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Costituzione di un gruppo

2.1 Cos’è la Colonia?

2.1.3 Costituzione di un gruppo

Ho notato che nelle occasioni in cui viene prolungata la riunione, partecipano pressappoco gli stessi individui, ovvero c’è un nucleo fisso di persone che presenzia ad ogni evento e altre che partecipano in modo più saltuario. Motivo principale di queste due modalità di partecipazione, è, credo, l’impegno lavorativo e o familiare che ciascuno ha. Mayra ad esempio, la volta in cui ci siamo conosciute, confessa che è da tempo che pensa di abbandonare il suo ruolo nelle relazioni umane all’interno della Colonia perché, tra il lavoro e la famiglia, ha poco tempo per dedicarsi ad altre cose. Lei infatti è una tra quelle che non presenzia alle attività culturali e nemmeno rimane nell’eventuale prolungamento delle riunioni mensili.

Il caso opposto è quello di Nancy, la cui storia tratterò tra breve. È vedova da diversi anni ed ha figli maggiorenni, non lavora e vive fuori Madrid. Si sente sola ed ha più tempo libero. Da quando ho cominciato a frequentare la Colonia, lei è una tra quelle che ho sempre visto. Possedere o meno un lavoro determina significativamente la possibilità di partecipare alle riunioni poiché sono state fissate ogni primo mercoledì del mese dalle 11:00 alle 13:00 circa.

Durante un’uscita culturale al Museo de América organizzata a fine maggio, verso il termine del mio lavoro di campo, ricordo di aver visto dei membri della Colonia per la prima volta. Una donna diceva che lei alle riunioni non riesce ad andare perché sono nell’orario lavorativo. All’uscita culturale invece era potuta venire perché era di sabato. La quasi totale assenza degli uomini alle riunioni della Colonia può essere in parte giustificata dal fatto di

49 essere occupati nell’attività lavorativa. Di questo tema però tratterò nell’ultimo capitolo rivolto alle questioni di genere.

Questo orario apparentemente scomodo per i lavoratori, penso sia stato mantenuto tale dalle origini della Colonia. Le prime a ritrovarsi erano signore anziane con minori problemi di tempo libero e, il fatto che durante la settimana gli eventuali nipoti erano a scuola, rendeva ulteriormente più agevole incontrarsi. Quando si amplia la Colonia comincia a porsi il problema del’orario. Maria Josè mi dice che avevano provato a cambiarlo, fissando le riunioni nel week-end, ma i risultati non furono quelli sperati: vi erano a presenziare comunque le stesse persone.

Se ha ententado. En algunas ocasiones se pusieron las reuniones el fin de semana para que pudieran venir los hombres y mujeres trabajadoras y no funcionó. La gente no va. Iban las mismas personas que iban entre semana. Yo no estaba en esa platica, no te lo puedo jurar, pero eso me contaron, iban las mismas personas que iban entre semana. Porqué pues, el fin de semana el trabajador dice: “yo quiero ir a la Colonia pero puedo el fin de semana” y luego, llega el fin de semana y dice: “hay pero es muy temprano, quiero dormir, trabajé toda la semana” y no va. Pues: “si queremos salir, pues están los niños y ¿a quien se los encargamos? Y si se los vamos a incargar, invez de ir a la Colonia, pues mejor vamos al cine”. Entonces dijeron, no tiene caso, si están viniendo los mismos que vienen entre semana, ¿para que les partimos el fin de semana a esta gente que a lo mejor quieren hacer otras cosas? Y se regresó a los miercoles. Pero sí, se ententó hacer el fin de semana. (Maria José)

Credo che per alcuni le riunioni siano diventate un appuntamento fisso e quindi si sia sviluppata una sorta di abitudine nel frequentarle, mentre per chi non vi è mai andato e non ne aveva una stretta necessità, continua a non farlo anche se si presenta la possibilità. Ad ogni modo, le persone che frequentano sempre o assiduamente la Colonia, comprese le attività correlate, hanno costituito un gruppo affiatato ed emotivamente legato. Ad esempio, avviene quasi sempre che, al termine delle riunioni, vi sia un gruppetto che propone di andare a pranzare tutti insieme. Sembra insomma che si colga l’occasione di essersi riuniti per prolungare il più possibile il momento di convivialità.

Yolanda, la quale ha occupato la presidenza per diversi anni, per motivi lavorativi del marito, ha dovuto trasferirsi in Finlandia lasciando un piccolo vuoto tra le persone che la conoscevano bene: Nely mi dice che vuole andarla a trovare in Finlandia il prima possibile e Nancy in una mail mi scrive: «Yo echo mucho de menos a Yolanda, la que era antes la presidenta, ya que creo que hizo mucho por la Colonia.». Questo sentimento di unione e

50 affetto l’ho potuto notare durante l’ultima riunione in cui avrebbe partecipato Yolanda. Le sono stati regalati una collana, un bracciale e un quaderno in bianco in modo che, chi volesse, poteva scriverle qualcosa. È stato chiesto anche a me e io non ho esitato a lasciarle i miei saluti e ringraziamenti per avermi accolta nella Colonia come una vera messicana. Rileggendo le note di campo su quella giornata, mi sono tornate in mente le emozioni provate in quei momenti. Probabilmente, per le persone appena arrivate alla Colonia non avrà significato molto questa partenza. Per quelle che hanno condiviso progetti, obbiettivi e momenti dai quali è nata una bella amicizia con Yola, dev’essere stato un momento molto toccante. Io stessa, che frequentavo la Colonia da sei mesi, mi sono commossa.

All’interno della Colonia è facile che si formino dei gruppi e, anche se forse inizialmente nascono dal bisogno di stare tra messicani, con il tempo si creano legami di sincera amicizia ed affetto che esulano dall’appartenenza ad una stessa nazione.