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2.1 Cos’è la Colonia?

2.1.2 La storia della Colonia

Ero interessata a scoprire com’è nata questa associazione e per questo ho provato varie volte ad organizzare un’incontro con Yolanda, la presidentessa che ha mantenuto questo ruolo per 5 anni. Ho dovuto rinunciare a raccogliere informazioni da una sua testimonianza: era sempre molto impegnata e a maggio è definitivamente partita con il marito per la Finlandia, lasciando le redini in mano a Myrna. Ho potuto però parlare con Maria José.

Tutto cominciò all’incirca 10 anni fa quando si costituì un piccolo gruppo di signore di terza età che un giorno decisero di recarsi all’Ambasciata Messicana per chieder un piccolo spazio dove chiacchierare e bere il caffè insieme.

Pero al principio era como juntarese por las senoras grandes, tomando café casi que casi tejian o sea era muy aburrido. [...]No se interesaban mucho al joven porque el joven venía a estudiar, terminaba sus estudios y se iba y ellas vivian aqui. [...]Entonces platicaban “oye que fulanita” y chisme, o sea, era otro aspecto y no me tocó, no lo puedo jurar pero es lo que me contaron. Entonces era un fin muy diferente. (Maria José)

Questi incontri, che saranno il germe della Colonia, sembrano volti a ricostruire un salotto all’interno del quale ci si rilassa e si chiacchiera con le amiche connazionali. In questo contesto, non interessava loro cercare persone più giovani sia perché si stabilivano in Spagna temporaneamente ma soprattutto perché non condividevano con loro gli stessi interessi. Viceversa, l’immagine di queste signore che ciarlano tra una tazza di caffè e una “sferruzzata”, di sicuro non avrebbe suscitato interesse tra i giovani. Deduco dalle parole di Maria José che i temi delle chiacchiere erano spesso pettegolezzi riguardanti conoscenze in comune o argomenti frivoli. La fascia d’età delle signore era dunque già di per se un deterrente per l’aggregazione di gente più giovane semplicemente per gli argomenti che potevano essere proposti a tali incontri.

46 È curioso ascoltare con che tono Maria Jose' (trent’anni) mi racconta questi fatti. È divertita e quando pronuncia “ossia che quasi lavoravano a maglia” lo dice in modo quasi dispregiativo infatti subito dopo aggiunge “cioè era molto noioso”. Noioso di sicuro per una giovane donna piena di energie, ma penso che per le signore non lo fosse affatto o non sarebbe nato questo gruppo. Maria José aggiunge che, anche se non ha vissuto in prima persona questa fase iniziale della Colonia, il fine del ritrovo era molto diverso rispetto a quello attuale.

Successivamente, hanno cominciato a partecipare signore un po’ più giovani: se prima l’età media era di 65 anni ora diventa di 50. Queste decisero di organizzare qualcosa di più strutturato e parlare non di pettegolezzi ma di argomenti più impegnativi.

Y no se si es con Yola o un poco antes, pero empiezan ya a rejuvenecer un poco la Colonia. Y luego cuando - al menos lo que me toca a mi - cuando Yola estaba al frente, la idea que siempre sangre nuevo entre era “¡más joven sea la gente mejor!”. No nos importa si son estudiantes, el importante es que seis meses su un año, todos los que van a estar aquí lo dediquen a venir, a conocer gente, a relacionarse, que esten contentos, que se diviertan, que salgan, que salgan grupos, que puedas contactarte con gente, ¿no? (Maria Jose')

Con l’ingresso di Yolanda, la Colonia subisce una sferzata poiché viene cambiato l’intento degli incontri estendendo l’ingresso a persone di tutte l’età. Prende forma un nuovo assetto che valorizza l’accorpamento di persone giovani, “più giovane è la gente meglio è”, con il fine che si socializzi, che nascano amicizie e che ci si diverta insieme.

Myrna mi racconta:

El día que estuvimos esta ultima vez en Las Mañanitas12 llegó una señora, ¿la viste?, una señora

mayor, que su marido la trajo del brazo porqué ya iba caminando con dificultad. Bueno esta señora [...] fue la que organizó la Colonia Mexicana por primera vez y estabamos allí sentadas y a la señora alguien le comentó que yo me iba a quedar allí en el lugar de Yolanda, entonces me comentó ella a mi, me dice: “nos reunimos por primera vez porqué nececitábamos ver más gente mexicana”. Yo creo que pues, al fin de cuentas la historia (della Colonia) tiene que ver con eso, ¿no? Con la necesidad de pertenencia de recobrar ese sentido de tradición,

de raices, de integración con lo tuyo simil de identidad... (Myrna)

Vorrei fare una breve riflessione sulle parole di Myrna “lo tuyo simil de identidad” che racchiudono un concetto centrale per questo lavoro. In questo contesto il termine identità è legato al passato della propria vita, a tutto ciò che riguarda la cultura e i costumi messicani.

47 Non è dunque l’identità presente che è inevitabilmente fusa con la realtà spagnola ma ci si riferisce alla propria essenza di messicani. Tale concetto emerge in maniera più evidente quando si parla delle feste quindi delle tradizioni messicane. Adriana dice:

Entonces en este caso yo en las tradiciones de México pues, no hay nada mejor que seguirla reproduciendo porqué son parte di tu historia y como todo, las tradiciones son para eso, para conservarse, para reprodurcirce y para que sienta el orgullo de la identidad que te ha forjado, no? Entonces pues claro, tener una oportunidad, nosotros de festejar estas cosas que son muy tuya, para mi, como lo decía a esa intervención que tuve en la charla, decía que no es importante si no necesario, ¿no? (Adriana)

Le feste ti permettono di sentire l’orgoglio della tua identità. Per Adriana continuare a vivere le proprie tradizioni “non è importante ma necessario” e ciò proprio perché ti permette di riaffermare la tua storia, le tue radici la tua cultura quindi la tua persona, l’identità di messicano.

Come dice Myrna, anche il semplice gesto di ritrovarsi a parlare tra messicani ha a che fare con questo significato, con la “necessità di appartenenza”. È curioso che entrambe abbiano usato il termine ‘necessità’, ‘necessario’. Non perdere la propria cultura diventa un bisogno e ciò lo si appaga attraverso lo stare insieme a messicani e ancora meglio festeggiando uniti le ricorrenze.

Tornando al tema delle origini, la Colonia ha cominciato ad esistere grazie a poche signore per poi diventare un’associazione più formale e strutturata. Si propongono incontri per parlare di tematiche legate al Messico ma soprattutto essa costituisce un importante punto di riferimento per la popolazione di messicani residenti a Madrid.

Seguendo la sua evoluzione tuttavia non si è perso il motivo principale per cui è nata la Colonia ovvero il bisogno di stare a contatto con messicani: “ci riunimmo per la prima volta perché avevamo bisogno di vedere di più gente messicana”. Quindi anche se la Colonia si è evoluta molto dalle sue origini, la motivazione principale che spinge le persone, oggi ed allora, a ricongiungersi è il bisogno di stare tra connazionali.

Una delle prime cose che ho notato è che non solo l’amministrazione era tutta al femminile ma anche l’utenza. Già dal primo incontro durante l’accoglienza, osservo che su sei persone me compresa, tutte sono donne, due sono venute dal Messico per fare un Master all’Università di Madrid e le altre tre si sono trasferite perché hanno seguito il marito spagnolo. Mi rendo conto presto che molte sono venute a vivere qui principalmente per

48 questi due motivi e le più anziane per seguire comunque la figlia che si è sposata con uno spagnolo, infatti Maria Jose' conferma questa mia deduzione:

Lo que esportamos de mujeres es este nivel, o sea claro, o el español va, conoce la mexicana y se la trae o la mexicana viene a estudiar, conoce el español y entonces dice “bueno mi visa de estudiante vence porque se me termina el master o se me termina el doctorado, mi única manera de quedarme es casandome o me regreso a México. (Maria José)

Ad ogni modo torneremo su questo tema più avanti.