CAPITOLO 2: PROCEDIMENTO PER LA CONDUZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
2.6. DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI PERICOLI
Nella pratica applicativa, la valutazione dei rischi viene condotta con il procedimento sotto elencato:
L’attività in esame viene suddivisa in aree, in modo da rendere più precisa, puntuale e mirata l’analisi dei pericoli e la susseguente valutazione dei rischi; Per ognuna delle aree così individuate si procede al censimento dei pericoli e
delle relative sorgenti, in relazione agli impianti, macchine, attrezzature, ciclo tecnologico e modalità operative adottati. Il censimento prende in considerazione quei pericoli potenziali che l’analisi degli estensori, l’inesperienza degli addetti, i dati storici e l’esame impiantistico indicano come evidenti;
Sono censiti gli addetti presenti nell’unità produttiva considerata, al fine di individuare la popolazione potenziale esposta ai pericoli;
Vengono quindi censite le mansioni e per ciascuna area omogenea vengono individuare quelle mansioni così dette rappresentative alla quali è successivamente applicata l’analisi di rischio per mansione (JSA);
Si procede alla raccolta delle misure tecniche, organizzative e procedurali già predisposte per la prevenzione e protezione degli addetti esposti ai pericoli; nell’inventario vengono anche considerati i dispositivi di protezione individuale e collettiva;
Per le mansioni rappresentative si effettua l’analisi di rischio per mansione per la stima del rischio. Nel corso dell’analisi, mediante interviste dirette, si tiene conto dell’esperienza operativa degli addetti e si procede, ove necessario a verifiche sul campo di quanto raccolto;
Nei casi in cui si rinviene una motivata ed attuabile possibilità di riduzione dei rischi a indicarne le modalità di attuazione (misure definite per il miglioramento); le misure definite sono stata organizzate per tipologia di intervento (misure tecniche, organizzative/procedurali e DPI);
Si provvede infine a stendere il programma di realizzazione delle misure di prevenzione e protezione da secondo le priorità individuate.
Per Pericolo si intende la proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità avente il potenziale di causare danni.
Esistono 5 gruppi principali o categorie di pericolo:
Pericoli ordinari o “generici”: che sono quei pericoli che si trovano
generalmente presenti nella grande maggioranza delle attività produttive, collegati alla struttura fisica produttiva, sia come fabbricati che come impiantistica, e attinenti a possibilità di infortuni inerenti sia agli ambienti di lavoro, sia a macchine, attrezzature ed impianti.
Pericoli ergonomici: che sono quei pericoli evidenziati dalla nuova normativa, collegati a criteri ergonomici errati, che in genere risultano non strettamente correlati in modo specifico al ciclo tecnologico sviluppato.
Pericoli specifici: che sono quei pericoli che risultano maggiormente imputabili e correlati allo specifico procedimento di lavorazione o ciclo tecnologico adottato e che si manifestano durante l’espletamento dei compiti assegnati ai lavoratori, come:
a. Pericoli riconducibili ad agenti chimici pericolosi usati sotto qualunque stato fisico: solido, liquido, gas o vapore;
b. Pericoli riconducibili alla presenza di agenti fisici specifici delle lavorazioni, quali: rumore, vibrazioni, radiazioni ionizzati e non, polveri inerti, microclima;
c. Pericoli riconducibili alla presenza di agenti biologici utilizzati. Pericoli di processo: che sono quei pericoli che risultano strettamente
correlati allo specifico ciclo tecnologico sviluppato, riconducibili alla possibilità di incidenti, anomalie o deviazioni delle normali condizioni operative o di funzionamento. Rientrano in questa categorie i seguenti pericoli:
a. pericolo di rilasci di sostanze tossiche (in quantità considerevoli); b. pericolo di rilasci di energia termica/meccanica;
c. pericolo di incendio; d. pericolo di esplosione.
Pericoli organizzativi: che sono quei pericoli che riguardano quelle situazioni organizzative aventi una potenzialità di generare danni. Quando si parla di organizzazione, si intende l’insieme dei ruoli, delle funzioni e delle relazioni
fra di essi. I pericoli organizzativi sono quindi collegati a carenze, difetti o improvvise variazioni in uno qualunque di questi elementi costitutivi. Alcuni lati critici dell’organizzazione possono essere individuati sulla base dei seguenti punti:
a. Presenza di personale inesperto, non sufficientemente formato o addestrato;
b. Responsabilità non chiaramente definite, non chiara e precisa; c. Carenza o assenza di un sistema di autorizzazioni;
d. Carenza di documentazione;
e. Verifiche interne insufficienti/inadeguate.
I rischi lavorativi presenti negli ambienti di lavoro, in conseguenza dello svolgimento delle attività lavorative, possono essere divisi in tre grandi categorie:
A) RISCHI PER LA SICUREZZA DOVUTI A: (rischi di natura infortunistica)
- Strutture - Macchine - Impianti elettrici - Sostanze pericolose - Incendio - esplosioni B) RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI A:
(rischi di natura igienico - ambientale)
- Agenti chimici - Agenti fisici - Agenti biologici C) RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE
DOVUTI A :
(rischi di tipo cosiddetto trasversale)
- Organizzazione del lavoro - Fattori psicologici
- Fattori ergonomici
- Condizioni di lavoro difficili
A) Rischi per la sicurezza
I rischi per la sicurezza, o rischi di natura infortunistica, sono quelli responsabili del potenziale verificarsi di incedenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto fisico-traumatico di diversa natura. I rischi per la sicurezza si possono suddividere in diverse categorie:
rischi da carenze di strutturali dell’ambiente di lavoro;
rischi da carenze di sicurezza su macchine e apparecchiature; rischi da manipolazione di sostanze pericolose;
rischi da carenza di sicurezza elettrica; rischi da incendio e/o esplosione.
B) Rischi per la salute
i rischi per la salute, o rischi igenico-ambientali, sono quelli responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di fattori ambientali di rischio, di natura chimica, fisica e biologica, con seguente esposizione del personale addetto. Tali rischi si possono suddividere in rischi derivanti da:
Agenti chimici rischi di esposizione connessi con l’impiego di sostanze chimiche, tossiche o nocive in relazione a ingestione, contatto cutaneo, inalazione per presenza di inquinanti aereo dispersi sotto forma di polveri, fumi, nebbie, gas, vapori.
Agenti fisici rischi da esposizione e grandezze fisiche che interagiscono in vari modi con l’organismo umano quali: rumore, vibrazioni, radiazioni non ionizzanti, microclima, illuminazione, radiazioni ionizzanti
Agenti biologici rischi connessi con l’esposizione a organismi e microrganismi patogeni o non, colture cellulari, endoparassiti umani, presenti nell’ambiente a seguito di emissioni e/o trattamento e manipolazione: sperimentazione “in vitro”, sperimentazione “in vivo”
C) Rischi per la sicurezza e la salute
Tali rischi, sono individuabili all’interno della complessa articolazione che caratterizza il “rapporto” tra l’operatore e “l’organizzazione del lavoro” cui è inserito. Tali rischi sono essenzialmente dovuti a:
Organizzazione del lavoro processi di lavoro usuranti, pianificazione degli aspetti attinenti alla sicurezza e la salute, manutenzione degli impianti, procedure adeguate per far fronte agli incidenti e a situazioni di emergenza, movimentazione manuale dei carichi.
Fattori psicologici intensità, monotonia, solitudine, ripetitività del lavoro; carenze di contributo al processo decisionale e situazioni di conflittualità; complessità delle mansioni e carenza di controllo; reattività anomala a condizioni di emergenza.
Fattori ergonomici sistemi di sicurezza e affidabilità delle informazioni; conoscenze e capacità del personale; norme di comportamento; soddisfacente comunicazione.
Condizioni di lavoro difficile lavoro con animali; lavoro in atmosfere a pressione superiore o inferiore al normale; condizioni climatiche esasperate; lavoro in acqua.