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D I PRATICARE LA VIA CRUCIS

LE SETTE ALLEGREZZE

D I PRATICARE LA VIA CRUCIS

Si premette che chiunque fa divotamente la Via Crucis, acquista tutte le Indulgenze già accordate dai Sommi Pontefici ai fedeli Cristiani, che per­

sonalmente visitano i Luoghi Santi di Gerusalemme;

le quali Indulgenze sono anche applicabili alle Anime del Purgatorio.

Ma pel conseguimento delle medesime si ri­

chiede che nel visitare la Via Crucis si vada considerando la Passione del Nostro Divin Salvatore e Redentore Gesù C risto, secondo la propria capacità, e che si passi da una Stazione a ll’a ltra , per quanto permette o la moltitudine delle persone che la visitano, o la ristrettezza del luogo, dove sono erette le 14 Stazioni.

Chi non potesse assolutamente intervenire a vi­

sitare in unione con altri o da solo le Stazioni della Via Crucis, erette da chi ne ha speciale facoltà, in qualche Chiesa o pubblico Oratorio, può conseguire le stesse Indulgenze recitando con cuore contrito- 14 Pater, Ave e Gloria; più altri cinque Pater, Ave e Gloria alle santissime Piaghe di Gesù Cristo; ed un altro Pater, Ave e Gloria pel Sommo Pontefice,, tenendo in mano un Crocifisso a quest’uopo bene­

detto con applicazione di dette Indulgenze.

Si nota ancora che il recitarsi a ciascuna delle Stazioni il Adoramus te, Christe, etc.; il Pater noster, l'Ave Maria, col Miserere nostri. Domine, etc. è soltanto un pio e lodevole costume consi­

gliato e introdotto dai divoti nella visita della Via Crucis, ma non è necessario per l ' acquisto delle.

Indulgenze, bastando a ciò la pia considerazione del fatto rappresentato in quella data Stazione.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Oremus.

Respice, quaesumus. Domine, super hanc fami­

liam tuam, pro qua Dominus noster Jesus/Chrjstus non dubitavit manibus tradi nocentium et Crucis subire tormentum. Qui tecum vivit et regnat in saecula saeculorum. Amen.

ATTO DI CONTRIZIONE.

Mio Redentore, e mio D io , eccomi ai vostri piedi pentito con tutto il cuore d e ' miei peccati, perchè sono offesa della vostra somma bontà;

voglio piuttosto m orire, che ancora offendervi, perchè vi amo sopra ogni cosa.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa Madre, deh! Voi fate, Che le piaghe del Signore Siano impresse nel mio cuore!

Stabat Mater dolorosa Juxta Crucem lacrymosa, Dum pendebat Filius.

STAZIONE I.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa prima Stazione ci rappresenta il Pretorio di Pilato, dove il nostro Divin Redentore ricevè la sentenza di morte.

Considera, anima mia, come P ilato condannò a m orte di Croce il nostro innocentissimo Gesù, e come E gli volentieri si sottomise a quella con­

danna, acciocché tu fossi liberata d a ll’eterna dannazione.

Ah! Gesù, Vi ringrazio di tanta carità, e Vi supplico di cancellare la sentenza di eterna morte m eritata per le mie colpe, ond’io sia fatto de­

gno di godere l ’eterna vita.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! Voi fate, ecc.

Cujus animam gementem, Contristatam et dolentem Pertransivit gladius.

STAZIONE II.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa seconda Stazione ci rappresenta come Gesù fu caricato del pesantissimo legno della Croce.

Considera, anim a m i a , come Gesù sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata dai tuoi m oltissimi ed enormi peccati.

A h Gesù! perdonatem i e datemi grazia di non più aggravarvi nel restante di mia vita con nuove colpe, ma bensì di portare sem pre la croce di una vera penitenza.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! Voi fate, ecc.

O quam tristis et afflicta Fuit illa benedicta Mater Unigeniti!

STAZIONE III.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa terza Stazione ci rappresenta come Gesù cadde la prim a volta sotto la Croce.

C onsidera, anim a m ia, come Gesù non reg ­ gendo il grave peso, cadde sotto la Croce con grande suo dolore.

A h Gesù mio! le mie ricadute nel peccato ne sono la cagione. Vi supplico a farm i grazia di non rinnovarvi mai più questo dolore con nuovi peccati.

P ater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! Voi fate, ecc.

Quae moerebat et dolebat Pia Mater dum videbat Nati poenas inclyti.

STAZIONE IV.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa quarta Stazione ei rappresenta l'incontro dolorosissimo di Maria Vergine col suo Divin Fi­

gliuolo.

Considera, anim a mia, quanto restò ferito il cuor della Vergine alla vista di Gesù, ed il cuore di Gesù alla vista della sua M adre afflittissima.

Tu fosti la causa di questo dolore di Gesù e di Maria colle tue colpe.

Ah Gesù! A h M aria! fatem i sentire un vero dolore d e ’ m iei peccati, onde io li pianga finché vivo e m eriti d ’incontrarvi pietosi alla mia morte.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh ! Voi fate, ecc.

Quis est homo, qui non fleret, Matrem Christi si videret In tanto supplicio?

STAZIONE V.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa quinta Stazione ci rappresenta come fu costretto Simon Cireneo a portare la Croce dietro a Gesù Cristo.

Considera, anim a mia, come Gesù non aveva più forze a reggere la Croce, onde gli Ebrei con finta compassione lo sgravarono dell'enorm e peso di essa.

A h Gesù! a me è dovuta la C r o c e , chè ho peccato. D eh! fate che io vi sia almen com ­ pagno nel portare la croce di ogni avversità per vostro amore.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh ! V o i fate, ecc.

Quis non posset contristari Christi Matrem contemplari Dolentem cum Filio?

STAZIONE VI.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa sesta Stazione ci rappresenta la Veronica, che asciugò il volto a Gesù.

Considera, anima mia, l ’ ossequio fatto a Gesù da questa donna, e com e E gli la premiò subito dandole il volto suo effigiato in quel lino.

A h Gesù mio! datemi grazia di mondare l ’ a­

nima mia da ogn i lordura, e d ’im prim ere nella mia mente e nel mio cuore la vostra santissima Passione.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! V oi fate, ecc.

Pro peccatis suae gentis Vidit Jesum in tormentis Et flagellis subditum.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa settima Stazione ci rappresenta la seconda caduta di Gesù Cristo con grande suo strapazzo e tormento.

Considera, anima mia, i patimenti di Gesù in questa nuova caduta, effetto delle tue ricadute nel peccato.

A h Gesù! mi confondo avanti a V o i , e Vi prego di darmi grazia che io m i rialzi in maniera dalle mie colpe, che non ricada mai più.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! V oi fate, ecc.

Vidit suum dulcem Natum Moriendo desolatum, D um emisit spiritum.

STAZIONE V III.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa ottava Stazione ci rappresenta quando Gesù incontrò le pie donne, che piangevano sopra di Lui.

Considera, o anima mia, com e Gesù disse a quelle donne, che non piangessero sopra di Lui,

STAZIONE VII.

ma sopra di loro stesse, onde tu im p a ri, che devi prim a piangere i tuoi peccati, indi i suoi patimenti.

A h Gesù! datem i lacrim e di vera contrizione, a cciocch é sia m eritoria la compassione mia ai vostri dolori.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, d e h ! V o i fate, ecc.

Eja} Mater, fons amoris, Me sentire vim doloris Fac, ut tecum lugeam.

STAZIONE IX .

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa nona Stazione c i rappresenta la terza ca­

duta di Gesù con nuove ferite e con nuovi tormenti.

C on sidera, anima m i a , com e il buon Gesù cadde la terza volta, perchè la tua ostinazione a l male ti portò a continuare nelle colpe.

A h Gesù! v oglio dar fine per sempre alle mie iniquità per dare a V oi sollievo. Deh! confer­

mate il mio proponim ento e rendetelo efficace colla vostra grazia.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! V oi fate, ecc.

Fac ut ardeat cor meum In amando Christum Deum,

Ut sibi complaceam.

STAZIONE X .

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa decima Stazione ci rappresenta come Gesù, giunto che fu sul monte Calvario, venne spogliato nudo ed amareggiato con fiele e mirra.

Considera, anima mia, la confusione di Gesù n ell’ essere spogliato n u d o, e la pena di essere abbeverato di fiele e mirra. Ciò fu in pena delle tue im modestie e golosità.

A h Gesù! mi pento d elle libertà m ie, e risolvo di non più rinnovarvi in tutto il rimanente dei giorn i m iei tali pene, ma di vivere con tutta modestia e temperanza. Così spero co l vostro divino aiuto.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa Madre, deh! V oi fate, ecc.

Sancta Mater, istud agas, Crucifixi fige plagas Cordi meo valide.

STAZIONE X I.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa undecima Stazione ci rappresenta quando Gesù fu inchiodato sopra la Croce, essendo presente l ’ afflittissima sua Madre

C on sidera, anima m ia , gli spasimi di Gesù n e ll’essergli trapassati da chiodi le mani e i piedi. Oh crudeltà d e’ Giudei! Oh amore di Gesù verso di noi!

A h Gesù m io! V oi tanto avete patito per me ed io tanto fu g g o ogni patire. D eh! inchiodate sulla vostra Croce la mia volon tà , risoluta di non più offendervi per l ’ avvenire, anzi di patire volentieri qualunque pena per vostro amore.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh! V oi fate, ecc.

Tui nati vulnerati, Tam dignati pro me pati, Poenas mecum divide,

STAZIONE X II.

A doramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa duodecima Stazione ci rappresenta la morte di Gesù in Croce.

C on sidera, anima m ia , che dopo tre ore di agonia m orì il tuo Redentore sulla Croce per­

la tua salute.

A h Gesù mio! è ben giusto che io spenda per V oi il restante di mia vita, avendo Voi data

la vòstra con tanti spasimi per me. Così risolvo:

mi assista la vostra grazia pei meriti della vostra morte.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa Madre, deh ! V oi fate, ecc.

Fac me tecum pie fiere, Crucifixo condolere, Donec ego vixero.

STAZIONE XIII.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa decimaterza Stazione ci rappresenta come il Corpo Santissimo di Gesù fu deposto dalla Croce ne! seno di Maria V ergine sua Madre.

Considera, anima mia, il dolore di Maria V er­

gine in vedersi fra le sue braccia morto il suo Divin Figliuolo.

A h V ergine Santissima! pei meriti di Gesù ottenetemi grazia di non p iù rinnovare in vita mia la cagione della sua m orte, ma che Egli viva sempre in m e colla sua divina grazia.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa Madre, deh! V oi fate, ecc.

Juxta Crucem tecum stare, Et me tibi sodare In planctu desidero.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

Questa ultima Stazione ci rappresenta la sepol­

tura del nostro Divin Redentore.

Considera, anima mia, com e il Corpo Santis­

sim o di Gesù fu seppellito con grande divozione dentro il sepolcro nuovo per Lui preparato.

A h Gesù mio! V i ringrazio di quanto patiste per m e , e V i supplico a darmi grazia di pre­

parare il mio cu ore a ricevervi degnamente nella Santa Comunione e di fare nel l ’anima mia la vostra abitazione per. sempre.

Pater, Ave e Gloria.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Santa M adre, deh ! V oi fate, ecc.

Quando corpus morietur, Fac ut animae donetur Paradisi gloria.

Salva nos, Christe Salvator, per virtutem Crucis.

Qui salvasti Petrum in mari, miserere nobis.

Oremus.

D eu s, qui Unigeniti Filii tui pretioso -Sanguine vivificae Crucis vexillum sanctificare voluisti, con­

cede, quaesumus, eos qui ejusdem Sanctae Crucis gaudent h onore, tua quoque ubique protectione gaudere. Per eumdem Christum Dominum nostrum.

Amen.

STAZIONE X IV .

Divinum auxilium maneat semper nobiscum.

A men.

Si reciterà quindi un Pater, Ave e Gloria secondo l’intenzione del Sommo Pontefice per l’acquisto delle sante Indulgenze.

Invocazione alla Croce di N. S. Gesù Cristo.

La Croce è la mia certa salute.

L a Croce io sempre adoro.

L a Croce del Signore è con me.

L a Croce è il mio rifugio.

P io IX concede, a chi reciterà divotamente e con cuore contrito le suddette preci, Indulgenza di 3 0 0 giorni una volta al dì.

Visita a Gesù Sacramentato nel Santo Sepolcro il Giovedì e Venerdì Santo, e quando trovasi espo­

sto per le Quarant’ Ore.

P io VII concedette a chi confessato e comuni­

cato visiterà Gesù in Sacramento nel S. Sepolcro il Giovedì e Venerdì San to, ed ivi pregherà per qualche spazio di tempo secondo l ’ intenzione del Somme Pontefice, l ’ Indul. Plenaria da lucrarsi nel Giovedì stesso o nella prossima Domenica di Pasqua; e di dieci anni e dieci quarantene per ciascun' altra volta che si visiti come sop ra , con fermo proposito di confessarsi.

I.e stesse Indulgenze erano già state concesse da Clemente VIII alla Visita del SS. Sacramento solennemente esposto per le Quarant’ Ore, e si pos­

sono anche applicare ai Fedéli defunti.

Pia pratica nel giorno di Venerdì.

Benedetto X IV concedette a tutti i Fedeli, che nel Venerdì al segno della campana circa le tre ore pomeridiane, o prima dell'Ave Maria, genuflessi reciteranno divotamente cinque Pater ed Ave in memoria della Passione, Agonia e Morte di Nostro Signor Gesù Cristo, Indulgenza di 100 giorni.

ESERCIZIO DELLA BUONA MORTE.

Tutta la nostra vita, o miei cari giovani, deve essere una preparazione a fare una buona morte.

Per conseguire questo fine importantissimo giova assai praticare il così detto Esercizio della buona morte, il quale consiste nel disporre in un giorno di ogni mese tutti i nostri affari spirituali e tem­

porali, come se in quel dì dovessimo realmente morire.

Il modo pratico di far tale Esercizio è il seguente:

— Fissare per detto Esercizio il primo giorno oppure la prima Domenica del mese; fare fin dal giorno o dalla sera precedente un qualche riflesso sulla morte, la quale forse è vicina e potrebbe anche sopraggiungere all’improvviso; pensare come si è passato il mese antecedente, e soprattutto se vi è qualche cosa che turbi la coscienza e lasci inquieta l ’anima, qualora dovesse presentarsi al tribunale di Dio ; e intanto al domani fare una Confessione e Co­

munione, come si fosse veramente al punto di morte.

Siccome poi potrebbe anche succedere che do­

veste passare da questa all'altra vita con una morte subitanea, o per una disgrazia o m alattia, che non vi lasciasse tempo a chiamare un prete e ricevere i santi Sacramenti, così vi esorto ancora a far sovente durante la vita, anche fuori della Confessione, atti di dolore perfetto dei peccati commessi, ed atti di per­

fetto amor di D io , perchè anche un solo di tali atti, congiunto col desiderio di confessarsi, può bastare in ogni tempo e specialmente negli estremi momenti a cancellare qualsiasi peccato e introdurvi in Pa­

radiso.