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RISERVA NATURALE REGIONALE DI MONTE GENZANA-ALTO GIZIO

2.2 METODOLOGIE DI ANALIS

2.2.1 I rilievi di campagna

2.2.1.1 Monitoraggio e metodologie applicate

Come prima operazione si è fatta una perlustrazione generale dei faggeti con lo scopo di comprendere le caratteristiche compositive e strutturali del bosco e di rilevare gli ambiti in cui il tasso risulta più abbondante. Ciò ha permesso di costruire una cartografia sintetica in cui vengono riportate le principali popolazioni di tasso e in cui si è tentato di fornire una prima informazione spaziale relativa all'abbondanza della specie.

Si è proceduto quindi in maniera sistematica al rilievo di tutte le piante di tasso presenti con diametro a petto d’uomo superiore a 1 cm; si è operato percorrendo il bosco secondo le curve di livello annotando le coordinate geografiche (UTM 33) di latitudine e longitudine. Con l’ausilio di GPS si è deciso di prendere un punto di coordinate note e cavallettare attorno ad esso, per un raggio di circa 6 metri, tutte le piante di Taxus baccata L. ricadenti all’interno di questa area di saggio.

Delle stesse piante è stata inoltre stimata l’altezza; le piante non cavallettabili poiché non raggiungenti l’altezza minima di 1.30 metri, sono state raggruppate come facenti parte della rinnovazione. Si sono quindi potute definire delle categorie di abbondanza in base al numero di piante (assente 0, scarsa <10, buona 10-25, abbondante > 25). A seconda del periodo dell’anno in cui l’area è stata oggetto di censimento, è stato possibile anche determinare il sesso di alcuni individui qualora risultasse palese e di sicura identificazione. Si è inoltre proceduto anche alla conta delle plantule presenti potendo così arricchire il dato della rinnovazione di un importante parametro. La presenza delle plantule è stata indicata nel database come

ultima colonna; data l’esiguità di tale dato non si è ritenuto di dover individuare delle classi di presenza ma si è inserito il numero derivante dal rilievo diretto.

Si è poi provveduto ad inserire i dati derivanti dalle indagini di campo in un database geografico. Utilizzando dei programmi di cartografia (ArcView 3.1) si è ottenuta la spazializzazione sulle ortofoto dei punti rilevati a terra con il GPS, supportata da un’informazione ottenibile cliccando sul singolo punto. È quindi possibile avere immediatamente per un rilievo anche il dato quantitativo della popolazione di tasso; appare difatti una schermata che fornisce i valori in termini di numero di fusti, di cm2 di area basimetrica, le altezze minime e massime, i diametri minimi e massimi, il grado di rinnovazione.

Inoltre con l’ausilio di questo software è stato possibile ottenere una cartografia tematica in cui è rappresentata la popolazione di tasso; i dati sono stati integrati su celle di 400 m2 che a loro volta sono state attribuite ad una classe di abbondanza sia in termine di numero di fusti per ha sia in termine di area basimetrica per ha. Il metodo di classificazione prescelto è stato quello “Natural Breaks (Jenks)” che ha permesso di raggruppare le celle in due classi (tasso scarso e tasso abbondante). In questo modo è stato possibile visualizzare immediatamente la struttura spaziale delle popolazioni di tasso e raffrontare le aree a maggiore densità con la morfologia del territorio, la struttura del bosco e la rinnovazione. Così facendo si possono immediatamente individuare le aree che fungono da nucleo principale da preservare al fine di garantire la diffusione della specie negli ambiti considerati marginali, ma potenzialmente idonei.

Per caratterizzare quali-quantitativamente i tipi forestali e delineare le differenti tendenze dinamiche sono state effettuate un totale di 60 aree di saggio circolari di 10 m di raggio all’interno dei circa 800 ettari oggetto delle ricerche. Per gli spostamenti sul campo ci si è avvalsi della cartografia (CTR- Carte Tecniche Regionali sovrapposte alle ortofoto) prodotta per definire la distribuzione della popolazione del tasso.

La scelta delle ubicazioni delle aree di saggio è stata effettuata a tavolino cercando di individuare le zone più rappresentative delle popolazioni censite, basandosi sui diversi valori di densità di area basimetrica. . Nel caso di Morino e Pettorano ne sono state effettuate un totale di 15 per ciascun sito, sui Simbruini invece, data la maggiore estensione, ne sono state effettuate in totale 30.

Per effettuare i rilievi si è fatto uso di un GPS, del cavalletto dendrometrico, di rondelle metriche da 50 e 30 metri, dell’ipsometro, della bussola e di un piedilista ove segnare tutti i dati e le descrizioni stazionali.

Sono state cavallettate tutte le piante con diametro maggiore di 3 cm a petto d’uomo ed è stato fatto il censimento della rinnovazione del tasso e di tutte le altre specie facenti parte della cenosi forestale. L’operazione è cominciata dalla pianta posta più in basso risalendo poi verso l’alto, sempre con le spalle rivolte a monte. I cavallettatori procedevano secondo le curve di livello, chiamando a voce alta la specie ed il diametro misurato che veniva registrato sul piedilista. Di ogni area sono state prese le coordinate di latitudine e longitudine utilizzando il GPS, rilevando inoltre la quota, la pendenza media, l’esposizione.

Terminato il cavallettamento si procedeva al rilievo di un congruo numero di piante delle varie specie presenti da utilizzare poi per la successiva realizzazione delle curve isometriche. La misura delle altezze delle piante è avvenuta con l’ipsometro “Suunto”.

L’analisi dei dati raccolti in ogni area di saggio ha permesso di caratterizzare la composizione e la struttura di ogni tipo forestale rilevato in ciascun comprensorio.

In particolare si è analizzato:

- il calcolo del numero d’individui (N), dell’area basimetrica (G) e del volume (V) per ettaro

- l’esame della struttura dei popolamenti

Questa campagna di rilievi è stata finalizzata a descrivere le caratteristiche compositivo-strutturali dei faggeti con Taxus e Ilex e la struttura somatica dei popolamenti di tasso.

Per cogliere l'aspetto dinamico della rigenerazione delle specie arboree presenti ed in particolare del tasso, è stato calcolato l'indice di rinnovazione di Magini (1967) ed è stato confrontato con gli aspetti strutturali del bosco. Tutto ciò ha permesso la valutazione quantitativa dei vari aspetti della cenosi e ha consentito di iniziare la verifica di alcune ipotesi sull'ecologia della rinnovazione della sempreverde scaturite durante la perlustrazione della foresta. Le analisi dei dati dendrometrici e demografici hanno permesso di comprendere meglio i processi di rinnovazione del tasso e, quindi, di prescrivere trattamenti selvicolturali finalizzati a favorire la riespansione della specie. Le stime del volume del soprassuolo sono state ottenute tramite l’utilizzo delle

tavole di cubatura dell’inventario forestale nazionale (Castellani et al., 1984). Apposite curve isometriche sono state elaborate a seguito dei rilievi per poter utilizzare le suddette tavole.

2.2.2 Le analisi