RISERVA NATURALE REGIONALE DI MONTE GENZANA-ALTO GIZIO
3. RISULTATI E DISCUSSIONE
3.4.2 Curve della struttura dei popolamenti di faggio
I popolamenti di faggio che si sviluppano nelle aree di presenza del tasso sono alquanto differenti tra loro per quel che riguarda la struttura. Se andiamo ad osservare le curve di distribuzione dei diametri secondo i valori di area basimetrica notiamo come le analisi abbiano interessato popolamenti alquanto differenti tra loro. Difatti si tratta per lo più di altofusti, come si può notare dalle curve di figura 34, che mostrano però delle differenti fasi di maturità e naturalità. Nel caso di Femmina Morta e de La Tagliata si tratta di soprassuoli in cui abbondano per valori di presenza le classi medie di faggio con i massimi espressi nel primo caso attorno ai 35-40 cm, nel secondo attorno ai 30 cm. La popolazione di Femmina Morta rispetto alla limitrofa La Tagliata è però meglio strutturata come si evince dal maggior numero di classi che vanno a comporre il valore massimo e con un contingente che si sviluppa oltre i 45 cm di diametro.
Confronto struttura dei popolamenti di faggio 0.00 2.50 5.00 7.50 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 Diametro (cm) A re a b a s im e tr ic a ( m 2 ) Morino Pettorano Femmina Morta La Tagliata
Figura 34. Confronto della struttura dei popolamenti di faggio.
La curva appare dunque nel complesso più “normalizzata” con un andamento assimilabile ad una gaussiana, mentre nel caso de La Tagliata si tratta di una spezzata con dei picchi derivanti da individui o piccoli gruppi di essi che creano una popolazione nel complesso irregolare e frastagliata. Tale maggiore frammentarietà deriva dall’intervento umano tuttavia l’elevata fertilità consente che vi siano lembi di altofusto di buon portamento.
Analizzando il caso di Morino si nota come il popolamento non presenti elevati valori di area basimetrica all’interno delle classi centrali come nei primi due casi, ma la curva è mediamente più bassa. Si evidenzia una buona rappresentanza delle classi grandi e molto grandi (oltre i 50 cm) a testimonianza di una faggeta che presenta a tratti una struttura notevole caratterizzata da individui di dimensioni maestose. Si può quindi affermare che Morino rispetto ai due siti dei Simbruini analizzati è sicuramente in uno stadio evolutivo maggiore. Questa migliore naturalità del soprassuolo difatti consente la presenza della migliore popolazione di tasso fra quelle censite. A testimonianza di come la tendente disetaneità per gruppi favorisca il biospazio a disposizione della sempreverde.
Analizzando l’ultima spezzata, il sito di Pettorano, notiamo come questa si ponga al di fuori dell’intervallo di distribuzione dei diametri che caratterizza le altre curve. Risulta decisamente spostata verso le classi più giovani con un massimo in quelle del dieci e del quindici; siamo dunque in presenza non di un altofusto, bensì di un faggeto derivante da conversioni di cedui al cui interno permangono i rilasci delle
ultime operazioni selvicolturali. Tali rilasci all’interno dell’area di presenza del tasso sono irregolari ed interessano per lo più la fascia superiore ove comincia ad esservi un altofusto di faggio continuo seppure sempre irregolare per struttura e classi di età.
In genere dunque è possibile affermare che il soprassuolo che insiste nell’area di Pettorano è caratterizzato da individui di ridotte dimensioni, generalmente con un’elevata densità di fusti ad ettaro, e di conseguenza è intuibile che il biospazio risulta alquanto ridotto. Difatti la popolazione di tasso che insiste in quest’area è fra tutte la meno evoluta, sebbene mostri elevati margini di miglioramento e riproduzione.
In conclusione si può affermare che il tasso è strettamente correlato con il suprassuolo in cui vive; al migliorare della struttra di questo si correla una buona risposta evolutiva della sempreverde che il più delle volte vegeta in una condizione sottoposta (Tab. 8).
Confronto curve di fusti/ha derivanti dal censimento
Al fine di comprendere appieno la struttura dei soprassuoli tramite l’elaborazione dei dati rilevati in campo si è proceduto al confronto diretto tra le curve dei popolamenti sia in base al censimento totale delle popolazioni di tasso, sia in base ai dati derivanti dal campionamento effettuato con le aree di saggio (Fig. 35).
Dalla comparazione del numero di fusti riportato ad ettaro di tasso, si può immediatamente comprendere la struttura che queste popolazioni presentano ed il loro grado evolutivo e di complessità. La curva che rappresenta la popolazione di Morino indica come tra tutti i siti questo sia il meglio conservato in quanto è sopravvissuto un grosso quantitativo di individui appartenenti alle classi grandi-molto grandi (con diametri compresi tra i 40 ed i 70 cm). Questi sono accompagnati da una discreta presenza di piante che potremmo definire “senescenti” secondo un’accezione strettamente assestamentale del termine, che raggiungono i 140 cm di diametro. Si riscontra invece una scarsa presenza di piante piccole e molto piccole che mostrano un lieve picco della curva nelle classi del 5 e del 10. La popolazione è dunque lontana da una curva tipica di una fustaia disetanea con moltissimi individui nella fase giovane ed andamento degradante verso le classi più grandi. Tale distribuzione è stata sconvolta dagli interventi selvicolturali che hanno decimato le classi piccole e medie.
La popolazione che maggiormente si avvicina come andamento risulta essere, come già accennato in precedenza, quella di Femmina Morta che però rispetto a Morino ha una distribuzione dei fusti/ha meno omogenea. Difatti la curva mostra un andamento tendenziale quasi bimodale con un massimo assoluto della curva e tra le curve nelle classi del 5 e del 10; il secondo massimo è rappresentativo della componente della popolazione adulta con valori a maggiore presenza concentrati nelle classi tra i 30 ed i 50 centimetri. In questa popolazione mancano totalmente gli individui con diametri superiori al metro. Rispetto a Morino dunque si tratta di un popolamento meno evoluto, ma in una fase di espansione con una grossa componente di piante piccole. Il popolamento di tasso deve ancora differenziarsi verso forme più complesse in cui sia maggiormente espressa la scalarità diametrica che contraddistingue le cenosi più naturali.
La popolazione del Faito segue per ordine, con presenza di fusti in quasi tutte le classi diametriche sebbene con numeri modesti poiché la popolazione censita è quantitativamente inferiore rispetto alle due finora analizzate. In quest’area sono
scarsamente rappresentate le classi del 5 e del 10 e gli individui censiti si distribuiscono tra le piante medie, grandi e molto grandi raggiungendo i 145 cm di diametro. L’andamento della curva che ne deriva risulta praticamente coincidente con quella di Femmina Morta di cui ne sposa la parte centrale, mentre rispetto a questa si spinge in maniera simile a Morino con individui dai diametri oltre il metro.
E’ questa quindi una popolazione in cui la componente giovanile risulta praticamente assente probabilmente per la frammentarietà del popolamento del tasso dovuta sia ad una componente microstazionale, come più volte detto, sia probabilmente ai tagli passati che, seppur sporadici, hanno impedito i fenomeni rinnovativi causando forse una scarsa fertilità delle piante adulte spesso stroncate e capitozzate. Non è da escludere che l’uomo sia intervenuto con l’eliminazione degli individui più piccoli perché velenosi per il bestiame.
La popolazione de La Tagliata è caratterizzata da pochissimi individui di diametri per lo più grandi o molto grandi con una maggiore presenza nelle classi del 50 e 70, ed isolate piante con diametri fino a 145 cm.
Il popolamento di Pettorano è una realtà a sé stante poiché la seriazione diametrica si interrompe alla classe del trentacinque e dunque non si può confrontare con gli altri siti. Chiaramente si tratta di una spezzata in cui il valore massimo è concentrato nelle classi molto piccole, nella fattispecie quella del cinque e del dieci.
Figura 35. Curve di distribuzione di Taxus baccata L.
Curve di distribuzione dei fusti/ettaro di tasso dal censimento
0 5 10 15 20 25 30 35 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 Classi diametriche (cm) N f u s ti /h a Faito La Tagliata Femmina Morta Morino Pettorano
Confronto curve dei fusti in valore assoluto riportati su scala logaritmica
Osservando la distribuzione delle curve finora descritte nel loro valore assoluto derivante dal censimento senza che queste siano ponderate per la superficie ad ettaro si può comprendere meglio la distribuzione reale dei popolamenti (Fig. 36). Per rendere maggiormente confrontabili i valori si è preferito utilizzare per il numero di fusti una scala logaritmica altrimenti, specialmente a causa dell’elevata presenza nelle classi piccole, le curve risultavano troppo appiattite.
Generalmente valgono le considerazioni espresse in precedenza. E’ possibile apprezzare in particolar modo la discrepanza del popolamento de La Tagliata rispetto agli altri poiché composto da un numero inferiore di individui. Sebbene comunque si tratti di una popolazione ridotta ed estremamente frammentata, questa mostra un andamento molto simile alle altre, a testimonianza delle ottime potenzialità del sito.
Si evidenziano inoltre le affinità tra i siti di Femmina Morta e del Faito che differiscono solamente nelle classi piccole anche se con andamento identico, mentre risultano praticamente coincidenti per il resto delle curve.
Emerge come il popolamento di Morino abbia una distribuzione più regolarizzata con una presenza intermedia tra Femmina Morta ed il Faito nelle classi piccole e medie ma più significativa tra gli individui grandi e molto grandi (60-80 cm) ad evidenziare una migliore struttura della popolazione. Nelle classi molto grandi invece le tre curve tornano tendenzialmente a coincidere sebbene Morino mostri sempre valori di maggior abbondanza.
Il caso di Pettorano rimane sempre una realtà a se stante che si colloca tra Morino e Femmina Morta nelle classi del 5 e del 10, per crollare poi a zero oltre quella del 35 a causa dell’assenza di piante di maggiori dimensioni.
Figura 36. Curve di distribuzione di Taxus baccata L.
Confronto curve dell’area basimetrica /ha derivante dal censimento
Le curve scaturite dall’analisi dell’area basimetrica riportata ad ettaro confermano quanto già accennato per i valori di fusti/ha ma evidenziano maggiormente il peso delle classi diametriche rispetto alla distribuzione totale nei popolamenti censiti (Fig. 37).
Si conferma quindi che Morino è la tasseta con miglior livello strutturale, difatti è quella in cui i valori massimi di area basimetrica si esprimono proprio nelle classi grandi e molto grandi. Questo dato è significativo poiché conferma che il popolamento è sicuramente stabile e ben affermato; mostra i più alti valori di naturalità con una componente di individui dalle notevoli dimensioni. Ovvero all’interno della faggeta il tasso non ha un ruolo secondario o dominato, bensì di co- protagonista affermato nella cenosi.
Tale espressione è in qualche modo riscontrabile anche nelle aree di Femmina Morta e del Faito, ove però gli individui dai 55 agli 80 cm sono molto meno presenti. Dunque in queste faggete il tasso deve ancora raggiungere un grado evolutivo che ne consenta la diretta competizione con la latifoglia in termini di biospazio, mostrando comunque delle potenzialità ottime. Sono dei siti che tendenzialmente risultano avere un minor grado strutturale e dunque naturale ed evolutivo. Probabilmente qui la
Curve di distribuzione del tasso dal censimento
1 10 100 1000 10000 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 Classi diametriche (cm) N f u s ti s c a la l o g . Faito La Tagliata Femmina Morta Morino Pettorano
perturbazione dell’ecosistema da parte dell’uomo è stata più forte e non ha consentito la naturalizzazione degli equilibri strutturali.
La Tagliata, sebbene composta da poche piante, mostra una distribuzione dei valori di area basimetrica decisamente interessanti in quanto seguono l’andamento del sito di Morino ed addirittura per alcune delle classi molto grandi ne sopravanzano di molto i valori. L’estrema frammentazione e destrutturazione che questa popolazione ha subito non ha intaccato le enormi potenzialità che il sito conserva. Se con il tempo dunque verrà ristabilita la naturalità della cenosi, il tasso mostra già tutte le basi per appropriarsi perentoriamente degli spazi che gli verranno offerti.
Nel caso di Pettorano non si può che confermare esclusivamente la presenza di individui modesti e di ridotto diametro ma che nel complesso potranno dare origine ad una popolazione di tasso sicuramente competitiva con le latifoglie.
Figura 37. Confronto curve dei valori di G/ha di Taxus baccata L.
Confronto valori di area basimetrica/ha di tasso censimento
0.00 0.02 0.04 0.06 0.08 0.10 0.12 0.14 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 Classi diametriche (cm) G m 2 /h a Faito La Tagliata Femmina Morta Morino Pettorano