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Costruzione del 'conto satellite' della cooperazione italiana

Per poter implementare il modello appena descritto è necessario disporre di un conto „satellite‟ contenente le medesime informazioni della matrice input/output nazionale, ma riferite alle sole imprese cooperative.

Queste informazioni sono state reperite dai bilanci d‟esercizio delle cooperative depositati presso le Camere di Commercio e presenti nella banca dati In.balance e sulle informazioni riguardanti le società controllate raccolte nel dataset Aida. Per i dati sulle banche di credito cooperativo e sulla produzione agricola dei soci di cooperative, si è fatto riferimento ad altre fonti, quali il rapporto

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dell‟Osservatorio sulla cooperazione agricola e il bilancio sociale di Federcasse, l‟associazione di categoria del credito cooperativo italiano.

I due perni su cui poggia la costruzione del conto „satellite‟ della cooperazione sono rappresentati dal valore della produzione e dai redditi da lavoro dipendente, entrambi ricostruiti dai bilanci d‟esercizio. Il valore della produzione7 è fondamentale per la determinazione dei flussi intersettoriali, mentre i redditi da lavoro dipendente8 permettono di stimare l‟occupazione cooperativa.

La prima variabile su cui concentrare l‟analisi riguarda quindi il valore della produzione, che in questo caso è espresso ai prezzi al produttore. Con l‟ausilio della matrice input/output trasformata ai prezzi al produttore9, è possibile, infatti, isolare due sottosistemi: quello cooperativo e quello non cooperativo. La scomposizione dei flussi di produzione interna in cooperativi e non cooperativi si fonda sull‟assunto che sia la domanda intermedia che quella finale rivolte a ogni branca economica siano soddisfatte secondo la quota di ciascun sottosistema sulla produzione di ogni settore economico. Sia k il vettore di rapporto tra xc, la produzione cooperativa,e xt, la produzione complessiva, la domanda finale y di ciascun sottosistema è la seguente:

k = x^t –1 xc, allora10:

ypc = k ypt [27a]

ypn = (I – k) ypt [27b]

La domanda intermedia è rappresentata invece dalle seguenti equazioni: Fpc,c = k Fpt,c; Fpn,c = (I – k) Fpt,c [28a]

7 Il valore della produzione si ottiene dall‟aggregazione delle prime quattro voci del Conto Economico aziendale: ricavi delle vendite e delle prestazioni; variazioni delle rimanenze dei prodotti finiti; variazioni dei lavori in corso su ordinazione e incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni. Con riferimento al calcolo del valore della produzione delle attività commerciali, esso prevede anche la sottrazione degli acquisti dei beni rivenduti senza trasformazione.

8 I redditi da lavoro dipendente sono pari al costo del personale.

9 La matrice input/output è espressa solitamente ai prezzi base.

27 Fpc,n = k Fpt,n; Fpn,n = (I – k) Fpt,n [28b] , con Fp che raffigura la matrice dei flussi intersettoriali di produzione interna11. Si assume infine che la matrice dei coefficienti tecnici del sottosistema cooperativo sia identica a quella dell‟intera economia. I costi intermedi delle cooperative per branca economica non sono quindi quantificati mediante le voci di bilancio, ma sono calcolati applicando alle produzioni xc i coefficienti di consumo intermedio della matrice input/output del sistema economico complessivo. Si ipotizza perciò che per ottenere un euro di produzione le cooperative necessitino della stessa quantità di beni e servizi intermedi impiegati da un‟impresa media in quel determinato processo produttivo per produrre quello specifico output. Tradotto analiticamente:

siano xc e xt rispettivamente i vettori di produzione dell‟economia cooperativa e del sistema economico complessivo, la matrice dei coefficienti tecnici in entrambi i casi è uguale ad At,t. Denominando At,c la matrice dei coefficienti tecnici dei flussi intersettoriali dall‟economia totale al sottosistema cooperativo e At,n la matrice dei coefficienti tecnici dei flussi intersettoriali dal sistema economico complessivo al sottosistema non cooperativo, si può definire la seguente uguaglianza12:

u' At,c = u' At,n = u' At,t [29]

ovvero la somma per colonna della tavola dei coefficienti tecnici della cooperazione è uguale alla somma per colonna della tavola dei coefficienti tecnici dell‟economia non cooperativa. La quantità di beni e servizi intermedi necessari per la produzione di un euro di output di ciascuna branca economica è perciò la medesima in entrambi i sottosistemi ed è uguale a quella dell‟economia nel suo complesso.

11 Per un approfondimento di tali passaggi metodologici si rinvia al lavoro sulla provincia di Trento (Fontanari e Borzaga, 2010).

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L‟occupazione cooperativa è stata invece stimata partendo dai redditi da lavoro dipendente ricavati dai bilanci d‟esercizio. In particolare, si è assunto che i lavoratori cooperativi e quelli delle altre imprese abbiano lo stesso trattamento retributivo, calcolando perciò le ULA dipendenti (unità lavorative annue) della cooperazione attraverso un vettore che restituisce il numero di ULA dipendenti per ogni euro di reddito da lavoro dipendente, secondo la proporzione media dell‟economia italiana. Parallelamente, i lavoratori indipendenti sono stati ricavati utilizzando la composizione percentuale degli addetti rilevati nella banca dati ASIA, attraverso la definizione di un coefficiente di autonomi per ogni dipendente13.

I risultati dell‟analisi sono esposti attraverso la presentazione dei vettori dei contributi cumulati della cooperazione, con particolare riferimento alla produzione, al valore aggiunto e alle ULA. Onde evitare inutili ripetizioni, nel testo è dato maggiore spazio al valore aggiunto, mentre il valore della produzione è citato soprattutto per dare conto dell‟ordine di grandezza della variabile. I vettori dei contributi cumulati sono tre per ogni variabile esaminata: il primo include il contributo diretto; il secondo aggrega il contributo diretto e quello indiretto ed infine il terzo riporta il contributo complessivo della cooperazione (diretto, indiretto e indotto).

Le imprese e quindi le loro variabili economiche sono raggruppate secondo la classificazione Ateco 2002, coerentemente con le matrici input/output della contabilità nazionale14. A tal proposito, si è resa necessaria una riorganizzazione dei dati di bilancio, in quanto essi sono registrati nelle Camere di Commercio seguendo la nuova classificazione 2007. La rappresentazione è presentata nella tab. 1.2.

13 Per quanto riguarda il settore agricolo, i lavoratori indipendenti della cooperazione sono stati stimati utilizzando quale proxy l‟incidenza dei conferimenti dei soci sul valore complessivo della produzione agricola italiana.

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Tabella 1.2 – Disposizione delle branche economiche

Denominazione branca

1 Agricoltura, pesca e silvicoltura

2 Estrazione minerali

3 Alimentari, bevande e tabacco

4 Tessile e abbigliamento

5 Articoli in pelle

6 Legno

7 Carta e stampa

8 Coke e raffinazione petrolio 9 Prodotti chimici e farmaceutici

10 Articoli in gomma e altre lavorazioni non metallifere 11 Metallurgia e prodotti in metallo

12 Macchinari vari, mezzi di trasporto e altra manifattura 13 Distribuzione di energia e acqua

Industria in senso stretto

14 Costruzioni e attività immobiliari

15 Commercio

16 Trasporto, magazzinaggio e comunicazione

17 Informatica, R&S e altri servizi alle imprese 18 Alloggio e ristorazione

19 Intermediazione monetaria e finanziaria

20 Pubblica amministrazione

21 Istruzione

22 Sanità e assistenza sociale

23 Altri servizi pubblici, sociali e personali

Servizi

Ai fini di aumentare ulteriormente la coerenza tra i dati contenuti nel conto „satellite‟ della cooperazione e quelli della matrice input/output nazionale sono stati apportati alcuni correttivi. Abitualmente, infatti, nei lavori condotti sulla cooperazione italiana non si è attribuito il giusto peso alla natura delle differenti tipologie di cooperative e quindi alla corretta attribuzione delle stesse al settore d‟attività. Poiché la corretta assegnazione settoriale risulta fondamentale per una adeguata comprensione e lettura del fenomeno, nel presente lavoro sono state modificate, o la composizione delle branche economiche, o l‟attribuzione

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delle cooperative ai settori economici. In particolare, per ovviare alla frequente errata collocazione delle cooperative d‟abitazione, si è deciso di sommare alla branca „Costruzioni‟ quella delle „Attività immobiliari‟. Al settore „Agricoltura‟ si è attribuito, invece, il valore dei prodotti conferiti dai soci. Allo stesso tempo, le cooperative agricole con trasformazione sono state collocate nell‟„Industria alimentare e delle bevande‟, mentre quelle ortofrutticole sono state incluse nel „Commercio‟.

I dati utilizzati si riferiscono a tutte le cooperative con bilancio al 31/12/2009 e alle loro controllate. Queste ultime sono state individuate utilizzando le partecipazioni delle cooperative che redigono il bilancio consolidato e che quindi costituiscono un gruppo cooperativo. In particolare, sono state selezionate le società partecipate dalle cooperative, sia direttamente, che attraverso altre controllate, con un valore della produzione pari ad almeno 10 milioni di euro15. La quota di controllo è stata quantificata in almeno il 50% del capitale sociale.