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Cosa sono i new media e come vengono usati.

Nel documento AIDS. Combattiamolo viralmente (pagine 81-85)

Per poter cominciare a parlare di new media, dobbiamo però capire come sono nati e il loro sempre più crescente numero di abituari fruitori, sono usciti film per parlare del fenomeno sociale che ha coinvolto il mondo, per- mettendo di restare in contatto con tutti i tuoi amici condividendo ciò che si muove attorno ad ogni persona, un canale quindi potentissimo, in grado di connettere milioni di persone in una bacheca personalizzata dall’agire quotidiano.

Sappiamo che oramai i siti definibili 2.0 sono molti e di diverso aspetto e fine, il primo che però ci viene da descrivere è Facebook, nato nel 2004 dalle mani del noto Mark Zuckerberg, studente di Harvard, il quale creò un portale che fosse in grado di connettere tutti gli studenti della Facoltà, da lì a poco sarebbe poi diventato il social network che oggi noi conosciamo, con più di 500 milioni di iscritti, ben 16 milioni solo nel nostro paese, un sito in cui ognuno può iscriversi, spesso con il vero nome e con la propria foto e generando una rete di contatti che riesce a ritrovare persone e amici che non si vedevano da tempo o che semplicemente si trovano a distanza di 100 metri dall’utente.

Una “piazza” sociale quindi, in cui persone di ogni nazione condividono e parlano, a tutti o a pochi, scrivendo sulle pagine di altre persone o sem- plicemente condividendo nella propria “bacheca”, così chiamata la propria pagina personale, musica, link a siti di interesse o ancora più facilmente pensieri, aprendo dibattiti, parlando di politica, musica o vita di tutti i giorni, un luogo quindi prolifico per idee e creatività, che vengono sempre più fuori dalle interazioni che le persone hanno in questa rete.

Le funzioni che si possono avere sono molteplici e le più diverse, tanto che è quasi impossibile poter dire quale sia l’utente tipo di Facebook o di altri network sociali.

Oltre al poter interagire con amici è possibile anche intrattenersi con giochi di ogni tipo, dalla semplice gara su auto al più usato e condiviso Farmville, gioco in cui l’utente si improvvisa agricoltore “virtuale”, ottenendo sempre più punti a seconda del raccolto che farà, una vera e propria trasposizione del mondo normale in chiave però virtuale.

“Facebook è dunque oggi un nuovo luogo di ritrovo di massa”, questo ciò che

Bernocchi e Gadotti definiscono come il nuovo portale per la comunicazi-

83 one tra persone, in effetti, tra le pagine che rappresentano attività a cui una persona può connettersi e dare il proprio appoggio, le pagine dei fan, cioè dei personaggi che a detta dell’utente piacciono o lo rappresentano, le pag- ine dedicate a personaggi pubblici scomparsi e altrettante sfaccettature di un mondo sempre più interattivo e connesso con le informazioni di milioni di utenti, un luogo che è stato poi sempre più usato per poter dare visibilità alla propria attività o azienda, alle numerosissime pagine che le istituzioni sociali hanno creato per poter dare visibilità al proprio messaggio sociale, al fine di poter trasmettere, attraverso il passaparola, un messaggio chiaro e condivisibile da chi ne accettasse il fine.

Possiamo anche dire, a ragion di causa che esistono diversi tipi di uteni in FB e negli altri social network, c’è chi è costantemente presente, cre- ando una vera e propria vita “parallela”, in qualche modo, quegli utenti che tramite altri siti condividono e passano quindi molto tempo come utenti attivi del social network e altri, invece, che preferiscono essere spettatori e guardare cosa succede intorno a loro, possiamo quindi dedurre che i social network in qualche modo stanno creando un mondo parallelo, anche se non vengono intaccati i rapporti sociali, in cui ognuno è libero di scrivere, “postare”, “taggare”, ciò che più lo aggrada, lo rispecchia in qualche modo. Ogni notizia, che possa essere in qualche modo universalmente riconosciu- ta, viene quindi condivisa, con una velocità ovviamente altissima, velocità che è aumentata in questi anni in maniera drastica, andando al passo con l’innovazione tecnologica e raggiungendo quindi un passaparola davvero celere e continuo, questo riguarda soprattutto avveniementi che fanno parte del quotidiano e che condividono le persone a cui si è “virtualmnte” legati.

“Si tratta, a nostro avviso, di un esempio interessante per comprendere la funzione di democratizzazione dell’informazione offerta dal web partecipa- tivo, nel quale notizie, informazioni ma anche annunci a contenuto sociale, nel caso specifico del nostro studio, possono essere condivisi direttamente senza intermediazione. Si ribalta dunque la concezione di una comunicazione dall’alto (ed è questo il maggiore stimolo per qualunque attore della comuni- cazione sociale), per trasformare ogni utente in fonte, veicolo e destinatario di un messaggio”. (Bernocchi, Gadotti, 2011)

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proprietà di Google, terzo sito più cliccato in rete, permette come altri siti di nuova generazione, di postare, ovvero, pubblicare video, che siano essi amatoriali e quindi riprendano scene di vita quotidiana, da video divertenti a semplici remake di video esistenti oppure che si tratti di video che ven- gono trasmessi in televisione e poi successivamente pubblicati e condivisi sul web.

Il potere di questo portale stà sicuramente nella voglia di ogni utente di potersi far vedere in qualche modo e condividere con il pubblico mondiale ciò che è stato fatto o ciò che riguarda l’aspetto personale dell’utente, con la possibilità, se si è registrati di poter commentare il video.

La ricerca quindi in questo campo, sta portando a capire che i mezzi di comunicazione si stanno rapidamente spostando dalla classica televisione e quindi dalla visione e interazione univoca, telespettatore-programma ad una più amplia condivisione e democratizzazione dell’informazione, l’utente quindi non vuole essere più solo spettatore ma bensì vuole poter interagire, commentare e condividere ciò che più lo aggrada, questa è la potenza dell’informazione 2.0.

Il sociale in questo caso sta cercando di entrare in questo mondo, pubbli- cando e sfruttando questa nuova piattaforma, usando il potere di condivi- sione e gratutità del medium, lasciando al pubblico la libertà di approvare o meno un certo ideale.

Ovviamente la condivisione in rete è essenzialmente qualcosa di personale, và in base al giudizio delle persone e al loro “orientamento” riguardante il contenuto, sappiamo anche che altri fattori intervengono nello sharing dell’informazione digitale, come per esempio, il numero di visualizzazione che un video possiede, in questo caso l’utente, attratto dall’enorme pub- blico che condivide il video, sarà ancora più invogliato nel guardarlo, sono questi criteri “autoselettivi” in cui l’utente non vuole essere spaventato o annoiato ma bensì deve piacere e saper attirare persone, la vita e quindi il corso del video sociale sul web dipendono dall’originalità, il messag- gio, il trattamento che viene fatto, dallo stupore che questo può provocare e da altri numerosi fattori spesso personali e associabili alla personalità dell’utente.

Si nota oramai che i primi fortunati utenti del web, ora, non esistono più, la disponibilità di mezzi e di apparecchi che possono essere usati dall’utente,

85 sta aumentando a dismisura, grazie soprattutto allo sviluppo informatico, diremmo quasi rivoluzione informatica, in corso e anche alla velocità con cui è possiblie accedere a tali informazioni.

Può risultare interessante anche sapere cosa ne pensano in America, visto che: “Il Dipartimento di Stato Usa ha sostituito il termine “social network”

con “Social Media” per riferirsi a quell’insieme di piattaforme web che vanno da Facebook a Twitter. Non è un cambiamento di poco conto poichè sta a significare che per l’amministrazione del presidente Obama questi sono i nuovi mezzi di comunicazione di massa ai quali guardare per l’informazione del futuro. Il mondo sta cambiando velocemente e noi vogliamo cogliere tutte le opportunità di questa rivoluzione”, questo ciò che ha detto Alec Ross,

responsabile per l’innovazione nell’ufficio del Segretario di Stato Hillary Clinton.

Questa citazione è stata resa pubblica dal sito corrieredellasera.it e porta la firma di Marco Pratellesi, riferendosi alla campagna elettorale del presi- dente degli Stati Uniti, Barack Obama, la riportiamo per indicare ciò che sta avvenendo attorno a noi, anche perchè anche se probabilmente più lenta, la rivoluzione dei media e l’inclusione quindi del Web 2.0 rappresenta un cambiamento che sta venendo fuori velocemente e in quasi tutti i paesi del Mondo.

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Nel documento AIDS. Combattiamolo viralmente (pagine 81-85)