto – Libera Terra” (a San Giuseppe Jato, Palermo) nel 2002, la quale oggi gestisce anche l’agriturismo Portella della Ginestra. L’organizzazione vanta la gestione di un ulteriore agriturismo da parte di un’altra cooperativa dell’Alto Belice Corleonese, ovvero l’agriturismo Terre di Corleone, gestito da “Pio la Torre – Libera Terra”.

A partire dalle prime esperienze di semplice accoglienza di visitatori che desideravano conoscere da vicino le cooperative e le loro attività quotidiane, oggi l’organizzazione cura con professionalità visite giornaliere, percorsi personalizzati e persino campi tematici di gruppo, non solo in Sicilia ma su tutto il territorio nazionale125. I campi, pensati per varie tipologie di utenti (per ragazzi, famiglie, gruppi, di volontariato aziendali o di formazione d’impresa), propongono esperienze di cooperazione e antimafia sociale presso i beni confiscati, ad esempio con l’obiettivo di riqualificare gli ambienti per un riutilizzo sociale, o ancora partecipando alla cura dei campi, per una sensibilizzazione e conoscenza profonda dei territori.

“Addiopizzo” è un’organizzazione che nasce nel 2004 allo scopo di promuovere la legalità in particolare in opposizione alle organizzazioni criminali di stampo mafioso e al pizzo nel tentativo di tutelare il diritto al libero esercizio d’attività d’impresa, garantendo gli interessi di chi (consumatori e operatori economici) si oppone al racket delle estorsioni. L’organizzazione costituisce una grande rete di oltre mille negozi ed imprese, esercenti convenzionati, consumatori che sostengono l’iniziativa, scuole coinvolte nella formazione antiracket, nonché un marchio certificato, in un sistema che

promuove l’economia virtuosa e il consumo critico126

.

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Non solo Sicilia e il sud con Calabria, Campania, Puglia, ma anche Sardegna, Lazio, Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto. Per informazioni dettagliate sui campi 2016 si veda il link http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9135.

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Il progetto “Addiopizzo Travel” nasce nel 2009 con l’obiettivo di estendere il motto di consumo critico “Pago chi non paga” anche al settore turistico (Di Trapani, 2013). L’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo siciliano ha riconosciuto l’impegno dell’associazione e la validità del suo progetto, rendendola beneficiaria di due finanziamenti, nel 2010 e 2011, diretti alla progettazione di itinerari turistici che potessero internazionalizzare il prodotto turistico. In particolare il primo finanziamento,

nell’ambito del progetto “Azioni di Sistema per il Turismo”127

, diretto alla realizzazione di itinerari di cicloturismo sul cinema e letteratura in Sicilia; il secondo finanziamento, all’interno del progetto interregionale “Paesaggi d’Autore” con l’intento di realizzare attività di animazione territoriale, concretizzatesi in due passeggiate letterarie svoltesi a Palermo nel Dicembre del 2011. “Addiopizzo Travel” fa altresì parte di “AITR”, “Associazione Italiana Turismo Responsabile”, ed ancora nel 2011 ha vinto un premio internazionale128 sui progetti di turismo responsabile. La sede dell’organizzazione si trova al primo piano della stazione ferroviaria di Isola delle Femmine (Palermo), i cui locali sono stati concessi in locazione agevolata da parte della Rete Ferroviaria Italiana.

Figura 29. Logo di Addiopizzo Travel. (Fonte: www.addiopizzotravel.it)

La mission dell’organizzazione, dichiarata a partire dal sito web (www.addiopizzotravel.it) è “Una nuova frontiera del viaggiare responsabile: il turismo

pizzo-free, a sostegno di chi ha detto no alla mafia”. Inoltre qui si afferma:

“Vi offriamo […] la possibilità di conoscere le persone, i luoghi e le storie più significativi del movimento antimafia. Vogliamo mostrare ai viaggiatori il volto più autentico e genuino della Sicilia, al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni. Vogliamo restituire dignità alla nostra terra e dare visibilità a un popolo che sta

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Progetto a cura del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico e l’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, iniziativa “3 NEW – Sicilia

pizzo-free”.

117 lottando per il cambiamento. Vogliamo coinvolgere i nostri ospiti in questa esperienza e trasmettere loro il nostro stesso entusiasmo.”

La rete di alberghi, ristoranti e aziende agricole cui si appoggia l’organizzazione hanno fatto la scelta di condurre le proprie attività in una logica pizzo-free, compiendo una coraggiosa scelta di ribellione. Chi si affida a “Addiopizzo Travel” sceglie strutture ricettive e tour certificati dall’associazione, contribuendo allo sviluppo di un’economia pulita, sostenendo il volontariato, la legalità e lo sviluppo occupazionale della regione. Alcuni esempi dei tour proposti: “Il cuore della Sicilia. No-mafia bike tour”; “Catania e dintorni attraverso i miti e il cinema”; “Sicilia World Heritage – tour in libertà del patrimonio UNESCO”; “Sulle nostre gambe”, itinerario tra Palermo e Capaci sui luoghi della memoria.